La didattica per competenze
È già qualche anno, ormai, che si parla di Didattica per competenze. Questo grazie al fatto che l’Unione Europea ha sollecitato i suoi stati membri a cambiare rotta per passare dalla classica didattica per conoscenze a quella per competenze, per un’educazione dei ragazzi più completa e concreta che possa accompagnarli nel loro ingresso nel mondo adulto (in particolare lavorativo, ma, a nostro avviso, a tutto tondo, dal momento che le competenze acquisite sono poi utili in tutti gli aspetti della vita).
Ma cosa è questa didattica per competenze? Ve lo spieghiamo subito cercando di capire quali siano gli aspetti positivi di questo nuovo di educare i nostri ragazzi.
La didattica per competenze: cos’è la didattica per competenze e quali sono gli aspetti positivi di questa educazione concreta e completa
Nella nostra società (ma un po’ in tutte, se riflettiamo; semplicemente non eravamo abituati a pensarlo) è necessario non fermarsi solo alle conoscenze. Il mondo è in costante cambiamento, sia a livello culturale sia a livello scientifico, e di conseguenza le conoscenze acquisite non saranno mai abbastanza. Ma con un bagaglio di competenze più ampio e applicabile in differenti modalità le nostre abilità saranno declinabili in ogni situazione. La scuola, di conseguenza, non può più limitarsi a fornire conoscenze tecniche e teoriche ai nostri ragazzi ma deve promuovere un nuovo tipo di apprendimento, più elastico e rivolto alla persona, non solo ai concetti.
Se la didattica per conoscenze (che è quella alla quale siamo abituati) pone il suo focus sulle informazioni date agli studenti attraverso un rapporto insegnante/alunno di semplice insegnamento/apprendimento, quella per competenze vuole integrare anche le abilità e le attitudini. Le abilità sono le capacità di applicare alle situazioni reali le conoscenze apprese e le attitudini sono gli atteggiamenti che una persona ha nei confronti dell’altro e a livello personale profondo.
Sfruttando la didattica per competenze, quindi, la scuola darà ai nostri ragazzi un nuovo bagaglio, molto più utile, che unisce alle (imprescindibili, sia chiaro) conoscenze le abilità e gli atteggiamenti che saranno per loro necessari per sapersela cavare in ogni contesto. Acquisendo le competenze, oltre alle conoscenze, i ragazzi saranno quindi in grado di aggiornarsi costantemente non fossilizzandosi sulle conoscenze impartite semplicemente in quel momento, sapranno muoversi nei diversi contesti in cui la vita li porterà e saranno in grado di risolvere i problemi nel momento in cui se li ritrovano di fronte, seguendo la propria strada consapevolmente e con gli strumenti di cui hanno bisogno.
In concreto, gli insegnanti non possono più semplicemente impartire agli alunni nozioni, date, formule e definizioni a memoria. Devono certamente insegnare tutto questo, ma a patto che lateralmente ci siano altri insegnamenti, più sfruttabili e declinabili. Ad esempio, il metodo di studio, l’immedesimazione nell’altro, il problem-solving, i metodi di ricerca, l’attitudine a fare delle ipotesi, la progettazione insieme…
Le competenze alle quali la didattica per competenze si riferisce sono infatti capacità trasversali, definite nella Raccomandazione del Parlamento Europeo del 2006, tra le quai troviamo la capacità di comunicare nella propria lingua, di comunicare nelle lingue straniere, l’abilità digitale, le competenze matematiche e scientifiche di base, le competente interpersonali e interculturali, le competenze civiche, la capacità di imparare, l’espressione culturale e l’imprenditorialità.
Per fare tutto questo la scuola ha bisogno di dotarsi di insegnanti in grado non solo di snocciolare conoscenze ma capaci di coinvolgere gli alunni in attività che abbiano lo scopo di portarli a sviluppare le proprie competenze. Le ricerche in gruppo, le collaborazioni con altri, le riflessioni sull’operato, le riflessioni sull’apprendimento, l’applicazione dei concetti a situazioni reali, la risoluzione di problemi verosimili e la valutazione delle proprie azioni sono tra queste attività.
Ci sono poi delle regole e caratteristiche da cui le scuole che scelgono la didattica per competenze non possono prescindere. Parliamo della centralità dello studente nella didattica, che deve essere protagonista e costruttore del proprio apprendimento; dell’importanza della spiegazione del valore di ciò che si sta andando ad insegnare, per fare entrare sempre più dentro la materia gli studenti (che nel momento in cui capiscono appieno di cosa si sta parlando sono molto più coinvolti; spiegare qual è l’importanza di un determinato argomento per il loro futuro è davvero utile); dell’assegnazione di compiti concreti che rendano l’apprendimento delle conoscenze una vera esperienza; spronare al confronto, incitando i ragazzi ad esprimere sempre la propria opinione, stimolando così le discussioni fruttuose e positive; focalizzarsi su ogni ragazzo e indirizzarlo, aiutarlo e sostenerlo nel suo processo di apprendimento, che non è mai uguale per tutta la classe ma ad hoc per ognuno (con particolare attenzione ai ragazzi affetti da disturbi dell’apprendimento).
Tra i metodi che gli insegnanti possono utilizzare ci sono l’organizzazione di mostre tematiche in classe (aperte a tutti); l’assegnazione di ricerche sui nuovi argomenti (ogni studente o gruppo di studenti porterà un nuovo tema ancora non affrontato in classe e lo esporrà ai compagni); l’idea di fare impersonare all’alunno interrogato un personaggio oggetto di studio in storia, in modo che si cali nel contesto storico e nella cultura, oppure un abitante del luogo che si sta approfondendo (in geografia); il compito di organizzare insieme alla classe la prossima gita; l’organizzazione della raccolta differenziata in classe; la simulazione del consiglio di amministrazione di un’azienda nella quale si sta decidendo quale energia alternativa utilizzare per ottimizzare la produzione e impattare il meno possibile l’ambiente (in scienze)… E così via. In questo modo i ragazzi si caleranno nelle situazioni, interessandosi di più e capendo meglio l’utilità delle conoscenze acquisite.
Quali sono le scuole che possono sperimentare questo approccio della didattica per competenze? Praticamente tutte, dalle scuole elementari agli istituti di istruzione superiore, adattando queste semplici regole ai vari livelli di studio e in base agli alunni che ci si trova di fronte.
Giulia Mandrino