Il falso mito dell'indipendenza
Già prima che i nostri figli nascano pensiamo a come fare per renderli indipendenti, per far sì che si stacchino da noi e che non diventino dei "mammoni". In realtà la correlazione "me lo trovo a 50 anni in casa che mi chiede se le mutante che ha scelto per la giornata vanno bene" e contatto fisico nella prima infanzia non hanno nulla a che fare: quelli che riteniamo vizi in realtà sono bisogni fisiologici: così il bambino ha bisogno di contatto fisico allo stesso modo di respirare e di mangiare, come abbiamo spiegato in molti articoli di questo portale e nei nostri libri.
Così l'indipendenza è qualcosa di completamente diverso dall'educare il neonato a stare da solo.
Scopriamo allora insieme il falso mito dell'indipendenza: i resoconti scientifici proposti da Licia Negri nel suo libro Lasciati Abbracciare
"Nelle culture occidentali si pensa che per rendere il bambino indipendente sia importante abituarlo da neonato a stare solo. Niente di più falso: è la vicinanza dei genitori che rende il bambino più sicuro e, crescendo, più indipendente.
Secondo la Dott.ssa Miller, ricercatrice collega del Dr. Commons, “Il modello genitoriale nella cultura nord americana sopravvaluta il valore e il significato dell’indipendenza nei bambini e sottovaluta il loro bisogno di conforto e rassicurazione. I neonati tendenzialmente passano molto tempo a dormire soli nelle culle, e poco tempo in contatto fisico con le proprie madri [...] il tempo di risposta delle madri ai loro pianti è decisamente più lungo rispetto a molte altre culture”.
Per non sembrare fanatica, Miller specifica che non è possibile (né sano, dal mio umile punto di vista) proteggere i neonati da ogni forma di stress. Bisogna solo abituarli gradualmente. Prosegue: “il punto è che non bisogna lasciarli da soli ad affrontare le prime difficoltà. Messo in maniera più sempli- ce: reagiamo e rassicuriamo i bambini che piangono, così impareranno che quando in futuro saranno in difficoltà, ci sarà qualcuno che gli sarà accanto per aiutarli”.
Quindi, checché ne vogliamo dire, per rendere un bambino indipendente bisogna prima renderlo sicuro. Se si compie il processo inverso, si otterrà l’effetto contrario.
Il contatto fisico e il costante confronto renderanno i bambini più sicuri nel momento in cui dovranno affrontare la vita da soli.
E la sicurezza in se stessi è il requisito fondamentale dell’autonomia.
Non vi sembra che ci sia data la possibilità di fare un magnifico regalo ai nostri figli?" pag. 26
"In una sua ricerca il Dr. Commons, incrociando i dati relativi a funzioni celebrali, apprendimento emozionale e differenze culturali, ha scoperto che i bambini che vengono separati dai genitori o dalla famiglia anche per un breve periodo si stres- sano molto. Considerate che il concetto di “tempo” per un in-
fante è diverso dal nostro: pensate solo a quando fate un viaggio, an- che con bambini più grandicelli, a quante volte vi viene chiesto “quanto manca all’arrivo?”. Figuratevi come può essere la percezione tempora- le di un neonato.
Il Dr. Commons sostiene che uno stress subìto precocemente e cau- sato dalla separazione dalla madre ha effetti sul cervello del bambino, rendendolo più suscettibile allo stress in età adulta. Non dimentichia- moci, inoltre, che un’alta produzione dell’ormone dello stress può avere conseguenze sulle funzioni intestinali, sulla digestione e la crescita.
La ricerca confronta le abitudini educative e i suoi effetti sulla cre- scita dei bambini. Nelle culture occidentali le madri sono incoraggiate a lasciare i bambini “isolati” per periodi lunghi.
In molte altre culture, invece, il bambino raramente viene allonta- nato dalla famiglia: dorme nel letto dei genitori la notte ed è portato (solitamente dalla madre) la maggior parte del giorno. In queste con- dizioni, Commons ha rilevato che subisce lo stress in maniera netta- mente inferiore." pag 25.
Tratto dal libro Lasciati Abbracciare di Licia Negri, edito da Mental Fitness Publishing