Meghan Markle e il baby wearing, perché non dobbiamo puntare il dito
Martedì, 28 Gennaio 2020 10:41Basta fare una piccola ricerca in Google e le immagini compariranno in un secondo, come sempre. Perché la sua vita, come quella di ogni reale (anche se in questo caso è un’”ex” reale), è sempre sotto la lente di ingrandimento, e anche quando gli scatti dei fotografi non sono così graditi, si ritrova cristallizzata.
Le ultime immagini di Meghan Markle, moglie del principe Harry Mountbatten Windsor, stanno già facendo il giro del mondo, perché sono le prime in cui la duchessa del Sussex appare dopo la Megxit, ovvero dopo che insieme al marito ha deciso di rinunciare ai titoli e ai privilegi dei reali senior. In queste foto Meghan è in Canada, dove i paparazzi l’hanno colta in un momento di relax intimo e privato, durante una passeggiata con i cani e con il piccolo Archie.
Non bastasse l’invasione nella sua privacy, Meghan ha però dovuto affrontare anche un altro attacco, quello delle mamme e delle esperte di babywearing, che hanno notato il modo in cui Meghan porta Archie e non gliel’hanno perdonato. Ma la sorellanza tra madri, tra donne, tra esseri umani, non esiste più?
Meghan Markle e il baby wearing, perché non dobbiamo puntare il dito: le ultime foto che paparazzano Meghan e Archie hanno aizzato gli haters, e questo non va bene
La foto in questione non la posteremo: non è ufficiale, ma è stata scattata da alcuni paparazzi in un momento di intimità, ed è quindi giusto, a nostro parere, evitarne la diffusione (almeno da parte nostra). Perché di immagini tenere del piccolo Archie ce ne sono a bizzeffe, ufficiali, e sono quelle che secondo noi dovrebbero fare sorridere.
Detto questo, l’immagine “incriminata” è anche molto dolce, se ci allontaniamo per un attimo dalle critiche, e semplicemente mostra Meghan in Canada durante una passeggiata nei boschi con i cani e Archie nel marsupio, in un momento di relax o di fuga dallo stress che immaginiamo abbia vissuto nell’ultimo mese, sempre sotto i riflettori.
Nella fotografia Meghan sta portando Archie nel marsupio, e gli occhi più attenti hanno notato che con un braccio lo sta sorreggendo, facendo intuire che il marsupio non sia legato nella maniera più corretta.
Da lì, gli haters hanno cominciato a criticarla, sfociando a volte nell’insulto. Ma non solo gli haters: anche le altre madri si sono unite al coro, inondando le caselle di posta degli esperti di baby wearing per mostrare come Meghan stesse sbagliando.
Certo che non è sicuro. Certo che bisogna rimediare. Certo che bisogna sempre portare in sicurezza (qui le domande più comuni sul babywearing). Ma attaccare Meghan (o chiunque altro) per questo motivo ci sembra un pochino esagerato, se non disumano. Perché quante volte sarà capitato a noi di sbagliare? Il problema è che persone del loro calibro hanno gli occhi e gli obiettivi sempre puntati addosso, e ogni sbaglio rimane impresso, al contrario dei nostri.
Dov’è, insomma, la compassione? Dov’è l’empatia? Dov’è il riconoscere gli errori come umani? Come sbagli che ognuno di noi può compiere?
Quello non era un momento di condivisione con il mondo. Quello era un momento privato di una madre con il figlio. E da madri sappiamo benissimo quanto si sbagli durante una giornata normale, no? Che ne sappiamo che proprio in quel momento lo strap del marsupio non si sia allentato? Che ne sappiamo che, da sola, Meghan non sia riuscita a legare il marsupio nella maniera più corretta? Che ne sappiamo che…?
Tiriamo fuori la compassione, l’empatia, il rispetto. Mettiamoci nei suoi panni, offriamo il nostro supporto come madri, come donne, come sorelle. Sbagliamo, tutte. E proprio per questo motivo dovremmo smetterla di urlarci contro l’una all’altra.
Le migliori macchine fotografiche per bambini
Lunedì, 27 Gennaio 2020 14:49Scattare fotografie è ormai qualcosa che compiamo ogni giorno, e che anche i bambini imparano presto a fare, grazie alla fotocamera inclusa nei nostri telefonini. Tuttavia questa comodità si bilancia con una perdita dell’atto più artistico e romantico dello scattare fotografie. Una volta, sia quando c’era la fotografia analogica che con le prime macchine digitali, scattare una fotografia significava cercare l’angolatura perfetta, scegliere quando scattare per non sprecare scatti o batteria…
Se vogliamo quindi provare a fare vivere ai nostri bambini la magia della fotografia intesa come sperimentazione artistica, come opportunità per conservare davvero i ricordi o semplicemente come divertimento diverso dal solito, l’ideale sono le macchine fotografiche per bambini, realizzate apposta per loro, sicure e pratica, nonché bellissime.
Le migliori macchine fotografiche per bambini: le macchine fotografiche digitali per i più piccoli
Questa magnifica macchina fotografica (acquistabile qui) ricorda un mattoncino delle più famose costruzioni, ma non è solo bellissima. È anche utile e pensata apposta per i bambini, con un design che li acchiappa e che è soprattutto sicuro. Le foto digitali che possiamo scattare hanno una qualità di 8 megapixel, si possono girare dei video, c’è una scheda SD da 16 GB inclusa ed è compresa una favolosa custodia per portare la macchina fotografica in acqua!
Carinissima e colorata è anche questa macchina fotografica per bambini (acquistabile qui) che scatta immagini da 16 megapixel (e gira video), realizzata in silicone antiurto e con varie modalità di scatto per poter sperimentare al meglio il potenziale della fotografia. Al suo interno è inclusa una scheda micro SD 32G in grado di memorizzare 2300 immagini.
Per chi volesse fare sperimentare ai bambini il fascino e l’eccitazione della fotografia analogica, il regalo migliore è la Fuji Instax Mini, la nuova “Polaroid” che scatta piccole immagini che vengono sviluppate immediatamente. Come una volta, i bambini dovranno tenere gli scatti come fossero preziosi, perché non più infiniti come quelli digitali, e soprattutto potranno conservare le fotografie scattate, un oggetto bellissimo, senza tempo e molto romantico.
Tornando alle macchine digitali per i bimbi, eccone una molto bella a forma di coniglietto (questa), con le orecchie, che include una SD da 16 giga e scatta foto da 8 megapixel (oltre ai video).
Dal design molto carino è anche questa macchina fotografica che a livello di forma ricorda le macchine fotografiche reflex e che possiamo legare al collo dei bambini con una cordicella, proprio come dei piccoli esploratori.
Infine, perché non tornare del tutto all’analogico e ai tempi in cui dovevamo attendere giorni o settimane per vedere il risultato dei nostri scatti? Possiamo farlo: basta acquistare una piccola usa e getta con rullino (qui trovate la classica Kodak) e darla ai bambini (che non potranno romperla, sono indistruttibili praticamente!). Dopodiché, basta fare sviluppare il rullino e stampare le foto dai classici studi fotografici.
Kate Middleton e la maternità, anche le principesse soffrono
Venerdì, 24 Gennaio 2020 14:31Le difficoltà della maternità non guardano il tuo status. Non guardano chi sei o cosa fai. Certo, ci sono situazioni più semplici e situazioni che mettono davvero alla prova, ma in generale i malesseri sono gli stessi, e anche per questo dovremmo smetterla di puntare il dito le une contro le altre, abbracciando il nostro essere sorelle nel nostro essere mamme in modi diversi.
A conferma di quanto detto arriva anche Kate Middleton, che in un momento difficile per la sua famiglia ha esternato davanti al pubblico le sue difficoltà e le sue ansie, testimoniando come non conti lo status.
Kate Middleton e la maternità, anche le principesse soffrono: le parole della Duchessa di Cambridge sulla solitudine durante i primi mesi da neomamma
Kate Middleton è entrata da tempo nel cuore dei britannici e della gente di tutto il mondo anche per il suo essere semplice e diretta. Nonostante non sia dolce quanto la suocera Diana, iconica quanto lei o particolarmente tenera, ha dimostrato in molti modi di essere “normale”, parlando anche spesso della sua maternità, dei suoi hobby, delle abitudini della sua famiglia…
E proprio a proposito della maternità, qualche giorno fa la Duchessa di Cambridge è entrata ancora più in profondità, condividendo con il pubblico alcuni pensieri sulle ansie e sulle difficoltà passate dopo il primo parto.
L’occasione si è presentata durante una visita in un centro per genitori nel Galles, a Cardiff, dove la Duchessa si è recata per promuovere un sondaggio nazionale che sta svolgendo sulla prima infanzia. Qui Kate ha parlato di quando ha dato alla luce il principe George, nato il 22 luglio del 2013, ha subito sentito un senso di solitudine che è comune a molte neo-mamme.
Durante quel periodo Kate e William non si erano ancora stabiliti definitivamente a Kensington Palace, ma stavano proprio nel Galles, ad Anglesey, dal momento che William era impegnato lì con la Royal Air Force.
“È bello essere di nuovo in Galles. Stavo chiacchierando con alcune madri”, ha raccontato durante il suo discorso, “parlando di quando avevo appena avuto George, era il primo anno. Eravamo qui, nel bel mezzo di Anglesey, un luogo così isolato, così tagliato fuori, senza la famiglia attorno e con William che lavorava facendo i turni di notte. Se solo avessi avuto un centro come questo a cui appoggiarmi…”.
Parole semplici, ma che certamente, per la sua posizione, sono state dure da condividere. Perché la paura di venire giudicata per il fatto di avere molti mezzi era certamente molta. Ma avere molti mezzi, in queste situazioni, conta fino ad un certo punto, perché essere mamma ha delle caratteristiche di fondo uguali per tutte, e il fatto di sentirsi sole, sopraffatte, isolate, preoccupate, impaurite, stressate e ansiose, come il sentirsi piene di amore, felici e orgogliose, è normale e naturale.
Qual è l’età giusta per togliere il pannolino
Venerdì, 24 Gennaio 2020 08:56Togliere il pannolino, a che età? Una domanda che molti genitori si fanno. O perché sono previdenti e cominciano a guardare al futuro già nei primi mesi di vita del bambino, oppure perché quel momento si sta avvicinando (o sembra non avvicinarsi mai, con i bambini un po’ più “pigri”).
Come per tutto, non c’è un momento preciso per lo spannolinamento, essendo ogni bambino, come ogni essere umano, diverso e unico. Ma c’è un periodo di riferimento, anche secondo i pediatri.
Qual è l’età giusta per togliere il pannolino: il periodo in cui i bambini sono pronti allo spannolinamento
Ogni epoca ha la sua regola, e questo vale anche per lo spannolinamento. Un tempo, infatti, il momento del vasino arrivava per i bambini molto prima, intorno all’anno di età, anche se i bambini non erano pronti. Il motivo? Chissà. Forse per la mancanza di pannolini usa e getta, per la scomodità del lavaggio a mano dei pannolini o semplicemente per abitudine consolidata nella società. In ogni caso, è solo dagli anni Sessanta che i pediatri (come riferiscono da Uppa) hanno capito che era sbagliato e spesso pericoloso, e che era meglio rispettare le tappe dei bambini.
I bambini, infatti, hanno i loro tempi, e ognuno arriva a sentirsi pronto per togliere il pannolino in momenti diversi. Ed è proprio l’”essere pronto” che dobbiamo aspettare, senza pressioni sul bambino. Sarà lui a darci i segnali, insomma.
In ogni caso, l’età durante la quale la maggior parte dei bambini si stacca dal pannolino è quella compresa tra i 18 e i 24 mesi di vita, periodo che può dilatarsi fino ai 3-5 anni (anche se raramente e solo in casi particolari).
Ma quali sono i segnali che i bambini ci lanciano in questo senso? A volte sono proprio loro a dire di non volere più il pannolino. Altre volte, più sibillinamente, ci indicano quando il pannolino è sporco o bagnato, oppure entrano in bagno per “fare le loro cose” o osservano noi genitori molto attentamente quando siamo in bagno.
Qualche consiglio per la transizione?
Sfruttare i libri: ce ne sono davvero moltissimi che parlano di spannolinamento, ma non parliamo solo di quelli educativi per i genitori. Parliamo soprattutto di quelli per i bambini, che attraverso immagini e parole semplici comunicano con il loro linguaggio e con empatia, facendo calare i bambini nei panni dei protagonisti che come loro stanno passando dal pannolino al vasino.
Scegliamo poi dei pannolini a mutandina: i bambini sono ormai grandi e i pannolini a mutandina (come quelli di Lillydoo, che oltre alla forma hanno la comodità di arrivare direttamente a casa grazie ad un abbonamento, stoppabile immediatamente nel momento in cui il bambino toglie il pannolino!).
I pannolini a mutandina in relazione allo spannolinamento sono comodi per due motivi. Il primo è il momento del cambio, più semplice quando i pannolini sono più facili da fare indossare. Il secondo è che la sensazione per i bambini è proprio quella di una mutanda, come quella che indosseranno quando toglieranno il pannolino. Una mutanda che permette di essere sfilata come un paio di normali mutande nei momenti in cui provano il vasino!
Disturbi all'orecchio nei bambini: ecco come riconoscerli e curarli
Giovedì, 23 Gennaio 2020 14:55L’orecchio è una parte del corpo molto delicata e va trattata con cura e attenzione per preservarne lo stato di salute. I bambini sotto i due anni di età, inoltre, sono molto più soggetti degli adulti a sviluppare infiammazioni e disturbi dell’orecchio; allo stesso tempo, però, è difficile diagnosticare questi problemi, perché non ci sono segni evidenti del mal d’orecchio se non un generico dolore, che il bambino non è in grado di descrivere.
La prima cosa da fare, quindi, è tenere l’orecchio sempre pulito e in salute, lavando spesso il padiglione esterno e ricorrendo all’uso di gocce emollienti come quelle proposte da Cerulisina, perché prevenire è sempre meglio che curare! Ma ci sono altri trucchi e molti rimedi per riconoscere e debellare il mal d’orecchi: vediamo insieme quali.
Come si è detto, bisogna innanzitutto considerare che i bambini soffrono di disturbi alle orecchie molto più spesso di quanto non succeda agli adulti (alcuni esperti ritengono che il mal d’orecchie sia per i bambini sotto l’anno di età il disturbo più comune dopo il raffreddore). Questo accade per una serie di semplici ragioni: per prima cosa il sistema immunitario non è ancora pienamente sviluppato, quindi i più piccoli sono naturalmente predisposti a “soccombere” agli agenti patogeni; anche le trombe di Eustachio non sono pienamente sviluppate e quindi, essendo più corte e meno inclinati, sono più facilmente raggiungibili da agenti esterni, e quindi da germi e batteri.
Per questo è bene tenere le orecchie dei più piccoli al riparo dal freddo, una delle prime cause di infezione nei bambini: le correnti d’aria fredda, infatti, creano dei rigonfiamenti nell’orecchio medio che a loro volta sono causa di ristagno di fluidi e secrezioni nell’orecchio medio. Anche la sinusite può generare un rigonfiamento nelle trombe di Eustachio, con simili conseguenze. Allergie a uno o più determinati alimenti oppure a pollini presenti nell’aria, così come l’infezione delle adenoidi, che sono posizionate proprio sopra l’estremità posteriore della cavità nasale, possono essere la causa originaria di pressione sulle trombe di Eustachio e della conseguente infezione dell’orecchio medio.
Ma, come si è detto, i bambini non possono comunicarci i propri disturbi, non possono dirci cosa fa male, quanto e perché. Certo, un pianto ininterrotto può essere una spia di qualcosa che non va: la vera difficoltà è identificare il problema. Come riconoscere i sintomi dell’infezione all’orecchio?
Innanzitutto, il primo segno tangibile di un’infezione all’orecchio è dato dalla fuoriuscita di liquidi o secrezioni. Di solito i fluidi sono di colore giallo o rosso chiaro: in questo caso si tratta di pus misto a tracce di sangue ed è necessario prestare molta attenzione affinché l’infezione sia curata al più presto. Gli stessi componenti possono essere all’origine di un odore sgradevole: annusare con delicatezza il padiglione esterno può quindi costituire un ulteriore metodo di valutazione per capire se ci sono infezioni in corso.
È vero che i nostri bimbi non parlano, ma spesso sanno farsi capire anche senza parole: è il caso del bambino che si tira le orecchie mentre piange, segno inequivocabile che il disturbo è localizzato proprio in quel punto. Il caso opposto è rappresentato dalla mancanza di feedback agli stimoli uditivi che il bambino riceve: se notate che non reagisce a suoni e rumori, potrebbe essere il segno che qualcosa non va, forse qualcosa di molto grave. Se il bimbo è sufficientemente grande da stare dritto in piedi, anche la perdita di equilibrio è sintomo di un disagio alle orecchie perché quest’ultime sono l’organo predisposto proprio alla regolazione dell’equilibrio.
Infine, la febbre rappresenta sempre un campanello di allarme di un malessere generalizzato o specifico. Sebbene non sia direttamente collegata alle infezioni auricolari, la febbre può essere un sintomo di infezione quando supera la temperatura di 37,5°C; alla febbre si associa spesso la mancanza di appetito e la sonnolenza.
Arriviamo quindi alla questione più delicata: una volta che abbiamo riconosciuto la presenza di un’infezione all’orecchio, come curarla? Le valutazioni da fare cambiano di caso in caso e soprattutto, proprio perché si parla della salute di bambini, è necessario consultare il parere di un medico o di uno specialista, gli unici in grado di fare una diagnosi sicura.
Il medico, in primo luogo, potrà prescrivere un ciclo di antibiotici, che va effettuato in modo completo (anche quando i sintomi si affievoliscono o scompaiono) e secondo la posologia indicata. Gli antibiotici agiscono direttamente sull’infezione, debellandola generalmente in pochi giorni. Qualora la terapia antibiotica non fosse sufficiente, il medico potrà consigliare una timpanocentesi, che consiste nel drenaggio dei fluidi dell’orecchio medio attraverso un piccolo foro nel timpano. Il bambino avrà un immediato sollievo dal dolore; allo stesso tempo, sarà possibile far analizzare le componenti dei fluidi in laboratorio, in modo da ottenere una diagnosi sicura che faccia chiarezza sulle origini dell’infezione.
Sebbene non sia consigliato tentare di curare l’infezione delle orecchie autonomamente, senza il supporto di un medico, esistono alcuni semplici consigli che si possono seguire per alleviare temporaneamente il dolore e non aggravare l’infiammazione. Innanzitutto sconsigliamo l’uso di cotton-fioc o altri strumenti rigidi da inserire all’interno delle orecchie: il rischio è di compattare ancora di più secrezioni e cerume all’interno del condotto uditivo, con gravi ripercussioni sul processo infiammatorio. Piuttosto, si possono effettuare impacchi caldi da tenere sull’orecchio, per agevolare lo scioglimento del cerume e alleviare l’irritazione causata dall’infiammazione. Infine, esistono alcuni piccoli trucchi per cercare di far defluire i fluidi che causano irritazione: si possono ad esempio muovere delicatamente le orecchie del bambino, con una sorta di leggero massaggio attorno al padiglione auricolare; oppure si può cercare di far dormire il bambino con l’orecchio rivolto verso l’alto, in modo che la gravità spinga il fluido verso il basso, ovvero verso la cavità nasale da cui può uscir attraverso le narici. Per questo motivo, quindi, si consiglia di tenere il nasino del bimbo ben pulito e lubrificato.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Hula Hoop per bambini, un gioco educativo e stimolante
Giovedì, 23 Gennaio 2020 09:36Arriva dal circo e dall’arte acrobatica, ma è anche uno strumento quasi quotidiano che spesso troviamo in casa: parliamo dell’hula hoop, il famoso “cerchio” da fare roteare attorno alla vita, alle braccia o alle gambe, un attrezzo di giocoleria che piace moltissimo ai bambini. E che ha moltissimi risvolti positivi a livello fisico e di coordinazione.
Hula Hoop per bambini, un gioco educativo e stimolante: perché scegliere questo attrezzo di giocoleria per fare esercizio fisico e per giocare insieme agli altri
Come accennato, l’hula hoop è un giocattolo che deriva dalla giocoleria, un “semplice” cerchio che semplice non è, e che permette di provare innumerevoli esercizi con il corpo, divertendosi e allenando la coordinazione e i muscoli.
Lo scopo principale dell’hula hoop è quello di calzarlo e di farlo ruotare continuamente e in maniera lineare attorno al bacino, muovendo il busto in maniera da non farlo cadere a terra. I bambini possono però provare a fare roteare l’hula hoop anche su altre parti del corpo, una volta imparato a farlo con il bacino, ad esempio sulle braccia o sulle gambe, aumentando di intensità e di difficoltà, magari roteandone diversi nello stesso momento.
Essendo un esercizio solo apparentemente semplice, ma che per essere imparato richiede concentrazione, costanza e coordinazione, l’hula hoop è un attrezzo molto consigliato ai bambini, perché diviene strumento versatile per muovere tutto il corpo in maniera diversa dal solito, favorendo così l’intelligenza corporea, la coordinazione e l’equilibrio.
I benefici dell’hula hoop per bambini sono dunque molteplici. Il primo è il fatto di fare sport divertendosi, facendo sì che i bambini rimangano così in forma e si muovano facendo il giusto e necessario esercizio fisico. In secondo luogo, l’hula hoop è utilissimo per migliorare la psicomotricità. Terzo: l’hula hoop stimola anche l’interazione con gli altri bambini, diventando un attrezzo molto utile per i giochi in gruppo e per le piccole competizioni divertenti.
Come giocare? Semplicemente, inizialmente imparando il movimento: già questo sarà un gioco coinvolgente e stimolante! Prima con l’hula hoop al bacino, poi alle braccia, poi alle gambe…
In seguito, possiamo fare gare di hoops, ovvero gare di giri dell’hula hoop: uno alla volta eseguiamo il movimento e contiamo quanti giri farà il cerchio prima di cadere a terra! Vince, naturalmente, chi esegue più giri.
Possiamo farlo in casa, certo, ma soprattutto all’aperto, dove abbiamo più possibilità di movimenti ampi e dove possiamo respirare l’aria fresca.
E dove comprarlo? Qui troviamo gli hula hoop tradizionali, del colore che preferiamo. Per i bimbi più esigenti, tuttavia, ci sono anche quelli dedicati ai propri eroi (come l’hula hoop di Frozen) o quelli sbrilluccicosi.
I programmi di cucina salutare spingono i bambini a mangiare meglio
Mercoledì, 22 Gennaio 2020 14:23Proporre fin dallo svezzamento colori e consistenze diverse; cucinare insieme; fare un piccolo orto, in giardino o sul terrazzo. E poi, a quanto pare, guardare insieme i programmi di cucina!
Una buon notizia che riguarda la televisione, insomma, c’è, perché a quanto pare guardare i programmi di cucina spingerebbe i bambini a mangiare meglio.
I programmi di cucina salutare spingono i bambini a mangiare meglio: come la televisione può influenzare positivamente la dieta
La notizia è apparsa recentemente su Ansa e ci ha subito incuriosito, perché come sapete da sempre proponiamo metodi semplici ed efficaci per far sì che i nostri bambini mangino sano fin da piccoli, gustando ciò che hanno nel piatto e apprezzando un po’ di tutto.
La notizia, quindi, ci pare interessante perché evidenzia come i programmi di cucina, che spopolano in televisione (su tutte le piattaforme), siano uno strumento molto utile per avvicinare i bambini e i ragazzi al mangiare sano.
A dirlo è uno studio condotto in un’Università olandese, l’Università di Tilburg nei Paesi Bassi, pubblicata sul Journal of Nutrition Education and Behavior. Questo studio ha preso in considerazione 125 bambini tra i 10 e i 12 anni, che hanno guardato dieci minuti di un programma di cucina, dopodiché hanno accettato uno spuntino.
Dopo aver seguito il programma di cucina salutare che gli era stato proposto, quasi tutti i ragazzini hanno scelto, di fronte ad una alta gamma di prodotti proposti loro (tra cui junk food), un cibo salutare, come un frutto, al posto delle classiche patatine o dei mini salatini.
Lo studio è semplice e ridotto, forse, ma ciò non toglie che sia molto significativo e che possa diventare uno spunto per quei genitori che non sanno come fare mangiare ai loro figli delle pietanze sane, soprattutto nel caso di bambini abituati al cibo spazzatura o di bambini con una dieta molto limitata, che difficilmente si spostano dalle loro abitudini.
L’autore principale dello studio, Frans Folkvord, evidenzia come i risultati “indicano che i programmi di cucina possono essere uno strumento promettente per promuovere cambiamenti positivi nelle preferenze, negli atteggiamenti e nei comportamenti legati all'alimentazione dei bambini”.
Insieme ai bambini possiamo dunque scegliere i programmi di cucina salutare che più ci piacciono, e dedicare una mezz’oretta ogni due giorni a seguirli, cercando poi di riproporre insieme le ricette. Una buona idea tanto per mangiare meglio quanto per organizzare delle attività di qualità insieme!
Gli accessori per una festa di compleanno pazzesca
Mercoledì, 22 Gennaio 2020 08:44Personalmente, le festicciole a casa sono quelle che preferiamo: i bambini si sentono a loro agio in un ambiente familiare, possiamo risparmiare, possiamo farci aiutare da partenti, amici e genitori degli amichetti dei bambini e, alla fine, esce sempre una giornata indimenticabile!
E non è vero che una festa di compleanno a casa è meno divertente, bella o coinvolgente, anzi! Ecco dunque qualche suggerimento per rendere la festa di compleanno pazzesca, con accessori e articoli per le feste che renderanno la giornata indimenticabile. L’unica regola è scegliere se seguire un determinato stile (scegliendo ogni accessorio in linea con gli altri, a livello di colore), oppure se realizzare una festa super colorata e sfavillante, con mille accessori e dettagli che urlino “party!”.
Gli accessori per una festa di compleanno pazzesca: cosa comprare per rendere la festa di compleanno dei bambini stilosa e indimenticabile
Naturalmente, come prima cosa non possono mancare le candeline per la torta, che ad un certo punto farà il suo ingresso nella stanza celebrando il festeggiato con tutti i crismi! Al posto delle classiche candeline, possiamo scegliere quelle a forma di lettera per augurare “buon compleanno” in grande stile, oppure le tradizionali candele con il numero.
Anche i festoni sono i protagonisti della festa perfetta. Bellissimi sono quelli a bandierina che augurano Happy Birthday, ma anche le semplici bandierine con motivo geometrico.
Per rendere la casa ancora più festosa, un trucco economico ma super efficace è sfruttare le stelle filanti. Sì, proprio quelle di carnevale! Basta soffiarle e appenderle con dello scotch al soffitto, creando un’atmosfera da discoteca anni Settanta davvero favolosa.
Accanto alle stelle filanti e alle bandierine, immancabili sono i palloncini. Bellissimi sono quelli pieni di coriandoli, ma i migliori e più d’effetto sono certamente quelli a forma di numero, che indicano l’età del festeggiato, argentati e davvero favolosi, da appendere o da lanciare qua e là.
Infine, non dimentichiamo la corona per il festeggiato e i cappellini per gli invitati (bellissimi quelli dedicati ai cartoni animati più amati, come Cars o le LOL) che immergono i bambini subito nella giusta atmosfera di divertimento e festeggiamenti.
Noi abbiamo acquistato le decorazioni per la festa sullo shop online di Festemix, un negozio dove è possibile trovare tutto il necessario per creare una festa a tema, per bambini e adulti, a prezzi vantaggiosi.
La Soffitta di Gi, il marketplace di usato per bambini
Martedì, 21 Gennaio 2020 14:08Puntare sull’usato per bambini non è una scelta che fa sorridere solo il portafogli, ma è un’abitudine che fa moltissimo bene al nostro pianeta. Insomma: che non si dica che comprare abiti e accessori usati per bambini è semplicemente “conveniente”. No: è cool, è sostenibile, è responsabile ed è una scelta che tutti dovremmo fare. Soprattutto perché i bambini crescono così in fretta che tanto gli abiti quando gli accessori e gli strumenti vengono usati pochissimo.
Comprare e vendere è quindi una buonissima idea. Ma dove farlo? Su La Soffitta di Gi, il negozio di usato più amato dalle mamme, creato da Andrée Pedotti Koen, una mamma digital che ha fatto della sostenibilità e della comodità un servizio per genitori consapevoli che vogliono risparmiare comprando dell’usato garantito e di qualità o vendere comodamente da casa.
La Soffitta di Gi, il marketplace di usato per bambini: acquistare e vendere usato per bambini è semplice, veloce e sicuro
La Soffitta di Gi è un negozio online di usato per bambini davvero speciale, perché semplicissimo da usare e perché davvero molto, molto fornito e di qualità. Sul sito è possibile non sono acquistare l’usato per bambini, ma anche vendere. Ma come funziona?
Le mamme e i papà che vogliono vendere abbigliamento e attrezzature per bambini usati (passeggini, trio, carrozzine, giocattoli, lettini…) creando un account venditore, una pagina sulla quale caricare, gestire e vendere i prodotti che il proprio bimbo non utilizza più.
Ogni prodotto e ogni scheda verranno quindi controllati meticolosamente dallo Staff de La Soffitta di Gi, in modo che tutto sia in regola e in perfette condizioni. Il prodotto comparirà quindi sullo shop, e una volta venduto lo staff si occuperà del ritiro e della spedizione (ma solo se i venditori sono residenti in Lombardia), con consegne in tutta Italia.
E chi vuole acquistare? Semplicemente, proprio come in un normalissimo negozio online, è possibile sfogliare le categorie in base a ciò che cerchiamo (abbigliamento, passeggini, seggiolini, accessori per il bagnetto, per la nanna, per la pappa, giocattoli…). Dopodiché passiamo all’acquisto, mettendo nel carrello il prodotto e pagando in maniera molto sicura. Le consegne arrivano in tutta Italia!
Su La Soffitta di Gi ci sono abitini bellissimi di marchi d’alta moda, abbigliamento da tutti i giorni, body ancora perfettamente nuovi, gonne, scarpine, cappelli, sciarpe…
E poi, soprattutto, gli accessori imprescindibili, quelli a volte troppo costosi, ma a cui non possiamo rinunciare. E che qui, invece, troviamo a prezzi super convenienti! Come i passeggini più comodi, quelli più performanti, i seggiolini auto di ultima generazione, i seggioloni più belli…
E non dimentichiamo i baby monitor, i peluche, le altalene, gli accessori per la piscina, i giocattoli, gli sterilizzatori…
E in più, acquistare e vendere attraverso La Soffitta di Gi significa metterci anche un po’ di cuore: mettendo in vendita i prodotti, infatti, le mamme e i papà possono scegliere di destinare tutto o parte del guadagno alla realizzazione del progetto "La vita è un viaggio..." dell’OBM Onlus Ospedale dei Bambini Milano - Buzzi!
I migliori zainetti a forma di animale per bambini
Martedì, 21 Gennaio 2020 09:25Caratteristica imprescindibile? Deve avere le orecchie! Perché uno zainetto a forma di animale senza orecchie, che zainetto è?
Gli zaino animale sono bellissimi, comodi e utili, e sono un regalo perfetto per i bambini dai due ai cinque anni, ovvero i bimbi che frequentano la scuola materna. Ma non si tratta di zaini per l’asilo, semplicemente. Gli zaini a forma di animale sono comodi dappertutto, anche quando usciamo a cena (per infilarci giocattoli e pastelli!), quando facciamo le gite, quando andiamo a fare la spesa… Sempre, insomma. E ai bambini piacciono tantissimo, perché possono racchiudere il loro piccolo mondo e farli sentire indipendenti.
I migliori zainetti a forma di animale per bambini: i bellissimi zaini-animale per portare i giocattoli e i pastelli sempre con sé
LÄSSIG
Gli zainetti di Lässig sono davvero bellissimi: ci sono la volpe, il procione, il leone, il koala… Il prezzo è contenuto, ma la qualità molto alta. E ai bambini piacciono da matti!
UEB
Questo zainetto è piccino piccino, ma davvero molto bello e stiloso, in finta pelle e a forma di volpe (e può essere acquistato nella versione color cuoio o color rosa pallido).
Bibib
La testa di tigre peluche di Bibib è davvero favolosa, ruggente e piena di personalità!
Skip Hop
Gli zainetti Skip Hop sono a forma di scimmia, giraffa, farfalla, ape… E sono tutti deliziosi! All’interno della confezione c’è anche una cinghia per non perdere i bambini nelle situazioni affollate (che, tuttavia, può essere tolta e non utilizzata del tutto).
Kögler
Per i bimbi e le bimbe che amano i dinosauri questo zainetto a forma di T-Rex è davvero unico e incredibile!
Sammies
Samsonite, infine, ha creato una linea davvero bellissima, con zainetti per bambini a forma di animale, dal koala alla volpe, dal dinosauro al riccio, fino al simpaticissimo alpaca!
Sammies cartella
E della stessa linea, Samsonite ha creato le cartelle a forma di animale, proprio come quelle di una volta! Ci sono la volpe, l’orsetto e il coniglio!