Pickabook a Milano, il nuovo spazio dedicato a gioco e lettura
Mercoledì, 09 Ottobre 2019 08:13Si chiama Pickabook, e già il nome ci piace: gioca tra “Peek-a-boo” (il gioco del “cucù!” in inglese) e “Pick a book”, “scegli un libro”. Ed è un nuovo spazio dedicato proprio a queste due cose: il gioco e la lettura.
Si trova a Milano, in viale Abruzzi 72, ed è dedicato a tutti i bambini e a tutte le bambine (dai primi mesi di vita ai dieci anni di età) che vogliono giocare, leggere e divertirsi insieme in uno spazio meraviglioso.
Pickabook a Milano, il nuovo spazio dedicato a gioco e lettura: a Milano nasce Pickabook, il luogo per giocare, leggere e divertirsi
Libri, giochi, laboratori: chi più ne ha più ne metta. Ma Pickabook non è il solito “spazio gioco” dove piazzare i bambini. Pickabook è un luogo magico, pensato per tutti i bambini, ideato da persone competenti che hanno messo in pratica le teorie pedagogiche e architettoniche trasformandole in qualcosa di bellissimo, divertente, accessibile ed educativo.
Dal sapore nordeuropeo, Pickabook si trova nel centro di Milano ed è aperto tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 19. Vi si può accedere per partecipare alle attività e ai corsi proposti, oppure per lasciare che i bambini partecipino alle numerose attività di intrattenimento, con ingresso singolo (che include letture animate, giochi di costruzione, giochi di luce e ombre, laboratori artistici, attività sensoriali…). E tutti i giocattoli e le attività sono selezionati con cura, prendendo spunto dai metodi educativi, creativi e pedagogici più importanti e seri, come quelli di Maria Montessori o Bruno Munari.
Tra le attività proposte ci sono giochi, letture, spettacoli, laboratori… E poi ci sono i corsi, organizzati in flessibili moduli da 10 incontri rinnovabili, in modo da proporre ai bambini diverse attività facendogli poi scegliere quella che più gli piace (senza dover per forza continuare tutto l’anno!). Ad ottobre Pickabook ha in programma moltissime lezioni di prova gratuite per i corsi, e anche questo è un comodissimo modo per capire quale attività sia più nelle corde di ogni bambino.
Tra i corsi troviamo quello di fumetto, quello di inglese, lo yoga per cuccioli con mamma o papà, la Cartopoetica (per costruire libri con le proprie mani), corsi di teatro per bambini… E poi non manca uno spazio dedicato solo ai genitori, un punto di incontro per le mamme e i papà che vogliono confrontarsi, accompagnati da professioniste di valore ed esperienza in un luogo confortevole e attrezzato. E in questo senso non mancano nemmeno i corsi per i neogenitori, come quello di danza cullante, lo yoga per genitori e bimbi e il corso di massaggio infantile.
Bellissimo, poi, lo spazio dedicato ai libri, cuore pulsante di Pickabook a Milano: si chiama “Casa del libro” ed è un luogo dedicato alla lettura con una collezione di libri vastissima, per far sì che i bambini comincino ad apprezzare la lettura fin da piccolissimi, meravigliandosi e lasciandosi coinvolgere tanto dalle storie quanto dall’oggetto-libro.
Quanti sono i denti definitivi degli adulti
Martedì, 08 Ottobre 2019 13:56Ma quanti sono i denti da latte? Quando spuntano? A queste domande abbiamo già risposto in articoli precedenti. Ora, quindi, è il momento di concentrarci su quanti sono i denti degli adulti, ovvero quelli che sostituiscono i famosi denti da latte.
Quanti sono i denti definitivi degli adulti: quanti denti aspettarsi dal momento in cui cominciano a cadere quelli da latte
I bambini, a partire più o meno dai 5-6 anni di età, cominciano a perdere i denti da latte, che in totale sono venti. Solitamente iniziando dagli incisivi inferiori o superiori, i denti da latte iniziano a dondolare, allentandosi sempre di più e cadendo, lasciando un buco che verrà “chiuso” dalla crescita dei denti definitivi, quelli “da adulti”. Fino alla prima adolescenza, suppergiù, i denti da latte cadranno uno ad uno, venendo così sostituiti da quelli permanenti.
Questi denti permanenti, però, sono più di quelli da latte (che erano, appunto, venti, dieci superiori e dieci inferiori). In generale, la maggior parte degli adulti ha 32 denti definitivi, suddivisi in questa maniera:
- 8 incisivi
- 4 canini
- 8 premolari
- 8 molari
- 4 denti del giudizio (considerati molari)
https://www.bluesmile.eu/i-denti-e-la-loro-funzione/
Intorno all’inizio dell’adolescenza la maggior parte degli adulti presenta quindi tutti e 32 i denti, ad esclusione di quelli del giudizio, che possono spuntare prima o dopo, oppure non spuntare del tutto.
Solitamente i denti del giudizio vengono però estratti dal dentista, poiché possono provocare diversi problemi, dai semplici mal di testa causati dalla pressione del dente su determinati nervi al disallineamento della dentatura, poiché la bocca non ha lo spazio necessario per loro, causando lo spostamento degli altri denti. Farli crescere correttamente, insomma, è difficile.
In totale, quindi, possiamo dire che la maggior parte degli adulti ha 28 denti, se togliamo quelli del giudizio.
“Guardando le stelle”, il libro definitivo sulle costellazioni
Martedì, 08 Ottobre 2019 09:16Guardare le nuvole e cercare forme: fatto. Guardare le stelle e cercare le costellazioni: beh, sì, ci abbiamo provato, ma pare difficilissimo, vero?
Guardare le costellazioni con i bambini nelle notte d’estate (e perché no?, anche in quelle invernali quando ben limpide) è romantico, emozionante e divertente. Ma quando non riusciamo a individuare nient’altro che il grande e il piccolo carro, beh, ci sale la frustrazione. Sembra che le costellazioni siano un argomento difficile, che le stelle sfuggano, che ci sia bisogno di una lezione al planetario… Ed è vero, ma solo se in casa non abbiamo “Guardando le stelle”, il nuovo libro di Sarah Gillingham edito da L’Ippocampo, che diventa una stupenda guida per scoprire insieme ai bambini tutte le stelle sopra di noi!
“Guardando le stelle”, il libro definitivo sulle costellazioni: il nuovo libro di Sarah Gillingham per scoprire gli astri sopra di noi insieme ai bambini
Perché "Guardando le stelle" è proprio bello? Semplicemente perché, oltre che essere favoloso da vedere, ha un’impostazione facile e intuitiva, snella e comprensibilissima, che rende l’argomento “costellazioni” alla portata di tutti.
Oggigiorno le stelle non vengono più osservate con l’attenzione che si dedicava loro nell’antichità, quando anche i cittadini normali le guardavano per regolare i raccolti, per distinguere le stagioni e per affidarsi alle leggende. Detto questo, le stelle sono ancora studiate con la stessa attenzione dagli astronomi e agli scienziati, perché la loro importanza non s’è affatto affievolita. E nemmeno il fascino che esercitano su di noi: non a caso a cavallo del 10 agosto stiamo tutti con il naso al cielo ad attendere qualche astro cadente, no?
Bene, la prossima volta che alzeremo gli occhi al cielo potremo farlo con un pochino di cognizione di causa in più. Perché se fino ad ora riconoscevamo solo un paio di costellazioni, ora, grazie a Sarah Gillingham e all’Ippocampo (casa editrice che ci piace sempre di più, di nuova uscita in nuova uscita) sapremo riconoscerle tutte e ottantotto, raccontando anche le storie dietro alle figure.
Già, ottantotto: tante sono le costellazioni conosciute dall’uomo. Ognuna ha una storia, una figura e una posizione nel cielo. Partendo da una storia generale sulle stelle, Sarah Gillingham accompagna così i grandi e i bambini all’interno della conoscenza delle costellazioni, spiegando come fare a trovarle nel cielo, chi le ha “inventate”, chi ha scoperto certe stelle, a cosa serve la conoscenza degli astri…
Dopodiché si passa alla parte più interessante del libro: un inventario, pagina per pagina, di ognuna delle 88 costellazioni, partendo da quelle antiche dello zodiaco fino ad arrivare alle mappe celesti divise per emisfero e per stagione.
Di ogni costellazione sono presenti la collocazione, una mappa per trovarla nel cielo, i miti e leggende attorno ad essa e, soprattutto, un disegno bellissimo per riconoscerla meglio. “Unendo i puntini” come sulla settimana enigmistica, infatti, i bambini possono vedere come gli agglomerati di stelle formino forme a noi conosciute, figure antropomorfe, simili agli animali o agli oggetti quotidiani, prendendo il nome proprio dall’immagine che ci ricordano.
Ecco quindi le classiche figure dell’oroscopo (l’acquario, il leone, la vergine…), passando per quelle più bizzarre come la giraffa, il triangolo, il lupo e la corona, la freccia e il drago, la regina seduta e la lepre, fino ad arrivare alle costellazioni più affascinanti, come Pegaso, il cavallo alato, o Ercole, l’Idra, l’unicorno e la fenice.
Olio emudermico, idratazione e sostegno in preparazione al parto
Martedì, 08 Ottobre 2019 07:51La preparazione al parto non è fatta solo di borse per l’ospedale e arredamento della cameretta, acquisto del passeggino e preparazione del corredino. Anche il corpo di una mamma, infatti, ha bisogno di cura, per prepararsi al meglio all’arrivo di una nuova vita ma anche per far sì che il periodo successivo al parto sia fisicamente più piacevole e meno faticoso.
Il perineo, ad esempio, è una parte del nostro corpo molto bisognosa di attenzioni, soprattutto in vista di cambiamenti così grandi. Il parto, infatti, porta con sé anche la modificazione delle nostre parti intime, e tornare allo stato naturale precedente sarà un processo graduale.
C’è tuttavia qualcosa che possiamo fare per aiutare il nostro corpo a tornare a tonificarsi in maniera naturale ed efficace, ovvero prenderci cura del nostro perineo nelle settimane che precedono il parto, con massaggi specifici e prodotti pensati proprio per questa funzione, come l’Olio Emudermico di Fiocchi di Riso.
Olio emudermico, idratazione e sostegno in preparazione al parto: il preparato originale Fiocchi di Riso per preparare ed elasticizzare il perineo
L’Olio Emudermico è davvero un toccasana per il nostro perineo, una zona intima spesso sottovalutata o snobbata che tuttavia ha bisogno di cura e protezione. Soprattutto prima del parto: nutrendo infatti la cute e le mucose in vista del parto, il perineo avrà la possibilità di guarire più facilmente e più velocemente, acquisendo una tonicità davvero preziosa.
L’Olio Emudermico di Fiocchi di Riso è un preparato originale che troviamo in farmacia (oltre che online e nei migliori negozi di puericultura) pensato proprio per mantenere la vitalità cellulare della cute in maniera naturale, senza occludere i pori né alterare il pH della pelle, nutrendo la zona grazie ai lipidi naturali che rendono elastica la cute e la tonificano, preparandola così ai cambiamenti del parto.
I muscoli e i tessuti connettivi del perineo sono infatti molto delicati, e vanno allenati e nutriti prima del parto: l’olio di emu alla base dell’olio emudermico (la cui azione è nutritiva, elasticizzante, idratante e cicatrizzante e che possiede un’alta concentrazione di lipidi naturali ricchi di Omega 3, 6, 9), aiuta dunque a rafforzarli. Basta cominciare a massaggiare il perineo a partire dalla trentesima settimana di gravidanza, inumidendo le dita e massaggiando la zona con l’olio eudermico. Dopodiché, si continuerà ad applicare l’olio anche dopo il parto, a partire dai 30 giorni successivi per due mesi, aiutando così la pelle, in maniera naturale, a riprendere il suo naturale stato fisiologico.
L’olio emudermico, tuttavia, è utile anche per altre funzioni, soprattutto per i neonati, dal momento che è indicato anche per l’idratazione profonda della cute ed è ideale per i massaggi delicati ai nostri bambini, che gioveranno così del contatto pelle a pelle (fondamentale per la crescita e per il legame) e della barriera naturale nutriente data dall’olio di riso e di jojoba alla base dell’olio emudermico.
Testato dermatologicamente, per Nickel e 1,4-Diossano, questo preparato originale Fiocchi di Riso è un elemento che non può mancare, per prendersi cura con delicatezza e sicurezza delle pelli più sensibili, proprio come la zona intima della mamma e la cute così delicata del neonato.
Papà, anche il vostro consumo di alcool influenza la salute del bambino
Lunedì, 07 Ottobre 2019 13:49Non solo in gravidanza, ma anche quando si cerca un figlio il consumo di alcool dovrebbe limitarsi. Un’informazione giustissima, che ogni mamma e futura mamma sa molto bene. Ciò che non sappiamo, invece, è che anche il consumo di alcool da parte dei padri può influenzare la gravidanza e la salute del bambino.
Un recente studio pubblicato su una rivista scientifica di settore mette infatti in luce i rischi di malformazione in gravidanza con il consumo di alcool da parte dei futuri padri e mette così in guardia: meglio bere meno quando cerchiamo un bambino. Una regola che vale sia per la mamma che per il papà.
Papà, anche il vostro consumo di alcool influenza la salute del bambino: uno studio svela una correlazione tra il consumo di alcool da parte dei papà e il rischio di sviluppare difetti cardiaci congeniti
L’articolo a cui ci riferiamo ha un titolo molto eloquente: “I futuri padri dovrebbero evitare l’alcool dai sei mesi prima del concepimento”. È stato pubblicato su Science Daily, preso dalla rivista “European Journal of Preventive Cardiology”, e a condurlo è stato un gruppo di ricercatori con a capo il dottor Jiabi Qin, della Xiangya School of Public Health della Central South University di Changsha, Cina.
Se per anni sono state dunque lo donne ad essere messe in guardia dai pericoli dell’alcool per la ricerca di una gravidanza e durante la gravidanza stessa, ora anche gli uomini saranno consapevoli di dover fare attenzione. Lo studio, infatti, consiglia ai futuri padri, dopo una attenta ricerca, di evitare completamente l’alcool nel caso in cui si stia cercando un bambino.
La ricerca ha infatti trovato una connessione tra il consumo di alcool da parte dei padri nei mesi prima del concepimento e alcuni difetti cardiaci congeniti nei bambini. In termini di statistica, il rischio di nascere con un difetto cardiaco congenito aumenta del 44% nel caso in cui il padre beva nei tre mesi precedenti il concepimento. Bere eccessivamente (ovvero più di cinque drink al giorno) incrementa ancora di più questo rischio, che arriva addirittura al 52%.
Il dottor Qin suggerisce, quindi, che i padri in cerca di un figlio dovrebbero smettere di bere almeno sei mesi prima del presunto concepimento (e le donne un anno prima), in modo da evitare queste malformazioni del cuore. Si tratta di malformazioni purtroppo comuni, di cui soffrono ogni anno 1 milione e 350 mila bambini, e che in età adulta può portare a malattie cardiovascolari importanti, oltre che essere causa di morte prenatale.
Non parliamo, dunque, di sindrome feto alcolica, una condizione gravissima dovuta al consumo di alcool in gravidanza da parte della madre incinta, ma ci riferiamo comunque ad una patologia difficile e importante.
Evitare di bere alcool avrà dunque effetti positivi non solo sulla salute della madre e del padre che decideranno di smettere, e non solo sulla possibilità di concepimento (sappiamo, infatti, che uno stile di vita sano aumenta le probabilità di rimanere incinte), ma anche su quella del bambino in grembo.
Certo, non parliamo di un paio di birre alla settimana, cari papà: parliamo di bere abitualmente, anche ubriacandosi. Parliamo di più drink al giorno, durante la settimana. Ma sappiate che anche il vostro stato di salute e le vostre abitudini influiscono sulla vita del bambino. Non solo a livello educativo, ma anche a livello di salute e benessere.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
8 ricette invernali con le crocifere
Venerdì, 04 Ottobre 2019 14:00Le crocifere sono verdure super benefiche ricchissime di vitamina C, A e K, di sali minerali e di nutrimenti per tutto l’organismo. Nel gruppo troviamo i broccoli, i cavolfiori, il cavolo nero, la rapa, il broccolo romano… Si trovano in inverno e per questo le ricette con le crocifere sono calde e coccolose!
Ecco dunque 8 ricette invernali con le crocifere per sfruttare al meglio i benefici di queste verdure.
8 ricette invernali con le crocifere: come cucinare in inverno i broccoli, i cavolfiori e le verdure appartenenti alla famiglia delle crocifere
Vellutata di cavolo viola
Una vellutata viola che piacerà ai bambini. Per prepararla, facciamo soffriggere una cipolla rosso tagliata finemente con un filo d’olio, quindi aggiungiamo due patate tagliate a cubetti e otto cime di cavolo viola tagliate a pezzi. Dopo aver lasciato insaporire, copriamo con del brodo vegetale caldo e lasciamo cuocere per quaranta minuti a fuoco basso. Frulliamo tutto con un frullatore a immersione e serviamo.
Chips di cavolo nero
Prendiamo un cavolo nero e dividiamo le foglie. Togliamo con un coltellino la costa centrale (piuttosto dura) e disponiamo le foglie su una teglia coperta da carta forno. Spennelliamo con dell’olio di oliva e poco sale e inforniamo a 180 gradi per una decina di minuti, avendo cura che non brucino (dipende dallo spessore delle foglie!). Otterremo delle chips croccanti e buonissime molto più sane delle classiche patatine.
Chips di cavolo viola
Stesso procedimento e stessa filosofia per le chips di cavolo viola: la mia ricetta è questa.
Pasta con i broccoli
Una ricetta classica e semplicissima da proporre almeno una volta a settimana: eccola.
Polpette di broccoli e salmone
Per la dose settimanale di pesce (per gli Omega 3!) ecco delle polpette deliziose e sfiziose a base di salmone e broccoli. La ricetta è questa.
Minestra sfiziosa di verza
Mettete a rosolare con dell’olio evo una cipolla, un gambo di sedano e una carota tritati, quindi aggiungete del brodo vegetale e appena bolle aggiungete dei pugni di riso (uno per ogni commensale). Nel frattempo tagliate 200 grammi di verza a listarelle e aggiungetele al brodo. Cuocete in base al tempo di cottura del riso e servite ben calda (ma non scottante!).
Estratto di cavolo viola
Un estratto viola, un succo vivo ricchissimo di antiossidanti e di nutrienti vitali: la ricetta è questa, ed è a base di cavolo viola, mela, zenzero e carota.
Orecchiette con le cime di rapa
Amare ma deliziose, le cime di rapa sono un must dell’inverno. Mettiamo a bollire una pentola di acqua salata e sbollentiamo tre manciate di cime di rapa. Dopo cinque/dieci minuti trasferiamole in una padella antiaderente con un filo di olio e delle acciughe (opzionali). Teniamo l’acqua di cottura e cuociamo le orecchiette secondo i minuti indicati. Nel frattempo facciamo saltare le cime di rapa con le acciughe mescolando bene. Uniamo la pasta scolata con il sugo e serviamo.
Il Post Alpina Hotel, per una vacanza in famiglia nel verde
Venerdì, 04 Ottobre 2019 09:07Ci sono certi luoghi che restano nel cuore, ai quali torneresti ogni volta che puoi. San Candido è uno di questi: un paesino in Alto Adige meraviglioso, verde, che profuma di legno, nel quale i bambini si sentono a casa e nel quale noi adulti possiamo rilassarci in maniera perfetta.
Lo scorso weekend sono stata con la mia famiglia proprio a San Candido (o Innichen, in tedesco), ospite dell’hotel Post Alpina della famiglia Wachtler: oltre ad essere immerso in una zona meravigliosa vi posso assicurare che è uno degli hotel più belli nei quali io sia mai stata, un perfetto angolo di pace, divertimento e sport per la famiglia.
Il Post Alpina Hotel, per una vacanza in famiglia nel verde: per la vostra vacanza in famiglia, un hotel meraviglioso in Alto Adige
Non solo per le prelibatezze culinarie (chi ama il Trentino sa di cosa sto parlando!), ma per tutto il contesto: l’hotel Post Alpina di San Candido è il paradiso della famiglia. Ogni anno un paio di vacanze in Trentino, anche solo di pochi giorni, sono davvero un toccasana, e chi c’è stato lo sa: è impossibile andarci e non tornare, perché l’accoglienza altoatesina è davvero impareggiabile. E lo è, soprattutto, quella di questo hotel ai piedi delle piste e a due passi da tutte le camminate ed escursioni.
Questo hotel non è solo un hotel: è un piccolo villaggio montano altoatesino al cui interno troviamo chalet super accoglienti (appartamenti nel centro del villaggio alpino) e suite rilassanti (con servizio hotel), per godere di una vacanza nella natura fatta di relax, sport e giochi in famiglia.
Incredibilmente kids friendly, l’hotel Post Alpina è pensato proprio per il comfort delle famiglie: da genitori è normale prenotare una struttura che abbia un buon servizio anche per i più piccoli, e qui le attività per i bambini sono davvero su misura, efficienti e divertenti. Il loro mini club (sia per i più piccoli che per gli adolescenti, il teenieclub) è attivo tutti i giorni dalle 9 alle 22, con un piano di attività all’aria aperta davvero meraviglioso, in modo da godere del verde tutto attorno e delle strutture per bambini divertentissime e sicure.
Tutti i giorni i bambini possono dunque giocare insieme agli altri piccoli ospiti, seguiti da un personale davvero educato, gentile e preparato, che di volta in volta propone nuove avventure all’interno della struttura o all’aperto, con un programma rinnovato ogni giorno. E c’è anche un servizio di babysitteraggio per i genitori che ne abbiano bisogno.
Non a caso il Post Alpina fa parte del gruppo Familienhotels Südtirol, collettivo di hotel altoatesini dediti al valore della famiglia e della natura, così ospitali e kids friendly da rendere ogni vacanza un momento indimenticabile.
E le camere? Beh, quelle sono un gioiello: in legno profumatissimo, con stufe e caminetti che donano all’atmosfera un tocco super coccoloso, sono comode, spaziose, in stile nordico, pulite e nuovissime, con la possibilità di avere anche la cucina in camera (comodo soprattutto per le famiglie con bimbi piccolissimi!).
Non mancano, naturalmente, il centro benessere con una piscina attrezzata con scivoli, giochi, braccioli e ciambelloni (il paradiso dei bambini, posso assicurarvelo!) e il ristorante, con una cucina casalinga e tradizionale molto curata e gustosa, per tutti i gusti e le esigenze.
Attorno al Post Alpina ci sono poi una miriade di attività per la famiglia. Bellissima la camminata a piedi nudi sul sentiero dell’Olperl, una piccola escursione sensoriale che parte dalla stazione a monte della funivia dell’Elmo davanti all’hotel. Ma stupendi sono anche il parco giochi per bambini “Burg” sopra il paese e il Fun Bob a Monte Baranci (una pista per slittino estivo divertentissima!). E non dimentichiamo la bellissima pista ciclabile che da Dobbiaco va a Lienz!
Noi abbiamo visitato anche i prati di Croda Rossa: vicinissimi alla struttura, questi prati sono una mera meravigliosa per la famiglia. Non solo in inverno, per gli impianti sciistici, ma tutto l’anno. Qui, infatti, vive l’unica famiglia di renne presente in Italia, una mandria con grandi e piccoli renne davvero bellissime! Una volta alla settimana è anche possibile nutrirle con del muschio islandese e dei cereali, attività che fa impazzire i bambini!
Il tè in gravidanza, quanto berne e quale preferire
Mercoledì, 02 Ottobre 2019 12:35Tra i “do” e i “don’t” in gravidanza, scommettiamo che avete perso il conto. Da subito il ginecologo ci mette in guardia dalla carne cruda, dalla verdura non pulita, dal fumo, dai prodotti troppo aggressivi come le tinte per capelli non naturali… E poi dalla caffeina. Come sappiamo, in gravidanza il caffè è (quasi) off-limits. La quantità da non superare dovrebbe essere di 200 mg al giorno, ma sarebbe opportuno evitarlo del tutto.
Non si parla però quasi mai del tè. Il tè contiene teina, che è come la caffeina. Ecco perché dovremmo stare attente anche al tè in gravidanza. Come ogni cosa che assumiamo, quindi, facciamo attenzione! Ed ecco qualche regola per non incorrere in alcun pericolo.
Il tè in gravidanza, quanto berne e quale preferire: perché è bene evitare il tè nero e il tè oolong, preferendo quelli di frutta
Innanzitutto, è bene fare una precisazione: esistono i tè alle erbe, quelli alla frutta e i tè “normali”. Tra quelli “normali” possiamo trovare il tè nero, il tè verde e il tè oolong. Si tratta della classica bevanda che deriva dalle foglie della pianta del tè ed è proprio questa che contiene teina. Di conseguenza, il consumo di tè “normale” dovrebbe rientrare nei 200 mg al giorno consigliati.
La quantità di teine varia in base a molti fattori. Innanzitutto, il tempo di ossidazione delle foglie durante la produzione del tè (ovvero la fermentazione delle foglie); il tempo di infusione; la dimensione delle foglie; il tipo di fogli utilizzate.
Il tè nero, suppergiù, contiene dai 40 ai 75 mg di teina per tazza. È quello che troviamo nell’Earl Gray e nell’English Breakfast, ed è quello con il più alto contenuto di teina perché tra i più fermentati. Detto questo, contiene anche molti antiossidanti, utili alla circolazione e alla lotta all’ossidazione. Ma questi antiossidanti li si trova anche in altri tè e bevande.
Il tè oolong ne contiene 50-75 per tazza. Il tè verde, invece, contiene dai 15 ai 60 mg di teina per tazza ed è dunque più “leggero” e consigliato in gravidanza.
Come dicevamo esistono anche i tè alle erbe, ovvero “tè” che non sono esattamente “tè”, ma bevande a base di altre erbe, ma anche questi, pur contenendo meno teina, non sono consigliati in gravidanza, poiché ogni erba può avere effetti indesiderati differenti.
Cosa bere, allora, al posto del caffè e del tè con teina? I tè alla frutta. I tè alla frutta, come quelli alle erbe, non sono propriamente “tè”, ma bevande a base di frutta. Non contengono assolutamente teina e per questo sono i più consigliati in gravidanza. Anche perché, oltre ad essere caffeine-free, hanno anche molti altri benefici.
Ad esempio, il tè allo zenzero riduce la nausea mattutina e la sensazione di vomito.
Quello di limone (non il tè nero aromatizzato al limone!) riduce l’irritabilità, previene l’insonnia e riduce l’ansia.
Il tè ai frutti rossi, invece, è ricchissimo di ferro, riduce i dolori delle contrazioni, aiuta a tenere sotto controllo la sensazione di nausea e stimola la produzione di latte.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
8 idee di giochi Montessori per bambini di 3 anni
Martedì, 01 Ottobre 2019 09:34Se siete alla ricerca di giocattoli e attività montessoriani per bambini di tre anni, che sia per i vostri figli o per un regalo (un regalo montessoriano è sempre gradito e utile, oltre che divertente e bello da vedere!), ecco una carrellata di idee di giochi Montessori perfetti per bambini a partire 36 mesi di età.
8 idee di giochi Montessori per bambini di 3 anni: quali giocattoli montessoriani regalare ai bambini a partire dai 36 mesi
Il calendario didattico
Il calendario didattico in legno di Legnoland (costa 16 euro e lo troviamo qui) è davvero bellissimo, ricco di stimoli, divertente ed educativo: si tratta di una tavola contenente il calendario, le stagioni, i giorni della settimana, l’ora… I bambini prendono confidenza con la tavola e giocando imparano così il senso del tempo che scorre e il cambiamento delle stagioni.
Siamo fatti così
Il gioco “Siamo fatti così” di Headu (19 euro, da comprare qui) è il primo gioco montessoriano sul corpo umano, per imparare le parti del corpo, le emozioni e tutto ciò che c’è da sapere sulla nostra fisicità.
La tombola tattile dei numeri
Sempre da Headu ecco la tombola tattile dei numeri, che come l’alfabeto tattile di Maria Montessori propone i numeri attraverso un “mercatino” per impararli piano piano giocando.
Il puzzle in legno
Divertente e carinissimo, il puzzle in legno di Tonze (15 euro) permette ai bambini di vestire i piccoli orsetti, imparando a usare le mani in maniera coordinata, di riconoscere visivamente gli elementi e di “vestire” gli orsi in base all’occasione e all’emozione.
Il cofanetto con gli animali
Da L’ippocampo Ragazzi ecco “Il mio cofanetto Montessori degli animali” (16 euro, qui), un cofanetto contenente 57 carte classificate e illustrate benissimo per scoprire gli animali dei diversi continenti della Terra.
La pesca magnetica
Ricordate quel giochino che andava moltissimo negli anni Novanta, con i pesciolini che dovevano abboccare? Ecco qui una versione montessoriana in legno, divertente ed educativa perché permette di allenare la manualità fine, la coordinazione e la precisione. Oltre alla lenza magnetica, i bambini possono giocare con le pinze e le palline di legno, in maniera super montessoriana.
La tavola delle allacciature
Super montessoriana è la tavola delle allacciature, con zip, lacci, lucchetti, maniglie… Un gioco stimolante che diventa importante per il raggiungimento dell’indipendenza.
La lavagnetta magnetica
Un giocattolo che piace moltissimo ai bambini è la lavagnetta magnetica, che permette di creare disegni appiccicando gli elementi proposti, da completare con i disegni a gesso sulla lavagna.
Come riconoscere le contrazioni in gravidanza
Lunedì, 30 Settembre 2019 13:02Le contrazioni in gravidanza sono delle contrazioni involontarie dell’utero che si manifestano durante la gestazione, soprattutto verso la fine e che possono indicare il travaglio.
I muscoli dell’utero sono muscoli cosiddetti lisci, e come il cuore sono dunque involontari. Possono verificarsi durante tutta la gravidanza, ma con diversa intensità e soprattutto con diverso motivo. Ecco perché è importante saperle riconoscerle.
Come riconoscere le contrazioni in gravidanza: quali sono le contrazioni durante i mesi di gravidanza e come riconoscerle
Le contrazioni in gravidanza possono essere svariate, e possono comparire in tutte le epoche della gestazione, con intensità diversa. Quelle finali, ovvero quelle che portano al travaglio, sono decisamente le più forti, e anticipano la fase espulsiva del parto.
Ma essendo presenti in tutta la gravidanza, è bene riconoscerle, anche per non scambiarle per altri problemi. Le contrazioni, infatti, si presentano come spasmi e tensioni del ventre che durano pochi secondi e scompaiono. Non sono da confondere con i dolori più forti, lunghi e sordi, fissi e prolungati nel tempo: in quel caso potrebbe trattarsi di altre patologie ed è necessario un consulto del proprio medico.
Per quanto riguarda le vere e proprie contrazioni uterine, nei primi mesi di gestazione possono verificarsi delle contrazioni fisiologiche, nel momento in cui l’utero si contrae. Capita soprattutto quando sarebbe dovuto comparire il ciclo, ma solitamente sono deboli, anche se percepibilissime dalla donna.
Via via che l’utero si modifica e si ingrossa, nel secondo trimestre, queste contrazioni potrebbero tornare. Sempre leggere, possono indicare proprio l’utero che si muove, il bambino che si gira, oppure essere conseguenza della stanchezza della mamma. Anche una carenza di magnesio e lo stress potrebbero incidere, ed è per questo che i ginecologhi potrebbero prescrivere alla gestante dei sali minerali e del magnesio, per evitare proprio le contrazioni dell’utero.
Avvicinandosi al parto, invece, ecco invece le contrazioni di Braxton-Higgs, che prendono il nome dal medico che per primo le individuò nel 1872. In questo caso l’utero si sta già preparando al parto e queste contrazioni sono esattamente di preparazione. Attraverso esse, infatti, la cervice uterina si modifica e si dilata, per favorire il cammino del bambino verso il canale del parto. Possono durare a lungo, ma sono sporadiche, ovvero non frequenti e non regolari. Possono scomparire da sole, oppure con un aiuto dall’esterno, come un bagno caldo rilassante.
Essendo ancora irregolari, non è ancora il momento di recarsi in ospedale. Quando le contrazioni si fanno invece regolari, a quel punto possiamo prepararci ad andare. Associata alle contrazioni regolari potrebbe poi avvenire la perdita del tappo mucoso che “chiude” il collo dell’utero, con una perdita spessa e biancastra. Insieme a questa perdita, molte donne trovano sulle mutandine anche delle striature rosate di sangue: in questo caso è indicazione che le contrazioni stanno lavorando sulla cervice, che si sta via via dilatando.
Nel momento in cui assistiamo alla perdita del tappo mucoso, alle striature rosa e soprattutto alla regolarizzazione delle contrazioni, è il momento di recarci in ospedale. Queste contrazioni, rispetto alle altre, saranno molto dolorose, durature e regolari. Durano circa 30-50 secondi e avvengono a 10-15 minuti di intervallo tra loro. Via via si faranno più intense e regolari, e nel momento in cui compariranno 2 o 3 contrazioni nel giro di 10 minuti per almeno un’ora, sarà il momento di avviarsi all’ospedale (non in modo burrascoso!).
Le riconosceremo, dunque, perché non scompariranno, ma aumenteranno con regolarità e avranno pause sempre più brevi. Mentre attendiamo questa regolarità, le ostetriche e i medici consigliano di fare una doccia calda rilassante.
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