Post Parto: una 'buona' madre deve farcela da sola?
Le mamme sono stanche... "Sono due notti di fila che la bambina dorme dall'una alle sei. Non mi sembra vero. Non voglio nemmeno ripeterlo". (mamma con neonato di 6 settimane) I neonati hanno bisogno di mangiare anche di notte e le mamme, soprattutto all'inizio, dormono poco, perché il loro sonno è spesso interrotto dai pasti. Con il passare delle settimane, la stanchezza aumenta e si accumula (vedi Capitolo 6): per "alleggerire" questa situazione vengono impropriamente suggeriti alla mamma i consigli più disparati: "Prova a dargli un bel biberon di latte artificiale prima della mezzanotte e vedrai che dorme"; "Fai dormire di meno il bambino durante il giorno e vedrai che di notte dormirà di più"; "Ti do il numero di una puericultrice esperta che insegna al bambino a dormire".
Potrei proseguire con un lungo elenco, ma è meglio interrompere questa lista di sproloqui. Mille e più consigli, uno opposto all'altro, che non facilitano la mamma e che insinuano in lei un tarlo pericoloso: l'idea che ciò che sta facendo non vada bene, che pseudo-esperti posseggano invece gli espedienti utili affinché il neonato riesca a dormire tutta la notte. Bisogna raccontare alle mamme che nei primi mesi è normale sentirsi stanche, che la spossatezza è legata sia alla privazione del sonno notturno continuo, sia al carico emotivo che stanno affrontando. Il bisogno del neonato di pasti notturni viene lentamente superato con il passare dei mesi, ma nelle prime settimane è naturale avvertire stanchezza ed è consigliabile per le mamme cercare di fare piccoli pisolini non appena possibile. Può accadere che, all'ennesimo pianto del neonato durante la stessa notte, la donna si senta davvero stremata: la figura del compagno può e deve essere coinvolta anche in queste circostanze. Con il passare delle settimane, consapevoli del fatto che l'esperienza delle prime settimane costituisce una fase di passaggio, la donna si adatta meglio ai nuovi ritmi e l'accudimento diventa meno faticoso. Al contrario, se una mamma sente di essere arrivata "al limite", di "non farcela più": può chiedere aiuto. Spesso le donne fanno fatica a riconoscere di aver bisogno di un sostegno e pensano che una "buona madre" deve farcela da sola. Nulla di più sbagliato: una "buona madre" capisce il momento di difficoltà e non ha paura di cercare assistenza, per il bene suo, del bambino e del partner."
Angela Dinoia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing