Montessori e neuroscienze
Che succede nella testa dei nostri bambini? Non solo a livello di pensiero, intendiamoci. Qui si parla proprio del loro cervello, l'organo più importante del corpo, in costante sviluppo fin dalla prima infanzia.
Cerchiamo quindi di capire lo sviluppo neurologico della prima infanzia e come il metodo Montessori sia benefico per questo: in che modo l'approccio pedagogico Montessori favorisce uno sviluppo neurologico completo
La prima infanzia, si sa, è un periodo unico, importantissimo per lo sviluppo neurologico. Alla nascita ogni essere umano possiede circa un miliardo di neuroni nel suo cervello. Per capire, siamo vicini al numero delle stelle presenti nella nostra galassia, nella Via Lattea. Ogni neurone è collegato agli altri attraverso una rete quantificabile in trilioni di connessioni. Incredibile, no?
I nervi trasmettono impulsi elettrici: ogni volta che riceviamo un'impressione sensoriale, pensiamo, muoviamo un muscolo, o quando sogniamo, i percorsi elettrici del nostro cervello si azionano. E, ogni secondo, il bambino apre 700 nuovi percorsi, durante i primi sei anni di vita. Ogni. Secondo!
Il cervello dell'infante è soggetto a continui cambiamenti, quindi. Il processo che dà origine alle connessioni che stanno alla base di ogni abilità umana si chiama sinaptogenesi: i percorsi si aprono. Ma non significa che quanto più estese sono le connessioni, tanto maggiori sono le abilità intellettive. La perdita delle connessioni neurali è un altro passaggio fondamentale per lo sviluppo: si tratta del pruning, la potatura.
Il pruning è la perdita organizzata di strutture neurali che, come per la potatura vegetale, eliminando neuroni e connessioni sinaptiche non necessarie permette il pieno sviluppo di quelle di cui abbiamo davvero bisogno. Questo perché il nostro cervello si adatta, soprattutto nei primi anni di vita: successivamente, la struttura architettonica del nostro cervello rimarrà pressoché uguale a quella sviluppata fino ai sei anni.
Si capisce quindi che quello della prima infanzia è un periodo d'oro, fondamentale per lo sviluppo del nostro bambino, e, dall'altro lato, un momento molto vulnerabile che, se trascurato, può portare a conseguenze devastanti.
Concretamente, lo sviluppo di una buona struttura lo aiuterà nelle macro attività, come prestare attenzione ed eliminare le distrazioni, controllare gli impulsi, prendere decisioni o fare più cose contemporaneamente. Il famoso "multitasking", insomma.
Tra i tre e i sei anni il cervello, quindi, si forma e si modifica, e questo succede soprattutto nelle aree dedicate all'organizzazione, al planning e alla concentrazione. Fateci caso: sono tre settori fondamentali dell'approccio educativo montessoriano! Le attività Montessori impegnano i movimenti del bambino, la sua attenzione, la sua volontà e la sua consapevolezza sensoriale. E, pensiamoci: queste skills sono basilari per lo sviluppo di un sano ed efficiente sistema neurale! Di conseguenza, il metodo Montessori provvede a donare benefici primari anche al cervello del bambino, non solo a livello psicologico, ma anche fisico.
I bambini che si impegnano in attività come quelle montessoriane sviluppano, in definitiva, una struttura architettonica del cervello più efficiente e capace, fisicamente più solida.
Sara Polotti