Gli scatti di Celia Sanchez contro gli stereotipi della maternità
Come si combattono gli stereotipi? Anche con la fotografia. Perché se la nostra epoca si caratterizza per la diffusione delle notizie attraverso le immagini, che ormai valgono più di mille parole, allora è bellissimo trovare chi sfrutta gli scatti per mostrare la bellezza della “non normalità”, che ormai è la normalità. Non credete?
Celia Sanchez, quindi, è una di quelle fotografie che approfitta della sua arte per diffondere messaggi bellissimi, per rendere palpabile la bellezza della diversità. Per mostrare attraverso meravigliose immagini la nuova forma della famiglia, che non è più solo mamma casalinga con grembiule e fornelli accesi!
Ecco gli scatti di Celia Sanchez contro gli stereotipi della maternità: la fotografa americana che immortala le madri punk in tutta la loro bellezza
“Non ha l’aspetto da mamma”. Lo abbiamo sentito dire, forse è scappato anche a noi. Ma in una frase così apparentemente innocua si nasconde un messaggio che alimenta moltissimo gli stereotipi e che va contro ciò a cui noi teniamo, e cioè la lotta alla discriminazione.
In queste poche parole, infatti, non sta solo una riflessione blanda sull’entrare o meno nei canoni (estetici) della maternità, ma rischia di esserci anche un dito puntato contro ciò che non riflette la nostra idea di normalità. Perché, certo, ognuno ha la sua idea di normalità, ma mettere alla berlina chi non si adatta a queste regole è certamente un atteggiamento da condannare.
Celia Sanchez queste parole se le è sentite dire un sacco di volte da quando, undici anni fa a 23 anni, è diventata mamma per la prima volta. Ha raccontato la sua esperienza al magazine UpWorthy (http://www.upworthy.com/this-photographer-fights-outdated-norms-with-beautiful-portraits-of-modern-moms) e le sue parole fanno davvero riflettere: Celia ricorda quando portando all’asilo il suo bambino le altre mamme, più vecchie di lei, la guardavano storto, dicendole parole come “Sei così giovane per avere un bambino!”, o “Non sembri proprio una mamma”. “Ho sempre trovato una cosa molto stupida da dire, questa frase”, ammette. E così, dato che quelle parole a qualche livello l’hanno ferita, ha deciso di sfruttare il suo lavoro per esorcizzare questa idea di maternità normale. Si è armata di tutta la sua arte e si è lasciata guidare dall’irritazione per questi commenti, e a chiesto ad amiche e a sconosciute di posare per un ritratto, la sua specialità. Il risultato è un progetto completo e perfetto nella sua poliedricità di soggetti.
Come sarebbe, una mamma normale? Per noi, come per Clara, semplicemente una madre che ama follemente il proprio figlio. E che indipendentemente da come si veste, come si trucca, dal lavoro che fa o da come gestisce la sua famiglia nel momento in cui diventa genitore può sempre definirsi tale. L’abito non fa il monaco, no? Ecco, mettiamocelo in testa.
E se abbiamo ancora qualche dubbio, proviamo a dare un’occhiata alle sue fotografie raccolte nel portfolio “Devoted”, che potete trovare sul suo sito internet (http://www.celiasanchezphotography.com).
(foto 1 http://www.celiasanchezphotography.com/devoted/fuo9xnbe2nff6owx3nnd1zfcc3p8xl)
“Devoted” è una carrellata di immagini bellissime che ritraggono donne altrettanto belle e bambini meravigliosi. Una carrellata di ritratti madre figlio, di fotografie di famiglia. La particolarità che le accomuna tutte è però il look di queste mamme, ognuna con il suo stile, il suo make-up, i suoi tatuaggi e i suoi tagli di capelli non esattamente “consoni”. Ma cosa c’è di più bello di vedere tutto questo colore?
(foto 2 http://www.celiasanchezphotography.com/devoted/88b3m25jloaux9cxtwffcruunawo10)
Il progetto tuttavia non si ferma qui. Perché scorrendo il progetto “Devoted” dall’inizio vi accorgerete che inizialmente queste donne sono ritratte da sole, e i bimbi arrivano solo in un secondo momento. E questa scelta Celia l’ha fatta proprio per rendere ancora più forte il messaggio, e cioè che bisogna sempre rivalutare l’impressione che abbiamo al primo sguardo!
“Conoscevo mamme che non sembrano “mamme tipiche”, e ho sempre voluto fotografarle proprio per mostrare che non devi avere un certo look per essere una mamma. Non sono una persona di molte parole: piuttosto, voglio mostrare direttamente alla gente ciò che penso”.