Lo yoga sospeso, o antigravity yoga
Potrebbe lo yoga diventare ancora più rilassante, energizzante, soddisfacente e armonioso di quanto già è? Sì, se al tappetino aggiungiamo delle strisce di tessuto che ci permettono di eseguire le nostre asana in sospensione: lo yoga sospeso è una pratica bellissima, che sfida la gravità per permetterci di sperimentare una disciplina ancora più coinvolgente ed emozionante, performante e armoniosa.
Si chiama anche antigravity yoga, ed ora vi spieghiamo di cosa si tratta.
Lo yoga sospeso, o antigravity yoga: un nuovo modo di eseguire le asana per capire ancora meglio il nostro corpo e sfruttarlo in tutte le sue potenzialità
Antigravity yoga, yoga sospeso, yoga in volo, aerial yoga, restorative yoga… Lo si conosce sotto molti nomi, ma il succo è lo stesso: da qualche anno molte scuole di yoga propongono corsi di yoga diversi da solito, fondati sul metodo ideato da Christopher Harrison per praticare questo sport in maniera diversa, e cioè in sospensione, grazie all’utilizzo di “amache” che permettono di eseguire le posizioni yoga (le asana) alzati da terra, in “volo”, sperimentando così i benefici e le belle sensazioni della “mancanza di gravità”.
Ovvio, la gravità non manca, ma grazie a queste morbide imbracature possiamo riuscire a praticare lo yoga senza toccare terra, come sospesi in volo. E se lo yoga già di per sé è armonioso, rilassante e coinvolgente, così lo sarà ancor di più: un allenamento gentile, delicato eppure potente, rilassante ed efficace.
Lo yoga sospeso è una pratica assai recente, ideata come dicevamo da Christopher Harrisson, un ginnasta e ballerino acrobatico di Broadway che ha provato ad unire lo yoga con la danza acrobatica, giungendo così all’antigravity yoga, che oltre ad aiutare a stare bene fisicamente fa moltissimo anche a livello mentale, grazie alla piacevolezza delle sensazioni che si provano eseguendo le posizioni.
Le “amache” sono appese al soffitto e sono assolutamente sicure. Attraverso particolari piegature e grazie alla loro versatilità queste amache permettono di eseguire le posizioni e di rilassarsi, attorcigliando i tessuti attorno alle gambe e alle braccia oppure infilandocisi dentro per rilassarsi completamente.
Il rilassamento, in particolare, è molto considerato in questa disciplina, che vuole per principio rilassare completamente il corpo liberandolo dallo stress fisico e mentale. È quindi molto diversa dallo yoga “normale”, che è più olistico e filosofico oltre che fisico, e lo si capisce anche dagli esercizi previsti, che oltre alle posizioni dello yoga tradizionale prevedono movimenti presi dal pilates e dalla danza, dalla ginnastica artistica, dal caljstenichs (il corpo libero che si pratica nei parchi delle città) e da altri sport aerobici. Un concetto, questo, che è molto in voga negli ultimi anni (pensiamo alla sbarra a terra o allo zumba, o a quegli sport che fondono più discipline prendendo il buono di qua e di là).
Tuttavia, anche se non è propriamente orientale, questo yoga sospeso è davvero un toccasana. Attraverso la sospensione, infatti, lo stress viene rilasciato, e soprattutto grazie alle posizioni, allo stretching e agli esercizi completi il corpo riesce a riallinearsi, abbandonando le compressioni dello stress quotidiano. La compressione è proprio ciò che viene abbandonato e il beneficio maggiore viene da questo: si compie il solito sforzo muscolare, ma essendo in aria questo non ricade sulla colonna vertebrale, abbassando così al minimo il rischio di traumi. La schiena si distende, il sistema muscolare ed osseo ne esce rinvigorito, così come il sistema nervoso.
Per quanto riguarda le competenze che si possono acquisire, grazie all’antigravity yoga possiamo, nel tempo, guadagnare soprattutto una maggiore consapevolezza del nostro corpo, sviluppando al contempo un più profondo senso dell’equilibrio, eleganza e fluidità dei movimenti.
Giulia Mandrino
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