Proteine? Sì, grazie! Ma in maniera gustosa: lo smoothie a base di yogurt, banana, latte di mandorla e semi di chia è ciò che fa al caso nostro. Semplicissimo da preparare, delizioso da bere.
Smoothie proteico con semi di chia: come preparare il delizioso frullato dalla consistenza unica che unisce il gusto della banana alla salute dei semi di chia
Le varietà dei pomodori
Mercoledì, 02 Agosto 2017 13:55Diciamo “pomodori”. Ma quali intendiamo? Eh sì, ne esistono davvero moltissimi. Ognuno con le sue proprietà, ognuno con le sue caratteristiche che lo rendono appetibile per l’una o per l’altra ricetta. Quali scegliere? Quelli che più ci piacciono! Ma qui ecco comunque una lista delle varietà di pomodori per capire una volta per tutte quali sono le differenze di forma, sapore e proprietà di ognuna. Ce ne sono centinaia, naturalmente: qui tratteremo le principali.
Le varietà dei pomodori: quali sono le diverse specie di pomodori e quali sono adatte alle varie ricette
Il cuore di bue
È molto comune e si riconosce per la sua grossa dimensione e per gli spicchi numerosi, oltre che per la forma che ricorda un cuore. Dolce e poco acido, è molto succoso ma allo stesso tempo farinoso. Viene coltivato soprattutto al Sud e in Abruzzo ed è perfetto per le insalate.
San Marzano
Lungo e cilindrico, prende il nome dalla località italiana nella quale cresce. È molto ricco in licopene (carotenoide in grado di combattere l’invecchiamento della pelle e di proteggere il sistema cardiovascolare), questo pomodoro è polposo e gustoso ed è utilizzato soprattutto per le salse, proprio perché succoso e perché la sua buccia la si elimina facilmente. Anche crudo però è molto buono (e in questo modo si assimila meglio il licopene!) ed è quindi ottimo in insalata, su bruschette o per fresche capresi.
Costoluto genovese
Simile al cuore di bue, da esso si differenzia per la forma, sì costoluta (quindi ricca di spicchi), ma più tondeggiante. Saporitissimo, anche lui è buonissimo a crudo, per insalate o bruschette.
Ciliegino
Li troviamo a grappolo e sono riconoscibili per la loro piccola dimensione (sono più piccoli di una pallina da ping pong) e per la forma perfettamente rotonda. Il Pachino, coltivato in Sicilia, è una varietà di questa specie. Sono buonissimi crudi, ma anche schiacciati e cotti in padella per fare sughi leggeri ma saporiti, dolci e pungenti allo stesso tempo.
Datterino
Piccoli quanto i ciliegino, i datterini hanno una forma più allungata. Sono particolarmente dolci, ancora più dei ciliegino, e si prestano un po’ a tutte le preparazioni, soprattutto a crudo. Buonissimo sono ad esempio sulle bruschette. Tuttavia anche i sughi di datterini sono ottimi e inconfondibili, spesso più saporiti di quelli realizzati con i pomodori “grandi”.
Insalataro
Abbastanza grande (più dei ciliegino ma meno dei cuori di bue), il pomodoro insalataro prende il suo nome dal suo impiego più comune, e cioè quello di accompagnamento all’insalata. È un pomodoro “classico”, tondo, con un torsolo pronunciato e un sapore meno deciso degli altri.
Piennolo del Vesuvio
Di dimensione piccola, si piazza tra il ciliegino e il datterino, poiché è tra l’allungato e il tondo e ha una parte peduncolare pronunciata. Ha un colore rosso vivo e un sapore molto intenso. Sono molto zuccherini, e questa caratteristica (insieme alla presenza di acidi e solidi solubili) fa sì che sia a lunga conservazione naturalmente, senza che le sue proprietà benefiche subiscano alterazioni. Come i suoi piccoli simili, è ottimo sia a crudo sia in padella per sughi non corposi ma saporitissimi.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Il bello di possedere un estrattore come Estraggo è che possiamo fare in casa anche il gelato (come quello alla banana!), partendo da ingredienti tutti naturali. Come questo al pistacchio, intramontabile, a base di latte di pistacchi.
Gelato al pistacchio: la ricetta per realizzare in casa il gelato al pistacchio
Come sempre gli smoothies ci fanno impazzire: semplicissimi da preparare, gustosissimi per dissetarsi e ricaricarsi. Questo è perfetto in estate, periodo di maturazione degli zuccherini lamponi che tanto piacciono ai bambini.
Smoothie ai lamponi: come preparare un frullato fresco a base di banane, lamponi e burro di mandorla
Pappa di sogliola
Lunedì, 31 Luglio 2017 13:21Dopo la pappa al nasello dei giorni scorsi, ecco un'altra pappa per lo svezzamento a base di pesce azzurro, elemento importante per l'alimentazione dei nostri bambini poiché ricco di acidi grassi Omega3, da inserire già a sette mesi: la pappa di sogliola.
Pappa di sogliola: la nostra ricetta per una pappa per lo svezzamento a base di pesce cotto al vapore
INGREDIENTI
1 zucchina
1 filetto di sogliola
PROCEDIMENTO
Grattugiamo la zucchina e inseriamola nel cestello del nostro EasyMeal Chicco. Inseriamo poi anche il filetto di sogliola e aggiungiamo l'acqua per la cottura al vapore. Cuociamo al vapore per circa 20 minuti, fino a che gli ingredienti non saranno ben morbidi.
Versiamo quindi le zucchine e la sogliola cotte nel boccale e frulliamo con 3 cucchiai di farina di riso e 2 di olio di oliva evo, fino a che tutto non si omogenea.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Given, un docu-film sull'educazione outdoor
Lunedì, 31 Luglio 2017 12:50“Ho chiesto a mio papà: perché stiamo partendo? E lui mi ha risposto che il motivo era perché era quello che lui aveva fatto con suo padre”.
Il trailer parte così, con le parole di suo figlio. E parte poi una carrellata di luoghi. E poi una carrellata di volti. Che mozzano il fiato. “Given” è questo, un documentario sul mondo. Ma non esattamente come siamo abituati a pensare i documentari sul mondo.
Given, un docu-film sull'educazione outdoor: una pellicola davvero interessante su cosa significa crescere i bambini in mezzo alla natura
Jess Bianchi ha infatti girato questo docufilm riprendendo una famiglia particolare, che ha deciso di intraprendere un viaggio lungo e articolato. Aamion e Daize Goodwin: sono loro i genitori che hanno deciso di partire, e al loro seguito hanno portato True, neonata, e Given, il bimbo tre-enne (che alla fine del documentario ha però sei anni, dato che il viaggio è durato tre anni) che dà titolo al film. Vediamo così il mondo dai suoi occhi. Occhi di un bambino fortunatissimo, che i genitori, surfisti tra i più conosciuti in tutto il mondo, hanno deciso di portare con sé nel loro giro del mondo alla ricerca dell’onda perfetta.
Non uno sfizio: l’onda era più che altro un pretesto. Un pretesto per fare vivere ai bambini un’esperienza autentica di vita, una vita all’aria aperta fatta di verità, autenticità, genuinità e concretezza. Dalle Hawaii (il punto di partenza) al Sudamerica, dal Sudafrica all’Irlanda, dalla Thailandia agli Stati Uniti fino all’Islanda e alla Nuova Zelanda: il viaggio è stato lungo, hanno percorso 16 mila chilometri via terra e 130 mila via aereo.
“Nel primo anno della tua vita, ti prendi tutto ciò che ti sta attorno. E così questo sarà il nostro tempo per imparare”.
A dirlo è proprio Given, che è anche il narratore della storia. Perché Jess Bianchi, regista, ha deciso di rendere il biondissimo bambino protagonista, documentando la sua esperienza al fianco dei genitori. È davvero una testimonianza preziosa: parliamo sempre di quanto la vita outdoor e il crescere a contatto con la natura siano di vitale importanza per i nostri figli. E qui vediamo cosa significa davvero farli crescere prendendo gli insegnamenti dal mondo, dalla natura.
“Given è sbocciato ed è diventato un tenero eppure forte esploratore che cerca di comprendere la vita attraverso i suoi legami familiari e i loro contatti con la natura. Profondamente emozionante, Given ci dona il contrasto di una piccola voce che viaggia per questo grande mondo e trova la sua strada verso casa”: si legge questo, sul sito ufficiale del progetto, ed è un pensiero che bene riassume il senso del film.
Aamion e Daize Goodwin, insieme a Given e True, possono così rendere visibile il vero potenziale dell’educazione all’aria aperta, mostrando come la natura (così come il viaggio) possa diventare precettrice e maestra di vita, concretamente e non solo filosoficamente.
Film che, purtroppo, in Italia non è ancora stato distribuito. Tuttavia è possibile scaricarlo direttamente dal sito, al costo di 12.99 dollari (oppure noleggiarlo per 5.99 dollari).
“See the world through a child’s eyes”: guardiamo il mondo con gli occhi di un bambino. Stavolta seguendo letteralmente il senso di questa frase.
Proteine naturali cercasi? Noi rispondiamo con le lenticchie, buonissime e così versatili da permetterci di realizzare simpatiche polpette che piacciono sempre a tutta la famiglia.
Polpette di lenticchie: la nostra ricetta per polpette veg ai legumi saporite e divertenti per le cene in famiglia
La prima torta in bicchiere per lo svezzamento
Venerdì, 28 Luglio 2017 12:41Una torta semplice, veloce e perfetta per lo svezzamento (ma anche per noi grandi! È davvero deliziosa), con pochi ingredienti naturali e selezionati. Preparata con il nostro cuocipappa Easymeal di Chicco, è senza burro e senza olio, ma con tanto, tantissimo gusto!
La prima torta in bicchiere per lo svezzamento: la ricetta per una torta buonissima perfetta anche come primo dessert per i nostri bambini
INGREDIENTI:
20 biscotti secchi senza zucchero
3 cucchiai di burro di mandorle
50 grammi di ciliegie denocciolate
4 cucchiai di ricotta di pecora
PROCEDIMENTO:
Frulliamo insieme i biscotti e il burro di mandorle, fino a che non otteniamo un composto omogeneo (una sorta di crumble), che verseremo sul fondo nel bicchiere facendo uno strato compatto di circa 1 centrimetro (schiacciandolo con il cucchiaino).
Frulliamo quindi le ciliegie (tenendone da parte qualcuna per la guarnizione) con la ricotta e versiamo sopra lo strato di biscotti. Decoriamo quindi con qualche ciliegia e con un po' del crumble di biscotti e burro di mandorle.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Fluoro sì, fluoro no?
Venerdì, 28 Luglio 2017 09:43Spesso i genitori, giustamente, cominciano a interessarsi dell’igiene orale dei bambini sin dalla comparsa del primo dentino. È giustissimo: anche se i denti sono ancora da latte, l’igiene orale è fondamentale per prevenire disturbi e malattie del cavo orale.
Detto questo, c’è sempre latente una domanda: fluoro sì o fluoro no? Perché se noi adulti siamo abituati a rafforzare i nostri denti con dentifrici contenenti questo minerale, i bambini potrebbero incorrere in intossicazioni notevoli, un po’ per il rischio (alto) di ingerimento, e un po’ perché naturalmente le quantità di fluoro raccomandate per loro sono molto più basse.
Vediamo quindi insieme quali sono le implicazioni per una scelta consapevole.
Fluoro sì, fluoro no: un’analisi sul dibattito sul fluoro quando si parla di igiene orale dei bambini prima dei sei anni
Il fluoro, innanzitutto, è il minerale più importante per i nostri denti. Essendo le carie causate da una demineralizzazione dei denti (dovuta agli zuccheri e ai carboidrati, i cui residui si depositano sullo smalto: ricordiamo sempre non solo di lavarci i denti, ma anche solo di sciacquarci la bocca dopo i pasti!), questi hanno bisogno di essere rimineralizzati, e il fluoro è la sostanza più in grado di farlo.
“La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del fluoro, rappresenta la pietra miliare della prevenzione della carie”: lo scrive in una pubblicazione del 2013 il Ministero della Salute. E in altre parole: “Il fluoro è un minerale presente nello smalto, la sostanza bianca e resistente che riveste la superficie dei denti e li difende dall’azione dei batteri che provocano la carie”: a dirlo è Uppa, un pediatra per amico, che sull’argomento c’è stato nel 2015, nel numero 3 della rivista. Anche i denti da latte incorrono in questo rischio; tuttavia dall’altro lato della questione c’è il fluoro, e cioè una sostanza che se per l’adulto non è pericolosa (se presa nelle giuste quantità! Altrimenti il rischio di intossicazione resta), per il bambino può essere rischiosa.
Prima dell’avvento dei denti definitivi bisogna quindi scegliere se puntare su dentifrici fluorati o meno. Perché l’uso dello spazzolino è fondamentale, ma le mamme si chiedono se utilizzare o meno il dentifricio (che come spiegano su Uppa può essere anche preparato in casa, in questo caso senza fluoro).
Ma facciamo un passo indietro. Anche se i pareri nella comunità scientifica non sono univoci, quasi tutti concordano sul fatto che basta fare attenzione a non ingerire quantità troppo elevate di fluoro. Molti paesi del mondo, per prevenire disturbi del cavo orale, hanno integrato per legge il fluoro nell’acqua potabile: la fluoroprofilassi via dentifricio non diventa infatti necessaria se nell’acqua bevuta ci sono più di 0,7 mg/dl di fluro. In poche parole: se beviamo un’acqua contenente fluoro, non c’è bisogno di integrarlo con il dentifricio. Tuttavia, in Italia questa prassi non c’è, e le nostre acque ne sono povere. Ecco perché sarebbe opportuno integrare questo minerale in altri modi.
Gli altri modi possono essere due: la via topica, e quindi l’utilizzo del dentifricio; e la via orale, e cioè l’assunzione di integratori al fluoro. Sulla seconda opzione, le opinioni sono molto contrastanti e non c’è un parere univoco nella comunità scientifica. Sui dentifrici, invece, tutti concordano sul fatto che sia il modo migliore per prevenire la carie e che, anzi, sia di primaria importanza.
Per quanto riguarda i bambini, quindi, si consiglia semplicemente l’uso del dentifricio fluorato, e non la somministrazione per bocca, che secondo quanto riportato dal Ministero della Salute sembra essere la modalità con la quale sale maggiormente il rischio di eccessiva assunzione con conseguente fluorosi (eccesso di fluoro nell’organismo e sui denti).
Basta osservare qualche accorgimento e seguire delle regole base, facendo attenzione che i bambini non ingeriscano mai il dentifricio e scegliendone uno che non contenga troppo fluoro. Come infatti dice il Ministero della Salute:
“Gli individui in tenera età, non sapendo ancora controllare efficacemente il riflesso della deglutizione, tendono a ingerire involontariamente parte del dentifricio apportato durante le manovre di igiene orale domiciliare, con conseguente assorbimento sistemico. Un’assunzione eccessiva e protratta nel tempo di fluoro, (acqua fluorata, dentifricio, supplementi fluorati, latte in formula) durante l’età pediatrica può essere causa di fluorosi dentale, patologia che si manifesta con macchie dello smalto.
Esistono alcune prove in base alle quali iniziare a usare un dentifricio fluorato prima dei 12 mesi di vita del bambino può essere associato a un maggior rischio di fluorosi. Esiste, inoltre, forte evidenza che l’uso di dentifricio che contiene almeno 1000 ppm di fluoro fino a 5/6 anni di età è associato ad un incremento del rischio di fluorosi.
È, quindi, consigliabile un’accurata supervisione della quantità di dentifricio fluorato somministrato al bambino nei primi anni di vita da parte del genitore (pea-size) per ridurre al minimo il rischio di fluorosi”.
“Pea size”? Nel senso che la quantità di dentifricio non deve mai superare la dimensione di un pisellino primavera!
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Non è vero che i cookies debbano essere per forza pesanti. Perché basta modificare un pochino la ricetta per renderla molto più semplice ma soprattutto sana e leggera! Al posto del burro usiamo l'olio di semi di arachide e del latte di mandorla e il gioco è fatto.
Cookies senza burro: la nostra ricetta per biscotti con gocce di cioccolata più leggeri e sani