Meghan Markle e il baby wearing, perché non dobbiamo puntare il dito
Basta fare una piccola ricerca in Google e le immagini compariranno in un secondo, come sempre. Perché la sua vita, come quella di ogni reale (anche se in questo caso è un’”ex” reale), è sempre sotto la lente di ingrandimento, e anche quando gli scatti dei fotografi non sono così graditi, si ritrova cristallizzata.
Le ultime immagini di Meghan Markle, moglie del principe Harry Mountbatten Windsor, stanno già facendo il giro del mondo, perché sono le prime in cui la duchessa del Sussex appare dopo la Megxit, ovvero dopo che insieme al marito ha deciso di rinunciare ai titoli e ai privilegi dei reali senior. In queste foto Meghan è in Canada, dove i paparazzi l’hanno colta in un momento di relax intimo e privato, durante una passeggiata con i cani e con il piccolo Archie.
Non bastasse l’invasione nella sua privacy, Meghan ha però dovuto affrontare anche un altro attacco, quello delle mamme e delle esperte di babywearing, che hanno notato il modo in cui Meghan porta Archie e non gliel’hanno perdonato. Ma la sorellanza tra madri, tra donne, tra esseri umani, non esiste più?
Meghan Markle e il baby wearing, perché non dobbiamo puntare il dito: le ultime foto che paparazzano Meghan e Archie hanno aizzato gli haters, e questo non va bene
La foto in questione non la posteremo: non è ufficiale, ma è stata scattata da alcuni paparazzi in un momento di intimità, ed è quindi giusto, a nostro parere, evitarne la diffusione (almeno da parte nostra). Perché di immagini tenere del piccolo Archie ce ne sono a bizzeffe, ufficiali, e sono quelle che secondo noi dovrebbero fare sorridere.
Detto questo, l’immagine “incriminata” è anche molto dolce, se ci allontaniamo per un attimo dalle critiche, e semplicemente mostra Meghan in Canada durante una passeggiata nei boschi con i cani e Archie nel marsupio, in un momento di relax o di fuga dallo stress che immaginiamo abbia vissuto nell’ultimo mese, sempre sotto i riflettori.
Nella fotografia Meghan sta portando Archie nel marsupio, e gli occhi più attenti hanno notato che con un braccio lo sta sorreggendo, facendo intuire che il marsupio non sia legato nella maniera più corretta.
Da lì, gli haters hanno cominciato a criticarla, sfociando a volte nell’insulto. Ma non solo gli haters: anche le altre madri si sono unite al coro, inondando le caselle di posta degli esperti di baby wearing per mostrare come Meghan stesse sbagliando.
Certo che non è sicuro. Certo che bisogna rimediare. Certo che bisogna sempre portare in sicurezza (qui le domande più comuni sul babywearing). Ma attaccare Meghan (o chiunque altro) per questo motivo ci sembra un pochino esagerato, se non disumano. Perché quante volte sarà capitato a noi di sbagliare? Il problema è che persone del loro calibro hanno gli occhi e gli obiettivi sempre puntati addosso, e ogni sbaglio rimane impresso, al contrario dei nostri.
Dov’è, insomma, la compassione? Dov’è l’empatia? Dov’è il riconoscere gli errori come umani? Come sbagli che ognuno di noi può compiere?
Quello non era un momento di condivisione con il mondo. Quello era un momento privato di una madre con il figlio. E da madri sappiamo benissimo quanto si sbagli durante una giornata normale, no? Che ne sappiamo che proprio in quel momento lo strap del marsupio non si sia allentato? Che ne sappiamo che, da sola, Meghan non sia riuscita a legare il marsupio nella maniera più corretta? Che ne sappiamo che…?
Tiriamo fuori la compassione, l’empatia, il rispetto. Mettiamoci nei suoi panni, offriamo il nostro supporto come madri, come donne, come sorelle. Sbagliamo, tutte. E proprio per questo motivo dovremmo smetterla di urlarci contro l’una all’altra.