5 libri gialli per bambini e ragazzi
Venerdì, 13 Settembre 2019 08:49Leggere è un piacere, non un’attività “che bisogna fare”. Ecco perché sono convinta di una cosa: ogni bambino, ogni ragazzo e ogni adulto dovrebbe leggere ciò che vuole, non ciò che dovrebbe. Ovvero: è chiaro che la lettura verrà percepita come un peso quando siamo noi o gli insegnanti a imporre un libro che non piace. Il nostro compito, invece, dovrebbe essere quello di indirizzare, di proporre, di consigliare, lasciando poi la scelta finale ai nostri figli.
Così facendo i bambini e i ragazzi capiranno da soli qual è il loro genere preferito, e alla fine la lettura diventerà davvero un passatempo piacevole, un’attività che fanno volentieri e che attendono trepidanti. In altre parole: lasciamo che siano loro a scegliere cosa leggere (nei limiti, ovviamente, dell’educazione: è chiaro che non farò mai leggere Stephen King ad un bambino di 4 anni)!
Se nel sentire comune, infatti, vi sono libri di serie A e di serie B, sono convinta sempre di più che la lettura sia una cosa così personale che a un certo punto non importa la “classificazione”. Un libro è un libro, e il gusto lo si costruisce anche gradualmente. Non “vietiamo” quindi i libri che riteniamo sciocchi, smielati, inutili o “leggeri”. Anche noi abbiamo avuto le fasi “Twilight” e “Piccoli brividi”, no? E sono anche queste fasi ad averci reso avidi lettori!
Un genere da proporre ai bambini (sì, da proporre e non imporre, proprio nello spirito di cui dicevamo prima!) è il giallo. Il giallo, infatti, è un genere molto amato da un pubblico trasversale, perché coinvolge molto, fa venire voglia di continuare a girare le pagine, grazie anche al ritmo incalzante e ai misteri che caratterizzano le trame. E di gialli per bambini e gialli per ragazzi ne esistono davvero moltissimi!
5 libri gialli per bambini e ragazzi: i romanzi gialli per bambini e per ragazzi per appassionarli alla lettura
John Gattoni e le sue indagini più famose
Per i bambini più piccoli (lo si può leggere insieme ad alta voce, dato che ci sono moltissime immagini descrittive) e per i piccoli lettori che vogliono approcciarsi da soli al giallo e al fumetto, il consiglio è quello di leggere “John Gattoni” (qui la nostra recensione), graphic novel per bambini davvero meravigliosa, completa, interessante e super coinvolgente. Si tratta di un albo che raccoglie le tre indagini più famose del gatto investigatore uscito dalla matita di Yvan Pommaux che vive in un mondo moderno abitato da uomini e animali antropomorfi, in una grande città che richiede sempre il suo aiuto per risolvere i crimini e le sparizioni più strani e ingarbugliati.
Miss Detective
Una serie deliziosa, dalla copertina al testo, per bambini dai 9-10 anni, che parla della società investigativa Wells&Wong, fondata da Hazel e Daisy, ragazzine alle prese con delitti e misteri in stile Agata Christie. Il primo titolo? “Omicidi per signorine”.
Agatha Christie
E a proposito di Agatha Christie, la stessa autrice britannica è adatta anche ai ragazzi più grandi, a partire dai 10-11 anni (e non a caso Mondadori Junior ha una serie tutta a lei dedicata). Le serie di Poirot e Miss Marple, ad esempio, così come i romanzi “indipendenti”, propongono indagini su misteri e assassinii che sono ormai dei classici: “Assassinio sull’Orient Express”, “Dieci piccoli indiani” e “Mistero sul treno azzurro” sono perfetti anche per i ragazzi.
Sherlock, Lupin e io
Una serie di gialli per bambini e ragazzi dai 10 anni che narra le vicende dei giovani Sherlock Holmes, Arsène Lupin e Irene Adler, che si incontrano per la prima volta a Saint-Malo nell'estate del 1870. Di libro in libro si ritrovano a dover risolvere i misteri che si trovano attorno, accompagnando i ragazzi in indagini serrate e super coinvolgenti, che stimolano moltissimo anche la logica (qui potete acquistare il primo della serie).
Il rubino di fumo
Philipp Pullman non ha scritto solo “Queste oscure materie” (la serie de “La bussola d’oro”, per intenderci), ma moltissimi romanzi per ragazzi, come questo giallo ambientato nella Londra dell’Ottocento che è ormai un classico. Ne “Il rubino di fumo” (acquistabile qui) i ragazzi dai 10-11 anni possono leggere la prima indagine della serie di Sally Lockhart, appassionandosi alla scrittura di un autore davvero favoloso.
Idee di condimenti invernali per la pasta
Giovedì, 12 Settembre 2019 13:16Un po’ perché scaldano un po’ di più (il cuore e la pancia!), un po’ perché è bello e giusto rispettare la stagionalità, ci sono sughi e condimenti per pasta che sono decisamente più invernali di altri.
Le verdure di stagione in inverno sono molte (la zucca, le bietole, i broccoli, i radicchi, i finocchi…), così come la frutta (non solo gli agrumi!), e questo ci porta a poter preparare davvero moltissimi sughi e condimenti per pasta diversi, non noiosi, nutrienti e naturali.
Qui una selezione dei miei preferiti, i più colorati e i più semplici, per avere ogni giorno un’idea diversa e provare verdure e frutti che solitamente in estate non cuciniamo.
Idee di condimenti invernali per la pasta: quali sughi preparare nella stagione invernale rispettando la stagionalità
Pesto di agrumi
I sughi possono essere preparati anche con la frutta, non solo con la verdura! Questo pesto di agrumi (la ricetta è qui) è davvero molto buono, delicato e particolare allo stesso tempo, ed è perfetto per sfruttare i mandarini, i pompelmi, le arance e gli agrumi che l’inverno ci offre.
Sugo di barbabietola
Rossissimo e super invernale, il sugo di barbabietola è semplice da preparare e molto d’effetto per il suo colore, che solitamente attira molto i bambini. Ecco la ricetta, a base di barbabietole, mandorle e pecorino.
Pesto di cavolo nero
In un mixer frulliamo 100 grammi di foglie fresche di cavolo nero appena scottate in acqua bollente (e private della costa centrale), qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva, 20 grammi di nocciole o mandorle, un pizzico di sale grosso e un mestolino di acqua di cottura della pasta.
Zucca cremosa, miso e noci
Questa ricetta è strabiliante: fa sposare la dolcezza della zucca con la sapidità del miso e la morbidezza delle noci, in un sugo che è davvero una bomba.
Sugo alla ricotta di capra e spinaci
Frulliamo 125 grammi di ricotta di capra o di pecora con 200 grammi di spinaci in foglia già lessati e aggiustiamo con sale e pepe. Per ammorbidirlo basterà un po’ di acqua di cottura della pasta.
Pesto di rucola
Al posto del basilico, che è assolutamente estivo (a meno che lo coltiviamo in vaso in casa), possiamo utilizzare la rucola per ottenere un pesto altrettanto delizioso. Frulliamo in un mixer 100 grammi di rucola con 50 grammi di mandorle, tre cucchiai di olio evo, il succo di mezzo limone e un po’ di formaggio grattugiato. Condiamo subito la pasta, oppure mettiamo il pesto in un barattolo ermetico e conserviamolo in freezer per un’altra serata.
Come riciclare gli avanzi di pasta con i broccoli
Mercoledì, 11 Settembre 2019 13:39La pasta ai broccoli è un piatto che cucino molto spesso, e come me molte mamme italiane. I broccoli sono molto buoni, ma ai bambini spesso non piacciono serviti da soli, e questo è uno dei trucchi per farglieli mangiare più volentieri.
Solitamente ne cucino in abbondanza, in modo da averne poi in avanzo e cucinarla il giorno dopo in maniera diversa! Il risultato è sempre buonissimo e anche i miei bambini adorano queste variazioni di forma.
Come riciclare gli avanzi di pasta con i broccoli: i piatti che possiamo ottenere con la pasta con i broccoli avanzata
Il primo consiglio è semplicemente quello di riscaldare la pasta in padella con un filo di olio. A me piace molto: i sapori sembrano esaltati e a volte fa una mini crosticina (soprattutto le orecchiette fresche!) che è davvero irresistibile.
Seconda idea: preparare la pasta al forno con i broccoli. Trasferiamo la pasta rimasta in una pirofila, quindi aggiungiamo della besciamella vegana e mescoliamo bene. In superficie spolveriamo del pecorino grattugiato e inforniamo a 180 gradi per 15/20 minuti, fino a che si dorerà in superficie.
Altra idea è quella di preparare una frittata di pasta con i broccoli. Iniziamo sbattendo in una ciotola 4 uova con del pecorino grattugiato, un pizzico di sale e del pepe, quindi uniamo la pasta avanzata. Mescoliamola molto bene, quindi mettiamo sul fuoco una padella antiaderente versando un filo d’olio. Riscaldiamolo e versiamo in padella il composto, facendolo cuocere bene proprio come una frittata, girandola un paio di volte e servendola una volta cotta.
In alternativa alla frittata possiamo anche preparare una torta salata (con la nostra base per torta salata senza latte e senza uova), utilizzando la pasta come ingrediente principale, aggiungendo uova, pecorino e cipolla o gli ingredienti che preferiamo.
Deliziosa e sfiziosa anche la pizza di pasta con i broccoli: mettiamo gli avanzi in una ciotola e uniamoli a un po’ di pecorino grattugiato e ad un pizzico di pepe. Versiamo il composto in una teglia tonda coperta da carta forno e condiamo la nostra “pizza” con gli ingredienti che preferiamo, come mozzarella e pomodorini. Cuociamo in forno per dieci minuti a 200 gradi circa.
“Il giorno del nonno”
Mercoledì, 11 Settembre 2019 08:48Da Coccole Books un libro meraviglioso che parla di amore, di nonni, di generazioni a confronto e, soprattutto, di un argomento scomodo che, nelle parole di Emmanuel Bourdier, diventa dolce. Malattia e vecchiaia sono difficili da capire, ma insieme a Simone i bimbi capiscono che i nonni sono sempre preziosissimi!
“Il giorno del nonno”: da Coccole Books un libro per parlare di vecchiaia, malattia e amore
Tutti almeno una volta nella vita abbiamo pensato: “Uffa, devo andare dai nonni”. Non tutte le volte, sia chiaro: i nonni sono qualcosa di meraviglioso! Ma certi giorni pensare che a casa dei nonni non c’erano la tv bella come a casa, i libri più entusiasmanti o i giocattoli più nuovi dava un po’ di fastidio.
Pensate ora ai bimbi dei nostri giorni: a casa hanno internet, Netflix, i device più interessanti, giocattoli a non finire. E con mamma e papà è normale giocare ai giochi più moderni, alle carte più strane, perché il distacco generazionale è più dolce. I nonni molte cose non le capiscono. Fa ridere, spesso, perché chiedono cosa sia un “selfie”, cosa raffigurino quelle carte da gioco da scambiare con i mostriciattoli disegnati o cosa sia “Nefflic”.
Simone, protagonista de "Il giorno del nonno", la pensa proprio così: vuole benissimo ai suoi nonni, ma ogni mercoledì si trova a dover passare la giornata da loro, senza internet, senza televisione, con qualche fumetto vecchio di secoli e tutto attorno solo campi di mais.
La noia lo attanaglia, con la nonna impegnata nei suoi Sudoku e il nonno sempre nell’orto. Fino al giorno in cui chiede al nonno: “Qual era il tuo lavoro prima di essere nonno?”. Da lì, un universo comincia a dischiudersi, piano piano, di settimana in settimana, con tutta la dolcezza del caso.
Perché il nonno, come moltissimi altri nonni, è purtroppo “alle fragole”. La sua testa fa un po’ le bizze, non c’è più come un tempo, e nonostante un fisico da ragazzino fatica a ricordare molte cose. Ed è così che comincia l’avventura alla scoperta di cos’è stato il nonno prima di fare il nonno.
Perché nelle sue parole il nonno è stato pirata, detective, uno specialista di intestini, un re… Ogni settimana il nonno regala a Simone una storia meravigliosa e nuova sul suo passato. E se prima Simone odiava il mercoledì, ora lo attende trepidante.
Il piccolo romanzo per bambini che stanno imparando a leggere (è perfetto come prima lettura dai 6 ai 9 anni, dal momento che è stampato bello grande e con qualche - bellissima - illustrazione di Laurent Simon) è davvero imperdibile. Perché con delicatezza e con il punto di vista di un bambino parla di temi importanti, come la malattia, la vecchiaia e la perdita di qualcuno amato, rendendo quotidiano tutto e mostrando la preziosità delle piccole cose, dei piccoli accorgimenti. Mostra l’importanza dell’empatia e l’importanza delle storie dei nonni.
I nonni sono una figura fondamentale, meravigliosa, e tutti abbiamo ricordi legati a loro. Ma passiamo con loro abbastanza tempo? Li coinvolgiamo davvero nella nostra vita? Ci lasciamo coinvolgere da loro? Le loro storie sono preziose, e anche grazie a questo libro i bambini capiranno l'importanza del loro amore!
Viva il Girl Power! Ma perché continuiamo a stereotipare i maschi?
Martedì, 10 Settembre 2019 13:17Io ne sono felicissima: il mondo sta cambiando e finalmente il sessismo è quasi debellato (sì, quasi: manca ancora della strada). Ne sono felice perché so che le nostre figlie cresceranno finalmente in una società in cui verranno rispettate e valorizzate quanto i loro amici maschi. Non esiste ancora la parità di genere, purtroppo, ma sono certa che stiamo andando nella giusta direzione: l’attenzione è alta, la sensibilità verso questi temi è sempre più diffusa, e passo passo riusciremo a raggiungere l’obiettivo. Pensate solo a cinquant’anni fa, o a vent’anni fa: abbiamo fatto molta strada, da allora, e l’impegno, ora, è quello di mantenere un passo stabile.
Bene. Detto questo, c’è un altro aspetto della questione su cui dovremmo comunque soffermarci. Ovvero: i maschi. Già, i maschi. Perché essere girl power e femministi non vuol dire semplicemente riconoscere i diritti delle femmine. Significa riconoscere i diritti di tutti, indipendentemente dal genere. Perché la parità è parità, non è squilibrio. È equilibrio. È equità.
Il fatto è che ci sono episodi che fanno riflettere. L’ultimo? I commenti spregevoli di Lara Spencer di Good Morning America, che la settimana scorsa, durante la trasmissione, ha deriso con risolini e commenti fuori luogo la scelta del Principe George di seguire un corso di danza classica (qui trovate il video).
Viva il Girl Power! Ma perché continuiamo a stereotipare i maschi? Il femminismo passa anche dal de-stereotipare i maschi
Fortunatamente le risposte sono arrivate immediatamente, come quella della star del balletto Roberto Bolle, che ha preso posizione e ha chiesto ai suoi follower se fosse, a loro parere, una cosa accettabile, il comportamento della Spencer. O come l'hashtag #boysdancetoo, "anche i maschi ballano".
La reazione immediata, quindi, è stata incredulità: come può una conduttrice seguita da migliaia di persone schernire così un bambino di 6 anni? Il fatto è che questo accade quotidianamente, e non solo tra i bambini, ma anche tra gli adulti. E, si sa, i bambini imitano gli adulti, seguono il loro esempio. Se quindi in casa sentono certi discorsi (“il balletto è da femmine”, “i maschi che piangono sono femminucce”, “la cucina giocattolo no, è da casalinga”), è chiaro che poi li ripeteranno e, soprattutto, cresceranno con determinate convinzioni o, comunque, con stereotipi mentali che saranno difficili da combattere.
Ciò che dobbiamo chiederci è: ok, stiamo combattendo gli stereotipi di genere attorno al mondo femminile, ma quanta attenzione poniamo su quello maschile? Siamo sicuri di voler crescere figli maschi paurosi di esprimere il proprio essere e le proprie emozioni solo perché la società si arrocca ancora su battute e abitudini retrograde?
Chi ha detto che il balletto è una disciplina da femmine, che un maschio non può amarlo? Chi ha detto che la cucina giocattolo è un gioco che solo le femmine si divertono ad usare? Chi ha detto che i capelli lunghi sono solo da ragazze?
Vari studi mostrano tuttavia che i genitori, per quanto aperti e indirizzati verso una educazione senza stereotipi, sono ancora più a loro agio con le figlie femmine, che con i figli maschi. Ciò significa, in parole povere, che quando i bimbi maschi si impegnano in attività che in passato erano ritenute prettamente femminili, le mamme e i papà fanno ancora leggermente fatica ad accettarlo (ad esempio, la danza, la cucina, la cura della casa, il liceo sociale, le attività artistiche, la sartoria…). Lo stesso non vale per il contrario, ovvero quando sono le figlie femmine a scegliere il calcio, la matematica, il rugby, i capelli corti… E il motivo sta solo nelle circostanze attorno a noi.
Ciò che i nostri figli maschi meritano è di poter essere chi vogliono e ciò che vogliono senza essere derisi. E qui non parliamo di orientamento sessuale (ça va sans dire), ma di tutto ciò che un individuo sente di essere. Si parla di acconciatura, di sport, di passioni…
Quando ognuno, maschi o femmine, potrà essere ciò che vorrà: solo allora il mondo sarà davvero un posto migliore, fatto di pace, di crescita, di scambio, di libertà e di bellezza.
Diventare un independent Usborne organiser
Martedì, 10 Settembre 2019 08:34Ricordate i libri Usborne, i meravigliosi libri per bambini per imparare l’inglese e per appassionarsi alla lettura? Non mi stancherò mai di dire che leggere è un dono che facciamo ai nostri bimbi, e scegliere libri di qualità è fondamentale.
Usborne lavora in tutto il mondo, e in ogni paese ha i suoi rappresentanti. Mamme, insegnanti, appassionati di libri: tutti possono diventare independent Usborne organiser, per organizzare book party, fiere del libro nelle scuole e molto altro, guadagnando ma soprattutto diffondendo il piacere della lettura tra i più piccoli.
Diventare un independent Usborne organiser: come diventare membro della famiglia Usborne, per diffondere il piacere della lettura
Diventare un independent Usborne organiser e unirsi a questo business dedicato alla lettura guadagnando e diffondendo cultura è davvero semplice. Funziona così: pagando una quota di £60 si riceverà a casa una scatola di libri del valore di £150 (ma per il mese di settembre il valore sarà di £200!).
Dopodiché, entro la dodicesima settimana dalla data di registrazione sarà obbligatorio fare un ordine di libri del valore di £120 (unico obbligo).
Tramite Usborne l’organiser potrà così ordinare diverse offerte speciali che non si trovano altrove, partecipare agli esclusivi saldi a gennaio e a giugno, vedere in anteprima i nuovi titoli di ogni mese e, soprattutto, acquistare i libri con uno sconto del 24% rispetto al prezzo di copertina.
Su ogni ordine che supererà i £120, poi, ci saranno altri vantaggi. In primis ricevere dei libri in omaggio per il 20% del valore, un titolo in omaggio da scegliere tra tre titoli suggeriti dalla casa editrice e avere l’opzione di acquistare un titolo nuovo (uscito in quel mese) a metà prezzo (scegliendolo dalla sezione “New Titles”).
Diventando un independent Usborne organiser, poi, sarà possibile organizzare book party, fiere dei libri nelle scuole, nelle ludoteche e nei luoghi più disparati, donare libri alle biblioteche… Un’opportunità interessantissima, dunque, per tutti coloro che lavorano con i bambini, prima di tutto per gli insegnanti, e per chi si occupa di lettura!
Qui sotto nell’immagine ecco dunque un esempio di tutti i libri che chi deciderà di diventare Independent Usborne Organiser riceverà a settembre: sono davvero tantissimi, tutti belli e interessanti, pensati per diverse fasce di età. E, appunto, spendendo £60 si riceveranno libri per un valore di più di £200! Un’occasione unica.
E per chi volesse sbirciare i libri in anteprima, l’independent Usborne organiser Carolina Palumbo sarà presente al Milano Family Village presso il Parco Esposizioni di Novegro a Segrate (MI) il 14 e 15 settembre, grande evento per tutte le attività operanti nel mondo dell’infanzia e della famiglia di Milano e provincia.
5 alternative ai disegni da colorare per bambini
Martedì, 10 Settembre 2019 08:19Gli album per bambino da colorare sono amatissimi dai bambini, è vero, ma non tutti i genitori li amano, perché oltre allo stimolo della manualità non aiutano molto altro: colorare nei bordi non stimola infatti la creatività e soprattutto fanno sentire spesso i bambini in difetto, perché, appunto, escono dai bordi e “rovinano” il disegno, dato che in qualche modo sentono di dover rispettare una richiesta, un compito.
Ma allora cosa possiamo dare loro in alternativa ai disegni da colorare? Qualcosa che li stimoli e li diverta. Come queste alternative ai disegni da colorare.
5 alternative ai disegni da colorare per bambini: come stimolare i bambini attraverso i disegni da colorare, ma in maniera diversa
Linee astratte
Invece di un disegno già definito, meglio partire da zero. I bambini possono disegnare delle linee astratte, colorando poi l’interno del disegno e trovando facce, forme, oggetti… In questo modo stimoliamo sì la manualità (anche qui devono stare in qualche modo dentro ai bordi), ma spronando allo stesso tempo la creatività e la fantasia e lasciando carta bianca sul risultato.
https://artfulparent.com/why-i-dont-buy-coloring-books-for-my-kids/
Le tovagliette disegnabili
Un elemento che io ho utilizzato moltissimo e che i miei figli hanno amato sono le tovagliette di carta su cui in ogni momento, anche a colazione, potevano disegnare e colorare. In questo modo i bambini possono esprimere la creatività nei momenti più disparati, allenando la manualità ma sprigionando la fantasia.
Un po’ di action art
Attraverso l’action art per bambini, i piccoli artisti possono sperimentare le opportunità che tutto il corpo ci dona, provando anche movimenti diversi dal solito colorare con i pastelli. Con alcuni strumenti cinetici o attraverso il corpo, i bimbi vengono stimolati a livello sensoriale, ma anche a livello di creatività.
Realizzare il proprio album di disegni da colorare
Basta comprare un bel quaderno da disegno (come ad esempio questo). Primo passo: dedicare una giornata al disegno (e non al colore!), disegnando ciò che vogliamo, astratto o concreto, bello o brutto: l’importante è che siano i bimbi a decidere e inventare. Dopodiché gli resterà un bellissimo album di disegni da colorare realizzato interamente da loro! Il risultato è strabiliante, caotico e bellissimo.
La galleria d’arte casalinga
E se proprio vogliamo “stare nei bordi” ecco una magnifica idea: su un mega foglio di carta disegniamo delle finte cornici. I bambini le coloreranno e al loro interno disegneranno ciò che vogliono (ritratti, paesaggi, arte astratta…), colorando come gli pare. Risultato? Una bellissima parete piena di cornici e opere d’arte meravigliose.
Smartphone e tablet ai bambini? Vietati fino ai 3 anni
Lunedì, 09 Settembre 2019 08:37Vediamo bambini nel passeggino intenti a guardare il loro cartone animato preferito su YouTube durante le passeggiate in centro. Li guardiamo picchiettare sullo schermo di un tablet e ci chiediamo “Ma come fanno?”. Ridiamo e scherziamo, dicendo che sono già praticamente più bravi di noi con la tecnologia (ed è verissimo: da nativi digitali cresceranno disinvolti e preparatissimi, digitalmente). Ma questa abitudine è parecchio deleteria, soprattutto se si cominciano a dare in mano ai bambini i device tecnologici prima dei tre anni.
Perché? Perché interferiscono con la loro crescita e con le esperienze reali che devono fare per crescere bene. E a dirlo sono gli stessi pediatri, sia quelli di Uppa (Un pediatra per amico) che quelli della Società Italiana di Pediatria, attraverso un documento ufficiale pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics.
Smartphone e tablet ai bambini? Vietati fino ai 3 anni: a dirlo sono gli stessi pediatri che mettono in guardia i genitori e gli educatori
Che i bambini prendano confidenza con la tecnologia non è un male. La tecnologia ci aiuta, ci rende la vita più comoda, ci insegna moltissimo. Ed è giusto che i nostri bambini ne crescano consapevoli, dal momento che sono prima di tutto nativi digitali e dal momento che, non ultimo, vivranno in un mondo tecnologico e molto digitalizzato. Detto questo, c’è un tempo per tutto. E il tempo per avvicinare i bambini alla tecnologia non deve arrivare prima del compimento dei tre anni, almeno.
Diciamoci la verità: come la televisione, ormai smartphone e tablet sono considerati dei babysitter in scatola. Moltissimi genitori li utilizzano per calmare i bambini, per distrarli o semplicemente per tenerli occupati in un momento particolarmente frenetico. Questo diventa però un problema in due casi: quando questo “babysitter” diviene una costante (ovvero: se ne abusa) e, soprattutto, quando si comincia a mettere i bambini davanti agli schermi prima dei tre anni.
Nel documento ufficiale citato prima i pediatri italiani hanno così studiato la situazione e le conseguenze dell’abuso. La premessa è semplice: il progresso tecnologico sta portando i bambini a vivere in un ambiente saturo di schermi che trasmettono cartoni, giochi o videogames e l’età media di utilizzo si sta abbassando, dato che moltissimi genitori cominciano a mostrare questi device e questi schermi a partire dai 6 mesi di età. Di conseguenza, i bambini già in età prescolare si ritrovano ad utilizzare i device, a guardare trasmissioni e a giocare a giochi interattivi (spesso senza nemmeno la guida dei genitori, che lasciano che i bambini imparino da soli).
In un articolo apparso su Uppa i pediatri sono però fermi sulla loro opinione, ovvero: meglio evitare smartphone e tablet prima dei tre anni. Perché? A rispondere è Paola Cosolo Marangon, consulente ed educatrice del centro Psicopedagogico di Piacenza, che senza demonizzare le nuove tecnologie (come noi, anche lei le ritiene utili, se utilizzate in maniera corretta e se approcciate ad un’età consona!), parla chiaro.
Primo: lo smartphone-babysitter sta togliendo ai genitori la capacità di interagire con i bambini, e soprattutto di educarli, di farli stare buoni, di calmarli e di fargli esprimere le emozioni in maniera salutare. Zittire il bambino con un cartone animato o alleviare la sua noia con un tablet è la soluzione?
In secondo luogo, è importante capire i pericoli della tecnologizzazione dei bambini in età troppo precoce. Dargli in mano device digitali prima dei tre anni gli preclude infatti (o quantomeno limita) la possibilità di entrare in contatto con il mondo reale, con la vita vera, quella fatta di sensazioni, tatto, gusto, olfatto… I bambini per crescere hanno un bisogno naturale e fondamentale di esplorare il mondo con il loro corpo, toccando, annusando, leccando, sporcandosi, e, soprattutto, ascoltando le proprie emozioni e le proprie reazioni, che vengono invece inibite nel momento in cui “guardano” e “toccano” lo schermo.
Soprattutto, i device azzerano la relazione con l’altro (che siano gli altri bambini o che siamo, soprattutto, noi genitori), fondamentale per la crescita.
Il nostro consiglio è semplice: dal momento che noi genitori siamo il primo esempio dal quale i bambini prendono ispirazione, almeno a casa cerchiamo di staccare un po’ la spina, spegnendo il telefono la sera o comunque nei momenti dedicati ai bambini. In questo modo anche i bambini si sentiranno meno attratti da questo oggetto, e i benefici saranno innumerevoli, per tutti, anche per noi grandi ormai schiavi (nel bene e nel male) di questi aggeggi.
Ritorno a scuola, 6 consigli per risparmiare tempo
Venerdì, 06 Settembre 2019 13:49Mamme, papà, ai blocchi di partenza: settembre è il mese del ritorno a scuola (che sia materna, elementare, medie o superiori!) ed è un gran casino! Tutto bellissimo, certo, ma gli impegni ricominciano ad aumentare, sommandosi alle incombenze del ritorno a scuola vero e proprio, con tutti i materiali da preparare e tutte le agende da incastrare.
Ecco allora come affrontare al meglio il back to school, risparmiando tempo e facendo sì che tutto sia più ordinato e rilassato!
Ritorno a scuola, 6 consigli per risparmiare tempo: come prepararsi al meglio al back to school per evitare frenesia e nervosismo
Prepariamo la nostra borsa
Prima dello zaino dei bambini, pensiamo alla nostra borsa, che in questi giorni si riempirà e svuoterà di moltissime cose nuove per far fronte a tutti gli impegni. Per essere sempre pronte, dovremmo avere cinque borse, vero? Quella dell’ufficio, quella per la spesa, quella per portare i bimbi a scuola, per portarli a basket… La soluzione è prenderne una bella grande con tanti scomparti, in modo da dividere gli oggetti in base a quando ci serviranno, evitando così di fare venti cambi borsa durante la giornata!
Affidiamoci alla tecnologia
Ci sono moltissime app che possono venirci in aiuto. I calendari condivisi sono il primo passo: creando un account di famiglia possiamo inserire sia noi che i partner gli impegni, dividendoli per colore, per ora e per data, in modo da avere sott’occhio tutto e non dimenticarci nulla.
Facciamo il pieno di cibo
I primi giorni di scuola sono un tumulto. Poi tutto si sistemerà e diventerà routine, ma settembre è sempre un mese frenetico. Non vorremo, quindi, trovarci a dover fare la spesa cinque volte in una settimana perché ci siamo dimenticati gli snack, e poi la verdura, e poi la carta igienica… No, non c’è tempo. Facciamo quindi una bella spesa maxi prima dell’inizio della scuola, affidandoci poi a servizi come Cortilia e simili per avere a casa le verdure fresche e la frutta una volta a settimana. Un pensiero in meno!
Prepariamo i vestiti della scuola
Alle prossime lavatrici, facciamo mente locale: almeno per i primi giorni, possiamo piegare i vestiti dei bambini dividendoli già “a pacchetto”, con jeans+maglietta, uno scamiciato, gonna+top+giacchetta, mettendoli nell’armadio dei bambini già divisi. In questo modo le mattine frenetiche saranno un po’ meno frenetiche!
Stabiliamo un centro di comando
“Centro di comando” sembra militaresco e fa ridere, ma è molto utile! In cucina, all’ingresso, in salotto… Appendiamo un calendario, incolliamo la scheda di divisione dei compiti in casa, esponiamo il poster della routine della mattina dei bambini… Appendiamo, insomma, tutto ciò che ci sarà utile per l’organizzazione delle settimane, in modo che tutta la famiglia abbia sott’occhio il planning.
Ricominciamo ad andare a letto presto
In estate i bambini allungano le loro giornate, andando a letto un po’ più tardi del solito. Con la scuola, invece, torneranno a letto un po’ più presto, per arrivare in classe ben riposati. I primi giorni di scuola, quindi, un problema potrebbe essere proprio questo: i bambini non vorranno andare a letto presto, lamentandosi, e perderemo un sacco di tempo inutile a convincerli. Un consiglio, quindi, è quello, nei giorni che precedono l’inizio della scuola, di ricominciare ad andare a letto presto, ma gradualmente, diminuendo di dieci minuti ogni sera l’orario della nanna.
5 alternative di pasta con i broccoli
Mercoledì, 04 Settembre 2019 08:34La pasta ai broccoli è un classico della mia cucina (e di quella italiana in generale). La si prepara solitamente con le orecchiette fresche, bollendo le cime di broccolo in acqua bollente e facendole poi saltare in padella con olio, aglio e acciughe, ottenendo così un delizioso sughetto. Ma come fare per variare un po’ la ricetta e per rendere più sfizioso questo piatto a base di crocifere che fa molto bene?
Ecco le alternative di pasta con i broccoli.
5 alternative di pasta con i broccoli: le ricette per preparare la pasta ai broccoli in maniera più sfiziosa
Caserecce integrali con broccoli e zenzero
Al posto dell’aglio, possiamo preparare il sugo di broccoli insaporendolo con dello zenzero: grattugiamo mezzo centimetro di radice (pulita) in padella cinque minuti prima della fine della cottura e mescoliamo molto bene.
Penne integrali con broccoli e feta
Anche la feta è deliziosa se abbinata ai broccoli: basta tagliare questo formaggio a base di latte caprino e pecorino a cubetti e aggiungerli a fine cottura sulla pasta già condita, nel piatto. Anche visivamente è molto bello, e dà un buon apporto di proteine.
Spaghetti di zucchine con i broccoli
Per una pasta totalmente veg, eliminiamo le acciughe, ma soprattutto utilizziamo gli spaghetti di verdure al posto della pasta normale: li si prepara così e sostituiscono benissimo i carboidrati della pasta. E poi sono un modo alternativo e divertente per proporre le verdure ai bambini, anche a quelli che non le solitamente non le amano.
Pesto di broccoli
Nella classica pasta con i broccoli, i broccoli sono a pezzettoni. E sì, molti bambini non li gradiscono. Un’altro modo di proporla, quindi, è attraverso il pesto di broccoli, da preparare con i broccoli bolliti. Uniamoli, in un frullatore, a un quarto di bicchiere di olio evo, 40 grammi di pinoli, 40 di parmigiano o lievito alimentare in scaglie e un po' di sale, frulliamo e otterremo una cremina deliziosa, da mangiare subito o conservare per la prossima cena.
Risotto con i broccoli
L’alternativa ideale alla pasta? Il riso. E quando lo prepariamo a risotto il risultato è sempre delizioso, e spesso piace a tutti i bambini. Per preparare il risotto ai broccoli facciamo in una padella un soffritto con del porro e dell’olio, quindi buttiamo a tostare del riso integrale e dopo un attimo aggiungiamo del brodo (aggiungendolo fino a fine cottura una volta assorbito). I broccoli bolliti andranno semplicemente aggiunti al risotto durante la mantecatura finale!