Pranayama, l'arte del respiro
In situazioni confuse e cariche di tensioni, non prendere decisioni affrettate, fermati, respira a pieni polmoni e sorridi.
Nello yoga la respirazione ha un'importanza fondamentale. Ciascuno di noi è marcato dal tempo e l'elemento che regola e misura il nostro tempo è la respirazione.
Il respiro è la nostra energia vitale.Secondo la tradizione indiana "Pranayama" è la padronanza del soffio vitale, cioè una serie di tecniche che possono agire sui processi biochimici governati dal respiro.
Nello yoga la struttura umana è vista come un insieme di parti interdipendenti, costituita dal corpo fisico/anatomico e vari "corpi" via via più sottili.
Il respiro ha un riflesso non solo sul corpo fisico, ma diventa più penetrante e si aggancia ad elementi sottili. Tutti abbiamo sperimentato, almeno una volta, come l'agitazione della mente produca una variazione nel respiro. Ugualmente anche il nostro stato emotivo influenza il nostro modo di respirare.
Pranayama è una pratica molto antica e in origine aveva un significato rituale, consisteva nell'offrire al creatore il proprio respiro, la propria energia vitale.
Nel tempo gli antichi Yogin hanno osservato come l'energia del respiro potesse influenzare le fluttuazioni della mente, hanno così utilizzato questa disciplina per ricercare uno stato di armonia e unione tra corpo e mente.
L'arte del respiro yogico era completamente sconosciuta in occidente, solo in tempi recenti il pranayama è diventato argomento di interesse anche per noi e con il rispetto della sacralità che il respiro sottintende, beneficiamo di queste tecniche per migliorare la nostra salute psicofisica.
Le tecniche di pranayama sono molto articolate, alcune hanno una valenza maggiore sul corpo fisico. Altri pranayama hanno un effetto più mentale e avvicinano il praticante allo stato meditativo.
La pratica yoga è sempre accompagnata da una respirazione profonda e consapevole, dove i pranayama più fisici sono adatti a inizio seduta perché, tra le varie funzioni, riducono la fatica fisica e favoriscono un atteggiamento mentale positivo, mentre quelli di tipo meditativo sono indicati a fine seduta.
Rachele Brambilla, insegnante di yoga e formatrice di insegnanti yoga presso la scuola AIPY
Immagine tratta da ohmanda.com
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