Lavare le bambole, un’attività Montessori
Insegnare l’igiene personale ai bambini è fondamentale. Ed è un aspetto molto montessoriano della vita, se ci pensiamo, perché l’indipendenza passa anche attraverso la cura di se stessi. Maria Montessori dava molta importanza all’insegnamento della vita pratica: vestirsi, lavarsi, allacciarsi le scarpe.
Un’attività montessoriana per fare passare concretamente e in maniera ludica il concetto dell’importanza dell’igiene personale è il lavaggio delle bambole.
Unendo quindi le attività di travaso con l’acqua e l’insegnamento dell’igiene personale otteniamo questo gioco davvero educativo, che aiuta la coordinazione occhio mano, che diverte e che stimola i bambini ad apprezzare l’igiene.
Lavare le bambole, un’attività Montessori: come creare una stazione per lavare le bambole e giocare divertendosi con un’attività montessoriana
Ciò che possiamo proporre ai bambini è dunque una stazione per lavare le bambole (quelle di plastica, e non in stoffa). Partiamo da un tavolino basso, che può essere semplicemente quello della cameretta o della stanza dei giochi (il solito che usano i nostri bambini, insomma).
Se i bimbi sono molto piccoli stiamo certi che schizzeranno acqua dappertutto (ma è normale e giusto così). Possiamo quindi optare per una bella giornata e farlo all’aperto, oppure scegliere un angolo della casa non troppo delicato. Quando i bimbi cresceranno e acquisiranno una migliore coordinazione, allora questo gioco lo si potrà fare tranquillamente in casa. Anzi, è anche meglio: in questo modo calcoleranno i rischi di rovesciamento dell’acqua e miglioreranno moltissimo la loro coordinazione.
Sul tavolino appoggiamo quindi una vaschetta per il bagnetto dei bambini, oppure una semplice bacinella per il bucato a mano. Accanto ad essa sistemiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno: dei piccoli asciugamani, delle salviettine umidificate, uno spazzolino, del sapone delicato (perché in ogni caso andrà a contatto con le mani dei bambini, anche se alle bambole non fa male nulla!), una spugna, una spazzola.
Dopodiché riempiamo la bacinella di acqua e lasciamo che i bambini lavino le loro bambole.
Si parte con le salviettine umidificate, per pulire lo sporco più grosso. Si passa poi allo spazzolino (bagnato con dell’acqua) per arrivare negli angolini più difficili (gli occhietti, il nasino…). E poi si immerge la bambola nella bacinella riempita con acqua tiepida.
(Photo credit: The imagination tree)
Ecco il bagnetto vero e proprio: con sapone e spugna si lavano capelli e corpo della bambola, con delicatezza, risciacquandola poi molto bene.
E poi via con l’asciugatura con gli asciugamani, la spazzolatura dei capelli e l’asciugatura con un asciugacapelli delicato.
Se vogliamo, possiamo mettere alla bambola anche un vero pannolino da neonato (usa e getta o lavabile!), per completare l’esperienza in maniera ancora più reale. Sì alla polvere per il culetto, tanto non fa male alle bambole!
Altra attività montessoriana che stimola molto la coordinazione e la manualità e che rientra nella “vita pratica Montessori” è avvolgere poi la bambola in una fasciatura per neonati: è divertente da imparare e da provare, e piano piano il bambino imparerà benissimo a realizzarla!
Qui trovate le semplicissime regole per fasciare un neonato (ops, una bambola!).
Giulia Mandrino