Bonus nuovi nati 2025: come richiedere i 1.000 euro
Venerdì, 18 Aprile 2025 08:45Anche nel 2025 è attivo il Bonus nuovi nati, un contributo economico di 1.000 euro previsto dalla legge 30 dicembre 2024. Si tratta di un aiuto una tantum rivolto a madri e padri che accolgono nel nucleo familiare un figlio o una figlia, tramite nascita, adozione o affido preadottivo, a partire da gennaio 2025.
La misura è stata pensata come strumento di sostegno al reddito per le famiglie, con l’obiettivo di incentivare la natalità e contribuire alle spese legate ai primi mesi di vita o ai percorsi di adozione. Il bonus viene riconosciuto per ogni figlio o figlia, quindi in caso di nascite o adozioni multiple è possibile ricevere più contributi, ma occorre presentare una domanda distinta per ciascun minore.
Il pagamento avviene in un’unica soluzione. La gestione è affidata all’Inps, che ha fornito tutte le indicazioni operative nella circolare n. 76 del 14 aprile 2025 e nel messaggio n. 1303 del 16 aprile 2025.
Chi può richiedere il bonus
Il bonus è destinato a genitori con un valore Isee per prestazioni rivolte ai minorenni non superiore a 40.000 euro. Per il calcolo dell’Isee si escludono gli importi ricevuti per l’Assegno unico e universale, quindi chi già beneficia di questa misura può comunque accedere al contributo, se rientra nei limiti previsti.
Possono richiedere il bonus le cittadine e i cittadini italiani, le persone residenti in uno Stato membro dell’Unione europea, oppure chi possiede un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o un permesso unico di lavoro valido per almeno sei mesi.
È necessario che il genitore richiedente sia residente in Italia alla data della domanda e che questa residenza sia presente anche alla data dell’evento (nascita, adozione o affido). In assenza di continuità nella residenza sul territorio italiano, il diritto al bonus decade.
Il contributo non è legato all’occupazione, ma al reddito e alla condizione familiare. Può essere richiesto anche da famiglie monogenitoriali, purché in possesso dei requisiti indicati.
Importo e modalità di erogazione
Il contributo è fisso e pari a 1.000 euro per ogni figlio o figlia nata, adottata o accolta in affidamento preadottivo. Non ci sono fasce differenziate in base all’ISEE: al di sotto dei 40.000 euro si ha diritto all’intero importo. Il bonus è esente da tassazione e non incide sul calcolo di altri benefici o prestazioni sociali.
L’Inps provvede al pagamento una volta verificata la correttezza della domanda e dei documenti. Il termine ordinario per la lavorazione del provvedimento è di 30 giorni, come stabilito dalla legge 241 del 1990. L’importo viene erogato sul conto corrente indicato in fase di domanda, oppure tramite le altre modalità scelte dal richiedente.
Tempi e modalità per presentare la domanda
La domanda deve essere presentata entro 60 giorni dalla data dell’evento: nel caso di nascita, si calcolano 60 giorni dalla data di nascita; nel caso di adozione o affido, dalla data di ingresso del minore in famiglia. Se l’evento si è verificato prima del 17 aprile 2025, la richiesta va fatta entro il 16 giugno 2025. Dopo questa data, il termine di 60 giorni decorre regolarmente dalla data dell’evento.
È possibile inviare la domanda direttamente dal sito dell’Inps, accedendo al servizio online con Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. Chi preferisce un supporto può rivolgersi al contact center multicanale dell’Inps oppure a un istituto di patronato, che può trasmettere la domanda per conto del genitore.
Per ogni figlio è necessario compilare e inviare una domanda separata. I dati da inserire riguardano l’identità del richiedente e del minore, la residenza, la situazione economica e il conto sul quale si vuole ricevere il pagamento.
Con un successivo messaggio, l’Inps indicherà anche la data dalla quale sarà possibile utilizzare l’app Inps Mobile per l’invio delle domande, offrendo così un ulteriore canale semplificato. La circolare Inps n. 76 del 14 aprile 2025 riporta in dettaglio i requisiti, le modalità di presentazione, l’importo del contributo, le regole sul pagamento e il trattamento fiscale. È utile consultare il testo completo per chiarire eventuali dubbi o situazioni particolari.
Un papà ha creato pannolini inclusivi per i ragazzi con disabilità
Giovedì, 17 Aprile 2025 08:04Brady Crandall non sapeva nulla di pannolini. Lavorava nella pubblicità, viveva in Colorado con la moglie e la figlia, e aveva altri progetti per il futuro. Poi, nel 2020, la sua prima figlia è nata con una lesione cerebrale chiamata encefalopatia ipossico-ischemica (Hie), una condizione causata da un'interruzione dell’afflusso di sangue o ossigeno al cervello durante o dopo il parto.
Negli anni successivi, Crandall ha scoperto che il mercato non offriva pannolini adatti a bambine e bambini troppo grandi per i modelli da neonato e troppo piccoli per quelli da adulti. Così ha deciso di risolvere il problema da solo. Ha fondato Youth Crews, un’azienda che produce pannolini di taglie nuove: 9, 10 e 11. Una scelta dettata dal bisogno, ma anche dal rispetto.
Una nuova taglia per chi cresce
I pannolini tradizionali arrivano fino alla taglia 6 o 7. Crandall si è accorto che moltissime famiglie con figli e figlie con disabilità motorie, neuromotorie o dello sviluppo faticano a trovare soluzioni igieniche adatte. Non bastano le mutandine assorbenti o le alternative per adulti: servono prodotti pensati per bambine e bambini che stanno crescendo, ma che hanno ancora bisogno di un supporto quotidiano per l’igiene.
Il team di Youth Crews ha ideato pannolini più grandi, ma progettati con caratteristiche adatte all’età: materiali resistenti, forma anatomica, vestibilità comoda per essere indossati con jeans o pantaloni, senza la necessità di body o tutine da bebè. Anche il packaging è studiato per essere più neutro e rispettoso.
“Vedere la confezione dei nostri pannolini nella sua stanza – ha raccontato Crandall alla rivista online Parents – dà a mia figlia un senso di appartenenza. Non ci sono disegni da neonato. È un prodotto per lei”.
Un progetto familiare e comunitario
Crandall ha realizzato Youth Crews con l’aiuto della moglie, che ha sostenuto il progetto lasciandogli lo spazio per lavorarci. “Lei è il nostro pilastro”, ha detto. Entrambi lavorano anche come caregiver familiari riconosciuti, un’opzione prevista in Colorado che permette ai genitori di essere pagati per l’assistenza al proprio figlio o figlia con disabilità.
Fondamentale è stato anche il supporto di Perry Quinn, un ex collega esperto di start-up, che ha co-fondato l’azienda. Insieme, hanno contattato fornitori, superato ostacoli tecnici (come la modifica dei macchinari per produrre pannolini di dimensioni nuove) e raccolto dati sulla reale necessità del prodotto, dimostrando quanto fosse diffusa la domanda.
Molti produttori inizialmente non volevano modificare le linee di produzione. Solo un’azienda, che stava già aggiornando le proprie macchine, ha accettato di collaborare. Da lì, Youth Crews è diventato realtà.
Più che un pannolino, un segno di dignità
Il valore di un pannolino adatto non è solo pratico. È anche sociale. “Se perdi pipì perché il pannolino non tiene – ha spiegato Crandall –, sporchi la sedia a rotelle. E a scuola non puoi portarti un cambio da neonato”.
La disabilità spesso costringe famiglie e bambine e bambini a compromessi quotidiani, piccoli disagi che si accumulano: parcheggi inaccessibili, marciapiedi sconnessi, prodotti inadatti. Anche trovare un pannolino adatto diventa un ostacolo. Per questo Youth Crews ha scelto un linguaggio visivo e pratico che non infantilizza. “Questi dettagli – dice Crandall – sono importanti. Le microaggressioni quotidiane si sommano. La frustrazione cresce”.
Secondo Parents, che ha raccolto e pubblicato la sua storia, molte famiglie si sono riconosciute nel progetto. Alcune madri hanno raccontato di non trovare una taglia giusta da oltre quindici anni.
Una risposta concreta da parte della comunità
Dal lancio, avvenuto a dicembre 2023, Youth Crews ha già spedito più di 2.300 ordini. Non lavora ancora con le assicurazioni, ma accetta i pagamenti con fondi Fsa e Hsa, i conti sanitari agevolati disponibili negli Stati Uniti. L’azienda sta cercando soluzioni per rendere i pannolini accessibili anche economicamente.
Il progetto continua a evolversi. Crandall e il suo team ascoltano i feedback delle famiglie e stanno valutando se sviluppare altri prodotti per bambini e bambine che hanno superato la fase neonatale ma non possono ancora contare su alternative pensate davvero per loro.
Gli arcobaleni spiegati ai bambini
Mercoledì, 16 Aprile 2025 07:37Gli arcobaleni affascinano da sempre. Appaiono nel cielo dopo la pioggia e sembrano quasi una magia. I bambini e le bambine li guardano con stupore, fanno domande, cercano di capire. Per rispondere con parole semplici e corrette, è utile conoscere i meccanismi che li creano e qualche consiglio per spiegarli in modo chiaro e adatto all’età.
Che cos’è un arcobaleno: spiegazione semplice
Un arcobaleno si forma quando la luce del Sole incontra delle goccioline d’acqua sospese nell’aria, per esempio dopo un temporale. La luce entra nella goccia, viene “piegata” (rifratta), poi rimbalza all’interno e infine esce di nuovo. Durante questo percorso, la luce si divide nei sette colori principali che la compongono: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto.
Il fenomeno si chiama rifrazione e può essere paragonato a quando la luce passa attraverso un prisma di vetro, come succede in alcuni esperimenti a scuola. La differenza è che, in natura, le gocce d’acqua fanno da minuscoli prismi.
Per una bambina o un bambino piccolo, si può dire così: “Quando piove e poi torna il sole, nell’aria ci sono ancora tante goccioline. La luce del Sole entra in queste gocce, fa un piccolo giro dentro e poi esce, tutta colorata. Così nasce l’arcobaleno.”
Perché i colori sono sempre nello stesso ordine
I colori dell’arcobaleno non cambiano mai ordine perché ogni colore si piega in modo diverso. Il rosso si piega meno, il viola di più. Questo significa che, quando la luce esce dalla goccia, ogni colore prende una direzione precisa. Ecco perché, ogni volta che si vede un arcobaleno, i colori sono disposti sempre nello stesso modo.
Una spiegazione semplice per bambine e bambini: “I colori viaggiano un po’ come in una corsa: ognuno prende una strada diversa quando esce dalla goccia. Alcuni fanno curve più grandi, altri più strette. Per questo si mettono sempre nello stesso ordine.”
E l'ordine è questo: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, viola.
Perché si vede solo in certe condizioni
L’arcobaleno non compare sempre. Serve che ci sia luce del Sole e goccioline d’acqua nell’aria. Inoltre, il Sole deve essere dietro a chi guarda, non davanti. Per questo è più facile vederlo al mattino o nel tardo pomeriggio, quando il Sole è più basso.
Un modo efficace per spiegare questo passaggio a bambine e bambini è usare una torcia e uno spruzzino: si può simulare la pioggia e far vedere come compare l’effetto colorato su uno sfondo scuro, se si guarda dalla parte giusta.
Una frase utile potrebbe essere: “L’arcobaleno ha bisogno di tre cose: il Sole, l’acqua e la posizione giusta per guardarlo. Se il Sole è davanti a te, non lo vedrai. Ma se è dietro e ci sono goccioline nell’aria, può comparire come per magia!”
Come rispondere alle domande curiose
Quando le bambine e i bambini vedono un arcobaleno, fanno molte domande. È utile rispondere in modo onesto ma adatto alla loro età, evitando di semplificare troppo o inventare risposte.
“Posso toccarlo?”
No, non si può toccare perché non è fatto di qualcosa di solido. È luce, un effetto ottico. Se ti avvicini, si sposta con te.
“È come un’illusione: lo vedi, ma non lo puoi afferrare. È luce che balla nell’aria.”
“Dove finisce l’arcobaleno?”
L’arcobaleno non ha un vero punto di fine. È un cerchio (o quasi), ma da terra si vede solo una parte. Dall’aereo, si può vedere anche tutto intero.
“Sembra che finisca in un punto, ma è solo un effetto: in realtà è un cerchio che tu vedi solo a metà.”
“Perché a volte ce ne sono due?”
Quando le goccioline fanno rimbalzare la luce due volte dentro di sé, si forma un secondo arcobaleno. È più debole e ha i colori al contrario.
“Quando le gocce fanno due giri invece di uno, nasce un secondo arcobaleno, più pallido e con i colori all’incontrario.”
Strumenti per aiutare a capire
Per aiutare le bambine e i bambini a comprendere meglio come nasce un arcobaleno, si possono proporre esperienze pratiche e semplici da fare in casa o a scuola. Guardare un vecchio CD o DVD sotto una fonte di luce può essere un modo per osservare la scomposizione della luce nei suoi colori, proprio come accade con un arcobaleno. Anche le bolle di sapone mostrano riflessi colorati simili e possono servire per spiegare il concetto in modo visivo.
Un prisma in plastica o vetro, facilmente reperibile nei kit scientifici per l’infanzia, permette di vedere con chiarezza come la luce bianca si divide nei vari colori. Infine, un esperimento con una bacinella d’acqua e uno specchio può creare un piccolo arcobaleno domestico, offrendo un’occasione per osservare da vicino ciò che succede nel cielo dopo la pioggia.
Le cime di rapa sono una verdura tipica del Sud Italia, ricche di calcio, ferro, vitamina C e composti antiossidanti come i glucosinolati. Hanno proprietà depurative e aiutano a contrastare i radicali liberi. Le noci forniscono grassi insaturi, in particolare acido alfa-linolenico (ALA), una forma vegetale di omega-3, utile per la salute cardiovascolare. Sono anche una buona fonte di magnesio, zinco e proteine vegetali. La pasta integrale, rispetto a quella raffinata, mantiene l’involucro esterno del chicco (crusca), offrendo un contenuto più alto di fibre, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri e migliorano la digestione.
Unendo questi tre ingredienti si ottiene una delle ricette di pasta più deliziose e semplici che esistano: la pasta con cime di rapa, noci e peperoncino.
Come affrontare il caldo con stile: trucchi di sopravvivenza per mamme e bambini
Martedì, 15 Aprile 2025 13:03Eccola lì: una piccola goccia di sudore sulla punta del naso del bambino. Ed ecco che arriva la seconda, sul collo. Una scena conosciuta: nel giro di pochi minuti, mamma e papà capiscono che l’uscita al parco, iniziata con le migliori intenzioni, sta per trasformarsi in una corsa a ostacoli alla ricerca di ombra, bottigliette d’acqua e cappellini che volano via.
L’estate con i bambini, infatti, non è solo una stagione: è una prova di resistenza. Per questo servono strategie, rituali e piccoli alleati. Non per combattere il caldo, che non si lascia combattere, ma per conviverci con grazia. Anche con un po’ di stile. Perché chi ha figli o figlie sa che affrontare il caldo richiede strategia, e anche un po’ di buon senso. Servono protezione, idratazione, vestiti leggeri e tanta ombra. E ancora: servono oggetti pratici, belli e facilmente trasportabili. Come i ventagli o le borracce, ma non solo.
Un ventaglio
Nei mesi caldi, il tempo trascorso all’aperto aumenta: parchi giochi, passeggiate in centro, escursioni brevi, attività estive. In tutte queste occasioni, avere un ventaglio a portata di mano è più utile di quanto si pensi.
Buona notizia: i ventagli personalizzati stanno tornando di moda, non solo come accessorio elegante ma anche come alleati concreti nella quotidianità. Pieghevoli, leggeri, con grafiche creative o nomi incisi, sono perfetti da tenere sempre nello zaino o nella borsa. E se scelti con cura, diventano anche un piccolo gesto di stile. I modelli personalizzati, soprattutto in tessuto naturale o carta giapponese, garantiscono leggerezza e resistenza. Alcuni si possono persino abbinare all’outfit o al colore dello zainetto di bambine e bambini. Ma soprattutto, sono un’alternativa pratica ai ventilatori elettrici, che hanno bisogno di batterie e spesso si rompono alla prima caduta.
Portare con sé un ventaglio è anche un modo per ridurre l’uso della plastica scegliendo oggetti durevoli, riutilizzabili, sostenibili, da non buttare dopo qualche utilizzo. Oggigiorno ogni gesto conta, anche quello apparentemente più insignificante: anche questa, nel suo piccolo, è una scelta semplice e sensata.
Bere, sempre: ma con fantasia
Ogni genitore lo sa: bere tanto è fondamentale, ma far bere una bambina o un bambino che non ha sete è un’impresa. La chiave è l’esempio e la ritualità. Se a ogni uscita si porta con sé una borraccia colorata, magari con una cannuccia o un beccuccio divertente, bere diventa un’abitudine semplice. Meglio ancora se la borraccia è personalizzata e riconoscibile, per evitare inutili sprechi o scambi.
Alcuni trucchi? Riempire la borraccia con acqua aromatizzata con frutta fresca, mangiare ghiaccioli fatti in casa, usare una cannuccia speciale o una borraccia "come quella dei grandi". A volte basta poco. Anche solo cambiare colore al tappo.
L’ombra come alleata, il tempo come maestro
Cercare l’ombra è l’altro gesto istintivo che ci salva nelle ore più calde. Scegliere percorsi alberati, stendersi su una coperta all’ombra dei pini o giocare sotto una tettoia sono scelte semplici ma efficaci. In città, i parchi e le aree verdi diventano punti strategici. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il contatto con il verde riduce la percezione del calore e migliora il benessere psicofisico, anche nei mesi più difficili. Meglio non dimenticarlo e soprattutto non darlo per scontato.
Infine, la regola d’oro: rallentare. Abbassare le aspettative e alzare la soglia della pazienza. Non serve organizzare ogni minuto: basta avere con sé
Organizzare la casa con bambini: 3 consigli per un ambiente più ordinato e funzionale
Lunedì, 14 Aprile 2025 07:17Quando un bambino entra nella vita di una famiglia, ogni angolo della casa cambia funzione. È del tutto normale e non deve spaventare: la perfezione non esiste. E così il soggiorno, prima zona relax, diventa un parco giochi. Il bagno si riempie di paperelle, la cucina accoglie bavaglini, seggioloni e tovagliette colorate. Ogni oggetto ha una nuova collocazione e, spesso, un nuovo significato. Ma trasformare la casa in un ambiente funzionale e ordinato, anche con bambini e bambine piccole, è possibile. Il segreto è creare spazi condivisi, che siano al contempo organizzati con logica. Senza stravolgimenti stressanti.
Il primo passo è accettare la trasformazione. Avere una casa perfetta nel senso classico è irrealistico quando si convive con bimbe e bimbi. Quello che si può fare, però, è progettare ogni stanza tenendo conto delle loro esigenze. Per esempio, nel soggiorno si può ritagliare un angolo giochi con una scatola per ogni tipo di attività: costruzioni, bambole, libri, macchinine. Il principio è quello del «posto fisso»: ogni oggetto ha la sua casa, facile da riconoscere e da raggiungere.
L’autonomia parte dagli spazi
Se vogliamo che le nostre figlie e i nostri figli siano ordinati, dobbiamo prima di tutto dar loro gli strumenti per farlo. Questo vuol dire creare ambienti a misura di bambino, dove sia possibile prendere e rimettere a posto in autonomia. In camera, per esempio, armadi e cassetti dovrebbero essere bassi, o almeno accessibili. Una cassettiera bassa con etichette adesive (una maglietta per i vestiti, un calzino per le calze, una luna per il pigiama…) aiuta anche le bambine e i bambini più piccoli a orientarsi.
Il metodo Montessori, ormai ampiamente diffuso anche fuori dalle scuole, si basa proprio su questo principio: autonomia e ordine vanno di pari passo. Una libreria bassa e frontale con copertine esposte stimola la lettura. Un appendiabiti alla loro altezza li aiuta a vestirsi da soli. E un tappeto dedicato alle costruzioni delimita l’area gioco, dando una cornice spaziale precisa che facilita anche il riordino.
Organizzare insieme: l’ordine come gioco
Un modo efficace per mantenere una casa ordinata è coinvolgere le bambine e i bambini nell’organizzazione. Non serve aspettarsi rigore militare: l’ordine può diventare un gioco, se presentato nel modo giusto. Si può trasformare il riordino in una gara (“Chi mette via più pupazzi in 30 secondi?”), oppure usare canzoncine o timer per rendere il momento più divertente.
Un altro trucco è ridurre la quantità di oggetti disponibili. Il famoso metodo del rotating toys prevede di lasciare a disposizione solo una parte dei giochi, cambiandoli ogni 2-3 settimane e organizzando quelli da riporre in scatole di cartone. In questo modo si evita il sovraccarico, si stimola la curiosità e si facilita l’ordine. Quando ci sono troppi stimoli, è infatti più difficile per un bambino scegliere e concentrarsi: meno giochi disponibili corrispondono a una maggiore qualità del gioco e a una maggiore capacità di concentrazione.
Un consiglio utile: usare contenitori trasparenti o con etichette visive, in modo che i giochi siano sempre visibili e identificabili. Anche qui, la collaborazione è fondamentale: si può chiedere al bambino o alla bambina di scegliere l’immagine da incollare sul contenitore delle costruzioni, delle bambole o delle macchinine. L’effetto pratico è un ambiente più ordinato. L’effetto emotivo è un senso di partecipazione e responsabilità.
Ogni cosa al suo posto, anche per gli adulti
L’ordine in una casa abitata da bambine e bambini non riguarda solo i loro oggetti. Quando i piccoli crescono in un ambiente dove anche gli adulti rispettano il principio dell’“ogni cosa al suo posto”, tenderanno a fare lo stesso. Questo vuol dire che le mamme e i papà dovrebbero cercare di tenere in ordine le proprie cose: borse, giacche, chiavi, documenti, dispositivi elettronici… Non si tratta di una questione estetica, ma educativa. L’esempio, come noto, è il primo strumento di apprendimento. Se i bimbi vedono che i grandi mettono le scarpe nella scarpiera, i piatti nel lavello e i libri nella libreria, sarà più probabile che imitino questi gesti.
Chi vive in una casa dove ogni cosa è al suo posto (o quasi!) si sente più calmo, più concentrato e più in controllo. Questo vale per le adulte e gli adulti, ma anche per le bambine e i bambini, che si muovono meglio in un contesto chiaro e prevedibile.
5 ricette di pasta fredda
Mercoledì, 09 Aprile 2025 07:19Quando le temperature si alzano, accendere i fornelli per preparare piatti caldi può diventare un gesto sgradito. In questi casi, la pasta fredda è una soluzione pratica e nutriente. Basta cuocere la pasta in anticipo, lasciarla raffreddare e abbinarla a verdure di stagione, legumi, formaggi o salse leggere per creare piatti completi, ricchi di gusto e bilanciati dal punto di vista nutrizionale.
Le versioni che proponiamo non sono solo sostenibili, ma offrono anche varietà e colore: zucchine grigliate, pomodorini, ceci, olive, feta, tofu o pesto di rucola possono diventare protagonisti di preparazioni semplici e creative e si possono preparare in anticipo e conservare in frigorifero, pronte per essere portate in ufficio, a scuola o al parco.
Dal punto di vista nutrizionale, i piatti unici freddi a base di pasta permettono un buon equilibrio tra carboidrati complessi (come quelli contenuti nella pasta integrale o di farro), proteine (come legumi o tofu) e grassi buoni(olio extravergine di oliva, frutta secca o avocado). L’importante è non esagerare con i condimenti e fare attenzione al sale, spesso presente in eccesso in ingredienti come olive, formaggi stagionati o sottaceti.
Le porzioni consigliate per un pasto principale variano (ed è sempre meglio chiedere consiglio al proprio medico nutrizionista o alla propria medica nutrizionista): 70-90 g di pasta a crudo per una persona, più 150-200 g di verdure e una fonte proteica da bilanciare in base ai fabbisogni individuali. Anche il formato di pasta ha la sua importanza: meglio usare tipi corti (come fusilli, farfalle, penne o orecchiette), che mantengono meglio il condimento e si prestano a essere consumati freddi.
Ecco 5 ricette di pasta fredda, complete e facili da preparare, ideali per un pasto equilibrato.
Fusilli con pesto di rucola, pomodorini e mandorle
Una ricetta veloce e profumata. Il pesto di rucola si prepara in pochi minuti e ha un gusto più pungente rispetto al classico pesto di basilico. La rucola è ricca di vitamina C e sali minerali, mentre le mandorle apportano grassi buoni e proteine.
Ingredienti per 2 persone:
- 160 g di fusilli integrali
- 50 g di rucola fresca
- 30 g di mandorle pelate
- 20 g di parmigiano grattugiato
- 6-8 pomodorini ciliegia
- 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe q.b.
Cuocere la pasta e raffreddarla sotto l’acqua fredda. Frullare la rucola con mandorle, parmigiano, olio, sale e un cucchiaio d’acqua fino a ottenere una crema. Tagliare i pomodorini a metà. Condire la pasta con il pesto e aggiungere i pomodorini. Si può completare con qualche scaglia di parmigiano o mandorle a lamelle.
Orecchiette con ceci, zucchine grigliate e limone
Una pasta fredda ricca di proteine vegetali, fresca grazie al limone e con un gusto pieno dato dalle zucchine grigliate. Le orecchiette raccolgono bene i legumi e rendono il piatto consistente.
Ingredienti per 2 persone:
- 160 g di orecchiette
- 1 zucchina grande
- 100 g di ceci già lessati
- Succo e scorza di mezzo limone bio
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe q.b.
- Menta fresca o basilico
Tagliare la zucchina a rondelle e grigliarla su una piastra calda. Cuocere la pasta, raffreddarla e condirla con le zucchine, i ceci, il succo e la scorza di limone. Aggiungere olio, sale e pepe. Tritare qualche foglia di menta o basilico fresco per profumare.
Farfalle con feta, olive nere e peperoni
Colorata, mediterranea, sapida. La feta greca è un formaggio a pasta semidura, ricco di proteine e calcio, che si abbina bene con verdure dolci come i peperoni. Le olive nere completano il gusto deciso.
Ingredienti per 2 persone:
- 160 g di farfalle
- 1 peperone rosso o giallo
- 80 g di feta
- 10 olive nere
- Origano secco
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Arrostire il peperone in forno o sulla piastra, spellarlo e tagliarlo a striscioline. Cuocere e raffreddare la pasta. Unire la feta sbriciolata, le olive snocciolate, i peperoni, l’origano e l’olio. Il piatto si può arricchire con qualche cappero o un cucchiaio di yogurt greco.
Penne con melanzane, pomodorini secchi e tofu affumicato
Una ricetta saporita e completa, con il tofu affumicato come fonte proteica. Il tofu, se ben condito, si presta bene anche a preparazioni fredde. I pomodori secchi apportano sapidità e un gusto intenso.
Ingredienti per 2 persone:
- 160 g di penne rigate
- 1 melanzana media
- 80 g di tofu affumicato
- 4-6 pomodori secchi sott’olio
- Basilico fresco
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Tagliare la melanzana a cubetti e saltarla in padella con poco olio e sale. Tagliare il tofu e i pomodori secchi a pezzetti. Cuocere e raffreddare la pasta. Unire tutti gli ingredienti e aggiungere basilico fresco. Si può completare con un filo di succo di limone o una spolverata di paprika.
Pasta di farro con piselli, avocado e yogurt
Una ricetta fresca, cremosa e delicata. L’avocado, ricco di grassi monoinsaturi, si unisce ai piselli per una pasta equilibrata e con una buona dose di fibra e proteine. Lo yogurt dà cremosità senza appesantire.
Ingredienti per 2 persone:
- 160 g di pasta di farro
- 100 g di piselli (freschi o surgelati)
- 1/2 avocado maturo
- 2 cucchiai di yogurt greco o vegetale naturale
- Succo di mezzo limone
- Sale, pepe e erba cipollina
Cuocere i piselli e la pasta, poi raffreddare tutto. Schiacciare l’avocado con il succo di limone, unire lo yogurt, sale, pepe ed erba cipollina tritata. Condire la pasta con questa crema e aggiungere i piselli. Il piatto si può arricchire con semi di sesamo o noci tritate.
Adolescenti e palestra: il pericolo è la bigoressia
Martedì, 08 Aprile 2025 05:49La bigoressia, nota anche come vigoressia o dismorfia muscolare, è un disturbo psicologico legato all'immagine corporea: si manifesta con un'ossessione per lo sviluppo muscolare. Questo fenomeno, diffuso soprattutto tra adolescenti e giovani adulti, è una sottocategoria del disturbo da dismorfofobia corporea e si caratterizza per una percezione distorta del proprio corpo: chi ne soffre si vede sempre troppo magro o debole, anche quando ha raggiunto un fisico molto atletico.
Le cause della bigoressia
Le origini della bigoressia sono multifattoriali: elementi psicologici, sociali, culturali... Dal punto di vista psicologico, tra i fattori di rischio troviamo episodi di bullismo o body shaming durante l'infanzia, che possono influenzare negativamente l'autostima e la percezione di sé. Inoltre, la presenza di tratti ossessivi e perfezionismo può predisporre gli individui a sviluppare un'ossessione per il proprio corpo.
Sul piano culturale, i mass media giocano un ruolo cruciale nel promuovere ideali irrealistici di bellezza e forza fisica. L'immagine del "corpo perfetto" viene spesso associata al successo sociale e professionale, spingendo molti giovani a dedicarsi in modo ossessivo all'allenamento fisico per conformarsi a questi standard. Anche le piattaforme social, con contenuti che esaltano il fitness estremo (fitspiration), possono contribuire alla diffusione di comportamenti disfunzionali legati alla bigoressia.
I sintomi e le conseguenze
Chi soffre di bigoressia sviluppa una dipendenza dall'allenamento fisico e tende a sacrificare aspetti importanti della propria vita, come relazioni familiari, amicizie e impegni lavorativi. L'attività fisica diventa una priorità assoluta, al punto da isolare il soggetto dal contesto sociale e compromettere la qualità della vita.
Dal punto di vista fisico, la bigoressia può portare a gravi conseguenze. L'uso di steroidi anabolizzanti o altri farmaci per incrementare la massa muscolare è comune tra chi soffre di questo disturbo. Questi comportamenti possono causare problemi cardiaci, disfunzioni ormonali, danni al fegato e ai reni. E anche le diete iperproteiche seguite senza controllo medico possono avere effetti negativi sulla salute generale.
Le conseguenze psicologiche sono altrettanto preoccupanti. La continua insoddisfazione per il proprio aspetto fisico può generare ansia sociale, depressione e persino pensieri suicidari. In alcuni casi, la bigoressia è associata a disturbi di personalità narcisistico o ossessivo-compulsivo.
Il rischio per gli adolescenti
Gli adolescenti rappresentano una fascia particolarmente vulnerabile alla bigoressia. In questa fase della vita, l'identità personale è ancora in formazione e l'influenza dei modelli sociali è molto forte. La pressione sociale per conformarsi a determinati standard estetici può spingere i giovani ad adottare comportamenti estremi per migliorare il proprio aspetto fisico.
L'ossessione per il corpo muscoloso non solo mette a rischio la salute fisica degli adolescenti ma può anche compromettere il loro sviluppo psicologico ed emotivo. La rinuncia a esperienze sociali e l'isolamento possono interferire con la costruzione di relazioni significative e con l'acquisizione di competenze sociali fondamentali.
Per prevenire la bigoressia negli adolescenti, è fondamentale il ruolo dei genitori e della società nel promuovere un'immagine corporea sana e realistica. I genitori dovrebbero incoraggiare i figli a praticare attività fisica per motivazioni legate alla salute piuttosto che all'estetica. Ed è anche importante monitorare l'esposizione dei giovani ai contenuti online che promuovono ideali irrealistici.
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Una lunga poesia di Pasqua per bambini
Lunedì, 07 Aprile 2025 06:00La Pasqua è un momento speciale dell’anno: le giornate si allungano, la natura si risveglia e nell’aria si sente il profumo della primavera. Per le bambine e i bambini è anche un tempo magico fatto di colori, giochi all’aperto, uova decorate e dolci sorprese.
Questa lunga poesia da imparare e recitare insieme vuole accompagnarli e accompagnarle con dolcezza in questa atmosfera, raccontando una giornata pasquale piena di emozioni, di gesti gentili e di fantasia. Tra coniglietti, fiori e cioccolato, le parole diventano un gioco, un abbraccio, un invito a vivere la festa con gioia e condivisione.
La poesia di Pasqua per bambini
È mattina, splende il sole,
nell’aria danzano mille viole.
Il cielo è azzurro, l’aria è leggera,
la Pasqua è arrivata davvero, è primavera!
Nel giardino si sente un fruscio,
tra l’erba alta, un battito lieve: è un coniglietto,
col naso rosa e il pelo lanoso,
porta nel cesto un dolce segreto goloso.
– Venite, venite! – dice saltando,
– Le uova colorate sto nascondendo!
C'è un gioco speciale per questa giornata,
una caccia all’uovo tanto aspettata!
Le gallinelle, con gran precisione,
hanno dipinto con cura ogni confezione:
ci sono uova rosse, blu e dorate,
con piume leggere e stelle incantate.
Le campane rintoccano in festa,
mentre ogni bimba e ogni bimbo si desta.
Si corre fuori, c’è da cercare:
dietro la siepe o vicino al fioraio!
Un uovo è sotto il grande ciliegio,
uno è nascosto nel vaso di salvia,
uno sbuca tra i rami del melo,
e un altro è sepolto nel morbido telo.
Ma non ci son solo uova di cioccolato,
c'è anche un messaggio dolce e dorato:
"La Pasqua è amore, è gioia e speranza,
è pace che cresce con ogni danza.
È un abbraccio, un sorriso, una mano vicina,
è dire ‘ti voglio bene’ ogni mattina.
È aiutare chi è triste o solo un pochino,
con gesti gentili e un cuor bambino."**
Così mentre il sole scalda la terra,
finisce pian piano ogni piccola guerra,
e le rondini tornano a fare il nido,
tra i rami del pesco e del vecchio olivo.
I bimbi si siedono tutti in cerchio,
dividono uova, racconti e un panzerotto.
C'è chi offre il suo pezzo di cioccolato,
e chi canta un canto imparato da poco.
Poi la giornata continua tra giochi e colori,
tra salti felici e nuovi odori.
La Pasqua è più bella se la si condivide,
se ogni cuore si apre e sorride.
E quando la sera scende pian piano,
e la luna accarezza il prato lontano,
il coniglietto saluta e fa un inchino:
– Ci vediamo l’anno prossimo, bambina e bambino! –
Dormono i bimbi con un sogno nel cuore,
tra uova, colombe e tanto amore.
E anche se il giorno finisce pianino…
la Pasqua rimane dentro ogni bambino.
Il mare in primavera con i bambini è sempre una buona idea
Venerdì, 04 Aprile 2025 07:15C'è qualcosa di magico nel mare in primavera. La sabbia ancora fresca sotto i piedi, il vento che porta il profumo del sale, le onde che sembrano parlare piano. È un richiamo gentile, che diventa ancora più bello insieme a bambine e bambini.
Andare al mare in questa stagione è un regalo che si fa a loro, ma anche a sé stessi. Senza la calca estiva, senza il rumore eccessivo, senza orari stretti. Solo tempo, luce, libertà. E lo stupore che ritorna in ogni piccolo gesto: raccogliere una conchiglia, correre sulla riva, costruire un castello che dura fino alla prossima onda.
Una luce diversa, un tempo più lento
Il sole di primavera è una carezza. Non scotta, ma scalda. Non affatica, ma sveglia i sensi. È il sole perfetto per lasciarsi andare, per sedersi sulla sabbia e guardare i bambini e le bambine giocare senza fretta. I loro visi si colorano piano, le guance si fanno rosate, le risate si confondono con il rumore del mare.
Non c’è bisogno di orari precisi, né di programmi fitti. Basta una borsa leggera, un telo steso a terra, frutta tagliata in un contenitore, una bottiglia d’acqua e quella voglia di fermarsi a vivere davvero. Il mare, in primavera, insegna a rallentare. A sentire il tempo che passa senza fretta.
I benefici
E poi il mare in questa stagione ha tantissimi benefici. L’aria di mare è ricca di sali minerali, come iodio, magnesio e potassio. Respirarla aiuta a liberare le vie respiratorie, a migliorare la qualità del sonno e a rinforzare il sistema immunitario. Per questo, molte pediatre e molti pediatri consigliano soggiorni al mare, anche brevi, soprattutto nei periodi di convalescenza o in presenza di allergie stagionali e raffreddori ricorrenti.
Anche la sabbia ha le sue proprietà benefiche: camminare a piedi nudi sulla battigia stimola la propriocezione e rafforza i muscoli dei piedi e delle gambe. Giocare con la sabbia, scavare buche o costruire castelli stimola la motricità fine, la creatività e la coordinazione.
Esporsi al sole nelle ore più sicure (prima delle 11 e dopo le 16, e sempre con la protezione solare adatta ai bambini) stimola la produzione di vitamina D, essenziale per la salute delle ossa e per l’equilibrio dell’umore. La vitamina D è particolarmente importante per le bambine e i bambini in crescita, ma anche per le persone adulte, soprattutto durante e dopo l’inverno.