Come lavorare con i bambini a casa
Venerdì, 20 Marzo 2020 14:24Non solo durante il periodo di emergenza per il Coronavirus Covid-19: chi lavora da casa sa che avere i bambini vicini può sempre capitare, perché le scuole sono chiuse o perché sono a casa con l’influenza. Ma come fare per lavorare al meglio, bilanciando il tempo passato con i bambini e la produttività?
Ecco qualche consiglio per sfruttare al meglio il lavoro da casa anche quando i bambini sono lì con noi.
Come lavorare con i bambini a casa: qualche consiglio per lavorare bene senza tuttavia ignorare iì nostri figli
Il segreto, innanzitutto, è creare delle routine e delle tabelle di marcia. Le routine, come sappiamo, sono fondamentali per i bambini, che devono sempre avere dei riferimenti. Quando questi mancano, è il caos, ed è proprio il caso della scuola: se mancano le ore passate là, la routine crolla. Ed è necessario crearne immediatamente un’altra.
Questa nuova routine, però, non dovrà essere estremamente diversa da quella precedente, perché nemmeno stravolgere tutto va bene. Meglio, quindi, creare delle nuove abitudini che ricalchino leggermente e per quanto possibile le precedenti.
Se i bambini la mattina si svegliavano alle 7.30, continuiamo a farlo, prendendoci il tempo per una buona colazione insieme (qui possiamo approfittarne per farla con più calma del solito: la colazione è un buon momento di qualità insieme, se fatta rilassandosi).
La mattina, poi, andavano a scuola: manteniamo dunque la mattina per lo studio, se possibile, facendo i compiti e seguendo le lezioni da remoto, facendo le pause che facevano a scuola e mangiando agli orari di prima.
Se il pomeriggio erano a scuola, continuiamo a proporgli qualche attività “scolastica” ma non troppo, come dei lavoretti artistici, la visione di documentari, la lettura di libri di piacere… Se, invece, era il momento dello sport, facciamo sì che si muovano un po’, uscendo in giardino quando possibile o proponendo attività come lo yoga per bambini.
In tutto questo, proviamo, se riusciamo, a creare un cartellone: le info grafiche e i grafici aiutano a visualizzare bene le giornate, e se i bambini avranno davanti agli occhi la nuova routine, faranno meno fatica a seguirla.
Per quanto riguarda il lavoro vero e proprio, per essere produttivi al meglio è bene (se si è in due!) fare dei turni. Ovvero: lavorare per due ore filate mentre l’altro guarda i bambini, e viceversa, di due ore in due ore. Il genitore che sta lavorando, lavora e basta. L’altro, invece, può lavorare, ma può allo stesso tempo guardare i bambini e aiutarli se hanno bisogno.
Naturalmente questi “turni” possono e devono essere flessibili in base alla giornata, in base agli impegni e in base a ciò che c’è da fare in casa. Sono però un buon punto di partenza!
Se il genitore è single, la situazione sicuramente si fa più difficile, ma mantenere la routine aiuta già moltissimo, perché i bambini si sentiranno impegnati e lasceranno agli adulti lo spazio per lavorare. Naturalmente è impossibile non aiutarli, e non è nemmeno giusto ignorarli; trovando l’equilibrio reciproco, tuttavia, di giorno in giorno sarà tutto più semplice. In questi periodi di difficoltà anche i bambini sanno responsabilizzarsi!
Un’ottima idea è anche quella di creare un angolo in casa dedicato solo al lavoro. I bambini sapranno che quando siete lì è meglio non disturbare. E sarà un angolo adatto anche alle riunioni a distanza e alle telefonate, oltre che alla concentrazione generale.
E questo spazio potrà essere utilizzato anche da loro quando “lavorano”, ovvero quando studiano e fanno i compiti, ma solo se lo trattano con il dovuto rispetto e con il dovuto impegno! In questo modo si sentiranno responsabilizzati e faranno anche più volentieri i compiti che devono svolgere ogni giorno.
Infine, per tenere i bambini occupati in maniera intelligente anche quando hanno finito il loro studio e i loro compiti, sfruttiamo tutto ciò che in questi giorni stanno mettendo a disposizione le case editrici (molte rilasciano ebook gratuitamente), le televisioni, le piattaforme streaming, le app di audiolibri, le app educative…
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Libri da leggere durante l’isolamento da coronavirus
Venerdì, 20 Marzo 2020 10:14Diffondere la positività, cercare di allentare le ansie, rendere più comprensibili i discorsi degli adulti, intrattenere in maniera piacevole e sana: questo dovrebbero fare i libri per bambini in questo periodo di isolamento forzato. Perché anche se gli diamo poco peso, anche le ansie dei bambini sono importanti. E magari invisibili.
Si stanno chiedendo perché siamo chiusi in casa, perché questo virus è così pericoloso, perché non possono vedere i loro amici… Perché, perché e perché che si accumulano, e che spesso non trovano risposta. Perché anche per noi adulti la risposta è difficile! Pensiamo quindi ai bambini.
Leggere in questo momento diventa quindi un dono, perché come sempre i libri ci vengono in aiuto stemperando la tensione, tenendoci compagnia e aiutandoci a comprendere un pochino meglio noi stessi e il mondo. Dai classici dell’infanzia ai libri che parlano di malanni stagionali da combattere, ecco quindi la mia selezione di letture per bambini per questo periodo triste e strano di covid-19, che speriamo finisca molto, molto presto!
I libri da leggere durante l’isolamento da coronavirus: dai classici per l’infanzia ai libri illustrati più belli, ecco le letture da proporre durante covid-19
Esplora il tuo corpo
Questo libro edito da L’Ippocampo è bellissimo da vedere e molto utile in questo periodo. Come per noi “Esplorando il corpo umano”, questo volume illustrato può diventare lo strumento perfetto per i nostri bambini per conoscere il proprio corpo. E conoscerlo significa averne meno paura!
I miei vicini
Siamo tutti chiusi in casa, perché, quindi, non immaginare cosa stanno facendo i nostri vicini, i nostri dirimpettai, i nostri vicini di balcone? Proprio come fa questa bimba nel suo condominio! Qui l’articolo dedicato al libro. Qui l’articolo dedicato al libro.
“Cosa sono i microbi”
Per bambini piccoli, dai 3 anni, ecco un libro divertente e super semplice per capire cosa sono i germi e i batteri, per capire il perché di tutte queste precauzioni che stiamo prendendo in questo periodo. Si intitola "Cosa sono i microbi?" ed è edito da Usborne.
“Mini, il mondo invisibile dei microbi”
Proprio come il libro precedente, questo è pensato per bambini che vogliono scoprire il mondo dei microbi, che non è fatto solo di virus cattivi, ma anche di infiniti batteri buoni che abitano nel nostro corpo. Qui il link per acquistarlo.
I libri gialli
Per passare il tempo in maniera super piacevole con la lettura, consiglio invece libri che prendano e coinvolgano appassionando i bambini! Un esempio? I libri gialli, che esistono anche per bambini. In questo articolo i 5 libri gialli per bambini più belli.
I classici
Il mio preferito è di sicuro “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett (nell’edizione super tradizionale e interattiva illustrata dai MinaLima!), ma ce ne sono davvero moltissimi da leggere con i bambini in questo periodo. Da “Il libro della giungla” a “Viaggio al centro della terra”. E poi il GGG di Roald Dahl e tutti i suoi romanzi per bambini, “Anna dai capelli rossi”, Piccole Donne (tutti e quattro i libri in uno!), “Pippi Calzelunghe”, Cipì di Mario Lodi...
La saga di Harry Potter
Se i vostri figli non hanno mai letto Harry Potter e sono in un’età adatta alla sua lettura, questo è il momento giusto: si parte con Harry Potter e la pietra filosofale, per continuare con Harry Potter e la Camera dei Segreti e Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Per i successivi io consiglio di aspettare: è bellissimo leggerli in adolescenza e crescendo! Ricordate? "Chi legge Harry Potter è una persona migliore".
E per chi vuole leggerlo in inglese, c’è in offerta il cofanetto con tutti e 7 i romanzi di J.K. Rowling dedicati al maghetto! https://amzn.to/2J3ZaPC
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5 motivi per lasciare le scarpe fuori casa
Giovedì, 19 Marzo 2020 15:06Non solo in casi di emergenza (come nel caso del coronavirus Covid-19), ma sempre: lasciare le scarpe fuori dalla porta di casa, sul pianerottolo, dovrebbe essere l’abitudine. Non solo dei nostri amici che vengono dal Nord.
Fateci caso: se avete amici o parenti tedeschi, svedesi, danesi, slovacchi… vi sarà capitato di entrare a casa loro lasciando le scarpe fuori dalla porta, e che a loro volta loro lasciassero le loro scarpe fuori dalla vostra porta quando ospiti. Per loro, infatti, quest’abitudine è la normalità. Ed è una buonissima e sanissima cosa. Oltre che confortevole!
Ecco dunque i motivi per cui dovremmo sempre lasciare le scarpe fuori dalla porta, camminando poi a piedi nudi, con le calze o con le ciabatte.
5 motivi per lasciare le scarpe fuori casa: una buona abitudine che arriva dal Nord
Per i batteri e la sporcizia
Sono diversi gli studi che hanno dimostrato che le scarpe sono tra i veicoli più potenti di germi e batteri. E non ci vuole molto a capirlo, se pensiamo che camminiamo per strada tutto il giorno, e che a terra troviamo di tutto…
Una ricerca dell’Università dell’Arizona di pochi anni fa ha infatti trovato sulle suole di un campione di americani una media di 421mila diversi batteri, tra cui l’E.coli e la Klebsiella Pneumoniae, responsabile di infezioni del tratto urinario e del sistema respiratorio.
Il fatto che ci sia soprattutto il batterio E.Coli ha fatto pensare agli studiosi che, in pratica, camminiamo spesso su materiale fecale, essendo questo batterio presente proprio nelle feci di esseri umani e di animali.
Un’altra ricerca, condotta questa volta dall’Università di Houston in Texas, ha trovato moltissime tracce anche di C. diff (Clostridium difficile), un batterio resistente a moltissimi antibiotici, che causa diverse malattie tra cui la diarrea.
E tutto questo, naturalmente, contamina i pavimenti di casa (sui cui molti bambini gattonano).
Per le sostanze tossiche
Non solo i batteri e i germi (che fanno abbastanza schifo), ma anche le sostanze tossiche (che fanno male): le nostre scarpe sono portatrici di tossine, erbicidi e pesticidi, come fanno sapere da uno studio condotto dall'Environmental Protection Agency, e queste sono sostanze davvero nocive per il nostro organismo.
Perché è confortevole
Diciamolo: camminare a piedi nudi in estate e solo con le calze di lana (per i bimbi con gli antiscivolo!) in inverno è molto più confortevole e piacevole rispetto a camminare con le scarpe, che costringono i piedi!
Perché camminare scalzi fa bene
Ve ne avevamo parlato in questo articolo: camminare scalzi porta moltissimi benefici sia fisici che mentali, sia a noi che ai nostri bambini!
Per rovinare meno il pavimento
Camminare con i tacchi sul parquet non è il massimo. E non lo è nemmeno con le scarpe da ginnastica, che lasciano tracce di gomma qua e là. Con le pantofole o a piedi nudi questo non accade!
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I più bei libri sul papà
Giovedì, 19 Marzo 2020 14:23Nella festa del papà (ma, perché no?, anche ogni giorno dell’anno!) possiamo dedicarci alla lettura di bellissimi libri che parlano di padri, di figli e di rapporti unici.
Come sempre, i libri possono esprimere i sentimenti a cui non riusciamo a dare voce, farci notare dettagli bellissimi e farci emozionare. Ecco dunque una selezione dei miei libri preferiti che parlano di padri e di paternità, da leggere insieme ai nostri bimbi ogni volta che vogliamo.
I più bei libri sul papà: i miei libri preferiti sulla paternità e sui padri, per leggere bellissime storie e indagare a fondo un rapporto così speciale
“Tutte le prime volte” di Paolo Longarini
È un libro piacevole, divertente, emozionante, perfetto per tutti i padri che vogliono ritrovarcisi e per tutte le madri che vogliono scoprire di più sui sentimenti paterni. Qui trovate un nostro articolo dedicato a questo libro.
“Le mani di papà”
Un libro Babalibri di Emile Jadoul che parla ai bambini dei loro papà, che li attendono a braccia aperte ancora prima che nascono, che li coccolano e che li accompagnano. Tutto attraverso le mani.
Sempre di Babalibri, sempre di Emile Jadoul. Ma stavolta il papà è un papà orso che per proteggere e portare il suo cucciolo si trasforma addirittura in un’isola!
“Ci pensa il tuo papà”
Per bimbi dai 4 anni, un libro che mette alla prova la forza di papà, che per moltissimi bambini è il porto sicuro. Il papà ci salva sempre quando siamo in pericolo!
“Che fatica mettere a letto papà”
Un libro delizioso e simpaticissimo per bambini dai 5 anni che stravolge le cose, facendo fare al papà i capricci che solitamente fanno i bimbi e dandogli le abitudini infantili che richiedono una pazienza infinita! Per ridere e per mettersi nei panni dell’altro.
“Papà, mi prendi la luna per favore?”
Un libro interattivo, tattile, che si apre davanti ai nostri occhi per parlarci di Monica e del suo papà che si mette in viaggio per andare a prenderle la luna, dato che Monica vorrebbe giocarci. Perché ogni papà fa i salti mortali per i propri bimbi!
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Coronavirus, su Castoro TV altri programmi educativi per combattere la noia!
Mercoledì, 18 Marzo 2020 14:42Non solo in tv e sulle piattaforme ondemand (qui trovate un articolo dedicato con tante idee su cosa guardare!): anche Il Castoro, una delle nostre case editrici preferite, ha deciso di donare ai bambini qualche ora di divertimento ed educazione, pensando a dei programmi quotidiani che tengano loro compagnia e che gli insegnino qualcosa!
Ed ecco quindi un palinsesto per la mattina, uno per il pomeriggio e uno per la sera, ogni giorno, per divertirsi imparando con il rap, i libri, le sfide e i progetti creativi più carini!
Coronavirus, su Castoro TV altri programmi educativi per combattere la noia: il palinsesto di programmi tv social proposto dalla casa editrice Il Castoro
Come fare per seguire i programmi de Il Castoro? Basta collegarsi agli orari stabiliti (uguali ogni giorno, per non fare confusione) alla pagina Facebook o a quella Instagram. Sarà qui che i bambini troveranno la Castoro TV, su cui passeranno minicorsi, giochi e letture, con tantissimi ospiti.
Si parte la mattina con una programmazione pensata per gli insegnanti e per i bambini più piccoli.
Alle 9 ecco infatti, su Facebook e su Instagram, “A scuola con il Castoro”, programma che propone agli insegnanti delle proposte creative di didattica a distanza dagli autori del Progetto Scuole Il Castoro, da proporre agli studenti in questo periodo, partendo proprio dall’esperienza degli autori come scrittori di libri per bambini.
Alle 11 è invece l’ora di “Letture in bacheca”: sulla pagina Facebook della casa editrice verranno condivise ogni giorno una alla volta le moltissime letture che i librai, i bibliotecari, i genitori e gli educatori stanno proponendo in questo periodo.
Il pomeriggio ecco dunque il palinsesto per i bambini e i ragazzi più grandi.
Alle 14.30 su Instagram (sulla IGTV) la Castoro TV proporrà “Te lo dico in Rap”, un breve corso di rap per ragazzi a cura del rapper Kento (autore dell’omonimo libro per ragazzi “Te lo dico in rap”).
Alle 16.30 su Instagram e su Facebook è quindi l’ora di “Sfide Castoro”, con quattro autori che ogni giorno sfidano i bambini e i ragazzi in un’avventura, una missione o una rivoluzione da vivere dentro casa!
Alle 21, prima di dormire, ecco infine le “Storie della buonanotte”, su Facebook, con le storie più belle lette direttamente dai loro autori (un’opportunità bellissima, no?).
Quindi, tutti sulla Castoro TV! Ci piace già un sacco.
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Coronavirus, gravidanza e bambini, il Policlinico di Milano ci aiuta a fare chiarezza
Mercoledì, 18 Marzo 2020 09:09In questi giorni oltre al coronavirus Covid-19 c’è un’altra malattia pericolosa che si sta diffondendo: quella delle fake news, le notizie false e le informazioni inventate che intasano i social e Whatsapp. Sì, sono proprio una malattia, perché confondono le idee e mettono i bastoni tra le ruote soprattutto a chi lavora nella sanità e che sta facendo di tutto per aiutarci.
Ecco perché dobbiamo fidarci dei canali ufficiali e istituzionali e verificare, facendo un velocissimo controllo su google, tutte le informazioni che riceviamo da amici e parenti. Tra i canali istituzionali naturalmente ci sono gli stessi ospedali e le stesse cliniche che sono in prima linea per combattere la malattia. Tra questi, il Policlinico di Milano, che ha diffuso un video molto utile per tutte le donne in attesa che si stanno chiedendo quali siano le implicazioni del coronavirus in gravidanza, e per tutti i genitori che si trovano alle prese con le domande dei bambini.
Coronavirus, gravidanza e bambini, il Policlinico di Milano ci aiuta a fare chiarezza: gli articoli e i video degli esperti del Policlinico che ci parlano del coronavirus
Ma se contraggo il virus, posso continuare ad allattare? E quali sono le complicazioni se mi ammalo durante la gravidanza? Magari proprio a ridosso del parto?
E poi: parlarne ai bambini? Se sì, come?
Sono tante le domande che giustamente frullano in testa ai futuri genitori e ai neogenitori, ed è difficile anche trovare risposta, dal momento che sono da evitare gli spostamenti e gli assembramenti di persone, e di conseguenza le visite dal medico (quantomeno quelle meno urgenti).
Il Policlinico di Milano ha deciso quindi di diffondere più informazioni possibile riguardanti proprio la gravidanza, l’allattamento e la prima infanzia. Alla pagina principale dedicata al Coronavirus troviamo quindi tutte le informazioni generali di cui abbiamo bisogno.
Dopodiché, navigando troviamo anche le pagine dedicate esattamente alla gravidanza, al parto e all’allattamento, così come quelle pensate per aiutare i genitori a parlare ai bambini e agli adolescenti di questo coronavirus.
E per quanto riguarda gli ambulatori? Le visite mediche presso il Policlinico di Milano sono possibili solo in caso di emergenza e per prestazioni urgenti, ma per quanto riguarda le gestanti, le partorienti e i neo genitori naturalmente le regole variano. Come fanno sapere sulla pagina ufficiale dedicata, “alla Clinica Mangiagalli sono aperti tutti gli ambulatori per le visite e gli esami previsti dal Percorso Nascita (in quanto prestazioni non differibili) compresi gli ambulatori della Diagnosi Prenatale e della Patologia della Gravidanza.
Per essere sempre più sicuri e dare il nostro contributo per evitare il diffondersi del virus vi chiediamo di seguire alcuni semplici accorgimenti: venite in ambulatorio per l’orario stabilito senza troppo anticipo; chiedete ai vostri accompagnatori di rimanere fuori dagli ambulatori”.
Nel video qui sotto, il Prof. Fabio Mosca spiega ai neogenitori quali accorgimenti mettere in atto per ridurre il rischio di diffusione di malattie respiratorie come l'infezione da Coronavirus e l'influenza.
Piccole abitudini per genitori sereni
Martedì, 17 Marzo 2020 14:52La serenità di una famiglia passa anche dalla serenità personale. Una serenità che spesso è difficile da raggiungere, perché, non ha senso nasconderlo, fare i genitori è stressante e spesso sopraffà.
Ecco perché è necessario impegnarsi per prendere delle sane e buone abitudini che ci aiutino poi a raggiungere costantemente uno stato di armonia e serenità. All’inizio potrà sembrare difficile, o addirittura inutile. Ma questi piccoli passi ci aiuteranno poi a stare molto, molto meglio! Come persone, come genitori e come famiglia.
Piccole abitudini per genitori sereni: le abitudini quotidiane da prendere per stare meglio con noi stessi e in famiglia
Evitare lo “snooze”
La mattina moltissime persone sentono la sveglia e la ritardano. Certo, fa piacere pensare di avere ancora dieci minuti per crogiolarsi nel tepore del letto, ma spesso fa più male che bene. Meglio impegnarsi, aprire gli occhi, alzarsi piano piano e cominciare subito la giornata.
Cercare subito la luce
Per partire ancora meglio, dopo NON aver posticipato la sveglia apriamo le persiane e le finestre e respiriamo a pieni polmoni l’aria fresca.
Spegnere il telefono quando non serve
Che sia quando siamo alla scrivania e stiamo lavorando, quando torniamo a casa dal lavoro, quando dormiamo, quando giochiamo con i bambini… Cerchiamo per due o tre volte al giorno di spegnere (o di mettere in modalità aereo) il cellulare: in questo modo staccheremo davvero e ci concentreremo e rilasseremo meglio.
Abbracciare
Nostro marito, nostra moglie, i nostri bambini: gli abbracci sono un’abitudine meravigliosa, perché fanno bene a noi e agli altri. Quando torniamo a casa la sera, abbracciamoci tutti.
Camminare
Che si faccia sport o che non lo si faccia, le camminate sono sempre consigliate. Prendiamoci, se riusciamo, un quarto d’ora al giorno per uscire, sgranchire le gambe e respirare.
Evitare caffè dopo le 15
Per molti è un’abitudine così consolidata che porta a credere che “non fa più effetto”. Ma il caffè fa SEMPRE effetto, e per riposare meglio e essere più sereni e distesi è meglio evitare di berlo dal pomeriggio in poi. Bene, quindi, il caffè della mattina che ci dà la carica, ma meglio passare al decaffeinato da un certo punto in poi.
Abbassare le luci
Oltre ad evitare il caffè, anche le luci fanno moltissimo a livello di benessere. La melatonina, infatti, si attiva e disattiva proprio a seconda della luce che abbiamo intorno. La sera, dopo cena, cerchiamo dunque di abbassare le luci. Oltre a creare una bella atmosfera per tutti, concilieranno il sonno!
Non andare a letto arrabbiati
Lo si dice sempre delle coppie: mai coricarsi senza aver fatto pace. E chi segue questa regola sa che è verissimo. Non si parla mai però dei bambini: se ci arrabbiamo con loro e discutiamo o litighiamo, cerchiamo di fare pace e di rimettere in sesto le cose prima di andare a letto!
Lo stress causa i capelli bianchi, e non è solo una credenza
Martedì, 17 Marzo 2020 09:34C’è chi dice che paura ed eventi traumatici portino i capelli a diventare completamente bianchi in una notte (ma sono riferimenti letterari, e chi ha letto Lord Byron o Murakami sa di cosa parliamo). Ma, più in generale, la credenza è un’altra. Ovvero, che sia lo stress a causare i capelli grigi.
Beh, non è solo una credenza, e sono sempre di più gli studi e gli studiosi che tendono a confermare questo fatto con dati e ricerche alla mano.
Lo stress causa i capelli bianchi, e non è solo una credenza: uno studio rivela che lo stress sarebbe davvero causa di incanutimento
“Prove empiriche ed aneddotiche hanno associato lo stress all’ingrigimento accelerato dei capelli (la formazione di capelli non pigmentati), ma fino ad ora non ci sono state molte validazioni scientifiche. In questo studio riportiamo come, nei topi, lo stress acuto porti i peli ad ingrigire attraverso l’esaurimento di cellule staminali melanocite”. Comincia così lo studio pubblicato recentemente sulla rivista scientifica “Nature”, e che vuole dimostrare scientificamente che effettivamente un collegamento tra stress e capelli esiste.
Gli scienziati, come suggerisce l’introduzione dello studio, hanno sempre ritenuto esistere questo collegamento, ma a quanto pare non era mai stata fatta una ricerca di questo tipo. Lo studio ha avuto luogo presso l’Università di Harvard in Massachusetts, e ha osservato quale fosse il ruolo del cortisolo (l’ormone dello stress) proprio sulla comparsa di peli grigi e bianchi sui topi.
Il cortisolo è un ormone importante per l’uomo, che si attiva in situazioni di stress e che permette di rispondere adeguatamente alle situazioni difficili (con paura o aggressività, per la sopravvivenza), ma che se presente per troppo tempo ha effetti negativi sulla salute.
Al di là del cortisolo, tuttavia, i ricercatori hanno notato che anche un’altra parte del corpo risponde allo stress e alle situazioni di difficoltà, e questa è il sistema nervoso simpatico, una branca del sistema nervoso autonomo o vegetativo che interviene nel controllo delle funzioni corporee involontarie.
E i nervi sono presenti in tutto il corpo, anche in ogni follicolo pilifero.
Le sostanze chimiche che vengono dunque rilasciate durante periodi di stress, in particolare la norepinefrina, causa la prematura produzione di cellule staminali da parte dei pigmenti dei capelli e dei peli, causando di conseguenza la “scoloritura” degli stessi, dal momento che terminano la “scorta” di colore.
Il dottor Ya-Chien Hsu ha quindi spiegato, attraverso un comunicato stampa, le ragioni e le implicazioni di questo studio. “Lo stress attiva nervi che fanno parte della risposta fight-or-flight del nostro corpo, e questi a loro volta causano un danno permanente alle cellule staminali responsabili della rigenerazione dei pigmenti nei follicoli”, si legge.
“Quando abbiamo cominciato lo studio”, spiega Hsu, “mi aspettavo che lo stress fosse sì negativo per il corpo, ma l’impatto dannoso che abbiamo scoperto va al di là di quello che potessi immaginare. Dopo solo pochi giorni, tutte le cellule staminali responsabili della rigenerazione dei pigmenti sono andate perse. E una volta perse, non è più possibile rigenerare i pigmenti. Il danno è permanente”.
Lo stress, quindi, può davvero causare i capelli grigi. Ma non solo quello. Anche la genetica gioca un ruolo fondamentale, così come l’età, il fumo, la dieta, lo stile di vita…
Come connettere con i figli preadolescenti
Lunedì, 16 Marzo 2020 14:51I preadolescenti sono già difficili nella normalità (e sono super confusi quanto noi). In questo periodo di cattività forzata lo sono ancora di più. E noi lo siamo per loro, vicendevolmente. Legare e stare bene insieme è quindi difficile, durante questo benedetto periodo in cui non sono ancora propriamente teenager ma non sono nemmeno più dei bambini piccoli!
Che fare per legare, per connettere, per non litigare troppo e per capirsi a vicenda? Ecco qualche attività che favorisce il rapporto in maniera naturale, spensierata ed efficace.
Come connettere con i figli preadolescenti: le attività che favoriscono il legame con i figli pre-teenager
Ascoltare un podcast
Sapete cosa sono i podcast? Sono degli audio-programmi dedicati a temi specifici. Ogni puntata parla di un nuovo argomento e sono sempre molto molto interessanti. Se voi e vostro figlio avete una passione comune, potete ascoltarli insieme (o separatamente) e poi parlarne e confrontarvi. È un buon modo per imparare nuove cose e per avere del terreno comune.
Mandare messaggini
Quando eravamo piccoli noi i messaggini costavano. Ora no, grazie alla messaggistica istantanea. Ogni tanto durante la giornata possiamo quindi inviare dei piccoli messaggi (al di là di quelli “pratici”) solo per dire che pensiamo a loro! All’inizio magari gli sembrerà smielato, rideranno, sbufferanno (sono in quell’età, è normale!), ma diventerà una bella abitudine e anche per loro diventerà naturale e necessario farci sapere quando ci pensano! Perché fare del bene fa tornare indietro del bene.
Giocare insieme ai videogiochi
Lo sappiamo, non è un’attività prettamente educativa e benefica, ma ci abbiamo giocato tutti e anche i nostri figli sembrano amarli. Se ci giocano, dunque, invece di sgridarli e di parlare per partito preso, giochiamo insieme a loro! In questo modo terremo sotto controllo questa attività e allo stesso tempo ci divertiremo insieme.
Interessarsi alle “loro cose”
I preadolescenti e gli adolescenti hanno sempre nuove passioni. È l’età in cui scoprono chi sono, in cui costruiscono le basi del loro essere, e per questo cominciano a mettere il naso fuori dalla zona di comfort per interessarsi a nuove passioni. I fumetti, i videogiochi, la fotografia, la musica del momento, i video su YouTube, i manga… Qualunque sia questa passione, è bello da genitori mostrarsi interessati senza etichettare tutto subito con “inutile” o “diseducativo”. Serve empatia anche in questo.
Dare loro qualcosa di nostro
I libri della nostra adolescenza, i nostri vecchi dischi, la nostra maglietta preferita (che adesso sono grandi e va bene anche a loro)… Condividere qualcosa con un figlio o una figlia preadolescente è speciale, anche se loro non lo mostreranno.
Organizzare un weekend insieme
Solo mamma e figlia/figlio o papà figlia/figlio, per riconnettere. Sarà bello il viaggio in sé, ma saranno belli anche i momenti di scelta del luogo e di organizzazione.
Uscire con i loro amici/amiche e i genitori
Le due amiche con le rispettive mamme, o i due amici con i rispettivi papà, o con le rispettive mamme. Non importa la combinazione, ma organizzare una bella uscita con gli amici o le amiche dei nostri figli coinvolgendo i genitori è speciale, e ci permette non solo di connettere con i nostri figli, ma di lasciargli anche spazio mentre noi facciamo amicizia con gli altri adulti.
Fare un corso insieme
Ci sono i corsi di cucina, quelli di cucito, quelli di coding, quelli di chitarra, di inglese, di ceramica… Ce ne sono davvero per tutti i gusti. Perché non sceglierne uno e farne una passione comune?
Spazzatura? No, giocattoli
Lunedì, 16 Marzo 2020 09:58Non fatevi ingannare dal nostro titolo: non vogliamo assolutamente che i nostri e vostri figli giochino con il bidone della spazzatura! Giammai! Semplicemente, il nostro spirito green ci ha fatto scoprire un nuovo volto della maggior parte degli oggetti che gettiamo nella spazzatura e nella differenziata: moltissimi oggetti vecchi e per noi inutili, infatti, sono - una volta puliti - recuperabilissimi come giocattoli per bambini.
La chiave, tuttavia, sta nell’abbracciare una filosofia di vita sostenibile il più possibile. E questo significa non comprare compulsivamente giocattoli! Perché, appunto, già moltissimi oggetti che abbiamo in casa sono potenziali giochi educativi.
Ecco qualche esempio!
Spazzatura? No, giocattoli: come recuperare i vecchi oggetti che butteremmo via per trasformarli in giochi per bambini
Le vecchie scarpine
Le scarpine di quando i nostri bimbi erano neonati hanno la caratteristica di non avere una suola rigida o delle parti pericolose, perché solitamente sono cucite in un tutt’uno o sono fatte all’uncinetto. Se ne abbiamo di questo tipo (senza parti che potrebbero staccarsi) possiamo realizzare un giochino semplicemente legando alla fibbia un vecchio nastro. Si creerà un giochino semplice ma sensoriale per i bambini, una “scarpa con cordicella” che li terrà impegnati.
Le carte da gioco
Non buttiamole! E non buttiamo nemmeno i barattoli dei gelati. Infiliamo le carte nel barattolo, chiudiamolo bene e diamolo ai bambini. Sarà per loro una bella maracas!
I vecchi biglietti da visita
Quando facciamo decluttering e gettiamo via tutto ciò che non ci serve più, solitamente saltano fuori centinaia di biglietti da visita di lavoro o di piacere (degli hotel, dei ristoranti)… Prima di riciclarli, usiamoli allo stesso modo delle carte!
Le bottigliette di plastica
Ormai la maggior parte di noi usa le borracce (per fortuna!). Ma se per caso ci ritroviamo con una bottiglietta di plastica da gettare nella differenziata, prima di buttarla puliamola bene e riempiamola per metà con del riso (magari scaduto! Proprio per non sprecare nulla). Altre maracas casalinghe!
I tappi delle bottiglie di plastica
Anche i tappi non si buttano: buchiamoli al centro e infiliamoli in un filo di lana. Altro giocattolo sensoriale o braccialetto da studiare!
https://playtivities.com/recycled-diy-toy-baby/
I vecchi telecomandi
Ai bambini gli oggetti tecnologici piacciono da matti, chissà perché. E ci rubano sempre il telecomando… Per ingannarli, diamo loro un vecchio telecomando senza pile, tutto loro!
I vecchi telefonini
Idem con i vecchi telefonini! Così i nostri per un po’ resteranno in pace.
I vecchi vestiti
Giustamente, i vecchi vestiti ancora utilizzabili e in buona forma vanno donati. Ma quelli rovinati e in cattivo stato? Noi li teniamo e li mettiamo in un cesto di vimini che diventa il nostro “cesto dei travestimenti”. Abiti, cappelli, guanti… C’è un po’ di tutto, ed è divertentissimo ogni tanto fare la serata travestimento o scenetta!
I bicchieri usa e getta del caffè to-go
Quando non abbiamo il nostro bicchiere, ce ne facciamo dare uno dal bar e passeggiamo con quello. Il bello di questi bicchieri, che altrimenti butteremmo, è che possono essere lavati con un po’ di acqua ed essendo il coperchio fatto apposta per essere incastrato possono essere un bel gioco per bambini: diamoglielo e lasciamo che lo riempiano con ciò che vogliono, creando strumenti musicali o semplicemente allenando la manualità fine con questo coperchio che implicherà un bell’impegno.