Adolescenti e droga, aumentano sempre di più i casi
Mercoledì, 04 Novembre 2020 14:32Purtroppo, i giovani d’oggi non conoscono l’AIDS. Se noi millennial siamo cresciuti con i media che giustamente martellavano sull’importanza della prevenzione, avendo abbassato la guardia aumentano sempre di più i casi di HIV tra i più giovani. E lo stesso, purtroppo, sta accadendo con la droga. Secondo Ansa, infatti, il consumo di droghe tra gli adolescenti è in costante aumento e noi genitori non dovremmo chiudere gli occhi pensando “Ma sì, tanto non mi riguarda”.
Adolescenti e droga, aumentano sempre di più i casi: perché la prevenzione deve partire in casa
Dall’inizio della pandemia, a quanto pare, il costo delle droghe si è abbassato e il mercato è diventato sempre più capillare su tutto il territorio italiano, grazie, anche, alla vendita online che permette ai consumatori di approvvigionarsi da casa. E tantissimi di questi consumatori sono adolescenti e giovanissimi.
“L'allarme è emerso durante la Commissione Parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani”, spiegano su Ansa. “A lanciarlo sono stati i presidenti della Federazione servizi dipendenze (FederSerD), della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict) e del Coordinamento nazionale dei coordinamenti regionali che operano nel campo dei trattamenti delle dipendenze (InterCear).
I dati ufficiali del 2018 parlano chiaro: 1 ragazzo su 3 (tra i 15 e i 19 anni) dichiarava di avere fatto uso di sostanze illegali e da allora l’età si sta abbassando e i numeri alzando. Ora anche i giovanissimi tra gli 11 e i 14 anni ne fanno uso.
Soprattutto, le sostanze continuano a cambiare, e alcool, analgesici oppiacei, benzodiazepine ed altri psicofarmaci vengono ormai assunti anche in mix, nel cosiddetto “policonsumo” pericolosissimo tra gli adolescenti.
Il problema è la mancanza di prevenzione, informazione e supporto. I centri dedicati a questo tema, in Italia, esistono, ma sono pochissimi i giovani che a loro si rivolgono spontaneamente.
La soluzione, dicono gli esperti a Ansa, sarebbe “agire sul territorio e costruire delle relazioni, ripensando i servizi classici in base a queste nuove tendenze giovanili e attivando percorsi di prevenzione strutturati specifici per minori con dipendenze”. In Italia ne esistono infatti pochissimi, nonostante i numeri dell’emergenza, anche a causa dell’inglobamento del fondo nazionale antidroga nel più ampio fondo delle politiche sociali nazionali.
Accanto a tutto ciò, è bene non abbassare la guardia nemmeno a casa. Come per l’AIDS (con i nostri genitori che ci spiegavano a fondo i rischi del sesso non protetto), come per la differenziata (che i ragazzi hanno cominciato a seguire quando è stata introdotta nelle famiglie): l’ambiente familiare è fondamentale quando si parla di prevenzione. E per farlo, c’è bisogno di dialogo, fiducia, chiarezza ed esempio positivo.
Le migliori palestrine per neonati
Martedì, 03 Novembre 2020 16:00Si chiamano palestrine e sono delle vere e proprie stazioni sensoriali per neonati: si tratta di strutture in legno o altri materiali che stanno in piedi da sole e che permettono ai bebè di stare sdraiati sotto mentre degli elementi interattivi si muovono sopra le loro teste, stimolando la vista, il tatto e l’udito (ma anche il gusto, dato che assaggiano i ciondoli). Sono molto importanti per lo sviluppo armonico dei bambini e oggi vi presentiamo le migliori.
Le migliori palestrine per neonati: le stazioni sensoriali in legno, morbide e stilose per stimolare i bebè e i loro sensi
Questa palestrina per neonati in legno è semplice e ottima per giocare e stimolare i bebè; nella confezione è presente anche il tappeto per sdraiarsi e la nuvoletta appesa ha al suo interno uno specchio, elemento fondamentale per lo stimolo dei bambini.
Più morbida e peluchosa, questa palestra per bebè sta sui toni del beige e del bianco e ha appesi elementi specchianti e stimolanti dal punto di vista musicale, piccoli sonagli che fanno rumore quando il bambino li tocca.
Sembra un piccolo circo questa palestra per bambini, con i colori accesi (ma sempre in legno) e i trapezi circensi. Dei piccoli sonagli, poi, stimolano l’udito dei più piccoli.
Per i genitori che amano i giocattoli più colorati, ecco una palestra bebè variegata e morbida, con piccoli personaggi animali che coccolano il bambino, specchietti, casette, peluche ed elementi sonori stimolanti. Il tappeto è molto morbido e diventa perciò perfetto anche per i pisolini.
Per i pisolini, però, questa palestra è ancora più indicata: le sue sponde, infatti, la rendono sicura e non lasciano che il bambino cada fuori, nemmeno quando si muove troppo.
Questa palestrina di Bieco ricorda invece i giocattoli di quando eravamo piccoli e i Pinocchi in legno smaltato. In legno, con dettagli rossi, gialli e blu, presenta elementi diversi, sonori e tattili, per fare giocare i bambini e stimolarli sensorialmente.
Infine, una palestrina in legno naturale, molto nordica e dal sapore Hygge (ma anche un po’ boho-chic, con i dettagli in corda annodata e ricamata). Naturale al 100%, presenta anche un ciondolo per la dentizione e dei ciondoli a forma di animale molto carini che catturano immediatamente gli occhi dei bambini.
Famiglia numerosa, i trucchi per vivere meglio
Lunedì, 02 Novembre 2020 13:28Fare quadrare i conti; incastrare gli impegni e organizzare le macchine al meglio per portare i bambini di qua e di là; evitare il disordine costante in casa; dare attenzioni a tutti. I problemi da risolvere in una famiglia numerosa sono moltissimi. Ma nonostante questo, le famiglie che scelgono di avere tanti figli (o che si ritrovano con più bambini di quanto previsto!) in qualche modo ce la fanno. E il risultato è un amore che si moltiplica ogni giorno e che fa capolino al di sopra di tutto il caos.
Famiglia numerosa, i trucchi per vivere meglio: i consigli per incastrare gli impegni, evitare il disordine e vivere serenamente anche con tanti figli
La lavatrice e lo stiro
L’ideale sarebbe possedere due lavatrici molto capienti, in modo da caricare colorati e bianchi nello stesso momento e ottimizzare i tempi, stendendo poi ciò che va steso e mettendo in asciugatrice i capi che lo consentono. È vero, l’asciugatrice non è molto ecologica né economica, ma spesso salva la vita e il tempo di chi ha più figli a cui dover badare, anche perché mettendo i panni in asciugatrice si stira meno della metà dei capi. Basta poi piegare subito tutto ciò che esce dall’asciugatrice, così come i panni stesi, stirando solo ciò che ha DAVVERO bisogno di essere stirato (ad esempio le camicie).
La spesa
La spesa ottimizzata e pensata per la settimana e il mese è il meglio. Ci si va una volta sola, facendo scorte in base alle offerte e comprando invece settimanalmente solo i cibi freschi.
Meglio privilegiare i discount a marchio proprio rispetto ai grandi supermercati, e soprattutto scegliere cibi non pronti, come i surgelati da scaldare in padella, ma optare per gli ingredienti freschi per piatti da preparare in casa. È più laborioso, ma molto più sano e soprattutto economico.
Se abbiamo poco tempo e lavoriamo, poi, possiamo cucinare nel weekend e congelare i cibi già pronti e solo da scaldare, come le lasagne, le melanzane alla parmigiana, il pane, le zuppe… In questo modo si risparmierà tempo sulla preparazione quotidiana.
Il risparmio
Al contrario di chi ha pochi figli, che una volta smessi gli abiti li passa a qualcun altro, li rivende o li dona, i vestiti in una famiglia numerosa non vanno mai buttati, ma passati da un figlio all’altro, con qualche piccola riparazione e buttando solo quelli che proprio non possono più essere smessi.
Le serate film? Si fanno a casa, con tanti popcorn fatti nel pentolino, coperte e cuscini a terra. E le feste di compleanno? Si organizzano a casa anche quelle, con pizze fatte in casa e tanta musica.
Le vacanze invece potranno essere fatte in campeggio, noleggiando due o tre piazzole e dormendo nelle tende. Una vacanza avventurosa che rafforza il legame!
Lo spazio in casa
La parola d’ordine è decluttering e lo spirito guida è Marie Kondo: in una famiglia numerosa non c’è spazio per l’accumulo (se non di giocattoli e vestiti che vengono passati da un figlio all’altro) e non bisogna quindi farsi venire dubbi quando c’è da sistemare e buttare. Ognuno, poi, deve avere un suo cassettone ed esserne responsabile. In questo modo tutti contribuiranno all’ordine di casa.
Le camerette, naturalmente, nella maggior parte dei casi non saranno singole, ma i figli se le divideranno, per genere o per età in base a come vanno più d’accordo. E se c’è poco spazio si potrà puntare sui letti a castello.
L’ordine
Come accennato, l’ordine deve essere responsabilità di tutti, e il modo per ottimizzare al meglio è dividersi i compiti per stanza. C’è chi sistemerà e pulirà le camere, chi il bagno e chi la cucina, e tutti si dovranno impegnare a sistemare ciò che si è utilizzato una volta finito di fare qualcosa.
L’individualità
Naturalmente è difficile dare le stesse attenzioni a tutti i figli, ma ogni genitore sarà valutare istintivamente su chi concentrarsi in base alla giornata e ai periodi della vita. Lasciamo però che i bambini si intrattengano tra loro (lasciando anche spazio ai genitori!), che costruiscano rapporti in base all’età. E lasciamo sempre una tenda in salotto, o un angolo “tana”: sarà lo spazio ideale in cui ogni bambino potrà isolarsi quando avrà bisogno di solitudine. Perché è un bisogno naturale, e non va sottovalutato!
Come ridurre lo stress quando si cerca un bambino
Venerdì, 30 Ottobre 2020 13:25Quando si cerca un bambino, lo stress è il nemico numero uno. Si crea infatti un circolo vizioso: stressandosi si riducono le possibilità di concepimento, e meno il bambino arriva, più lo stress si alza. È un cane che si morde la coda.
Lo stress, tuttavia, non è legato solo al pensiero dei bimbi che non arrivano. La vita odierna delle future mamme e dei futuri papà è zeppa di impegni, frenesia e ansia, e lo stress che si accumula va a sommarsi alle preoccupazioni che già frullano in testa quando si cerca un bambino.
Ecco perché dobbiamo concentrarci su abitudini importanti che permettono di rallentare, apprezzare le giornate, allontanare le preoccupazioni e creare un ambiente adatto alla ricerca di una gravidanza.
Come ridurre lo stress quando si cerca un bambino: le abitudini che aumentano le possibilità di rimanere incinte grazie all’abbassamento dell’ansia e dello stress
Parlare con il partner o la partner
Quando si è alla ricerca di un bambino sembra che tutta la responsabilità sia sulle spalle della mamma che andrà ad accogliere nel suo corpo il feto. Ma parlare e condividere i dubbi, le paure, le speranze e i sogni fa benissimo, e in questo modo ci si sentirà entrambi più coinvolti.
Prendersi cura di sé
Ormai si conosce l’importanza del self-care e sembra ridondante e inutile dirlo, ma chi davvero si prende del tempo per sé senza storie? Quasi nessuno. Soprattutto le future mamme. Che tuttavia dovrebbero, per stare bene fisicamente e mentalmente, rilassarsi e rallentare, creando una routine quotidiana (anche di soli venti minuti) solo per sé, per fare ciò che si ama. Un bagno, una routine con le creme, dello yoga, un libro…
Prendersi i propri spazi e allontanare gli invadenti
Una domanda che fa impazzire le coppie in attesa è: “Allora, quando arriva?!”. Ci sono persone che più di altre sono invadenti e quando si cerca un bambino non bisogna sentirsi in colpa nell’allontanarle per un attimo, per il proprio benessere psicologico e per non cadere nella spirale del “Non arriva più”, che potrebbe effettivamente influire negativamente sul concepimento.
Trovare chi è nella stessa situazione
Ci sono gruppi di supporto nei consultori, gruppi su facebook, gruppi di amiche… Non importa dove e come, ma basta trovarli. Perché a volte tenere tutto dentro ingigantisce i problemi e li rende insopportabili, mentre parlarne aiuta a superarli e a renderli meno spaventosi. Se però non vogliamo parlarne con amici o parenti, possiamo trovare, appunto, un gruppo di persone che sono nella nostra stessa situazione, facendo cadere i nostri muri e ascoltando e facendoci ascoltare da chi sta perfettamente capendo cosa stiamo passando.
La colazione perfetta per cominciare con il sorriso non esiste. Esistono solo i gusti personali e di famiglia (perché la colazione è un bel rituale familiare!): c’è chi ama svegliarsi avvolto dal profumo di un toast accompagnato da un caffè nero e chi già la sera prima sogna di svegliarsi con qualcosa di morbido e dolce, come un plumcake con gocce di cioccolato, una torta alle carote o un muffin indimenticabile.
I muffin al cioccolato, in particolare, sono ormai un must. Arrivano dai paesi anglosassoni, in particolare dagli Stati Uniti (lo dice anche il nome inglese, anche se in Regno Unito i muffin sono dei piccoli panini da mangiare con la marmellata!), ma ormai spopolano anche qui, per il gusto intenso e l’energia che donano al mattino. Facendoli in casa l’ambiente attorno si riempirà anche di un profumo strabiliante, quello delle torte appena sfornate che coccolano le papille gustative e i nasini dei nostri bambini!
Ecco dunque la ricetta dei classici muffin al cioccolato, ma senza burro (così ci sentiamo meno in colpa!). Perché il cioccolato non fa per niente male, basta sceglierlo fondente e con meno zucchero possibile, senza latte, con pochi oli e preferibilmente biologico. Anzi, alla mattina è proprio benefico: essendo uno stimolatore della serotonina (il neurotrasmettitore responsabile del buonumore e della felicità, oltre che della concentrazione), il cioccolato di mattina, come quello nei nostri muffin, diventa il piede giusto con cui partire.
La ricetta dei deliziosi muffin al cioccolato: i muffin senza burro al cioccolato per cominciare bene la giornata
Le ricette etniche sono sempre una buona idea: permettono di mangiare ingredienti variegati, di sperimentare sapori e di fare apprezzare ai bambini fin da piccoli le differenze di gusti e di culture. Tra i miei piatti preferiti ci sono, ad esempio, lo zighini etiope e i ravioli cinesi, ma al primo posto sta di certo il pollo al curry, ricetta della tradizione indiana che ormai è diffusissima anche sulle nostre tavole.
La sua preparazione è semplice e breve ed è perfetto accompagnato dal riso basmati integrale. Ecco la ricetta.
Il pollo al curry: la ricetta del tradizionale pollo indiano speziato con riso basmati
Come mangiare bene in smartworking
Mercoledì, 28 Ottobre 2020 14:42Chi dice che in smartworking (o home-working) si lavori di meno e si abbia più tempo per la casa e la famiglia si sbaglia di grosso, e molti lavoratori che in questi mesi di pandemia da covid si sono trovati a sperimentare questa modalità di lavoro da casa si sono ricreduti. Spesso ci si ritrova a non staccarsi dal pc perché “ma sì, tanto sono a casa”, a sistemare cucina e salotto a bocconi e a seguire i bambini e le loro lezioni non trovando più tempo per il resto. E così anche l’alimentazione ne risente.
Ma non dev’essere per forza così. Perché non avere tempo per fare da mangiare non vuol dire trovarsi inevitabilmente a ingozzarsi al volo di schifezze o cibi pronti che di sano non hanno nulla. Basta fare delle scelte più intelligenti per far sì che i pranzi durante lo smart working siano comunque salutari, gustosi e soddisfacenti. Per tutta la famiglia.
Come mangiare bene in smartworking: le idee e le ricette per non rinunciare alla qualità del cibo quando abbiamo poco tempo
I sandwich
Panini? Sì, ma con qualche attenzione in più. Evitiamo di comprare i sandwich e i tramezzini già pronti, confezionati in tantissima plastica e zeppi di conservanti. Compriamo a inizio settimana qualche panino integrale dal fornaio e mettiamolo in freezer. Basterà toglierlo dal congelatore al mattino per averlo bello morbido a mezzogiorno. Dopodiché possiamo farcire il nostro panino con formaggio spalmabile, frutta secca, avanzi del giorno prima, verdure alla julienne, humus o guacamole, salmone, avocado, uovo… Basta sbizzarrire la fantasia ed evitare gli insaccati.
I pasti pronti
Anche i pasti pronti sono ok (e quante volte ci salvano la vita!), ma solo se sani e salutari. Il delivery intelligente, ad esempio, è quello di Nutribees, un servizio di cibo a domicilio che permette di non pensare al pranzo e alla cena da preparare quando abbiamo poco tempo, ma assicurando benessere ed equilibrio. Non è la classica pizza, insomma: si tratta di pasti completi di tutti i nutrienti, bilanciati e variegati, preparati con ingredienti freschi e di qualità, senza conservanti, da farsi arrivare a casa tramite ordine o abbonamento flessibile e da consumare entro quindici giorni seguendo le indicazioni di cottura.
Da poco è possibile anche ordinare 20 piatti in un unico box risparmiando e acquistando ricette per tutta la famiglia, scegliendo in base ai gusti di ognuno. I piatti sono adatti anche ai bambini e preparati come li prepareremmo noi a casa con ingredienti di ottima qualità e sempre freschi. E poi grazie alla varietà dei piatti Nutribees diventa occasione perfetta per fare assaggiare piatti diversi ai bambini, proponendo pesce, legumi, frutta e verdura in maniera diversa.Queste sopra, ad esempio, sono polpette di ceci, mentre queste qui sotto sono polpette al tonno in sugo.
La pasta
A volte una pastasciutta al pomodoro, veloce e semplice, è un’ottima soluzione. Per renderla più veloce e facile da preparare scaldiamo l’acqua in un bollitore prima di metterla sul fuoco e scegliamo la pasta fresca integrale che troviamo nel banco frigo del supermercato, più buona e dalla cottura più veloce.
Le insalatone
Per fare prima possiamo aprire le buste, ma se abbiamo cinque minuti in più è sempre preferibile comprare la verdura fresca da lavare e tagliare. A questa aggiungiamo ingredienti semplici che abbiamo in frigorifero: della feta, delle noci, i semi, la frutta (ci stanno benissimo i frutti rossi, le mele o le arance!), le olive… Un’insalatona, insomma, è sempre una buona idea.
Gli avanzi
Una cosa intelligente è preparare, alla sera, quantità più abbondanti di cibo. Tendenzialmente abbiamo più tempo per cucinare e quindi prepariamo alimenti più elaborati e sani. Invece di preparare le solite tre o quattro porzioni, aggiungiamone altrettante (in base a quanti mangeranno a casa anche il giorno dopo) e il giorno dopo riscaldiamo il tutto. A volte i cibi acquisiscono ancora più sapore!
Olio di cocco: tutte le proprietà benefiche
Mercoledì, 28 Ottobre 2020 09:17L’olio di cocco è un prodotto versatile e naturale che, grazie alle numerose sostanze antiossidanti contenute al suo interno, è l’alleato numero uno per contrastare i segni dell’invecchiamento, un rimedio naturale che risponde a domande tipo come togliere il crespo dai capelli? O come combattere dermatiti, herpes e acne?
Questo particolare tipo di olio, infatti, è un naturale emolliente e protettivo per il corpo e per il viso, aiuta a proteggere i capelli dalla secchezza e dai pidocchi e può essere utilizzato anche in cucina per sostituire burro e margarina.
Le proprietà benefiche dell’olio di cocco
L’olio di cocco viene ricavato dalle noci della pianta Cocos Nucifera, una pianta originaria delle coste tropicali, e viene estratto direttamente dalla mandorla della noce, detta copra. È caratterizzato da un elevato contenuto di grassi saturi, per questo per molto tempo è stato considerato potenzialmente pericoloso per la salute cardiovascolare.
Soprattutto in ambito alimentare per lungo tempo si sono scontrate due fazioni riguardanti l’utilizzo dell’olio di cocco: da un lato c’era chi lo sconsigliava appunto per l’alto contenuto di grassi saturi dannosi per il colesterolo LDL; dall’altro c’era chi invece lo promuoveva in quanto questi grassi non sono sempre nocivi.
In realtà infatti i grassi saturi di quest’olio, non essendo acidi a catena lunga, permettono di fare scorte di energia senza andare ad alzare il livello del colesterolo ma, anzi, secondo alcuni studi scientifici, risultano essere utili proprio nel contrastare il colesterolo cattivo favorendo quello buono.
L’olio di cocco possiede anche altre proprietà benefiche. È costituito infatti per il 50% di acido ialuronico, un grasso saturo fondamentale per il nostro corpo che ci aiuta a combattere virus e batteri.
Ricco di vitamine E e K e di ferro, nutrienti fondamentali per la salute e il benessere del nostro organismo, l’olio di cocco possiede al suo interno anche l’acido caprico che ha un’attività antifungina tanto che viene utilizzato contro le infezioni, come per esempio la Candida, e viene usato anche per combatte i microbi.
Le proprietà benefiche dell’olio di cocco per pelle e capelli
Per quanto riguarda la cosmesi, l’olio di cocco viene utilizzato per realizzare numerose creme e saponi. Ha infatti un’azione lenitiva ed emolliente che idrata la pelle donandole elasticità e tono. L’acido ialuronico, inoltre, dona a questo olio un potere antivirale e antinfiammatorio che garantisce ai cosmetici che lo contengono una funzione antisettica.
L’olio di cocco ha un gran successo anche per quanto riguarda la cura dei capelli. Utilizzato per creare maschere e impacchi, l’olio di cocco aiuta a combattere la secchezza, l’opacità e la formazione delle noiose doppie punte, garantendo ai capelli morbidezza e lucidità.
Le proprietà benefiche dell’olio di cocco in cucina
Come già accennato, gli acidi grassi contenuti nell’olio di cocco non sono grassi a catena lunga. Questo conferisce all’olio di cocco la capacità di combattere e prevenire i problemi di peso, aiutando il funzionamento della tiroide e del sistema endocrino e andando addirittura a velocizzare il metabolismo.
L’olio di cocco aiuta anche a prevenire le malattie del fegato, dei reni impedendo la formazione dei calcoli, migliora la secrezione di insulina e tiene sotto controllo gli zuccheri nel sangue. In ultimo previene l’aterosclerosi in quanto aiuta a controllare il livello di colesterolo nel sangue e la pressione arteriosa.
In cucina l’olio di cocco può essere usato in vari modi. È sconsigliato cucinarlo ma può essere usato in aggiunta ad altri cibi. Può infatti essere utilizzato al posto dello zucchero, nel caffè o nel tè, ma anche nei dolci in quanto ha un sapore dolciastro, con pane e marmellata oppure nella preparazione di frullati, nello yogurt o insieme al latte. È anche un ottimo sostituto dell’olio di oliva donando ai piatti un sapore più esotico.
L’olio di cocco può infine sostituire il burro sia nella preparazione di cibi dolci che di cibi salati, diventando così un’ottima alternativa per coloro che seguono una dieta vegetariana e vegana in quanto è un prodotto vegetale al cento per cento.
Tutti i benefici dell’olio di cocco
L’olio di cocco è quindi ricco di proprietà benefiche che possono essere sfruttate sia in campo alimentare che in quello della cura del corpo. Secondo alcuni studi scientifici, inoltre, l’olio di cocco porta con sé ulteriori benefici anche a livello cerebrale in quanto facilita i processi metabolici nel funzionamento cerebrale. L’utilizzo di questo olio, infatti, aiuta a rafforzare il cervello, migliorando le prestazioni intellettuali tanto da essere consigliato a chi soffre di Alzheimer.
Non finisce qui perché l’olio di cocco aiuta l’intestino a mantenere il regolare equilibrio della flora batterica combattendo gli agenti patogeni e proteggendo la mucosa intestinale e, grazie al potere antibatterico e antinfiammatorio, fa bene anche ai denti semplificando l’assorbimento del calcio e impedendo la formazione di carie e infiammazioni gengivali.
Infine, sempre grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, l’olio di cocco è ottimo anche in caso di febbre e influenza.
Quanto tempo ci vuole per rimettersi dopo il parto?
Martedì, 27 Ottobre 2020 14:45L’esperienza del parto varia da donna a donna: chi non sopporta i dolori e chi dà alla luce il proprio bambino senza urlare; chi già odia le contrazioni Braxton; chi ha bisogno di aiuti farmacologici, chi del cesareo e chi dell’epidurale; chi ama avere al proprio fianco il proprio compagno e chi preferirebbe essere sola. Ognuna è una persona diversa, e come tale vive questo magico momento.
Allo stesso modo, ognuna recupera le forze e la forma fisica (ma anche quella mentale) con i suoi personali tempi. Non c’è una regola, tutto dipende da come una donna è; tuttavia recenti studi hanno formulato una teoria che mette al centro i tempi di recupero standard per le donne che hanno appena partorito.
Quanto tempo ci vuole per rimettersi dopo il parto: ecco come recenti studi hanno scoperto che i tempi di recupero per una neomamma si aggirano intorno all’anno
Lo studio parte da un’affermazione che le mamme si sentono spesso ripetere da medici e ostetriche: “probabilmente, recupererà la sua forza e la sua forma fisica in circa sei settimane”. Ma siamo sicuri che sia davvero così? In realtà la maggior parte delle donne ha bisogno di molto, molto più tempo per rimettersi, e non è strano. Anzi, è quasi la normalità, quindi non preoccupatevi se dopo sei settimane non vi sentite né vedete come tornate a prima della gravidanza!
A condurre lo studio è stata la dottoressa Julie Wray, ricercatrice della Salford University, che in maniera molto semplice si è basata sulle testimonianze di diverse mamme nelle diverse fasi del recupero post-partum: hanno quindi parlato donne che avevano partorito da due settimane, da tre, da tre mesi, da sei mesi e così via.
Il risultato è stato praticamente unanime, e cioè ognuna di queste mamme ritiene la regola delle sei settimane un’assoluta “fantasia”, una bugia bella e buona, che non solo mette in allarme nel momento in cui non ci si vede “guarite” ma soprattutto fa sentire inadeguate, per il non essere riuscite a recuperare la forma pre-gravidanza secondo i tempi standard.
Be’, tranquille: questi tempi non sono assolutamente standard. Come accennato, ogni donna è diversa, e come tale vivrà il post-partum come meglio riesce; ma soprattutto i tempi, se proprio vogliamo parlare di misure “standard”, sono molto più lunghi. Secondo la maggior parte delle donne intervistate, infatti, ci vuole un anno intero per recuperare del tutto.
Recuperare significa tornare a quella forma fisica che non prevede stanchezza, mal di schiena, peso sopra la normale media e disagi in genere, e quasi tutte hanno concordato che questo avviene molto tempo dopo rispetto alle sei settimane suggerite, e che le neo mamme avrebbero bisogno di aiuto e supporto ben oltre quel periodo. Anche perché questi disagi non sono solo fisici, ma anche mentali (soprattutto per le primipare, che si trovano stravolte come mai lo erano state in precedenza).
Le sei settimane spesso, quindi, non bastano per sentirsi completamente riprese, e soprattutto le mamme lavoratrici, che speravano di tornare al più presto al lavoro, si trovano spiazzate e ancora stanche. Tutto questo è frustrante, se sommato alle pressioni che il mondo esterno pone sulle spalle delle mamme: sentire il ginecologo che parla delle sei settimane, vedere sui tabloid le celebrities perfettamente in forma ad un paio di settimane dal parto, parlare con altre donne che, magari, hanno davvero recuperato in tempo record… Tutto questo si somma ad uno stato mentale e fisico inevitabilmente cambiato e un po’ più fragile del solito, e la conseguenza può essere una frustrazione abnorme.
Quindi, sarebbe meglio mettere un’altra regola, al posto di quella delle “sei settimane”. E cioè la regola del “tempo personale”, quello che ogni mamma ci mette a tornare nella sua forma perfetta, che non deve essere intesa in maniera estetica, quando salutare. Insomma, una mamma avrà recuperato del tutto solo nel momento in cui si sentirà bene con se stessa, in forze, in forma e tranquilla. E questo potrà avvenire solo se non ci sarà pressione sulle spalle, solo se ognuna avrà la possibilità di vivere i tempi di recupero (che oltretutto corrispondono con il tempo in cui si vive finalmente il proprio bambino) con la propria attitudine e la propria tranquillità.
Come festeggiare Halloween a casa
Lunedì, 26 Ottobre 2020 13:31Quest’anno Halloween salterà. Giusto così: è necessario che facciamo tutti la nostra parte per stoppare la diffusione del Covid-19! Ma non significa che non possiamo festeggiare la notte di tutti i Santi in famiglia, tra le confortevoli mura di casa, che per una sera potrà trasformarsi in un paurosissimo e divertentissimo luogo diverso dal solito.
Come festeggiare Halloween a casa: i consigli per divertirsi la sera di Halloween in famiglia
Nel pomeriggio possiamo cominciare a cucinare qualche manicaretto pauroso, come queste ricette di Halloween terrificanti!
Dopodiché, i bambini possono dedicarsi ai lavoretti di Halloween (come questi oppure ai disegni paurosi dedicati a questa festività anglosassone ormai tradizionale anche da noi. Qui trovate qualche disegno da scaricare e colorare, e qui altre opere dedicate al Dia de los Muertos messicano.
Decoriamo poi casa con ragnatele finte (le si crea semplicemente allungando e strappando del cotone idrofilo!), con pipistrelli disegnati e ragni finti, condendo il tutto con delle vecchie e tradizionali zucche, perfette per la stagione.
Verso sera, usciamo un po’ in giardino (se possiamo) e godiamoci l’aria frizzantina nel nostro costume. Quale costume? Qui trovate qualche idea da realizzare a casa senza troppo sforzo, anche se a volte vestirsi da streghe tutti di nero oppure da fantasmi con un vecchio lenzuolo in testa è sempre l’idea migliore.
Alla sera, quindi, leggiamo un libro dedicato alla paura, guardiamo dei film paurosi per bambini, mangiamo i dolcetti preparati nel pomeriggio: anche una serata “tranquilla” senza dolcetto o scherzetto può essere super paurosa!