Anti Mommy Shamers Unite, per combattere il bullismo contro le mamme imperfette
Martedì, 02 Ottobre 2018 08:19Il Body Shaming, ovvero il bullismo nei confronti del corpo femminile, è ormai un dato di fatto, purtroppo. In un mondo fatto di social e immagini postate su internet, sono moltissime le donne che si ritrovano vittime di commenti spregevoli riguardanti il loro corpo. Per fortuna, però, questo fenomeno è ormai alla luce e sono moltissimi gli esempi di donne famose o non famose che se ne fregano e ribaltano il concetto.
C’è però un altro fatto, nel mondo dello “shaming”, ovvero del bullismo online. E riguarda, di nuovo, le donne. Si tratta del “Mommy Shaming”, che si traduce in bullismo e parole cattive nei confronti delle mamme che si discostano dal modello della “mamma perfetta” che la società impone.
Anche qui, però, per fortuna c’è chi va controcorrente, e mettendo in luce il fenomeno contribuisce a distruggerlo, per un mondo più gentile, meno rigido, femminista, anti-sessista e positivo. Come “Foxy Photography”, lo studio fotografico di Abbie, negli Stati Uniti, che con il suo progetto “Anti Mommy Shamers Unite” ribalta il mommy shaming con ironia ed efficacia.
Anti Mommy Shamers Unite, per combattere il bullismo contro le mamme imperfette: lo studio Foxy Photography e il suo ammirevole progetto per distruggere il fenomeno del Mommy Shaming
“In questo mondo tecnologico nel quale passiamo moltissimo tempo su Facebook e sui gruppi di mamme, ci imbattiamo ogni giorno in un fatto enorme. Il Mommy Shaming”: comincia così la spiegazione del progetto Anti Mommy Shamers Unite (che trovate qui) da parte di Abbie, la fotografa dietro la lente. “La gente alza gli occhi e dice che non accade più, ma è più che mai vivo e, beh, può essere brutale.
Quando ero una neomamma piangevo per le cose che le persone mi dicevano, e le più cattive erano le altre mamme. Perché non possiamo semplicemente andare d’accordo? È una domanda che mi faccio ogni giorno. Se i tuoi figli sono in salute, sono felici e crescono rigogliosamente, chissenefrega se il nostro modo di essere genitori è differente!
Sì, ci sono cose che non sarei mai in grado di fare a causa delle mie credenze, ma so anche che ci sono cose che faccio io con i miei figli e che sconvolgono alcuni miei amici! Stiamo tutti cercando di fare del nostro meglio per crescere questi esseri umani rimanendo sani di mente. Abbiamo tutti le nostre differenze e dobbiamo capire che ognuno di noi è stato cresciuto diversamente, che ha valori differenti e che ci sono cose importanti per ognuno. Dobbiamo spargere un po’ più d’amore attorno a noi.
Così, ho raggruppato alcuni miei clienti e abbiamo creato questo progetto. Ogni bambino sostiene un cartello che parla di argomenti “scottanti”.”
Questo è, in sostanza, il progetto di Abbie: i bambini fotografati sorridono davanti all’obiettivo, ognuno con un cartello diverso ad urlare le cose “innominabili, tremende, vergognose” (da leggere con voce profonda e ironica) che i loro genitori fanno crescendoli. Qualche esempio?
“Siamo così impegnati che spesso, durante la settimana, mangiamo ad orari differenti”.
“Guardo già la televisione”.
“Mia mamma mi faceva addormentare lasciandomi piangere”.
“La nostra mamma beveva caffè mentre era incinta”.
“Frequento la scuola a casa”.
“Sono stato cresciuto con il latte in formula, per scelta”.
“Dormo ancora nel lettone”.
Il senso è uno e solo uno: ogni genitore può fare la scelta che sente più giusta per i propri figli. E non ce ne sono di giuste o di sbagliate (nei limiti, chiaro: la violenza verbale o fisica è chiaramente sempre condannata). C'è chi allatta al seno e chi allatta artificialmente, chi sceglie di partorire in casa e chi chiede il cesareo, chi utilizza l'omeopatia e chi si affida alla medicina moderna, chi sceglie scuole private e chi decide di istruire i figli da casa, chi usa il co-sleeping e chi lascia che i bambini piangano nella culla, chi santifica il passeggino e chi sponsorizza a tutti il baby wearing.
Ma nessuno dovrebbe giudicare. Confrontarsi è giusto e legittimo, attaccare per scelte differenti dalle nostre è assolutamente sbagliato. Siamo mamme, donne, e questo dovrebbe essere un motivo in più per sostenerci a vicenda. Ognuna ha i suoi problemi, le sue gioie, i suoi momenti di sconforto. Se non ci aiutiamo tra di noi le conseguenze sono devastanti!
Giulia Mandrino
Proteggi il tuo bambino e rinforza le difese immunitarie
Lunedì, 01 Ottobre 2018 13:12Rafforzare le difese immunitarie è importantissimo ed è un’azione che passa da più canali. Innanzitutto dall’esposizione sana ai batteri (evitando di igienizzare troppo e lasciando che i bambini tocchino l’ambiente e si sporchino, lavandoli non eccessivamente), e poi, naturalmente, dall’alimentazione.
Fare attenzione a questi aspetti è un regalo che facciamo ai nostri bambini perché è un modo tra i tanti di proteggerli: delle difese immunitarie alte sono fondamentali per una vita sana.
Ma come fare in concreto per aumentare le difese immunitarie? Dobbiamo fare sempre attenzione, non solo in inverno, preparando così i bambini ai mesi più freddi e alle situazioni nelle quali verrano a contatto maggiormente con le malattie (come alla scuola materna o nei luoghi nei quali frequentano gli altri bambini).
Proteggi il tuo bambino e rinforza le difese immunitarie: attraverso l’alimentazione e alcuni integratori alimentari possiamo rafforzare il sistema immunitario dei nostri bambini
Solitamente quando pensiamo ai cibi che aumentano le difese immunitarie ci saltano subito alla mente gli agrumi. E non è un luogo comune da sfatare: è vero che i cibi ricchi di vitamina C sono preziosissimi per il nostro sistema immunitario. Quindi soprattutto in inverno (quando sono di stagione) è una buona idea consumarne quotidianamente. Ci sono però altri alimenti che ne contengono molta e che possiamo trovare in altri periodi dell’anno: i kiwi, ad esempio, oppure le fragole, i broccoli, le cime di rapa e le albicocche.
Le albicocche sono inoltre molto importanti in quanto ricche, come le carote, di beta carotene, elemento che aumenta la capacità del nostro organismo di combattere le infezioni (e che combatte allo stesso tempo i radicali liberi).
Altro alimento che combatte le infezioni è l’aglio, che con il suo alto contenuto di allicina e solfuro aiuta il nostro corpo a combattere i batteri causa di infezioni.
Per chi non ne è allergico, l’echinacea è un erba molto importante quando si parla di rafforzare le difese immunitarie dei nostri bambini: immunostimolante, quest’erba rafforza i globuli bianchi e li supporta nel loro compito di eliminare batteri e virus che entrano nel nostro organismo.
Non dimentichiamoci poi della vitamina D, di cui possiamo fare incetta in estate giocando con i bambini all’aperto. La vitamina D, infatti, attiva i linfociti T, quelle cellule del nostro organismo in grado di riconoscere i corpi estranei che entrano nel corpo, rendendoli inattivi e quindi innocui.
L’alimentazione e lo stile di vita sano sono dunque al primo posto nel rafforzamento delle difese immunitarie per proteggere i nostri bambini. Esistono tuttavia integratori alimentari molto validi che ci aiutano nell’intento, aggiungendo benessere al benessere già raggiunto e aiutandoci nei momenti di particolare debolezza (con i bimbi più vulnerabili o nei periodi di convalescenza).
Tra questi il più completo è di certo Stimunex Gocce di Sakura Italia,, un integratore per bocca a base di sambuco (sambucus nigra), pianta di montagna le cui bacche, foglie, fiori e corteccia hanno proprietà sudorifere e che è particolarmente indicata per trattare le malattie legate all’apparato respiratorio.
Senza glutine e senza lattosio, anallergico e senza OGM, è adatto quindi a tutti i bambini (sotto raccomandazione del pediatra) e grazie ai polifenoli, al betaglucano Wellmune WPG, alla vitamina D3 e allo zinco contribuisce alle normali e naturali funzioni del sistema immunitario.
Possiamo utilizzarlo con i nostri bimbi tutto l’anno, facendo loro assumere una goccia per chilo di peso ogni giorno (fino ad un massimo di 32 gocce), in modo da rendere ancora più efficaci le nostre scelte alimentari per rafforzare le difese immunitarie.
Giulia Mandrino
I tipi di sacchi nanna
Venerdì, 28 Settembre 2018 13:12Il sacco nanna è uno strumento davvero comodo per i genitori, in alternativa alle lenzuola e alle coperte nel lettino: permette di mettere a dormire i bambini con comodità e con la sicurezza che non si coprano troppo o si aggroviglino (con il rischio di soffocamento) o che si scoprano durante la notte. E poi sono molto avvolgenti, ragione per cui i bambini più piccoli li adorano (soprattutto i nati prematuri, strappati troppo presto alla ristrettezza confortevole dell’utero).
Ci sono molti modelli di sacco nanna, non solo per forma ma anche per dimensione (crescono con il bambino e quindi arrivano fino ai 36 mesi) e per materiale, con diversi tessuti a seconda della stagione (preferendo sempre quelli più naturali come cotone e lana).
Ma quali sono quindi i tipi di sacco nanna? Ecco una carrellata per capire quali esistono decidendo poi quale sia il migliore per la nanna del nostro bambino.
I tipi di sacchi nanna: quali modelli di sacco nanna troviamo in commercio
Con le bretelle
È il sacco nanna più diffuso: si tratta di una sorta di sacco a pelo leggero che in realtà ricorda un vestitino poiché in cima ha le bretelle che tengono così le braccia del bambino scoperte, come una sorta di maglietta senza maniche. Le bretelle permettono di tenere il sacco e il bambino in posizione, lasciandogli il busto e le gambe sempre coperte.
https://www.lefatebianche.it/sacco-nanna-grobag-tog-1-sleepy-circus
Con le maniche
A differenza del primo modello di sacco nanna, questo presenta anche le maniche ed è quindi più adatto nei mesi invernali. Si presenta come una tutina chiusa sul fondo, che mantiene le gambe e i piedi avvolti e coperti.
A sacco a pelo
Somiglia proprio ad un sacco a pelo come quello di noi adulti: il bambino viene infilato all’interno del sacco nanna (ne troviamo di tutte le forme, simpaticissime, come questo in fotografia), con la sensazione di essere avvolto come nell’utero. Per i bimbi che faticano a dormire, questa è una delle forme più consigliate proprio per la sensazione di sicurezza avvolgente che dà.
Con i piedini
A differenza dei sacchi nanna chiusi sul fondo, questo ha i piedini scoperti. La comodità sta nel fatto che è un po’ come un pigiamino per i bambini che già gattonano o camminano, che alla sera possono giocare e andare a dormire senza cambiarsi, infilandosi direttamente nel letto e dormendo nel loro comodo vestito-lenzuolo.
Avvolgente
Per i bimbi più piccoli, un sacco nanna avvolgente che tiene strette (ma con delicatezza) le braccia in modo che non escano dal calduccio.
Termico per ovetto
Come il sacco nanna sopra, questo sacco nanna avvolge molto bene i bambini ed è super caldo. Grazie a delle fessure sul retro, può essere agganciato alle bretelle dell’ovetto in modo da lasciare che il bambino dorma anche in giro. E può essere spostato tranquillamente nel lettino.
Misura nascita con materassino
Per i primi giorni di vita ecco il sacco nanna “misura nascita”, ovvero fatto apposta per i bambini appena nati, che hanno bisogno di un’avvolgenza particolare. Ricorda un po’ la pratica del fasciare i neonati, per la forma, e in effetti prende spunto proprio da quella, ma con più morbidezza e con un sicuro materassino integrato sulla schiena. Il sacco nanna si chiude con un nastro e mantiene coperto e ben avvolto il bambino durante la nanna.
Giulia Mandrino
“Lo sai che…?”, una campagna per sensibilizzare sulla dislessia
Giovedì, 27 Settembre 2018 13:12La dislessia non è una malattia. La dislessia non rende stupidi. La dislessia non è una tragedia.
Dovremmo ripeterlo tutti come un mantra. Non solo chi ne è affetto o chi ha familiari con dislessia, ma tutti. Perché per rendere la dislessia finalmente qualcosa di normale dovremmo tutti sapere i concetti base, che sono proprio questi. Dopodiché, allora è possibile capire meglio di cosa si tratta. Ma solo con questa certezza in testa: un bambino dislessico non è un bambino stupido. Anzi!
Prendiamo Jennifer Aniston: da piccola pensava di non essere molto intelligente. Ma solo perché non sapeva cosa fosse la dislessia, e con lei non lo sapevano gli adulti che le stavano intorno! E vedete dov’è arrivata, no? Come lo sappiamo? Lo sappiamo grazie a “Lo sapevi che…?”, la bellissima iniziativa di Erickson e Associazione Italiana Dislessia, che per la settimana Nazionale della Dislessia 2018 ha ideato un programma di eventi di informazione e sensibilizzazione sul tema.
“Lo sai che…?”, una campagna per sensibilizzare sulla dislessia: Erickson e AID insieme nella settimana nazionale della dislessia
Dall’1 al 7 ottobre 2018: queste le date da segnare in calendario. Questa è infatti la settimana nazionale della dislessia, che cade in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA).
Per l’occasione, Erickson e AID (Associazione Italiana Dislessia) hanno lanciato la campagna “Lo sai che…?”, con illustrazioni (bellissime!) di Ale Giorgini, per sensibilizzare gli italiani sulla dislessia e sugli altri disturbi dell’apprendimento.
Perché serve? Perché in Italia la dislessia, per quanto stiamo migliorando, è ancora conosciuta davvero pochissimo. Tuttavia, il 3/4% degli studenti italiani è dislessico! È quindi assurdo che una condizione di questo tipo non venga approfondita: certamente in ogni classe ci sono bambini e ragazzi che fanno fatica a leggere, calcolare e scrivere. Ma questo non significa che sono più stupidi, anzi: semplicemente, hanno bisogno di strumenti differenti per imparare. Mica tutti siamo uguali, no? Ecco.
L’iniziativa “Lo sai che…?” propone quindi un calendario di incontri presso le sedi Erickson di Trento e Roma, aperti a tutti i genitori, a tutti gli insegnanti e a tutti i ragazzi che vogliono approfondire il tema e sentire le parole degli esperti del settore.
Le illustrazioni che corredano l’iniziativa sono utili e bellissime: con semplicità, spiegano cosa siano i disturbi dell’apprendimento, e presentano anche con tantissima simpatia i personaggi dislessici più improbabili, quelli che non ci saremmo aspettati di trovare in un elenco del genere. Con immediatezza queste illustrazioni dicono solo una cosa: la dislessia non è una disabilità. Non è un ostacolo. Anche i geni sono dislessici!
Ci sono quindi Agatha Christie, Albert Einstein, Jennifer Aniston, Carlo Magno, John Lennon: a loro la dislessia ha cambiato la vita in meglio!
Sul sito di Erickson, quindi, è possibile trovare l’elenco degli appuntamenti, con tutte le modalità di accesso: basta visitare questa pagina per tutti i dettagli.
Ma anche chi non potrà seguire gli appuntamenti fisicamente non viene lasciato a bocca asciutta: il 5 ottobre alle 17, infatti, sarà trasmesso in diretta l’evento “Lo sai che… anche un insegnante può essere dislessico?” (sul canale YouTube “Edizioni Centro Studi Erickson”), mentre dal 2 al 4 ottobre sulla pagina Facebook Edizioni Centro Studi Erickson sarà attiva la rubrica “Non lo sai che…? Chiedi all’esperto”. Qui, Flavio Fogarolo, Carolina Tironi, Cristina Fabbri e Andrea Novelli risponderanno in diretta alle domande sulla dislessia e sugli altri DSA.
Giulia Mandrino
myBoBox, lo stimolo della creatività e della fantasia arriva direttamente a casa!
Giovedì, 27 Settembre 2018 12:11Noi le adoriamo: arrivano comodamente a casa e ci trovi dentro le cose più speciali e favolose del momento. Parliamo delle box ad abbonamento mensile, che permettono di ricevere direttamente nella casella della posta degli stupendi pacchi delle meraviglie contenenti le novità riguardanti la nostra passione. Ce ne sono per le amanti del beauty, per gli appassionati di design, per quelli che amano la lettura… E da oggi esistono anche per i nostri bambini!
Da pochissimo abbiamo scoperto myBoBox, la scatola delle meraviglie per bambini che ogni mese arriva direttamente a casa e che contiene dei bellissimi lavoretti da realizzare insieme stimolando la creatività e la fantasia.
myBoBox, lo stimolo della creatività e della fantasia arriva direttamente a casa: la scatola per bambini myBoBox porta in casa la gioia dei lavoretti
Stimolare la creatività e la fantasia dei nostri bambini è essenziale: grazie ad esse i nostri figli scoprono il mondo e affrontano la crescita. E lo fanno attraverso i sogni, che possiamo interpretare sia come meraviglia del mondo e immaginazione, sia come aspirazione. Il “cosa farò da grande”, il “chi sarò”, insomma. Ed ecco perché nel primo numero della myBoBox si trova un lavoretto che adoriamo: l’acchiappasogni!
Ma facciamo un passo indietro. Questo acchiappasogni è il primo dei lavoretti che abbiamo estratto dalla myBoBox che abbiamo trovato nella cassetta della posta. La myBoBox è una scatola che attraverso un abbonamento (costa 13.50 euro al mese più le spese di spedizione) permette di ricevere automaticamente ogni mese una scatola delle sorprese per il nostro bambino o bambina (dai 3 agli 8 anni circa).
Ogni mese nella MyBobox (personalizzata con il nome!) che arriverà a casa, i nostri bimbi troveranno due lavoretti a tema (che seguono stagionalità e festività) ideati dal team di myBoBox, capitanato dalla famosissima e amatissima Francesca Valla, alias Tata Francesca, insegnante, scrittrice e counselor.
Spacchettando, quindi, abbiamo trovato tutto il necessario per costruire il nostro acchiappasogni (eccoli, i sogni di cui parlavamo!), con il materiale e le istruzioni contenute in un bellissimo libriccino nel quale si trovano anche alcuni disegni da colorare e ritagliare.
Il secondo lavoretto del mese, invece, è un kit per costruire Fantasmino e Zucchetta, i due personaggi di Halloween che appariranno da due semplici palloncini gonfiati e riempiti con sabbia o farina.
Compagno di viaggio dei bambini è la mascotte Bo, una simpaticissima pallina pelosa che ricorda un po’ i Troll di quando eravamo bimbi noi e che accompagna i bambini nei lavoretti e non solo: tra le pagine si trovano infatti anche degli insegnamenti importantissimi (ad esempio il tema dell’ecologia: come riciclare le scatole della myBoBox?), ripresi anche nel blog del sito mybobox.it.
Insomma, myBoBox è davvero completa: è una bella occasione per giocare e creare insieme (con i nonni, i genitori, gli amici), per imparare qualcosa (perché anche i bimbi che non sanno leggere possono provare a costruire da soli i lavoretti, attraverso le istruzioni intuitive e illustrate fatte apposta per loro), per assecondare la fantasia e per allenare la manualità e l’indipendenza, sempre giocando. E poi il tutto è super sicuro, naturalmente!
Giulia Mandrino
Il pane fatto in casa è una delle delizie della vita, non solo per il sapore, ma anche per il procedimento: la casa si riempie di profumi, tutti mettono le mani in pasta e il risultato dà sempre un sacco di soddisfazione.
In autunno bisogna però approfittare anche delle verdure di stagione: è tempo di zucca! E per unire queste due passioni, il pane fatto in casa e la zucca, possiamo preparare una golosità alla quale non saprete più rinunciare: il pane alla zucca.
A noi però piace arricchirlo ancora di più, ed ecco che nella ricetta spunta anche il cocco! Ai bambini piace moltissimo, ed è pure molto sano: ricco in vitamina C, vitamina A, fibre e potassio, è una merenda perfetta.
Pane alla zucca e cocco: la ricetta del pane aromatizzato con zucca e cocco per un autunno caldo, sano e saporito
Fusilli con rucola, salmone e zenzero: un piatto particolarmente semplice da fare, ma allo stesso tempo contraddistinto da ingredienti buoni e salutari: l’ideale per le mamme che desiderano portare in tavola qualcosa di gustoso e di sano.
Il salmone, infatti, con il suo apporto di Omega 3 aiuta il nostro corpo a combattere i radicali liberi mentre lo zenzero ci aiuta nelle fasi di digestione e svolge un’ottima azione anti-infiammatoria.
Per la pasta si consigliano i fusilli che, come spiegato sul sito de La Molisana, proprio per la loro particolare forma “a fuso”, divertente e inconsueta per i bambini, sono ideali per catturare il sugo.
8 decorazioni murali DIY per la cameretta
Mercoledì, 26 Settembre 2018 07:54DIY: Do It Yourself. Quindi: Fai da te! E la decorazione della casa quando fatta con le proprie mani è ancora più bella e soddisfacente.
Anche nella cameretta dei bambini possiamo pensare a qualche decorazione da fare con le nostre mani. Come ad esempio le decorazioni delle pareti, che ricalcano la moda della carta da parati e che rendono, quando essenziali e geometriche, la camera molto nordica e scandi.
Ecco quindi 8 decorazioni a muro che possiamo provare a ricreare con le nostre mani, semplicemente con qualche stencil fatto da noi, dello scotch, della tinta o con qualche ritaglio di tessuto (si possono trovare anche all’Ikea, al metro!).
8 decorazioni murali DIY per la cameretta: come decorare le pareti della cameretta con fantasia, essenzialità e gusto
Cactus
Con un semplice stencil ritagliato da un cartoncino possiamo dipingere a parete una serie di cactus bellissimi. Ma possiamo scegliere la forma che preferiamo: stelle, fulmini, casette, cuori, alberi…
https://pinthemall.net/pin/573188ac2ae4c/
Con i pennarelli
Scegliendo dei pennarelli cancellabili (oppure, se non temiamo nulla, possiamo farlo in maniera permanente!) possiamo dipingere la porta della cameretta con il motivo che più rispecchia il nostro bimbo, per creare una sorta di portale nel suo mondo!
http://www.eticamente.net/40443/decorare-i-mobili-con-la-carta-da-parati.html
Forme con lo scotch
Prendiamo del nastro adesivo di un bel colore, magari come questo un po’ fluo (i washi tape sono perfetti): possiamo disegnare praticamente ogni cosa ci venga in mente! Il risultato sarà un disegno un po’ geometrico ed essenziale, molto architettonico e scandi.
https://www.pimpelwit.nl/kinderkamer-styling-advies/
In tessuto
Con degli scampoli di tessuto ritagliati e incollati a parete possiamo invece disegnare dei profili di case che diventano uno stupendo sfondo per la scrivania, oppure per la testiera del lettino.
https://www.pimpelwit.nl/kinderkamer-styling-advies/
Nuvolette
Sempre con dei ritagli di tessuto, meglio se con differenti motivi, possiamo rendere una parete della cameretta un cielo colorato, ritagliando il tessuto in forma di nuvole e incollandole qua e là.
http://www.mommodesign.com/8-diy-wallpaper-ideas.html
Nuvole stencil
In alternativa, possiamo creare di nuovo uno stencil, con il quale ricalcare una serie di nuvole bianche da dipingere su una parete colorata con un semplice pennello a rullo.
https://www.handmadecharlotte.com/cloud-kids-room-with-handmade-charlotte-stencils/
Con il pennello
Scegliete il colore preferito dai vostri bimbi e create una decorazione super super super semplice: sulla parete bianca spennellate delle linee regolari ma non precise, in modo da formare una sorta di prato colorato verticale!
https://www.lemonthistle.com/diy-graphic-brushstrokes-hand-painted-wallpaper/
Oppure, basta disegnare delle approssimative palline colorate per creare un effetto pois davvero carinissimo.
https://domino.com/the-osborne-nyc-kids-rooms-home-tour
Giulia Mandrino
Anche le mamme hanno bisogno del co-sleeping
Martedì, 25 Settembre 2018 14:28Parliamo spesso del co-sleeping e dei suoi benefici: è chiaro e naturale che ogni mamma e ogni papà fanno la scelta migliore per i propri figli quando si parla di nanna (c’è chi dorme nel letto con i bimbi, chi li lascia da subito nella loro cameretta, chi sceglie le vie di mezzo), ma non bisogna mai dimenticare che un bambino è un cucciolo di essere umano. Esatto, un cucciolo, e come tale ha bisogni naturali, e il bisogno di dormire con mamma e papà non è un capriccio, ma una necessità.
E come i nostri bimbi sono cuccioli di umani, anche noi siamo animali, e certe sere è normale, naturale e sacrosanto sentire il bisogno di coccole. Di coccole e di nanna insieme. Insomma, il co-sleeping non è solo un bisogno dei bambini: anche noi mamme possiamo sentire la necessità fisica di sentirli vicini. E non dobbiamo negarci questo piacere!
Anche le mamme hanno bisogno del co-sleeping: perché dormire con i nostri bimbi equivale a prendersi del tempo per noi stesse
Non ripeteremo mai abbastanza che prendersi del tempo per sé è fondamentale per il benessere non solo di una donna ma di tutta la famiglia. Lo è perché stare male si ripercuote negativamente su tutti coloro che ci stanno attorno, non solo su noi stesse. Ecco perché, soprattutto alla fine delle giornate no, è giusto rallentare per un attimo e concedersi almeno mezz’ora per noi (con i supporto del proprio partner).
Ma a volte prendersi del tempo per noi coincide con prendersi del tempo di qualità per stare con i nostri figli. Sentire il bisogno fisico di stare con loro non significa rinunciare a noi stesse, perché una mamma sente questo bisogno come qualcosa di fisico. E concedersi questa coccola è assolutamente un diritto, è comunque “prendersi cura di noi stesse”.
Allora ci si rende conto che dormire insieme, accoccolarsi nel letto con i bimbi quando ci vogliono, non è assolutamente una concessione a loro. Non è una regola dettata dall’idea che il co-sleeping sia benefico per i nostri bambini. È una coccola per noi.
È una coccola per noi che sentiamo fortissimo il bisogno di sentirli vicini. Che sentiamo il bisogno di rallentare insieme a loro sentendo i nostri battiti che ballano tra di loro. Che sentiamo il bisogno di lasciare da parte le frustrazioni della giornata focalizzandoci su ciò che per noi è importante: la famiglia.
Chi si addormenta con i propri figli lo sa: dopo una giornata piena di riunioni, lavatrici, rumore, impegni, stress, piatti da lavare, caos in casa o caos in ufficio che dir si voglia, il momento in cui ci coccoliamo per addormentarci insieme è magico. È magico non nel senso di “poetico”, ma proprio magico. Perché, non si sa come, spesso e volentieri riesce a svuotarci la mente, a staccare il cervello, a rilassarci con naturalezza, quando nulla durante la giornata è riuscito a fare lo stesso, nemmeno la telefonata con la nostra migliore amica, nemmeno il libro letto in metropolitana, nemmeno il massaggio thailandese prenotato un mese fa.
Certo, la sera dopo cena potremmo ottenere lo stesso risultato rilassante facendo un bagno con oli essenziali e sali, leggendo un libro, sistemando la cucina con della musica tenue in sottofondo, coccolandoci con il nostro partner davanti alla tv con una tisana e dei pop corn. Ma staccare addormentandoci con i nostri figli a volte è ciò di cui abbiamo davvero bisogno.
Naturalmente, ci sono anche bambini che non amano la fisicità e che preferiscono il loro letto, che non si fanno coccolare facilmente e che ci fanno sorridere con la loro “indipendenza fisica” (sorridere ma anche un po’ sospirare, diciamolo: noi vorremmo spupazzarli tutto il giorno ma non possiamo farlo contro la loro volontà!). In questo caso, dormire insieme sarà molto difficile. Ma concediamoci almeno una coccola, un addormentarci insieme, un qualcosa di fisico per sentire per un attimo il legame, l’amore, l’affetto e la sicurezza che questa fisicità dà a loro e dà a noi.
Perché se ne abbiamo bisogno che male c’è?
Giulia Mandrino
Dove mangiare il Pokè a Milano
Martedì, 25 Settembre 2018 07:18Il sushi è superato, fate largo al pokè! Le ciotole di pesce crudo a tocchetti con riso, avocado, semi, edamame e tutti gli ingredienti sani che più ci fanno impazzire sono ormai la nuova tendenza. Qui vi abbiamo spiegato cos’è il pokè hawaiano e come prepararlo mentre qui vi abbiamo suggerito le nostre 6 ricette preferite da preparare a casa.
Ma per chi non ha il tempo e per chi vuole assaggiare questa prelibatezza fuori casa, ecco i nostri locali milanesi preferiti (e i migliori servizi di take away e delivery) dove mangiare le pokè bowl!
Dove mangiare il Pokè a Milano: i migliori locali e i migliori servizi di derivery per gustare le pokè bowl in zona milanese
I love Poke
Si trova in piazza dei Mercanti, sull’angolo con Passaggio degli Osii, ma anche in via Tortona e in via Fabio Filzi (e tra poco aprirà a Torino e Dubai): da I Love Poke è possibile creare la propria ciotola di pokè partendo dalla base (riso bianco o integrale, insalata o entrambi) e aggiungendo tutti i nostri ingredienti preferiti (alghe, zenzero, ananas, carote, sesamo…), con il pesce più buono e le salse più gustose.
Rose&Mary
Ve ne avevamo parlato qua: Rose&Mary è il primo delivery sano e benefico, per portare direttamente a casa, in ufficio o al parco i nostri pranzi e le nostre cene preferite. Non manca, nel menù, il pokè, delizioso. E basta un clic sull’App: dopo averla scaricata si sceglie il proprio benefico pasto e arriverà direttamente a casa.
Pokeria by Nima
Salutare e veloce, alla Pokeria by Nima è possibile scegliere tra il take away e il delivery, per portare con sé la propria ciotola di pokè, composta interamente a seconda del nostro gusto oppure scelta tra quelle proposte ogni giorno nel locale. Si trova in Piazza XXV Aprile, in C.so XXII Marzo e in corso Venezia!
Maui Poke
In zona Brera, in Via San Vittore al Teatro 3, c’è Maui Poke, dove è possibile anche sedersi (a differenza, ad esempio, della Pokeria, che è fatta più per il take away). Bellissimi sono i posti a sedere proprio di fronte al bancone! Da Maui Poke troviamo quindi le ciotole con il solito pesce a tocchetti marinato (anche da solo) al quale è possibile aggiungere riso venere o bianco, tonno speziato, edamame, topinambur, le salse… Ed è possibile scegliere le bowl anche in versione completamente vegetariana, senza il pesce.
The Botanical Club
In via Tortona 33 c’è il Botanical Club, il primo locale ad avere portato la tendenza del pokè a Milano. Oltre alle classiche bowl di pesce, riso e ingredienti salutari, qui è possibile gustare in accompagnamento dei drink deliziosi, in un ambiente super trendy.
Sushi Shop
Sì, è un locale che tendenzialmente fa sushi, ma è stato tra i primi a proporre nel menu le pokè bowl e per questo merita una menzione: nel Sushi Shop di via Turati 7 si trovano i pokè a base di tonno e salmone.
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