I quadri MINIzoo, opere tattili per bambini per giocare e imparare
Giovedì, 08 Ottobre 2020 07:52Pamela Campagna è un’artista. Pamela Campagna è una mamma. E quando è nato il suo piccolo Altan, ha capito di poter mettere il punto di vista del suo bambino nelle sue opere d’arte, creando quadri per bambini che rendano più stimolante l’ambiente in cui vivono. Ecco da dove nascono i quadri tattili MINI, realizzati con amore, belli da vedere e armoniosamente educativi.
I quadri MINIzoo, opere tattili per bambini per giocare e imparare: l’artista Pamela Campagna e i suoi quadri per bambini ispirati alle favole di Esopo
Cosa sono i quadri MINI? Sono dei quadri realizzati artigianalmente e con amore dall’artista Pamela Campagna, che con del feltro colorato riesce a creare oggetti decorativi per bambini davvero unici. Ma non sono quadri che stanno fermi alla parete a prendere polvere: si tratta di quadri tattili.
Questi quadri tattili sono composti da quattro strati di feltro colorato antiallergico e antimuffa e sono fatti apposta per le piccole manine curiose dei bambini, che ci possono giocare in tranquillità coinvolgendo più sensi. Il consiglio, quindi, è quello di appendere il quadro MINIzoo in una zona bassa o raggiungibile delle parete, in modo che i bimbi possano toccarlo e maneggiarlo ogni volta che vogliono, in tutta sicurezza.
Disponibili nelle taglie Large e Small (ma ordinabili anche su misura!) sono pensati per tutti gli spazi e tutte le camerette.
La prima collezione è deliziosa: si chiama MINIzoo e i protagonisti sono dieci animali ispirati alle favole di Esopo,. Ci sono quindi il Tucano Tuca Toucan, Reddy la Volpe, la tigre Tigro, la balena Lena… Sono tutti bellissimi, dalla forma intrigante e dai colori affascinanti. Le loro caratteristiche e le filastrocche che i creatori hanno scritto su di loro ci conducono ad una ‘morale’, come nelle favole di Esopo, anche per avere sempre sott’occhio i temi dell’infanzia, come l’accettazione di sé, la paura come sentimento naturale, la generosità, l’aggressività e tutte le emozioni…
L’atelier dei MINI quadri tattili per bambini si trova a Bari, in via Marchese di Montrone 99, ma è possibile ordinare e acquistare l’opera tattile per la cameretta del proprio bambino sul sito Mini Art For Kids.
Acetone nei bambini, come riconoscerlo e combatterlo in maniera naturale
Mercoledì, 07 Ottobre 2020 13:45No, non stiamo parlando del solvente delle unghie che utilizziamo tutte noi mamme. Ma di un aspetto di questo acetone sì, e cioè il suo odore pungente, che dà il nome ad una malattia che si distingue e si riconosce proprio per l’odore dell’alito del bambino, che si tinge di note che richiamano proprio il solvente.
Quando il bimbo è quindi colpito da questo acetone, che fare? Come riconoscere che si tratta di questo disturbo? Come fare per eliminarlo senza ricorrere a medicinali pesanti e antibiotici?
Acetone nei bambini, come riconoscerlo e combatterlo in maniera naturale: il metodo alternativo ed efficace per combattere questo disturbo che colpisce i bambini tra i due e i quattro anni
Come accennato nel titolo, l’acetone colpisce di norma i bambini di età compresa tra i due e i quattro anni, e si manifesta con febbre, nausea, dissenteria e alito cattivo (proprio quello di cui accennavamo in introduzione). Per essere tuttavia certe che si tratti proprio di acetone e non di un altro disturbo, è bene fare un semplice test in casa: basta comprare le strisce reattive per misurare il livello di pH nelle urine (si trovano in farmacia ed erboristeria) e immergerle nella pipì del bambino. Se la malattia è proprio l’acetone, la striscia tenderà a seconda dell’intensità verso il viola scuro.
Una volta appurato che è proprio acetone (che si manifesta in varie fasi dell’infanzia, ma soprattutto dopo un periodo di dieta sregolata, di stress o di disturbi virali gastrointestinali, e che poi piano piano scompare) è possibile ricorrere ad alcuni rimedi assolutamente naturali e senza controindicazioni. Questo perché innanzitutto l’acetone è un disturbo legato essenzialmente all’eccessivo metabolismo dei grassi, e quindi è legato alla dieta: quando il bambino è a corto di zuccheri (quindi occhio ai bimbi sottopeso o che mangiano poco) il suo corpo va a ricercare l’energia nei grassi, scatenando un aumento dei corpi chetonici, proprio quelli che causano la nausea e l’alito cattivo.
Di conseguenza, il primo rimedio è l’assunzione di zuccheri. Via libera quindi a bevande zuccherate fredde (meglio non calde poiché aumentano la nausea), come ad esempio una bella bottiglia di acqua e limone con l’aggiunta di un cucchiaio di zucchero (da bere a sorsi nel corso della giornata). E ricordate quando le nostre nonne ci davano la cola? Non avevano tutti i torti, in questo caso: basta sgasarla bene e aggiungere un cucchiaio di zucchero, anche in questo caso bevendone poi piccoli sorsi durante la giornata (proprio come se fosse una medicina).
La limonata fatta in casa che vi abbiamo suggerito è poi utile non solo per lo zucchero, ma anche per l’azione antinausea dell’agrume. Un altro accorgimento è infatti quello di provare a somministrare al bambino alimenti e bevande con un’azione anti-nausea che allo stesso tempo regolarizzino le funzioni digestive.
Lo zenzero, ad esempio, è un potente anti-nausea, e lo si può sfruttare in polvere (per i bambini sopra ai 5 anni) mescolato ad un cucchiaino di miele. Per quanto riguarda invece la regolarizzazione del tratto digestivo, consigliamo il riso bollito (meglio ancora la mucillagine, e cioè il liquido di cottura ricco di amido, da assumere a cucchiaini).
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Come ridurre la plastica nella vita quotidiana
Martedì, 06 Ottobre 2020 09:44Essere Zero Rifiuti è - se non impossibile - molto difficile. Ma prenderci cura del nostro pianeta (e quindi di noi stessi e dei nostri figli!) riducendo almeno la plastica è ormai un imperativo. E per farlo dobbiamo aggiustare le nostre abitudini quotidiane. Non pensiamo, però, che questo significhi stravolgere la propria vita o spendere di più. Anzi! Dopo un primo assestamento (ma possiamo anche compiere i cambiamenti un po’ alla volta!) non sarà difficile, perché tutti questi gesti diventeranno l’abitudine e, soprattutto, ci faranno anche risparmiare.
Come ridurre la plastica nella vita quotidiana: i gesti per diventare famiglia plastic-free risparmiando e facendo del bene al nostro pianeta
Passare alla brocca
Le bottiglie di plastica, fateci caso, sono il rifiuto che più invade la raccolta differenziata. Per eliminarle basta semplicemente bere l’acqua del rubinetto, oppure, se preferiamo, acquistare una brocca che purifichi l’acqua. È un gesto comodo, economico e super efficace nella lotta contro la plastica, che si ridurrà drasticamente. Provare per credere!
Ah, e quando acquistiamo le bibite scegliamole in vetro! Costano di più, è vero, ma con i soldi risparmiati non acquistando più l’acqua in bottiglia possiamo permettercele. Anche perché le bibite andrebbero comprate solo una volta ogni tanto!
Usare la borraccia
I nostri bambini a scuola, ma anche noi fuori casa o in ufficio: tutti dovremmo imparare a tenere una borraccia, e non le bottigliette di plastica o i contenitori dei succhi, nelle nostre borse o zaini.
Usare il sapone solido
Per ridurre drasticamente la plastica in casa basta compiere un gesto tanto semplice quando snobbato: tornare alla saponetta. Invece di acquistare il sapone liquido (anche nella doccia!), usiamo le saponette confezionate nella carta. Da lì a passare allo shampoo solido e al sapone solido per i piatti è un attimo. E durano molto di più rispetto ai saponi liquidi!
Tornare al detersivo in polvere
Sì, il detersivo in polvere per la lavatrice esiste ancora: è proprio accanto a quello liquido! Ha meno tensioattivi, è più ecologico e permette di non utilizzare plastica. Oppure, se vicino a noi ci sono negozi di prodotti sfusi, possiamo optare per le ricariche di detersivo liquido portando sempre il nostro recipiente.
Scegliere cosmetici in vetro
In questo caso basta acquistare solo prodotti che non abbiano plastica nella confezione, ovvero cosmetici in barattoli di vetro con tappi in alluminio confezionati in scatole di carta. Esistono anche dentifrici (come questo) e deodoranti (lo trovate qui) plastic-free. Costano di più, è vero, ma durano anche, di più.
Lo spazzolino in bamboo
Se un paio di anni fa non lo si trovava da nessuna parte se non online, ormai gli spazzolini in bambù si trovano anche al supermercato. Permettono, se realizzati completamente in bambù biodegradabile, di essere gettati nell’organico; e se anche non sono compostabili, è un’ottima scelta poiché il bambù è un materiale sostenibile alternativo alla plastica.
Ah, esistono anche i cottonfioc biodegradabili! O, addirittura, riutilizzabili: sono in silicone e si lavano sotto l’acqua.
Conservazione degli alimenti
Basta pellicola monouso, è il momento dei fogli cerati riutilizzabili. Si tratta di fogli di varie dimensioni in tessuto ricoperto di cera, da utilizzare proprio come la pellicola per alimenti coprendo i piatti e i recipienti (ma anche i panini e gli avanzi). Basta modellare i fogli con il calore delle mani.
I detergenti ricaricabili
Per pulire la casa, un’ottima soluzione è acquistare i detergenti solidi che si sciolgono in acqua. Invece di comprare tutte le volte il flacone, teniamo i vecchi spray, li riempiamo d’acqua e ci sciogliamo dentro il detergente idrosolubile (come questo) ottenendo un nuovo detergente senza aver acquistato o buttato plastica in più.
Passare alla coppetta o agli assorbenti lavabili
Perché gli assorbenti sono un rifiuto indifferenziato non indifferente e perché le confezioni sono sempre in plastica. E poi perché costano tantissimo (e in due o tre cicli mestruali il costo della coppetta o dei lavabili è recuperato) e perché la coppetta è iper comoda.
Le spugne compostabili
Esistono spugne naturali (come quelle in luffa o quelle biodegradabili) che, una volta deteriorate, possono essere buttate nell’organico.
Al supermercato
Evitiamo di acquistare la verdura e la frutta confezionate nella plastica e utilizziamo solo i sacchetti biodegradabili forniti dal supermercato. Al mercato, invece, portiamo i nostri sacchetti di tela.
Il benessere intestinale? Passa dall’acqua che scegliamo
Lunedì, 05 Ottobre 2020 08:20Chi ha problemi di stitichezza occasionale (ma anche meno occasionale…) sa che è difficilissimo trovare l’equilibrio giusto tra alimentazione e attività fisica per tornare ad avere un transito intestinale buono e accettabile. In altre parole: non sempre basta mangiare tanta verdura cotta, bere molto e fare movimento per tornare ad andare in bagno. Ogni corpo è diverso e ogni corpo ha i suoi tempi.
Il mese scorso, tuttavia, ho provato una nuova soluzione: mi sono affidata a Fonte Essenziale, e il risultato è stato davvero sorprendente.
La conoscete? Ora vi racconto la mia esperienza.
Il benessere intestinale? Passa dall’acqua che scegliamo: perché Fonte Essenziale è l’acqua perfetta per il benessere del nostro intestino
L’acqua Fonte Essenziale è un’acqua minerale naturale di Antica Fonte che sgorga dalle terme di Darfo Boario, in provincia di Brescia. La Valle Camonica (che è un luogo naturale stupendo!) è quindi la casa di questa acqua minerale di origine termale la cui particolarità è essere estremamente ricca di sali minerali di tipo solfato-calcico-magnesiaco.
Perché è così ricca? Perché prima di sgorgare dalla fonte quest’acqua percorre una strada per dieci anni attraverso le rocce del Monte Altissimo: è qui che si purifica e che si arricchisce dei sali minerali e degli oligoelementi che la rendono così particolare. Sì, è molto particolare, e lo si nota subito anche dal gusto: non è “insapore” come le classiche acque da supermercato, ma, anzi, ha un retrogusto amarognolo che ad alcuni palati potrebbe non piacere. Ma il sapore è una riprova della sua ricchezza: è dato infatti da tutti questi sali minerali che la rendono così benefica.
Sì, perché i sali minerali non sono fini a se stessi. Essendone così ricca, Fonte Essenziale non è un’acqua da bere durante i pasti, ma alla mattina appena svegli. Ci si versa due bei bicchieri a temperatura ambiente, a stomaco vuoto, e via, si comincia la giornata. Io ho fatto così, e ho trovato beneficio già dopo tre giorni.
I benefici di cui parlo riguardano il tratto intestinale. Fonte Essenziale è infatti adatta a chi ha bisogno di un aiuto per il benessere dell’intestino, a chi soffre di intestino pigro, di pancia gonfia e di senso di pesantezza, poiché agisce sul fegato - depurandolo - e sull’intestino - dandogli la carica giusta. Due bicchieri al giorno (senza interruzione: un’interruzione comprometterebbe i benefici) aiutano a depurare l’intestino, a stimolarlo e a stimolare quindi una corretta evacuazione, a combattere stitichezza e gonfiore, a stimolare la produzione di bile da parte del fegato (che alleggerisce il lavoro dell’intestino) e a sentirsi più sgonfi, essendo un’acqua povera di sodio.
Fonte Essenziale, quindi, raccomanda di berne due bicchieri alla mattina, a digiuno, per almeno quindici giorni, per trovare beneficio. Io già dopo tre giorni ho notato una regolarità ritrovata, e addirittura mio figlio, in un momento particolarmente scombussolato per il suo intestino, ha bevuto i suoi due bicchieri ed è andato in bagno immediatamente.
Gli effetti, dunque, devo dire che sono visibili e comprovabili, almeno da parte del mio corpo e da parte di quello di mio figlio. Fonte Essenziale è infatti adatta a tutti, a tutte le età, ed è anzi consigliata in età pediatrica, poiché contribuisce ad un migliore sviluppo delle ossa grazie all’alto contenuto di calcio. Meglio non usarla per diluire il latte in formula dei neonati, essendo a tutti gli effetti un’acqua termale!
9 ricette di minestre autunnali
Venerdì, 02 Ottobre 2020 13:03Niente di meglio, per scaldarsi, di una buona minestra, un minestrone o una vellutata. E se per ogni stagione ci sono verdure specifiche, allora perché non puntare sulla stagionalità anche nel caso delle minestre? I sapori sono moltissimi, le combinazioni altrettante e le ricette infinite. Noi ve ne proponiamo dieci.
Ecco le nostre 9 ricette di minestre autunnali: con la zucca o i legumi, i minestroni, le vellutate e le minestrine per scaldare tavola e stomaco
Farro e zucca
Preparatela come la vostra solita minestra di riso, mettendo a bollire le cipolle e le erbette nel brodo, ma stavolta aggiungete della zucca a cubetti. Quando il brodo bolle aggiungete qualche manciata di farro (al posto della solita pastina) e dopo dieci minuti servite bella calda.
Fagioli e funghi
il profumo dei funghi fa proprio autunno, quindi è sempre bello proporli in tavola. Dopo aver lasciato 500 grammi di fagioli misti in ammollo per 12 ore, fate un soffritto di verdure in padella insaporendo con un rametto di rosmarino. Versate nella pentola i fagioli, aggiungere 3 cucchiai di passata di pomodoro e coprite con 3 litri di acqua, portando a bollore. Salate, abbassate il fuoco e lasciate cuocere con il coperchio per circa un’ora. A metà cottura aggiungete 350 grammi di patate a dadini, e, nell’ultimo quarto d’ora, 150 grammi di funghi a fettine.
Carote e barbabietola
Se amate le vellutate ottima è quella alla carota e barbabietola con semi di sesamo e rosmarino.
Zenzero
Anche quella arancione allo zenzero è deliziosa e si ispira alle zuppe inglesi che scaldano l’anima quando fuori impazza il gelo.
Piselli
Per i bimbi ecco una minestra cremosa deliziosa. Fate soffriggere della cipolla e del sedano in olio evo, quindi aggiungete tre tazze di piselli e del sale, coprite con del brodo e lasciate bollire. Coprite e fate cuocere per altre due ore, in modo che i piselli si sfaldino e che si raggiunga la giusta consistenza. Servite con una spruzzata di limone e dei crostini fatti in casa.
Pasta e fagioli
Classicone, la pasta e fagioli altro non è che una minestra cremosa di legumi e pastina. Fate soffriggere in una padella della cipolla tritata e quando è dorata aggiungete cinque odori spellati e tagliati a cubetti. Aggiungete 600 grammi di fagioli freschi, coprite con acqua e fate cuocere a fuoco medio per mezz’ora. Portate quindi ad ebollizione e aggiungete la pasta che preferite. Quando sarà cotta (e morbida) servite la pasta e fagioli molto calda.
Topinambur
Se vi piace il sapore di topinambur allora la vellutata bianca è per voi. In 500 ml di acqua fate bollire 2 patate e 250 grammi di topinambur a tocchetti, quindi trasferiteli in un’altra padella nella quale avrete fatto soffriggere carote e sedano tritati e aggiunto del brodo. Lasciate cuocere fino a che le patate e il topinambur saranno morbidi (aggiungendo secondo necessità il brodo), e alla fine frullate tutto.
Cavolfiore
Ricchissimo di proprietà benefiche, il cavolfiore è buono anche nella minestra. Fate rosolare in padella uno spicchio d’aglio con dell’olio evo, quindi aggiungete le civette del cavolfiore lavato e tagliato in padella. Fate insaporire, quindi coprite con del brodo vegetale e regolate di sale e pepe. Portate a bollore e lasciate cuocere ancora per una decina di minuti (aggiungendo, se volete, del riso o della pasta). Se vi piace la cremosità, frullatene una parte.
Spinaci
on 500 grammi di spinaci lavati otterrete una buonissima crema. Mettete a soffriggere mezza cipolla in olio evo, quindi aggiungete i vostri spinaci. Unite due patate a pasta gialla tagliate a dadini e lasciate insaporire. Coprite quindi con del brodo vegetale e cuocete per cinquanta minuti. A fine cottura frullate tutto, aggiungendo del formaggio per aumentare la cremosità.
Corredo per il neonato: come scegliere i capi più comodi e confortevoli
Venerdì, 02 Ottobre 2020 12:59Essere neo genitori non è una cosa semplice. Tra le grandi sfide di questo ruolo rientra anche vestire il neonato.
Di armadi riempiti da vestiti mai indossati ce ne sono tanti, soprattutto per i più piccoli. I genitori emozionati comprano qualsiasi cosa sembri carina o economica, gli amici e i parenti regalano completi prima ancora che il bambino nasca e la maggior parte di questi rimane inutilizzata.
La prima regola quando si veste un neonato è farlo sentire più comodo possibile, quindi ecco alcuni consigli su come rendere più confortevoli i suoi vestiti.
Praticità e sicurezza
Trovarsi di fronte al reparto abbigliamento neonato in un negozio offre tante tentazioni. I colori sgargianti e i disegni complicati sembrano calzare a pennello sul bambino, ma non è ciò di cui ha bisogno.
Quando si veste il piccolo, infatti, bisogna prediligere la praticità alla bellezza. Molti dei pianti inspiegabili dei neonati sono causati dai vestiti elaborati che, pur essendo molto belli, li fanno sentire scomodi.
Ogni bebè ha indossato almeno una volta una tutina. Questo capo d’abbigliamento è bello ma al tempo stesso non sempre comodo per il piccolo. Durante le stagioni più fredde, è meglio vestire il bambino con pantaloni e maglietta perché quando bisogna cambiare il pannolino non lascino scoperto tutto il corpo come fanno le tutine.
Un’altra cosa che i neonati odiano è che un vestito, per essere messo o tolto, debba passare per la testa. Per i neo genitori è consigliabile comprare body o camicie che si allacciano sulle spalle o sulla schiena.
La pelle dei neonati è liscia e morbida e per questo si irrita con grande facilità. È necessario optare per vestiti di materiali naturali, che prima di essere indossati devono essere lavati senza ammorbidente e privati delle etichette.
Attenzione alle misure
Qualsiasi neonato possiede un gran numero di vestiti prima ancora di nascere, ma la maggior parte di questi è della taglia sbagliata. Prevedere il ritmo di crescita di un bambino è estremamente difficile, se non impossibile, quindi è sempre meglio comprare poco alla volta.
Trovare la misura giusta dell’abbigliamento neonato è una vera impresa. La testa è grande, le braccia devono essere libere e il bambino ha bisogno di sentirsi comodo. Di fronte a questi problemi la soluzione è una: comprare vestiti più grandi. In questo modo il piccolo, a cui non interessa dell’estetica, si sentirà sempre libero.
Guardare le temperature
Con i neonati sembra di non combinarne mai una giusta. Certe volte hanno troppo freddo, altre troppo caldo e si possono ammalare facilmente. Il modo per aiutarli è molto più facile di quanto si possa pensare.
I bambini sentono la stessa temperatura dei genitori. Il miglior termometro è infatti il nostro corpo. Se abbiamo caldo o freddo, il bambino sentirà ciò che sentiamo. Però bisogna stare particolarmente attenti nello scegliere l’abbigliamento neonato perché si riscaldano e si raffreddano più velocemente degli adulti.
D’estate, in generale, sarà meglio utilizzare vestitini di cotone leggero, così da garantire una certa freschezza. D’inverno, invece, oltre a tessuti più caldi, al bambino serviranno anche calzini e cappelli dato che dalla testa e dai piedi il freddo si diffonde in tutto il corpo.
Il sesso del bambino? Scegliamo la sorpresa
Giovedì, 01 Ottobre 2020 12:43Fino al secolo scorso non era una scelta: attendere la nascita per scoprire il sesso del nascituro (il nostro odierno "avere la sorpresa") era inevitabile, non esistendo gli esami e le ecografie di oggigiorno. Oggi, invece, è una scelta che pochissimi genitori fanno. Giustamente, potendo sapere prima a cosa si va incontro, mamme e papà decidono di sapere (solitamente alla seconda ecografia) se il proprio bebè sarà un maschio o una femmina. Anche per prepararsi meglio.
Ma in una società nella quale puntiamo alla parità di genere, quali dovrebbero essere le “cose da preparare”? Perché, quindi, non attendere davvero fino al parto? Ci sono un sacco di aspetti positivi!
Il sesso del bambino? Scegliamo la sorpresa: perché tornare alla tradizione pre-ecografie può essere una buona scelta
Futura mamma, futuro papà: se hai scelto di non conoscere il sesso del tuo bambino fino al momento del parto, sappi che hai fatto una scelta ammirevole. E difficilissima! In un’epoca nella quale dobbiamo conoscere TUTTO per stare tranquilli, non conoscere se il proprio bimbo sarà un maschio o una femmina è una sfida, perché basterebbe una domanda al ginecologo per togliersi il sassolino. Sono comprensibilissimi, insomma, i genitori (la maggior parte!) che decidono di conoscere il sesso: è proprio difficile stare all’oscuro di una notizia così grande!
“Vorremmo la sorpresa”: è questo che dicono le mamme e i papà all’operatore sanitario che sta guardando la loro ecografia. Basterebbe un cenno per conoscere il sesso, eppure si sceglie di non farlo. Si sceglie di affidarsi al destino e di conoscere l’amore della propria vita completamente al buio. Non sapremo il suo volto, e non sapremo nemmeno il suo nome e il suo sesso.
In un’epoca nella quale gli stereotipi sono superati, in effetti, non regge nemmeno più la scusa “devo preparare la cameretta”. Cosa cambierebbe, tra la cameretta di un maschietto e quella di una femminuccia? Niente. Perché quindi non fare un salto nel buio? E non regge nemmeno la scusa "dobbiamo scegliere il nome". Possiamo sceglierne due e dare il nome al momento della nascita! Oppure scegliere un nome gender neutral e unisex, come Andrea, Nicola o Alex.
Non voler sapere il sesso nasconde una fiducia completa nel destino, in Dio o chi per lui (al di là del credo religioso!) e rappresenta una scelta controcorrente che permette di vivere la gravidanza davvero come un tempo, quando la tecnologia e il sapere non invadevano la nostra quotidianità. Sarà una sorpresa bellissima, conoscere il proprio figlio o la propria figlia alla nascita, e sarà bellissimo vivere i nove mesi di attesa con meno stress. Perché “lasciare andare” la curiosità rimette in ordine le priorità, facendo capire che non avere tutto sotto controllo non è un male.
E se in casa c'è già un fratellino o una sorellina, sarà anche per loro un bell'esercizio di pazienza.
Rappresenta anche una scelta consapevole ed etica: se il sesso non ci interessa, significa che accettiamo tutto, che non faremo differenze, che la parità di genere, per noi, comincia già da qui. Certo che sarà diverso crescere un maschio o una femmina, ma sarà diverso perché ogni persona è diversa, non perché un genere è migliore o peggiore di un altro.
E infine non è bellissimo mettere in crisi i curiosoni e le zie Ignazie di questo mondo, quelle che vorrebbero mettere il becco in tutto e dare consigli non richiesti ad ogni incontro? “Veramente non vuoi saperlo? Ma come mai? Ma siete sicuri?”: SIIII! Siamo sicurissimi.
Dispositivi smart utili per la mamma che lavora
Giovedì, 01 Ottobre 2020 12:03Negli ultimi anni la tecnologia sta facendo passi da gigante. Questo progresso a volte ci spaventa, ma bisogna riconoscere che ci sono dei dispositivi elettronici, che hanno il pregio di rendere migliori le nostre vite. Pensa solo al tempo necessario per lavare i vestiti, prima dell'invenzione della lavatrice, oppure a quanto fosse noioso lavare quella pila immensa di piatti quando ancora non esisteva la lavastoviglie.
Leggi quest'articolo per scoprire utilissimi dispositivi intelligenti, che renderanno più semplice, veloce e rilassante la tua vita... In una sola parola: più smart!
Dispositivi smart utili per la mamma che lavora: guadagna tempo rendendo più smart la tua vita
Robot aspirapolvere e robot lavapavimenti... Insieme?
Torni a casa stanca, dopo un'intensa giornata di lavoro, con la sola voglia di cenare, di stenderti sul divano per guardare un film e goderti la vista dei pavimenti perfettamente puliti, senza che sia tu a dover spazzare e pulire. Adesso puoi farlo!
Sono infatti disponibili sul mercato dei robot multifunzionali, che coniugano le caratteristiche dei robot aspirapolvere con quelle dei robot lavapavimenti.
Questo piccolo elettrodomestico smart si occuperà prima di rimuovere la polvere e altri residui, e poi di lavare i pavimenti della tua casa.
I migliori robot mulitifunzionali per la pulizia della casa sono gestibili tramite app (anche con l'utilizzo dei comandi vocali). Le funzioni dell'app ti permettono sia di gestire l'orario e la durata del lavaggio che di monitorare la quantità di acqua presente nel serbatoio e la batteria residua.
Termostato intelligente
Acquistando un regolatore di temperatura smart, potrai scegliere quando e dove vuoi la temperatura ideale per ogni stanza della tua casa.
I termostati smart, grazie ad una semplice app installabile su smartphone o tablet, ti permettono di regolare e monitorare, in ogni momento della giornata, la temperatura registrata nella stanza dove è installato il sensore.
Alcuni modelli ti offrono la possibilità di installare più sensori. In questo modo potrai impostare differenti temperature per ogni stanza.
Rilevatori smart di gas e di allagamento
Proteggi e monitora la tua casa anche quando sei a lavoro.
Installando nell'abitazione dei rilevatori intelligenti di gas, potrai scoprire immediatamente se è presente una fuga di gas.
In egual modo, installando un rilevatore intelligente di allagamento, verrai subito a conoscenza di una perdita d'acqua.
I rilevatori smart ti permettono anche di minimizzare i rischi, interrompendo l'erogazione di gas e di acqua nei tubi della casa, evitando danni ingenti nell'abitazione e proteggendo te e la tua famiglia.
Proteggi la tua casa
Dotando la tua abitazione di un ottimo sistema di sorveglianza intelligente, sarai in grado di proteggere la tua abitazione in ogni momento.
Installando un sistema d'allarme e delle telecamere di sorveglianza, potrai sempre tenere sotto controllo quello che avviene nella tua casa.
Ovviamente tutto questo è gestibile tramite un'app, da cui potrai monitorare quello che viene registrato dalle videocamere e che ti avvisa in caso di effrazione o di rilevazioni di movimento.
Inoltre è stato provato che la vista delle telecamere di sorveglianza funge da deterrente contro eventuali malintenzionati.
Cosa stai aspettando? Controlla qui per trovare questi ed altri fantastici prodotti smart che miglioreranno la qualità la tua vita!
La Pimpa va a Milano (e parla lombardo!)
Giovedì, 01 Ottobre 2020 08:42La Pimpa va a Milano. Anzi, “La va a Milan”! L’iconico cagnolino a pois nato dalla penna di Altan esce in questi giorni con una nuova avventura ambientata nella capitale meneghina, per scoprire la città del Duomo e dei Navigli ascoltandola in lingua lombarda.
Di Franco Panini Editore, questa avventura fa parte della collana Città in Gioco e ora ve la presentiamo meglio.
La Pimpa va a Milano (e parla lombardo!): la nuova avventura della Pimpa nel capoluogo meneghino
I Navigli, la Basilica di Sant’Ambrogio, il Duomo e tutte le meraviglie del capoluogo lombardo in una guida specialissima: ad accompagnare i bambini per Milano è infatti la Pimpa, che da brava viaggiatrice ed esploratrice porterà i suoi lettori per le vie della città spiegando in milanese tutte le meraviglie storiche e moderne.
Con il suo sguardo sempre stupito e ingenuo, ma con tantissima curiosità e dolcezza, la Pimpa di Altan in “La Pimpa la va a Milan” offrirà in milanese ai bambini e ai lettori più grandi informazioni e curiosità, attraverso pagine narrative e attività da svolgere dentro e fuori dal libro. Nuove prospettive e nuovi sguardi, in una nuova lingua: il milanese!
Valorizzando la lingua e il legame con le tradizioni, Francesco Tullio Altan (ideatore della Pimpa, qui con testi di Alberto Galotta, disegni di Agnese Baruzzi e traduzione in lombardo di Lissander Brasca della Bangor University del Galles) avvicina i bambini alle bellezze della storia e alla magia del viaggiare nelle città, mostrando come una guida interattiva possa rendere tutto più entusiasmante. Il tutto unendo le tradizionali e iconiche illustrazioni dell’artista con un apparato fotografico che immerge la Pimpa nella nostra realtà!
Ci sono anche giochi, cartoline, adesivi, percorsi di esplorazione e curiosità sulle tradizioni milanesi. Questa è la dodicesima città che la Pimpa visita (ha visitato 12 città e 2 musei) e tutte le sue avventure si trovano nella collana Città in Gioco di Franco Cosimo Panini Editore. La particolarità di questa guida sta però proprio nella lingua, il milanese. E infatti la Pimpa la va a Milan!
Bambini e acari: come prevenire e combattere le allergie?
Mercoledì, 30 Settembre 2020 12:55L’allergia agli acari è tra le malattie più diffuse in Occidente. Questo perché l’allergene dell’acaro è tra i più diffusi nelle nostre abitazioni, e, soprattutto, perché gli acari, praticamente invisibili ad occhio nudo, si riproducono con velocità elevatissima all’interno della tanto odiata polvere che, tuttavia, non possiamo magicamente eliminare del tutto.
I sintomi? Il primo è la classica rinite allergica, con il naso che cola e la tendenza a starnutire ripetutamente durante la giornata, fino ad arrivare all’asma bronchiale. Sarà tuttavia un esame prescritto dal medico che ci dirà se il bambino è allergico agli acari. E, in quel caso, dovremo correre ai ripari. Ecco come.
Bambini e acari: come prevenire e combattere le allergie?
Gli acari si nascondono nella polvere, e, di conseguenza, negli oggetti che tendenzialmente si impolverano di più. Le superfici, quindi, ma anche i tessuti, che, anche se non vediamo a occhio nudo, si riempiono delle particelle della polvere.
La prima regola per combattere le allergie agli acari dei nostri bambini è mantenere gli ambienti di casa igienizzati e puliti, soprattutto dalla polvere, procedendo con le classiche pulizie settimanali e garantendo un ottimale riciclo di aria, tenendo quindi le finestre aperte almeno mezz’ora al giorno, soprattutto la mattina (ovvero dopo esserci alzati dal letto, tra i “luoghi” più frequentati dagli acari). In questo modo si abbasserà anche l’umidità presente in casa, che favorisce il “soggiorno” degli animaletti (e per farlo dobbiamo anche evitare l’utilizzo eccessivo degli umidificatori - se non in presenza di mal di gola - e di stendere i panni bagnati in casa con le finestre chiuse).
Per le pulizie, utili sono l’aspirapolvere con filtro HEPA e i panni cattura polvere (da sostituire con dei panni in tessuto in microfibra che possiamo lavare e non gettare nella spazzatura dopo un solo utilizzo), ma anche gli aspiratori per i tappeti, se ne abbiamo in casa: spesso, infatti, i tessuti sono ricettacolo proprio di polvere e quindi di acari.
Altro accorgimento fondamentale è quello di utilizzare per i rivestimenti di letti, cuscini e divani tessuti e biancheria con tecnologie antiacaro certificate, così come cuscini, materassi e prodotti pensati appositamente per combattere e alleviare l’allergia agli acari.
Queste coperture di Allergosystem (dai copricuscini, ai coprimaterassi e ai copripiumoni) sono realizzate in vari tessuti, dal tessuto non tessuto 100% polipropilene alla microfibra di poliestere, fino al cotone naturale 100%. Proteggono dagli acari in maniera molto efficace, grazie alla trama di tessuto finissima e alla barriera protettiva che tiene lontani gli acari della polvere permettendo alla pelle di respirare allo stesso tempo.
Laviamo poi spesso le tende, i tappeti e gli strofinacci della cucina, così come gli angoli più nascosti della casa (quelle a cui non pensiamo, come la parte alta degli armadi e delle librerie). Spolveriamo anche i libri: lì la polvere si accumula molto spesso. E mettiamo in lavatrice gli abiti prima di rimetterli dopo una stagione: anche lì potrebbero annidarsi acari e altri parassiti.
Evitiamo, infine, di installare della carta da parati in tessuto, preferendo quella in vinile o la semplice vernice lavabile, e cambiamo spesso i filtri come quello della cappa della cucina o dell’aria condizionata.