La cucina italiana è veg: tutte le ricette tradizionalmente senza carne
Venerdì, 28 Giugno 2024 14:36La dieta mediterranea fa benissimo, ma solo se la si segue davvero. E, diciamolo, nessuno che mangi carne la sta seguendo come si deve. Il motivo è presto detto: nella dieta mediterranea di carne ce n'è davvero poca, eppure gli italiani e le italiane ne mangiano tantissima.
In generale, poi, quando si pensa alle diete vegetariane e vegane le si vede come estremite o costose. Né l'una né l'altra affermazione sono corrette.
In primo luogo perché chi mangia senza carne risparmia. In secondo luogo perché di estremista non c'è proprio nulla, nel non voler uccidere gli animali (semmai è il contrario) e soprattutto perché in realtà la cucina italiana è già per la maggior parte vegetariana o vegana. In che senso?
Ecco tutti i piatti della cucina italiana tradizionale che incredibilmente non contengono carne o derivati animali.
I piatti italiani vegetariani
- La pasta cacio e pepe
- La parmigiana di melanzane
- La polenta concia
- La pasta alla norma
- La pizza margherita
- Pappa al pomodoro
- Risotto ai funghi
- Risotto allo zafferano
- Risotto agli asparagi
- Polenta concia
- Gnocchi al pomodoro
- Gnocchi burro e salvia
- Tortelli di zucca
- Frittata di cipolle
- Frittata di patate
- Focaccia alle olive
- Mozzarella in carrozza
- Insalata caprese
- Pesto alla trapanese
I piatti italiani vegani
- La pasta al pomodoro
- La pasta aglio, olio e peperoncino
- La polenta
- La caponata
- Le bruschette
- La panzanella
- Orecchiette con cime di rapa
- Zuppa di farro
- Minestrone
- Ribollita
- Pasta e fagioli
- Pappa al pomodoro
- Zuppa di ceci
- Zuppa di lenticchie
- Insalata di farro
- Farinata di ceci
- Fagioli all’uccelletto
- Peperonata
- Carciofi alla romana
- Patate al forno con rosmarino
- Verdure grigliate
- Pomodori ripieni di riso
- Insalata di riso
- Pasta con le zucchine
- Insalata di arance e finocchi
Orzaiolo nei bambini: cosa fare
Giovedì, 27 Giugno 2024 13:45Prima o poi sembra capitare a tutti, ed effettivamente è uno dei disturbi più diffusi sia in età pediatrica che da adulti. Parliamo dell'orzaiolo, infiammazione batterica che porta al gonfiore della palpebra e che può essere davvero, davvero fastidiosa.
Lo Staphylococcus aureus è spesso il responsabile. Ma cosa fare quando accade ai bambini? Ecco come trattare l'orzaiolo dei bambini (e anche come prevenirlo).
Cos'è l'orzaiolo
L'orzaiolo è un'infiammazione acuta delle ghiandole sebacee presenti nelle palpebre, che si manifesta come un nodulo rosso, doloroso e gonfio. Può colpire sia la palpebra superiore che quella inferiore.
Quando a essere infiammate sono le ghiandole della palpebra superiore (ghiandole di Meibomio) siamo in presenza di orzaiolo interno; l'orzaiolo esterno capita invece quando si infiammano e gonfiano le ghiandole di Zeiss o Moll (la palpebra inferiore).
È causato principalmente da un'infezione batterica, solitamente dallo Staphylococcus aureus.
Sintomi
I sintomi più comuni dell'orzaiolo includono:
- Gonfiore localizzato della palpebra
- Dolore e sensibilità nell'area interessata
- Arrossamento
- Lacrimazione eccessiva
- Sensazione di corpo estraneo nell'occhio
- Crosticine intorno alla palpebra
- Secrezione purulenta in alcuni casi
Cause
L'orzaiolo è causato da un'infezione batterica delle ghiandole di Zeis o di Moll, che si trovano alla base delle ciglia. Questi batteri possono proliferare quando le ghiandole si ostruiscono, creando un ambiente favorevole alla loro crescita. Alcuni fattori che aumentano il rischio di sviluppare un orzaiolo includono:
- Scarsa igiene delle mani e del viso
- Utilizzo di trucco contaminato o scaduto
- Lenti a contatto non pulite correttamente
- Malattie croniche come la blefarite o la rosacea
La diagnosi di un orzaiolo è solitamente clinica e basata sull'osservazione dei sintomi. In alcuni casi, il medico potrebbe raccogliere un campione di secrezione per eseguire un esame microbiologico e confermare la presenza di batteri.
Trattamento
La maggior parte degli orzaioli guarisce spontaneamente entro pochi giorni o settimane. Tuttavia, per alleviare i sintomi e accelerare la guarigione, si possono seguire alcuni rimedi. Meglio non fai da te! E meglio evitare di toccare l'occhio con le mani sporche, di spremere o di bucare l’orzaiolo. È l'oculista a stabilire che fare.
Ciò che si può fare senza problemi è l'impacco caldo. Applicando un panno caldo sull'occhio affetto per 10-15 minuti, 3-4 volte al giorno, si ridurrà il gonfiore facilitando anche il drenaggio del pus.
La terapia prescritta dal medico potrebbe quindi includere il lavaggio dell'occhio con prodotti medicati, il massaggio della palpebra e l'utilizzo di colliri o unguenti specifici.
Se nel giro di diversi giorni non passa, anche gli antibiotici potrebbero funzionare.
Prevenzione
Per prevenire l'insorgenza di un orzaiolo, è importante adottare alcune buone pratiche igieniche:
- Lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone
- Evitare di toccare gli occhi con le mani sporche
- Rimuovere il trucco dagli occhi prima di andare a letto
- Sostituire regolarmente il trucco e non condividerlo con altri
- Pulire accuratamente le lenti a contatto e seguire le istruzioni per il loro uso
Complicazioni
Sebbene l'orzaiolo sia generalmente innocuo e guarisca senza problemi (e in autonomia, seguendo le buone pratiche di igiene), in alcuni casi possono insorgere complicazioni come:
- Calazio: Un nodulo duro e indolore che può formarsi quando un orzaiolo non guarisce completamente e la ghiandola si occlude permanentemente.
- Infezione diffusa: Se l'infezione si diffonde, può causare cellulite orbitale, un'infiammazione più grave dei tessuti intorno all'occhio che richiede un trattamento antibiotico immediato.
Fonti: Ospedale Bambino Gesù; Humanitas
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Il toast con crema di frutta secca e mela non è solo buonissimo e godurioso (provare per credere): può essere un'opzione equilibrata e adatta ai bambini, se preparato con ingredienti sani e bilanciati.
La crema di frutta secca al 100%, come il burro di arachidi, il burro di mandorle o il burro di nocciole, è una buona fonte di proteine, grassi sani e vitamine. La mela è ricca di fibre, vitamine e minerali, che offrono vari benefici, aiutano nella digestione e mantengono il senso di sazietà. Infine, a differenza del pane bianco, il pane integrale conserva tutte le parti del chicco di grano, inclusi il germe e la crusca, che sono ricchi di vitamine (come le vitamine del gruppo B), minerali (come ferro, magnesio e zinco) e antiossidanti.
È importante però usare la crema di frutta secca al 100% e non quella zuccherata o allungata con oli vegetali: queste creme integrali mantengono intatto il profilo nutrizionale naturale delle frutta secca, offrendo proteine essenziali, grassi sani, fibre, vitamine e minerali. Questi nutrienti sono cruciali per la crescita, lo sviluppo e il mantenimento di un buono stato di salute generale. Le creme che - al contrario - contengono zuccheri aggiunti o oli vegetali raffinati possono presentare diversi svantaggi. Gli zuccheri aggiunti aumentano il contenuto calorico senza apportare nutrienti utili, possono causare carie e provocare picchi di zucchero nel sangue che portano a cali di energia. Gli oli vegetali raffinati, spesso ricchi di grassi saturi, aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.
Le creme di frutta secca al 100% contribuiscono invece a mantenere il senso di sazietà grazie al loro contenuto di fibre e proteine, riducendo la probabilità di spuntini non salutari. Inoltre, offrono un gusto naturale e autentico, senza interferenze. A lungo termine, scegliere alimenti meno processati e senza additivi chimici è associato a una migliore salute generale, aiutando a prevenire obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiache.
Insomma: una o due fette di pane integrale tostato con crema di frutta secca e mela sono un'ottima opzione per colazione o merenda. Ecco i consigli per preparare questo pasto velocemente e perfettamente.
Il toast con crema di frutta secca e mela: colazione e merenda perfette
Bambini e 1000 metri: quale altitudine non superare in montagna
Martedì, 25 Giugno 2024 08:08Un tempo pediatri e pediatre raccomandavano una cosa sola, quando si parlava di camminate in montagna con i neonati o di viaggi in cui si sale di altitudine: meglio non superare mai i 1000 metri di sbalzo.
Il motivo è presto detto: il pericolo di mal di montagna, ovvero una serie di disturbi dovuti esattamente allo sbalzo repentino di altitudine. Oggi però non si parla più di 1000 metri, anche se le precauzioni da prendere ci sono.
Insomma: meglio fare attenzione e cercare di salire in montagna il più gradualmente possibile. Ecco ciò che c'è da sapere e le altitudini che effettivamente sarebbe meglio non superare repentinamente.
Il mal di montagna
Portare i bambini piccoli in montagna richiede alcune precauzioni, soprattutto per evitare il mal di montagna, noto anche come mal di altitudine. Il mal di montagna è una condizione causata dalla diminuzione della pressione atmosferica e della disponibilità di ossigeno ad altitudini elevate. Nei bambini piccoli, questa condizione può manifestarsi con sintomi specifici e richiede attenzione particolare.
Il mal di montagna nei bambini può manifestarsi in vari modi. I sintomi comuni includono:
- Irritabilità e pianto inconsolabile
- Disturbi del sonno
- Difficoltà di alimentazione
- Nausea e vomito
- Stanchezza e letargia
- Mal di testa
- Vertigini
I bambini piccoli potrebbero non essere in grado di comunicare i loro sintomi chiaramente, rendendo più difficile la diagnosi. I genitori devono osservare attentamente eventuali cambiamenti nel comportamento del bambino.
I metri da non superare
Il rischio di mal di montagna aumenta con l'altitudine e con la velocità di salita. È importante considerare che i bambini, a causa del loro sistema respiratorio e cardiovascolare ancora in via di sviluppo, possono essere più suscettibili ai cambiamenti di altitudine rispetto agli adulti.
Oggi esperti ed esperte concordano più o meno su altre cifre (non più i 1000 metri a cui siamo abituati). Meglio evitare lo sbalzo di 1500-2000 metri nel primo anno di vita, evitando di alzarsi di quota del tutto nel primo mese del bebè.
Non si parla, attenzione!, di salire oltre i 1500 metri. Si parla di superare lo sbalzo, e va quindi sempre considerata l'altitudine dalla quale si sta partendo. Detto questo, nei primi anni di vita va considerata anche l'altitudine sul livello del mare, evitando di salire oltre i 2000 metri.
Il discorso vale sia a piedi (durante le escursioni) sia in automobile. Se quindi si sta salendo per raggiungere la località, prima di superare i 1500 metri è bene fare una pausa per far sì che il corpo del bebè si abitui, evitando lo sbalzo repentino.
Come prevenire il mal di montagna
Alla luce di queste considerazioni, per prevenire il mal di montagna nei bambini piccoli si consiglia di seguire alcune linee guida:
- Gradualità nell'ascesa: Evitare di salire rapidamente a grandi altezze (e al massimo 1500-2000 metri). È meglio fare tappe intermedie per permettere al corpo di adattarsi.
- Lasciare il ciuccio: Il ciuccio stimola la deglutizione ed evita il trauma all'orecchio interno (la sensazione di orecchio tappato che percepiscono anche gli adulti e che potrebbe causare dolore nel bebè).
- Altitudine massima: Per i bambini sotto i 2 anni, si consiglia di non superare i 2500 metri di altitudine. Dai 2 ai 10 anni, è meglio non superare i 3000 metri.
- Idratazione: Mantenere il bambino ben idratato è fondamentale. L'aria di montagna è spesso secca e può favorire la disidratazione.
- Monitoraggio costante: Osservare il bambino per sintomi di mal di montagna e essere pronti a scendere di quota se necessario.
- Riposo adeguato: Assicurarsi che il bambino riposi adeguatamente e non faccia sforzi eccessivi.
Cosa fare nel caso si manifesti il mal di montagna
Se il bambino mostra sintomi di mal di montagna, è essenziale intervenire prontamente. La soluzione più efficace è scendere immediatamente a un'altitudine inferiore.
Dopodiché, è bene assicurarsi che il bambino beva liquidi a sufficienza e farlo riposare evitando ulteriori sforzi fisici, rivolgendosi a un medico o a una medica se il malessere persiste.
Fonti: Uppa; Club Alpino Italiano CAI.
Parole crociate per bambini: ecco perché dovremmo trasmettere questa passione
Lunedì, 24 Giugno 2024 08:51Le parole crociate sono apprezzate dai bambini e dalle bambine per una serie di motivi che coinvolgono aspetti cognitivi, ludici e sociali. Anche i tuoi figli le amano?
Prima di tutto, questo amore può essere spiegato parlando delle inclinazioni naturali dei bimbi e dell'essere umano più in generale. I bambini sono naturalmente attratti dalle sfide: risolvere un cruciverba dà un senso di realizzazione e soddisfazione quando riescono a completare il puzzle. Questo senso di successo può essere molto gratificante e stimolante, spingendo i bambini a cercare sempre nuove sfide. Dopodiché, non va sottovalutato l'aspetto ludico: le parole crociate sono percepite come un gioco, i bambini amano giocare e il formato delle parole crociate, con i suoi indizi e le sue risposte nascoste, è simile a una caccia al tesoro.
Oltre a tutto questo, le parole crociate stimolano diverse aree del cervello, migliorando abilità cognitive importanti. Quali? Eccole tutte, ed ecco perché le parole crociate per bambini sono sempre una buona idea.
Lo sviluppo cognitivo
Per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo, può essere ridondante sottolinearlo, ma le parole crociate sono una delle attività più benefiche e stimolanti che si possano intraprendere.
- Espandere il vocabolario: I bambini imparano nuove parole e significati, arricchendo il loro lessico.
- Migliorare l'ortografia: Scrivere le parole corrette nei quadrati giusti rinforza l'ortografia.
- Potenziare la memoria: Ricordare definizioni e collegarle con le parole giuste esercita la memoria a breve e lungo termine.
- Sviluppare abilità di problem-solving: I bambini imparano a usare indizi e deduzioni logiche per trovare le soluzioni corrette.
Sommando tutti questi benefici, anche l'autostima si rafforza.
Gli altri aspetti educativi
Ci sono però anche altri aspetti educativi laterali che è bene considerare.
A beneficiare dei puzzle con le parole è più in generale la conoscenza, dato che le definizioni rafforzano i concetti e la loro assimilazione. Insomma: le parole crociate offrono un modo interattivo e divertente per apprendere: tante cose, e anche per questo le si trova sui libri di scuola. Si parla peraltro di una gamma di argomenti potenzialmente infinita, dall'astronomia alla zoologia.
Le parole crociate migliorano poi la comprensione della struttura delle parole e delle frasi e i cruciverba numerici integrano anche concetti matematici.
Come trasmettere questa passione
Trasmettere l'amore per le parole crociate ai bambini può essere un processo divertente e gratificante. Prima di tutto, proporre parole crociate adatte all'età e al livello di abilità del bambino è fondamentale. I cruciverba semplici con immagini o temi familiari possono essere un buon punto di partenza.
Bene anche presentare le parole crociate come un gioco piuttosto che come un compito, utilizzando schemi con personaggi dei cartoni animati, animali o argomenti che interessano al bambino.
Sedersi con il bambino e risolvere i cruciverba insieme non solo mostra che anche tu ti diverti, ma offre l'opportunità di spiegare e aiutare quando necessario.
Esistono anche numerose app e siti web con cruciverba interattivi per bambini. Questi strumenti possono rendere l'apprendimento più coinvolgente grazie a suoni, colori e feedback immediato.
E ricorda: organizzare piccole competizioni tra amici o familiari per vedere chi risolve un cruciverba per primo è estremamente stimolante! Aggiunge un elemento di divertimento e socializzazione a un'attività già molto stimolante.
Il pane naan è un tipo di pane piatto lievitato originario dell'Asia meridionale, particolarmente popolare in India, Pakistan e Bangladesh. Ha una consistenza morbida e leggermente gommosa, e spesso viene cotto in un forno tandoor, forno cilindrico di argilla che raggiunge temperature molto elevate, che gli conferisce un sapore e una texture distintivi.
Detto questo, il pane naan si può anche preparare in casa. Il risultato sarà leggermente diverso, inevitabilmente, ma è comunque prelibato.
Se vuoi provare a fare in casa il pane naan, ecco la nostra ricetta.
Ricorda: il naan è spesso servito come accompagnamento a piatti principali, come curry, kebab e tandoori. La sua consistenza morbida e spugnosa lo rende ideale per raccogliere sughi e salse.
La ricetta del pane naan: come fare in casa il pane indiano
Pannolino in estate: i trucchi per renderlo più sopportabile
Giovedì, 20 Giugno 2024 09:31Durante l'estate, i neonati e i bebè possono soffrire di più a causa del pannolino.
Il caldo e l'umidità possono aumentare il rischio di irritazioni cutanee e dermatiti. La sudorazione incrementa, creando un ambiente caldo e umido sotto il pannolino, favorendo le irritazioni. Le dermatiti da pannolino sono aggravate dall'umidità e dal calore, rendendo la pelle del bambino rossa, infiammata e dolorante. I pannolini, specialmente se troppo stretti, possono causare sfregamenti e ulteriori irritazioni. Insomma: una situazione non proprio piacevole.
Tuttavia, con alcuni accorgimenti, è possibile mantenere il tuo bambino fresco e asciutto. Ecco alcuni trucchi utili per rendere il pannolino più sopportabile durante i mesi estivi.
Scegliere i pannolini giusti
Quali pannolini scegliere, prima di tutto?
Opta per quelli realizzati con materiali traspiranti, come il cotone, che permettono una migliore circolazione dell'aria rispetto a quelli in plastica. È anche importante assicurarsi che i pannolini abbiano un alto potere assorbente per ridurre al minimo il contatto della pelle con l'umidità.
Inoltre, verifica che la taglia sia corretta: un pannolino troppo stretto può causare irritazioni, mentre uno troppo largo può provocare perdite.
Naturalmente, i pannolini lavabili rappresentano una valida opzione, scegliendo specificatamente quelli estivi e traspiranti.
Mantenere il bambino fresco
Vestire il bambino o la bambina con abiti leggeri e di cotone può aiutare a mantenere la pelle fresca. Evita tessuti sintetici che possono trattenere il calore e l'umidità.
Oltre a questo, è meglio cambiare il pannolino più frequentemente durante il giorno per ridurre il rischio di irritazioni e dermatiti da pannolino. Un pannolino bagnato aumenta il rischio di irritazioni cutanee.
Lascia infine il bambino senza pannolino per alcuni periodi della giornata, quando possibile, per permettere alla pelle di respirare e rimanere asciutta.
Prevenire e gestire le irritazioni
Le dermatiti da pannolino sono comuni in estate, ma possono essere trattate con creme contenenti ossido di zinco e bagni con amido di riso per lenire la pelle irritata.
Utilizza una crema barriera a base di ossido di zinco durante ogni cambio per proteggere la pelle dalle irritazioni. Le creme barriera creano uno strato protettivo tra la pelle e il pannolino.
Pulisci la zona del pannolino con acqua tiepida e un detergente delicato. Evita salviette umidificate che contengono alcol o fragranze, poiché possono irritare ulteriormente la pelle.
Assicurati che la pelle del bambino sia completamente asciutta prima di mettere un nuovo pannolino. Tampona delicatamente con un asciugamano morbido.
Durante i viaggi
Durante i viaggi, è utile avere un kit di cambio ben fornito con pannolini extra, creme protettive, salviette umidificate senza alcol e un cambio di abiti.
Mantieni il bambino in ambienti freschi e ombreggiati, specialmente durante le ore più calde della giornata, e assicurati che sia ben idratato.
Yoga kundalini: cos'è, come si pratica e perché fa bene
Mercoledì, 19 Giugno 2024 08:03Lo yoga Kundalini è una forma di yoga che combina pratiche fisiche, respiratorie, meditative e spirituali con l'obiettivo di risvegliare e far salire l'energia latente, chiamata "Kundalini", che si dice risieda alla base della colonna vertebrale.
Questa disciplina si distingue per la sua enfasi sull'attivazione di questa energia per favorire la crescita spirituale e il benessere fisico e mentale. Se già non la conosci, ecco perché dovresti: praticarla ha numerosi benefici.
Origini e Principi
Il termine "Kundalini" deriva dal sanscrito e significa "avvolta", in riferimento all'energia che si ritiene essere arrotolata come un serpente alla base della colonna vertebrale.
Le pratiche del Kundalini Yoga si basano su antiche tradizioni indiane e testi sacri come i Veda e i Tantra. Questa forma di yoga è stata introdotta in Occidente dal maestro Yogi Bhajan negli anni '60.
Componenti del Kundalini Yoga
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Kriya: Sequenze di esercizi fisici (asana) accompagnati da tecniche di respirazione (pranayama), meditazione e canto di mantra. Ogni kriya ha un obiettivo specifico, come aumentare la flessibilità, migliorare la concentrazione o stimolare un particolare centro energetico.
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Pranayama: Tecniche di controllo del respiro utilizzate per aumentare l'energia vitale e favorire la calma mentale. Esempi comuni sono il respiro di fuoco (breath of fire) e la respirazione alternata delle narici.
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Mantra: Canti sacri ripetuti durante la meditazione o gli esercizi per focalizzare la mente e sintonizzarsi con specifiche vibrazioni energetiche. Alcuni dei mantra più utilizzati includono "Sat Nam" (la mia vera identità) e "Wahe Guru" (meravigliosa illuminazione).
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Mudra: Posizioni delle mani che aiutano a canalizzare l'energia in modo specifico. Ogni mudra ha un effetto diverso sul corpo e sulla mente.
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Meditazione: Pratiche meditative che possono variare da meditazioni silenziose a quelle più attive, spesso integrate con mantra e visualizzazioni.
Benefici del Kundalini Yoga
Il Kundalini Yoga promette una vasta gamma di benefici, che includono:
- Equilibrio emotivo: Aiuta a gestire lo stress e l'ansia, promuovendo una maggiore stabilità emotiva.
- Salute fisica: Migliora la flessibilità, la forza e la resistenza del corpo.
- Consapevolezza spirituale: Favorisce una maggiore connessione con se stessi e con l'energia universale.
- Chiarezza mentale: Aumenta la capacità di concentrazione e la chiarezza di pensiero.
Le sessioni
Una sessione ideale di yoga Kundalini combina diversi elementi che lavorano insieme per risvegliare l'energia Kundalini e promuovere il benessere fisico, mentale e spirituale. Una sessione ben strutturata offre dunque un'esperienza completa che coinvolge il corpo, la mente e lo spirito, promuovendo un senso di equilibrio, vitalità e consapevolezza.
Ecco una descrizione dettagliata di come potrebbe svolgersi una lezione di Kundalini Yoga.
Durata e Ambiente
Una sessione tipica di Kundalini Yoga dura tra 60 e 90 minuti. È importante trovare un ambiente tranquillo e confortevole dove poter praticare senza interruzioni. Una sala ben ventilata, con luce soffusa e un tappetino da yoga, è l'ideale.
Struttura della Sessione
1. Apertura e Intenzione (5-10 minuti)
- Canto di apertura: Si inizia con il canto del mantra di apertura "Ong Namo Guru Dev Namo", che significa "Mi inchino alla Saggia Guida Divina interiore". Questo serve a sintonizzare la mente e lo spirito con la pratica.
- Impostazione dell'intenzione: L'insegnante guida i partecipanti a stabilire un'intenzione personale per la sessione, un obiettivo su cui focalizzarsi.
2. Riscaldamento (10-15 minuti)
- Esercizi di riscaldamento: Sequenze di movimenti dolci per riscaldare il corpo, come rotazioni del collo, movimenti delle spalle e flessioni della colonna vertebrale. Questi esercizi preparano il corpo per le pratiche più intense che seguiranno.
3. Kriya (20-30 minuti)
- Sequenze di Kriya: Una kriya è una sequenza specifica di esercizi fisici, tecniche di respirazione (pranayama), mantra e meditazione. Ogni kriya ha un obiettivo particolare, come aumentare l'energia, migliorare la digestione o stimolare il sistema immunitario.
- Asana (posizioni fisiche): Esempi possono includere il "Guerriero", il "Cobra", e altre posizioni dinamiche.
- Pranayama (respirazione): Tecniche come il respiro di fuoco (breath of fire) che coinvolge respirazioni rapide e ritmiche attraverso il naso.
- Mantra: Ripetizione di mantra specifici durante la pratica delle asana.
4. Rilassamento (10-15 minuti)
- Shavasana (posizione del cadavere): Una fase di completo rilassamento dove i praticanti si sdraiano sulla schiena e permettono al corpo di assorbire i benefici della kriya appena completata. Questo è essenziale per integrare l'energia e promuovere il riposo profondo.
5. Meditazione (10-15 minuti)
- Meditazione guidata: Può includere una meditazione silenziosa, l'uso di un mantra ripetuto mentalmente o ad alta voce, o una visualizzazione. La meditazione aiuta a calmare la mente e a focalizzare l'energia risvegliata.
- Mudra (gesti delle mani): Posizioni specifiche delle mani che aiutano a canalizzare l'energia durante la meditazione.
6. Chiusura (5 minuti)
- Canto di chiusura: Si termina con il canto di "Sat Nam", che significa "La mia vera identità". Questo mantra viene cantato tre volte per sigillare l'energia della pratica e portare un senso di conclusione.
- Condivisione e ringraziamenti: Un momento per condividere eventuali riflessioni o esperienze della sessione e per ringraziare se stessi e gli altri partecipanti per la pratica condivisa.
Consigli per la Pratica
Per godere appieno dei benefici delle sessioni di yoga kundalini e per praticarlo al meglio, il primo consiglio è quello di bere acqua prima e dopo la sessione per mantenersi idratati. Anche indossare abiti comodi e leggeri che permettano libertà di movimento è essenziale.
Infine, praticare regolarmente permette di massimizzare i benefici del Kundalini Yoga.
Questo piatto è un esempio perfetto di come la dieta mediterranea possa essere gustosa e salutare, combinando ingredienti freschi e nutrienti in un piatto equilibrato e delizioso: si tratta dei peperoni ripieni di couscous, che contiene una buona quantità di fibre, che a loro volta favoriscono la digestione e la salute intestinale.
Semplice e aromatico, il couscous nei peperoni rappresenta un'ottima opzione per un pasto sano e bilanciato, da preparare facilmente e anche se si va di fretta.
Ecco dunque la ricetta dei peperoni ripieni di couscous.
Un piatto estivo leggero e sano: i peperoni ripieni con couscous alle erbe aromatiche
Beauty routine per mamme in vacanza: step e prodotti irrinunciabili
Martedì, 18 Giugno 2024 07:52Vacanze in famiglia? Non si deve rinunciare alla beauty routine! Organizzare un viaggio con i propri figli è l’opportunità per creare ricordi meravigliosi, ma non solo, anche per riscoprire il piacere di prendersi cura di se stesse tirando un po’ fiato rispetto al trambusto quotidiano.
La beauty routine per mamme in vacanza non è diversa dalla skincare che si segue tutti i giorni: pulire, detergere, idratare, nutrire. Con la possibilità di qualche “coccola” in più con i giusti prodotti, come maschere viso in tessuto, molto in tendenza nell’ultimo periodo, o come oli viso per ogni evenienza, come rigenerare e proteggere la pelle.
Beauty routine estiva: le differenze tra mattino e sera
Bastano pochi e semplici step per prendersi cura della pelle in vacanza. La prima grande differenza è l’uso dei prodotti e l’obiettivo stesso. Ecco perché possiamo suddividere cosa fare in due modi, ovvero al mattino e alla sera:
· Al mattino: è il momento di detergere, pulire in profondità, assumere un siero viso ricco di antiossidanti, con un booster a base di vitamina C, e proteggere dai raggi del sole, quindi usare un opportuno filtro solare, da scegliere anche in base alla propria carnagione;
· Alla sera: in vacanza si passa molto tempo al mare, quindi, una volta tornate a casa, è indispensabile effettuare una doppia detersione, usare un siero idratante-lenitivo e infine la crema viso.
Dopo la spiaggia, non è necessario esfoliare la pelle, per un motivo: l’azione calmante è necessaria, magari con prodotti a base di acido ialuronico, ceramidi o niacinamide.
Quando usare l’olio viso?
Questo trattamento non va mai in vacanza! È perfetto per ogni stagione, sia in estate quanto in inverno, e serve in virtù della presenza di vitamine, oligoelementi e acidi grassi nella formula.
Si rivela utile in abbinamento alla crema viso, al mattino e alla sera, permettendo di mantenere la pelle luminosa per tutta la giornata. In commercio si trovano diverse soluzioni, anche naturali, per una skincare green che fa bene all’ambiente e alla salute.
A cosa prestare attenzione in vacanza?
Quando arriva il momento più bello dell’anno, dedicato alle vacanze e al mare con il partner e i figli, ci si sente subito proiettati sulla spiaggia, tra tintarella, un buon libro e l’odore del mare. Ma durante l’estate sono molti gli aspetti a cui prestare attenzione, come una corretta esposizione al sole.
Prevenire i danni è l’obiettivo di tutte le mamme, in quanto potrebbero verificarsi scottature, dermatiti o macchie brune sulla pelle con il tempo.
Questo è il motivo per cui al mattino è fondamentale applicare una crema protettiva quando si va in giro per la città e non subito al mare. Più in generale, la protezione solare deve essere integrata nella beauty routine persino in inverno.
Per il resto, valgono i consigli sempre utili, come esporsi al sole nelle ore meno calde – ciò fa bene anche ai bambini! – e assumere alimenti ricchi di vitamina C, tra cui frutta e verdura. E, grazie alla tintarella, ci si può truccare di meno, lasciando la pelle libera di respirare.