Il grounding, essere radicati per vivere felici
Grounding letteralmente significa “stare al suolo”, “atterrare”. In psicologia, quella del grounding è una tecnica delicata ma efficace che permette di agire consapevolmente su postura e respirazione per riprendere in mano le proprie sensazioni e la propria vita.
Lo scopo? L’armonia, che quando non è presente ci spinge a stare in piedi in maniera poco radicata. Ed essere sradicati significa proprio non avere il contatto con il proprio corpo e con le sue radici, in un circolo vizioso da spezzare grazie a degli esercizi di autoconsapevolezza.
Il grounding, essere radicati per vivere felici: come ritrovare l’armonia mentale e fisica attraverso esercizi di postura e respirazione delicati ed efficaci
Ad inventare il grounding fu Alexander Lowen, psicologo e psicoterapeuta che ideò l’approccio psicocorporeo e la biogenetica, una terapia che associa il lavoro sul corpo con quello con la mente per aiutare le persone a superare blocchi emotivi, con l’obiettivo di vivere appieno e in armonia la propria vita.
Tra gli esercizi base della biogenetica ecco quindi il grounding, l’approccio al quale il dottor Lowen giunse dopo aver osservato vari pazienti e la loro postura: analizzando come questi stavano eretti e quali sensazioni provavano nella zona dei piedi, Lowel vide che pochi erano saldamente appoggiati ai piedi sul terreno, con consapevolezza e non con meccanicità.
Giunse quindi alla conclusione che le difficoltà di appoggiarsi con sicurezza al terreno sono strettamente legate alle difficoltà della vita, alle insicurezze e alla sfiducia provata dai pazienti. In altre parole, problemi derivanti dalla mancanza di un vero appoggio nella vita si traducono nella mancanza di un appoggio sicuro al terreno.
L’energia del corpo, in situazioni di disagio, passa dalla parte bassa a quella alta del corpo, e questo provoca il distaccamento. Questo distaccamento è dovuto alle nostre paure (stiamo sempre all’erta, eretti in maniera rigida, rivolti verso l’alto per non “cadere”, con una sensazione di controllo e di sicurezza che in realtà di distacca dal terreno), al fatto di essere appesi, bloccati e fissati a situazioni scomode; non sentiamo di avere un vero appoggio, e quindi ci concentriamo più sui valori esterni che su quelli interni più importanti, come l’autoconsapevolezza, l’accettazione di sé, la connessione con gli altri o il piacere personale).
Quando siamo in armonia con noi stessi e quando non ci facciamo influenzare negativamente dai problemi e dalle situazioni che ci sono capitate nella vita, questo appoggio riesce invece finalmente ad essere saldo e ad essere soprattutto consapevole e costruttivo: riusciamo quindi ad entrare in relazione con la terra, con la sua energia, e ad abbracciare tutte le sensazioni corporee offerte da questa postura.
Il dottor Lowel pensò quindi di mettere in relazione le due cose anche in senso terapeutico, e cioè cercando di risolvere i problemi della mente attraverso la postura, in uno scambio armonioso e ricco. Attraverso alcuni esercizi possiamo quindi ritrovare le nostre radici, entrare in contatto con il suolo, rilassarci, entrare in sintonia con il nostro terreno e sentirci finalmente ancorati saldamente alla terra, una sensazione che ha effetti super positivi sulla mente. Sono esercizi utili a tutti, ma soprattutto a chi sta vivendo momenti di difficoltà e a chi si trova in momenti nei quali sente di non potercela fare, sente di non avere il controllo di sé e delle situazioni esterne e fa fatica a lasciarsi andare.
Le tre posizioni che possiamo provare sono:
La posizione base che prevede la flessione leggera delle ginocchia in posizione eretta: sistemiamoci in posizione e respiriamo con naturalezza, ascoltando le sensazioni e le vibrazioni, i cambiamenti che vengono provocati nel nostro corpo e la sensazione dei piedi sul terreno, che pian piano si avvicinano sempre più ad esso.
La posizione del bend-over: ricorda un po’ la posizione yoga del cane, ma in realtà è un po’ diversa. Dobbiamo piegarci in avanti, appoggiandoci con le mani a terra, tenendo le ginocchia flesse (ma non appoggiate al terreno). I piedi devono invece essere ben saldi per terra. È una posizione che rilassa moltissimo le tensioni accumulate, soprattutto nella schiena, per il fatto che tendiamo sempre a tenere le ginocchia chiuse. Le nostre ginocchia sono importantissime, perché sono un po’ gli ammortizzatori del nostro organismo, e quando troppo rigide non fanno fluire lo stress e la tensione a terra, riportando l’energia verso la schiena. Ecco perché molti soffrono di dolori nella zona lombare e sacrale.
La posizione dell’arco: con i piedi a terra, in posizione eretta, e con le ginocchia leggermente flesse flettiamo la schiena all’indietro, tenendo le mani sulla zona lombo-sacrale. È una posizione, questa, che aiuta a sentire e ascoltare meglio le tensioni accumulate nella parte inferiore del corpo e nel ventre. Ascoltiamole, facciamole nostre, e attraverso una respirazione regolare cerchiamo di allentarle ed eliminarle.
Durante questi esercizi, ricordiamoci sempre di ascoltare le gambe e i piedi e il modo in cui la pianta aderisce al terreno. Utile è anche immaginare delle radici che partano dalla pianta dei nostri piedi e che scendano in profondità nella terra. Queste radici ci rendono più forti perché più saldi, e associando a questa sensazione l’attenzione alla respirazione riusciremo a ritrovare un po’ dell’armonia perduta e un po’ della solidità che ci manca.
Giulia Mandrino
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