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Ultimo aggiornamento 21/10/2019
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5 lavoretti di carta per bambini di 6 anni
Lunedì, 21 Ottobre 2019 09:34I lavoretti di carta ci piacciono molto per svariati motivi. Il primo è la manualità fine, che ne esce stimolatissima. Il secondo è la creatività: si seguono regole, ma in ogni caso ci si può allontanare dal tracciato aggiungendo particolari a seconda della fantasia di ogni bambino. Il terzo è il riciclo, perché la maggior parte delle volte si possono utilizzare pezzi di carta e ritagli che altrimenti finirebbero nel cestino della differenziata.
Ecco dunque 5 lavoretti di carta per bambini che stanno cominciando le scuole elementari, semplici e versatili.
5 lavoretti di carta per bambini di 6 anni: i lavoretti con la carta per i bambini all’inizio delle scuole elementari
La foglia sfaccettata
Questa foglia è semplicissima da realizzare: ritagliamo da del cartoncino marrone la forma di una foglia autunnale, quindi prendiamo delle veline colorate e incolliamole tra loro, sovrapponendole in maniera casuale. Incolliamo poi le veline alla foglia e ritagliamo le eccedenze ai bordi. Possiamo appendere queste foglie alla finestra e vedere i diversi effetti a seconda della luce che entra!
https://www.mothermag.com/kids-books-about-dads/
L’unicorno che balla
Per realizzare questo unicorno (che può diventare, in realtà, qualsiasi animale a quattro zampe!) ci occorrono dei rotoli di carta igienica, del filo, due stecchi dei ghiaccioli, dei tappi di bottiglie e della pasta corta bucata. Ritagliamo il corpo e la testa dell’unicorno e decoriamoli come vogliamo, quindi infiliamo un filo nel corpo, facendolo passare dentro ad un po’ di pasta corta e infilandolo nella testa attraverso due buchini. Con dell’altro filo, della pasta e dei tappi creiamo le gambe. Dopodiché leghiamo il filo superiore agli stecchi dei ghiaccioli, come una marionetta. Si muoverà in maniera divertentissima!
https://picpcipcicpcpics.site/kreativa-karin-mer-pyssel-at-folket-at-fo/
La corona origami
A questo link troverete le istruzioni dettagliate per immagini per creare una bellissima corona origami, da realizzare con la carta che vogliamo, anche quella delle copertine delle riviste che abbiamo in casa!
http://www.paper-and-glue.com/2016/03/origami-crown-easy-paper-craft-for-kids.html
Le ballerine-tovagliolo
Bellissime, queste ballerine sono realizzate semplicemente con degli scovolini e dei tovaglioli di carta. Con gli scovolini creiamo il corpo stilizzato e la testa, e attorno al corpo possiamo realizzare come vogliamo gli abiti vaporosi, stretti, moderni, antichi…
https://www.bluebearwood.co.uk/pipe-cleaner-dancing-princesses
La ragnatela di carta
Un lavoretto perfetto per Halloween, perché possiamo realizzarlo sia in versione piccola che in versione gigantesca con della vecchia carta da pacchi. Le istruzioni sono tutte qui, e si crea semplicemente piegando e ritagliando la carta!
https://babbledabbledo.com/halloween-crafts-giant-kirigami-spider-webs/
5 pappe con i legumi
Venerdì, 18 Ottobre 2019 13:56Durante lo svezzamento possiamo inserire i legumi già a partire dai sette/otto mesi, in modo da dare ai nostri bambini il giusto apporto di proteine, evitando così di prenderle solo da carne e latticini.
Fagioli, piselli, ceci… Tutti i legumi sono ottimi durante lo svezzamento naturale e sono alla base della crescita del bambino. Ecco dunque 5 ricette di pappe per lo svezzamento con i legumi, da preparare alternandole con le altre pappe durante la settimana.
5 pappe con i legumi: le pappe per lo svezzamento naturale a base di legumi, fonte di proteine vegetali
La crema di ceci
Lessiamo in acqua senza sale un cucchiaio di ceci lasciati una notte in ammollo, laviamoli, quindi frulliamoli. Cuociamo poi in un un pentolino del brodo vegetale fatto in casa, insieme a due cucchiai di crema di riso, e a fine cottura uniamo i ceci frullati. Condiamo,s servendo, con un filo di olio di oliva e un cucchiaino di pecorino grattugiato.
Pappa con coste e fagioli
Dopo aver messo in ammollo i ceci la sera prima, scoliamoli, laviamoli e cuociamoli in pentola a pressione per 45 minuti con acqua non salata. In una vaporiera cuociamo intanto mezza zucchina tagliata a tocchetti e 2 gambi di costa a pezzetti. Togliamo dalla pentola, aggiungiamo due mestoli di brodo vegetale caldo, un cucchiaio di crema di riso e i ceci, mescoliamo e frulliamo.
Vellutata per lo svezzamento con zucca e legumi
Tagliamo 150 di zucca a cubetti e lessiamola in poca acqua (basterà coprire le verdure) con tre carote, tre patate e una cipolla (tutto a tocchetti), con un cucchiaio di dado vegetale fatto in casa. Quando le verdure saranno tenere, aggiungiamo in padella anche 100 grammi di fagioli o ceci precotti, cuociamo per altri cinque minuti (avendo cura che l’acqua copra sempre le verdure), togliamo dal fuoco e frulliamo.
Stelline in crema di lenticchie
In una pentola bolliamo un gambo di sedano e una carota in abbondante acqua, e in un pentolino lessiamo 20 grammi di lenticchie decorticate. Una volta che le lenticchie saranno pronte, scoliamole e frulliamole. Togliamo il sedano e la carota dal brodo, quindi cuociamo nel brodo 30 grammi di stelline. Scoliamola una volta cotta, quindi uniamola alla crema di lenticchie, a un cucchiaino di olio e a un cucchiaino di pecorino grattugiato. Mescoliamo bene e la pappa è pronta.
Pastina con i fagioli
In un pentolino mettiamo a cuocere 200 grammi di fagioli cannellini o borlotti già cotti e frullati con 180 grammi di acqua. Quando bolle, aggiungiamo 30 grammi di pastina a nostra scelta e lasciamoli cuocere per il tempo di cottura indicato sulla confezione. Versiamo in un piatto e condiamo con un filo di olio.
La vescica dopo il parto, perché l’incontinenza non è una vergogna
Venerdì, 18 Ottobre 2019 08:17Il pavimento pelvico e i suoi muscoli con la gravidanza e il parto subiscono un forte trauma. È normale, è così, ed è assurdo pensare che immediatamente dopo il parto tornino come prima. Si ritrovano infatti indeboliti, e la conseguenza sono piccole perdite di urina involontarie, oppure, al contrario, la difficoltà ad urinare.
Perché quindi vergognarsene? Questa piccola incontinenza è un fastidio comune a moltissime donne, e non deve essere motivo di stress. L’importante è conoscere bene il proprio pavimento pelvico, fare attenzione ai cambiamenti, rivolgersi eventualmente ad uno specialista e, non ultimo, cercare di rinforzarlo con esercizi mirati.
La vescica dopo il parto, perché l’incontinenza non è una vergogna: perché la vescica si indebolisce e come fare per rafforzare il pavimento pelvico prima e dopo il parto
Il pavimento pelvico sono i muscoli e i legamenti che chiudono il bacino in basso, e che supportano gli organi pelvici, ovvero l’utero, l’ano, il retto e la vescica. Durante il parto, se il pavimento pelvico non è preparato, potrebbe capitare la lacerazione del perineo o il suo taglio chirurgico (l’episiotomia), un intervento per facilitare il passaggio del bambino durante il parto.
In ogni caso, il pavimento pelvico durante il parto subisce moltissimo stress e un forte trauma, e per questo molte donne potrebbero fare esperienza di diversi problemi successivamente. Questo accade, soprattutto, quando prima del parto non si è provveduto al rafforzamento del pavimento pelvico, attraverso degli esercizi specifici come quelli di Kegel.
Gli esercizi di Kegel sono molto semplici, e si eseguono attraverso una serie di contrazioni e rilassamenti dei muscoli del pavimento pelvico, a vescica vuota, con regolarità. Per eseguirli correttamente, però, è necessario che vengano insegnati alla partoriente da un professionista: le ASL e i consultori, solitamente, offrono corsi in questo senso, e sono caldamente consigliati.
Se gli esercizi aiutano a rafforzare il pavimento pelvico, c’è da dire che, in ogni caso, delle piccole perdite di urina nei periodi che succedono il parto sono assolutamente normali, proprio per i cambiamenti e per il trauma subiti da pube e vescica. I sintomi dell’indebolimento del pavimento pelvico, infatti, riguardano soprattuto la pipì, che la donna non riesce a trattenere quando ride, quando si muove bruscamente o quando fa dei piccoli sforzi. Potrebbe anche accadere di non riuscire a fermare il getto mentre si urina, oppure, semplicemente, di sentire una sorta di “peso” nella zona perianale. Lo stimolo della pipì, poi, diviene molto più urgente, in maniera simile a quando si ha la cistite.
Nella maggior parte dei casi l’indebolimento del pavimento pelvico post-parto, l’incontinenza e i fastidi legati alla situazione migliorano in pochi mesi, in maniera spontanea. Altre volte, invece, è necessario consultare il medico, se dopo qualche mese la situazione non sembra variare o se, peggio, pare acutizzarsi.
Per aiutarsi, in ogni caso, possiamo continuare ad eseguire (o cominciare a praticare, guidati da un’ostetrica o da uno specialista) i soliti esercizi di Kegel.
L’altro problema di cui parlavamo è la difficoltà ad urinare. Questo accade, subito dopo il parto, perché può capitare che la testa del bambino, passando dal canale del parto, schiacci l’uretra, stirandola e indolenzendola. Questo porta alla mancanza dello stimolo ad urinare, che si riflette, però, sulla vescica: questa, infatti, si riempie e aumenta di volume, intralciando anche l’utero (che deve tornare pian piano alla sua posizione e alle sue dimensioni normali).
Entro ventiquattro ore questo problema dovrebbe sparire, ma nel frattempo le ostetriche ci potranno consigliare qualche trucco per urinare (come ascoltare l’acqua del rubinetto o stare in ammollo nel bidet).
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate
Le frasi per crescere figlie forti
Giovedì, 17 Ottobre 2019 11:22La società sta cambiando, è vero, ma certe cose rimangono ancora radicate: il pay gap, le molestie, il sessismo… Ma ciò non significa che questo non cambierà. Il primo passo è crescere figli consapevoli di tutto questo, rispettosi, attenti all’uguaglianza di genere, capaci di ascoltare gli altri. Il secondo? Dare alle nostre figlie femmine degli strumenti di vita che possano farle sentire forti, sicure, ascoltate e uniche.
Il primo passo educativo è certamente l’esempio che diamo noi genitori. Il secondo sono le parole: crescere figlie capaci di essere se stesse, di sentirsi forti e rispettate passa anche dalle frasi che scegliamo. Ogni tanto, quindi, ripetiamo queste frasi: con il tempo si radicheranno in loro, permettendo loro una crescita sana, equilibrata e consapevole e facendo sì che si amino per ciò che sono, che sappiano che essere vulnerabili è ok, che una persona è una persona e non “una femmina”, che siano rispettose di se stesse e degli altri e che seguano i loro sogni a prescindere da ciò che la società sembra ancora imporre.
Le frasi per crescere figlie forti: come parlare alle nostre figlie femmine per far sì che si amino e che seguano i loro sogni
Sei bella, sia dentro che fuori
Oggigiorno il concetto di bellezza è spesso fuorviante, e sono molti coloro che sostengono che non ci si debba focalizzare sul concetto di bello esteriore. È vero, ma è anche vero che è necessario che passi il concetto che tutti siamo belli, che tutti abbiamo pregi, che ognuno è diverso e unico. Fare sentire le nostre figlie belle deve essere però qualcosa di esteriore e interiore: perché la vera bellezza viene da dentro, e si riflette sull’esterno.
Ti voglio bene a prescindere da tutto
L’amore incondizionato è qualcosa che a volte diamo per scontato, ma che per le bambine non è così semplice. Anche quando ci arrabbiamo, dobbiamo fare capire loro che questo non intacca il nostro amore, e che, soprattutto, le amiamo anche se non sono come vorremmo che fossero. Perché le aspettative dei genitori sono un grande peso, e spesso ci ritroviamo, anche involontariamente e inconsciamente, a farlo capire. Ciò che dobbiamo fare è ripetere che il nostro amore è eterno, onnipresente, anche quando si fanno degli sbagli e degli errori.
Come ti senti?
L’empatia passa anche dall’ascolto, e quando in una famiglia c’è ascolto, allora c’è anche un’educazione alle emozioni positiva. Fare capire per primi noi che siamo interessati alle loro emozioni è importantissimo, e questo stimolerà un dialogo costante. Soprattutto, le bambine capiranno che non ci sono emozioni giuste o sbagliate, ma che ci si può sentire tristi, arrabbiati o felici a prescindere da quello che gli altri vogliono, e che è giusto così. L’importante è parlarne e capire insieme a fondo cosa succede.
Come vorresti che fosse, questa situazione?
Quando le bimbe si sentono frustrate, arrabbiate o tristi, invece si coccolarle e basta, proviamo ad andare fino in fondo alla questione, cercando di tirare fuori i loro sentimenti e il loro sentire di quel momento. Perché si sta provando quell’emozione? E cosa dovrebbe esserci di diverso per far sì che tutto sia più sereno? Rispondere alla domanda non significa solo ragionare, ma anche trovare una soluzione.
Io adoro il mio naso! Tu cosa ami di te?
Le nostre figlie, volenti o nolenti, cresceranno in una società ancora ancorata ad un’idea di bellezza femminile stereotipata. Noi mamme per prime ci siamo passate, sentendoci in difetto per qualche nostra caratteristica. Fare sentire le nostre figlie più forti e più sicure di sé passa anche dall’autostima e dalla fiducia in se stesse.
Non mi sta bene che tu stia facendo questo
Al posto di “Non farlo!”, “Basta!”, “Hai finito?”, cerchiamo frasi più chiare, che facciano capire che nei nostri “no” ci sono dei motivi e delle ragioni. In questo modo le nostre figlie capiranno cosa c’è di sbagliato in ciò che stanno facendo, e non si chiederanno perché non possono farlo semplicemente perché mamma e papà “hanno detto no e così è”. La capacità di ragionamento su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato passa dall’esempio, ma anche dalle spiegazioni e dal dialogo, ed è una capacità che renderà le nostre figlie persone più forti, consapevoli, responsabili e ragionanti.
Cosa vuoi fare da grande? Sappi che potrai essere ciò che vuoi
Sembra una frase scontata, ma non lo è, se pensiamo che fino a pochi anni fa (e in certe situazioni ancora adesso) se una bambina avesse detto “Voglio giocare a calcio” o “Fare l’astronauta” ci sarebbe stato chi le avrebbe risposto: “No, il calcio è da maschi, tu farai danza”, oppure “Le donne non fanno le astronaute, non te l’hanno detto?”. Ripetiamolo, quindi, ma soprattutto dimostriamolo con i fatti, non negando hobby e richieste solo perché “non sono da femmina”. Non c’è niente, che non è da femmina.
Come si fa la pasta di sale con i bambini
Giovedì, 17 Ottobre 2019 08:36Un gioco antico e semplice, quasi di riciclo, che tuttavia rimane nel cuore e non passa mai di moda. Perché esisteranno tutti i Pongo e i Didò del mondo, ma la pasta di sale resta comunque un’attività amatissima dai bambini, anche per il fatto di crearla da zero.
Se decidiamo, dunque, di giocare con qualcosa fatto con le nostre mani e non confezionato, possiamo fare in casa questa pasta modellabile naturale e sanissima. Ma come si fa la pasta di sale? La nostra ricetta è semplice e il risultato è strepitoso.
Come si fa la pasta di sale con i bambini: come preparare in casa la pasta di sale modellabile per giocare e creare nuove forme con i bimbi
La pasta di sale, semplicemente, è un’alternativa naturale e fatta in casa alla plastilina, al Das, al Didò… Può essere modellata ripetutamente e ai bambini piace molto, perché è un materiale davvero semplice ed economico ma molto versatile. Ed è un gioco molto educativo: modellare e scolpire è un’attività davvero molto utile alla crescita, che permette tanto di sviluppare creatività e fantasia quanto di allenare la manualità e la coordinazione occhio-mano dei nostri bambini.
Inoltre, creandola da zero, i nostri bambini si sentono ancora più coinvolti, e rimangono affascinati dal processo che porta una semplice materia prima come la farina a diventare una pasta modellabile come quelle confezionate!
E, infine, oltre a modellare creativamente e manualmente per il semplice piacere di farlo (soprattutto le prima volte, quando i bimbi si approcciano e prendono confidenza con la pasta di sale), è possibile creare moltissimi oggetti, dagli animaletti ai vasetti, dalle collane ai braccialetti…
Ed ecco quindi la ricetta della pasta di sale per giocare e modellare con i bambini:
Ingredienti:
1 tazza di sale fino
2 tazze di farina
1 tazza di acqua a temperatura ambiente
Procedimento:
In una ciotola mescoliamo la farina con il sale, quindi piano piano versiamo l’acqua, impastando fino ad ottenere un composto omogeneo, e regolando con altro sale o altra farina nel caso in cui il composto sia troppo liquido (oppure aggiungendo acqua nel caso in cui sia troppo compatto e rigido). Avvolgiamola in della pellicola e lasciamola riposare per 30 minuti in frigorifero, dopodiché sarà pronta per essere utilizzata.
Possiamo dunque modellare e rimodellare, gettando poi via (nell’umido!) la pasta di sale, oppure se decidiamo di creare qualcosa di decorativo o utile possiamo lasciare asciugare per 24 ore la pasta di sale modellata (mettendola vicino al calorifero, in inverno).
Weleda, la linea Skin Food per nutrire la pelle DAVVERO
Mercoledì, 16 Ottobre 2019 07:47La pelle è un organo vitale. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Ecco perché è bene fare attenzione a ciò che utilizziamo sul nostro corpo. Ma l’attenzione non dovrebbe essere rivolta solo a “cosa” utilizziamo. Anche quanto utilizziamo è importante. In altre parole: la pelle è un organo, e come tale va nutrito. Affamereste mai il vostro stomaco? No, ovviamente. E allora perché spesso affamiamo la nostra pelle?
Soprattutto chi ha la pelle secca come me lo capirà subito: quando non nutriamo la nostra pelle, questa ci si ribella contro. È un dato di fatto! E in inverno questo è ancora più evidente: le mani secche, le labbra che si tagliano, la pelle del corpo che si screpola e che si secca a vista d’occhio… Bene, ho trovato finalmente la soluzione: una linea di creme cosmetiche che nutre DAVVERO la pelle, che la coccola, che la idrata intensamente. E, come sempre, è di Weleda, marca di prodotti naturali, biologici ed efficaci a cui non potrei più rinunciare.
Weleda, la linea Skin Food per nutrire la pelle DAVVERO: la crema corpo, il burro corpo e il lip balm per le pelli secche
Partiamo dalla base, ovvero la crema corpo: la Crema Nutriente Skin Food di Weleda è la soluzione perfetta per chi soffre di pelle secca. Perché? Perché è ottima come trattamento quotidiano, ma è anche pensata per le situazioni di emergenza, ovvero per la secchezza e le ruvidità da trattare immediatamente. Una situazione che i cambi stagione e l’inverno portano spesso con sé.
Nutriente e ricca, ma di facile assorbimento, la crema nutriente di Weleda è un must dal 1926 per la sua formulazione unica con estratti di viola trivolor, di camomilla e calendula, con 80% di ingredienti vegetali certificati bio, senza oli minerali, ingredienti con microplastica, OGM e profumi di sintesi.
Chi la usa sa già che l’efficacia è vera e comprovata, sia per la sensazione immediata che lascia, sia per il trattamento quotidiano, che piano piano rende la pelle più liscia, nutrita e polposa. Una notizia buonissima è dunque l’ampliamento della linea Skin Food, che da qualche mese ha tra le sue fila altri due prodotti imperdibili per le pelli secche: il Burro Corpo extra nutriente e il balsamo labbra riparatore, che come la crema corpo nutrono e migliorano le funzioni della barriera protettiva della pelle, idratando, riducendo il prurito e il rossore e lasciando la pelle finalmente davvero morbida.
Il Burro Corpo Extra Nutriente Skin Food è un trattamento intenso super nutriente ma, come la crema, molto leggero e di facile assorbimento, perfetto dopo la doccia o il bagno, per lasciare la pelle vellutata e nutrita e combattere la secchezza.
Da portare sempre in borsa, poi, ecco il Balsamo Labbra Riparatore della linea Skin Food, una crema per la labbra ricca e nutriente che idrata e ripara le labbra screpolate, soprattutto nei mesi freddi. Gli ingredienti calmanti che stanno alla base della linea Skin Food divengono quindi alleato anche delle labbra, per evitare i taglietti, nutrirle e rimpolparle in maniera naturale.
“Naturale”, infatti, è una delle parole chiave di Weleda, la cui cosmesi è 100% naturale certificata, con l’80% degli ingredienti vegetali certificati bio e il pieno rispetto della natura. Weleda, infatti, ottiene i suoi ingredienti attraverso un approvvigionamento rispettoso nel pieno rispetto della biodiversità di animali e vegetali, aspetto importantissimo che tutti dovremmo prendere in considerazione anche quando pensiamo ai prodotti che scegliamo per la nostra skincare.
Come evitare la perdita di capelli dopo il parto
Lunedì, 14 Ottobre 2019 14:39Se durante la gravidanza i nostri capelli diventano improvvisamente “Wow!” (grazie, estrogeni!), il periodo successivo può essere davvero stressante per la nostra testa, e molte donne trovano di soffrire di una perdita di capelli notevole.
Non è una leggenda metropolitana: durante la gravidanza gli ormoni rallentano la transizione dei capelli dalla fase di crescita a quella di “riposo”, e di conseguenza aumentano i capelli nella fase di crescita. È per questo che pare di avere molti più capelli, molto più volume e molto più vigore. Il problema è che dopo il parto i livelli di ormoni, circa una settimana dopo, cominciano a scendere drasticamente e questo sballa i follicoli, provocando la caduta di quei capelli che si trovavano nella fase di “riposo”.
Successivamente, molte donne notano come ci sia una lenta ricrescita di questi capelli, ma che questi siano più fini e crespi. Che fare, allora, per evitare questo fastidio?
Innanzitutto, non preoccupiamoci troppo: i capelli torneranno al loro stato “regolare” nel giro di 12-15 mesi, senza bisogno di medicinali o interventi. Saperlo è importante, perché riduce lo stress e di conseguenza la transizione sarà più veloce e leggera.
Secondo: possiamo in qualche modo arginare gli effetti di questi sbalzi di ormoni, in maniera naturale, piacevole e per nulla stressante, in modo da aiutare i nostri capelli a tornare quelli di prima.
Come evitare la perdita di capelli dopo il parto: i consigli per dei capelli più forti nei mesi dopo il parto, quando sono più fini e fragili
Aumentiamo la vitamina B
La vitamina B è importantissima in molte fasi della vita, e non a caso è consigliato integrarla nei momenti più “down”, come la convalescenza. In particolare, la B7 è importante per i nostri capelli: sia chiama anche biotina ed è conosciuta proprio per aiutare le neomamme a contrastare la perdita di capelli dopo la gravidanza, facendo anche sì che i capelli non diventino troppo fini. Dove di trova? Negli spinaci, nell’avocado e nel salmone selvaggio.
Mangiamo davvero sano
Sì, mangiamo tantissima frutta e verdura fresche. Non farà bene all’organismo solo in generale, ma aiuterà anche la nostra cute e i nostri capelli, dal momento che la frutta fresca e la verdura fresca contengono flavonoidi, che promuovono la crescita dei capelli.
Evitiamo phon e piastra
È difficile, in termini di tempo, non asciugare i capelli, ma se riusciamo a farli asciugare naturalmente all’aria ci ringrazieranno. Il calore eccessivo è infatti nemico dei capelli, soprattutto nei momenti in cui sono più fragili e vulnerabili. Se proprio non possiamo farne a meno, manteniamo una temperatura più bassa.
Evitiamo i prodotti per capelli troppo pesanti
E con “pesanti” intendiamo quelli troppo “nutrienti”. Nei mesi successivi al parto i capelli sono più fini, quindi è meglio puntare sulla leggerezza, con shampoo naturali che rispettino il capello e lo lascino più leggero e libero.
No ai pettini troppo aggressivi
Che usiamo il pettine, la spazzola o le dita, in questo periodo è meglio porre più attenzione sul gesto del pettinarsi. I capelli, infatti, sono più fini e tendono a spezzarsi più facilmente, soprattutto attraverso la manipolazione meccanica, ovvero quando li pettiniamo. In particolare, quando abbiamo i capelli bagnati, dobbiamo stare molto attente, usando o le dita o una spazzola delicata, districandoli lentamente e con delicatezza estrema. Evitiamo, per lo stesso motivo, anche le code troppo strette, la lacca (dal momento che poi dobbiamo pettinarla via e il rischio che si spezzino è molto alto) e i cerchietti troppo costringenti.
I laboratori per bambini e famiglie al Museo Teatrale alla Scala
Venerdì, 11 Ottobre 2019 13:44La Scala è sempre affascinante, e non solo da adulti. Abituare i bambini a frequentare l’ambiente teatrale è un regalo che gli facciamo e che potranno coltivare quando cresceranno. Ma come cominciare questa frequentazione? Non solo portandoli agli spettacoli (ce ne sono di bellissimi proprio dedicati ai più piccoli!), ma anche partecipando ai laboratori.
In questo senso, il Museo Teatrale alla Scala rinnova anche per quest’anno l’appuntamento con i laboratori per bambini e famiglie a cura di Augusta Gori.
I laboratori per bambini e famiglie al Museo Teatrale alla Scala: gli appuntamenti per quest’anno dedicati all’arte teatrale per bambini
Il ciclo di laboratori proposto dal Museo Teatrale alla Scala è dedicato ai bambini dai 6 ai 10 anni di età, per scoprire in maniera divertente il mondo della musica e del teatro. Si terranno al Museo Teatrale alla Scala in Piazza della Scala a Milano. Non solo esplorazione del teatro: i bambini verranno educati all’arte teatrale in tutte le sue forme e sfumature.
Primo dei quattro appuntamenti sarà sabato 12 ottobre. Si intitola “Museo Mia Musa” (e verrà riproposto ciclicamente: i prossimi sono sabato 12 ottobre 2019, il 19 ottobre 2019, il 26 ottobre 2019 e il 9 novembre 2019, sempre dalle 10.30 alle 12.30) ed è un insegnamento all’arte teatrale focalizzato su un particolare tema, che di volta in volta sarà la voce, i costumi, il trucco, la danza… Non solo a livello teorico: ci sarà, infatti, una parte pratica durante la quale i bambini realizzeranno i loro costumi e interpreteranno alcuni personaggi.
Seconda giornata per i bambini, per questo ottobre, sarà sabato 20 ottobre dalle 10.30 alle 12 e si intitolerà “Torneo al Museo!”, laboratorio per avvicinare i bambini agli avvenimenti inconsueti che accadevano al teatro alla Scala, come il ballo o i tornei equestri. I bambini costruiranno parte della decorazione dell’uniforme delle dame, dei cavalieri e dei trombettieri a cavallo, che rimarrà a loro. Questo laboratorio replicherà domenica 20 ottobre 2019 dalle 15.00 alle 16.30 e sabato 2 novembre 2019 dalle 15.00 alle 16.30.
Dal 26 ottobre dalle 15 alle 16.30 (ma anche sabato 30 novembre 2019 dalle 10.30 alle 12.00 e sabato 14 dicembre 2019 dalle 10.30 alle 12.00 - questo in lingua inglese) tornerà invece “Buongiorno Museo!”, per accompagnare i bambini alla scoperta delle opere più famose, con stoffe, colori e musiche per rappresentare le diverse opere.
Infine, ecco “Brilla Museo!”, da domenica 27 ottobre, pensato stavolta per i piccolissimi (4-5 anni), per conoscere i segreti del teatro attraverso l’incanto della musica. Domenica 27 ottobre gli appuntamenti sono due: dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 16.30. “Brilla Museo!” sarà poi di nuovo al Museo Teatrale alla Scala Sabato 2 novembre 2019 dalle 10.30 alle 12.00, domenica 10 novembre 2019 dalle 10.30 alle 12.00 e domenica 01 dicembre 2019 dalle 15.00 alle 16.30.
In tutti i laboratori il Colore Ufficiale per i bambini sarà Giotto: il love brand di F.I.L.A. (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini) che tanto amiamo da sempre, anche per quest'anno si unisce così al Museo Teatrale alla Scala, con una partnership di eccellenze italiane davvero ammirevole. Dopo l'esperienza artistica e teatrale con i laboratori, quindi, i bambini potranno immergersi in elaborazioni creative accompagnati da Giotto per colorare, disegnare, dipingere e modellare.
I laboratori sono programmati anche per tutto il 2020 (ma in questo caso la prenotazione è possibile a partire dal 15 novembre prossimo). Per tutte le informazioni si rimanda al sito del Museo Teatrale alla Scala. Info e prenotazioni sui laboratori: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o 338 3569291.
Tarassaco, le ricette che fanno bene al fegato
Venerdì, 11 Ottobre 2019 08:21Il tarassaco, erba tipicamente primaverile, è davvero un toccasana: detto anche cicoria, questa pianta erbacea della famiglia delle Asteracee si trova nelle zone temperate ed ha proprietà curative davvero potentissime.
In particolare, il tarassaco è utile per depurare il fegato, poiché aiuta l’organismo ad eliminare le tossine a livello gastrico ed epatico. Ecco perché è diuretico, depurativo, disintossicante e digestivo. Quando quest’erba è di stagione, quindi, approfittiamone. Ed ecco qui le nostre ricette con tarassaco!
Tarassaco, le ricette che fanno bene al fegato: come cucinare la cicoria o tarassaco quando è di stagione per depurare l’organismo
Risotto al tarassaco
Scaldiamo del brodo vegetale in un pentolino e nel frattempo, in una pentola, facciamo rosolare una cipolla rossa tagliata finemente con un filo di olio. Buttiamo in padella il riso (la quantità varia a seconda dei commensali) e tostiamolo, quindi copriamo il riso con il brodo vegetale. Uniamo in pentola anche 100 grammi di tarassaco sminuzzato grossolanamente e continuiamo a coprire con il brodo una volta asciugato, fino a fine cottura. Spegniamo la fiamma e mantechiamo con del pecorino grattugiato, quindi serviamo.
Tisana tarassaco e curcuma
Le si trova in commercio e sono buonissime, un’ottima idea per il pomeriggio o la sera. Permettono di bere molto anche a chi si dimentica di bere acqua durante la giornata, fanno digerire e sono davvero molto buone.
Polpette di quinoa e tarassaco
In una padella versiamo 3 cucchiai di olio, un cucchiaino di dado vegetale fatto in casa e un etto di tarassaco sminuzzato, quindi facciamo rosolare. Intanto, sciacquiamo 15 cucchiai di quinoa e cuociamola in un pentolino secondo le indicazioni di cottura.Scoliamola e versiamola in una ciotola insieme al tarassaco insaporito precedentemente. Aggiungiamo 2 uova, 2 cucchiai di percorino, 5 di pangrattato e un pizzico di sale, mescoliamo bene, formiamo delle palline, rotoliamole in altro pan grattato e cuociamole o al forno (per 20 minuti girandole a metà) o in padella con un filo di olio.
Minestra di cereali e tarassaco
In una pentola bolliamo un litro e mezzo di acqua con un cucchiaio di dado vegetale homemade e due patate tagliate a cubetti piccoli. Quando l’acqua bolle, buttiamo in padella 200 grammi di tarassaco, mezza cipolla sminuzzata e tre manciate di cereali misti (riso, orzo e farro). Lasciamo cuocere per venti minuti e serviamo.
Pesto di tarassaco
Frulliamo 300 grammi di tarassaco con 120 grammi di mandorle, un po’ di olio extra vergine di oliva, un pizzico di sale e 50 grammi di pecorino grattugiato. Utilizziamo per condire la pasta o il riso!