Scuola: rispettando le regole il rischio di contagio è pari a zero
Venerdì, 25 Settembre 2020 13:40Coronavirus e scuola, se ne sono dette di tutti i colori. È vero. C’è chi ha ragione e chi ha torto, ma alla fine solo qualche fatto è innegabile. Su tutti, l’eccezionalità di questa assurda pandemia (c’è qualcuno che avrebbe potuto arrivare preparato?); e insieme ad essa, il protagonismo dei nostri bambini. Perché si parla tanto di insegnanti, banchi, didattica, didattica a distanza, sedie, mascherine… Ma dei bambini parliamo proprio pochino.
Eppure molta responsabilità è sulle loro spalle. La buona notizia, tuttavia, è che basta seguire le regole. E stavolta per davvero, perché a dirlo sono gli esperti: se i bambini rispettano le regole (e se sono abituati a farlo a casa e fuori scuola è ancora più semplice!) il rischio di contagio e di diffusione del coronavirus Covid19 scende a zero.
Scuola: rispettando le regole il rischio di contagio è pari a zero
Sono passati pochi giorni dalla riapertura delle scuole e già ci sono i primi casi di bambini risultati positivi e, di conseguenza, di classi già rimandate a casa per una quarantena preventiva, con l’obbligo di frequenza a distanza. È normale e si prevedeva: questo coronavirus è così insidioso e potente che era inevitabile che qualche bambini arrivasse a scuola positivo.
Detto questo, è importante non darsi per vinti e soprattutto è fondamentale non abbassare la guardia. Anche perché se rispettiamo le regole possiamo arginare il rischio di moltissimo, proteggendo noi e gli altri e limitando la diffusione. Insomma: abbiamo la possibilità di fare davvero del bene. Anche partendo dalla scuola, ambiente considerato particolarmente a rischio contagio.
Ciò che dobbiamo fare, tuttavia, è seguire le regole che ci stanno imponendo scuole e governo. A dirlo è il presidente della SIP, la Società Italiana di Pediatria, e dirigente dell'Unità Operativa Complessa di Pediatria e Malattie Infettive dell'Ospedale Bambino Gesù Alberto Villani, che a Sky Tg24 (come fanno sapere da Ansa) riferisce che l’unico modo per evitare i contagi è il rispetto delle regole.
“Se si evitano gli assembramenti, se si rispetta il distanziamento, l'uso della mascherina e il lavaggio frequente delle mani, anche nell'ipotesi che un compagno di classe risulti positivo, il rischio concreto di contagio è pressoché zero”, ha spiegato, aggiungendo che “la scuola è uno dei luoghi più sicuri, perché ci sono delle regole precise e c'è chi le fa rispettare. Il problema è ciò che avviene fuori. È molto più facile che il virus entri nella scuola piuttosto che esca da scuola”.
In altre parole, i nostri bambini sono bravi a rispettare le regole, e sono bravi i loro insegnanti a fargliele rispettare. Ma come per tanti altri aspetti della vita, la famiglia deve essere la prima scuola.
“Bambini e ragazzi sono molto più ossequiosi delle regole rispetto agli adulti”, ha sottolineato Villano “e come si è visto per la raccolta differenziata (che, dopo tante campagne pubblicitarie non fruttuose, venne portata realmente all'interno delle famiglie quando fu insegnata a scuola), lo stesso avverrà in questo caso, cioè i saranno i bambini a diventare diffusori di un nuovo modo di relazionarci”.
Cosa significa? Che noi genitori dobbiamo essere per primi l’esempio, anche quando ci sembra che non ci sia pericolo, come durante gli appuntamenti al parco con altre famiglie, come durante le uscite con gli amici o i pranzi e le cene in famiglia.
E, ultimo accorgimento, il buonsenso deve sempre guidare le scelte. Proprio perché è più facile che il virus entri a scuola, rispetto a farlo uscire da lì, è bene tenere a casa i bambini con febbre e avvertire il proprio medico se ci sono stati contatti o situazioni potenzialmente rischiosi.
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Coliche nei neonati, quale biberon scegliere
Venerdì, 25 Settembre 2020 07:20Le coliche sono un frequente disturbo (non piacevolissimo) della prima infanzia. Lo sanno bene i neogenitori che si trovano con un neonato che piange per ore (soprattutto alla sera) e che devono ogni volta trovare la posizione più adatta per alleviare il dolore al pancino.
Si tratta di un fenomeno fisiologico, causato per lo più dall’immaturità dell’apparato intestinale dei più piccoli e in parte anche dall’aria nella pancia (scatenata da molteplici fattori: dal latte alla poppata, passando anche per momenti di stress). Spesso il fastidio inizia verso sera e i bambini ci comunicano con il pianto il loro malessere. Cullare, coccolare e massaggiare è essenziale, tuttavia, è possibile anche provare a prevenire il disturbo o, comunque, alleviarlo in maniera importante accertandosi che la suzione stia avvenendo in modo corretto, senza interruzioni e ingestione di aria. Sia al seno che al biberon la poppata deve essere fluida e regolare. Per questo in caso di allattamento artificiale è importante scegliere il biberon corretto.
Coliche nei neonati, quale biberon scegliere
Chicco Perfect5 è un biberon anti-colica biofunzionale, progettato e sviluppato per assecondare e adattarsi alle esigenze di poppata di ogni singolo bambino. Come?
Grazie all’INTUI-FLOW SYSTEMTM che unisce l’azione della tettarella Physio a quella dell’Equilibrium Membrane, una particolare valvola situata alla base del biberon che si attiva per consentire l’ingresso dell’aria all’interno della bottiglia e compensare, così, la formazione del vuoto che ostacolerebbe la poppata. L’aria entra dalla base del biberon per non mescolarsi con il latte e non essere ingerita dal bambino. La particolarità di questa valvola anti-colica dinamica è che reagisce anche a micro-movimenti, anche dei neonati con una poppata debole. Normalmente una valvola anticolica ha un comportamento standardizzato: o è aperta o è chiusa. La membrana Equilibrium ha, invece, un comportamento dinamico e personalizzato: è in grado di attivarsi gradualmente adattando costantemente le quantità di aria in ingresso all’intensità della poppata del bambino, evitando qualsiasi vuoto e consentendo una poppata fluida e regolare, senza interruzioni e affanno.
I benefici di questo biberon Perfect5 si vedono immediatamente: la poppata è più fluida, non si vedono le bollicine normalmente formate dall’aria e diminuiscono sensibilmente le interruzioni insieme ai rigurgiti: i test hanno mostrato un calo addirittura del 90%!
Non solo: il biberon è davvero molto bello da vedere, nonché comodissimo da tenere in mano durante la poppata e super facile da pulire perché completamente smontabile..
Insomma, ricapitolando: Perfect5 aiuta il bambino a trovare un ritmo ideale durante la poppata senza interruzioni e senza affanno, riducendo, così, l’ingestione dell’aria. Ed è super pratico e igienico.
Il prezzo? Anche quello molto interessante: Perfect5 è disponibile nei negozi Chicco, nei migliori negozi di puericultura, nelle farmacie e nello shop www.chicco.it a partire da 11,99 euro.
Il miglio, il cereale dalle mille proprietà
Giovedì, 24 Settembre 2020 13:27In Occidente non lo usiamo moltissimo, se non durante lo svezzamento dei nostri bambini. Il miglio, tuttavia, è un ottimo cereale, che permette di variare la nostra dieta e di assumere le giuste fibre in maniera diversa dal solito.
Ma non sono solo le fibre a rendere il miglio un alleato del benessere: senza glutine, aiuta il sistema digerente, ma anche i capelli, la pelle e le unghie. Ecco una breve guida ai benefici e alle proprietà del miglio.
Il miglio, il cereale dalle mille proprietà: il cereale senza glutine versatile e benefico adatto all'alimentazione di tutta la famiglia
Fa parte della famiglia delle graminacee e scientificamente si chiama Panicum Miliaceum: il miglio è conosciuto benissimo nelle nostre zone, ma solitamente lo si dà come mangime ai volatili, oppure lo si usa nella dieta di bambini e anziani (perché molto digeribile).
Tuttavia, essendo senza glutine (basta comprarlo decorticato!), questo cereale è ben tollerato dalla maggior parte delle persone ed è adatto anche a chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine, ed è quindi consigliatissimo in tutti i casi.
La sua composizione? Prevalentemente è formato da carboidrati, come la maggior parte dei cereali che portiamo in tavola, ma ha anche qualche proteina (ne contiene in quantità maggiore rispetto alla pasta derivante dal grano). A livello di sali minerali e di vitamine, il miglio contiene molto fosforo, magnesio, ferro e potassio, ed è per questo molto energizzante e consigliato anche per gli sportivi.
Ha anche molte vitamine, oltre che l’acido salicilico, un elemento che stimola la formazione della cheratina. Ecco perché il miglio è un alleato del benessere di capelli, unghie e denti, che diventeranno più belli e forti. Alcalinizzante, è consigliato anche per contrastare il bruciore di stomaco, ed è anche diuretico.
Come utilizzare il miglio? Possiamo trovarlo sotto forma di latte (e lo troviamo al supermercato), ma il suo classico utilizzo è come gli altri cereali, ovvero cotto in acqua bollente e condito con i sughi e i condimenti preferiti. Essendo piccolo e versatile, tuttavia, possiamo utilizzarlo per ricette diverse, come le polpette, o addirittura le torte.
Qui troviamo una carrellata di ricette con miglio per tutti i gusti, da quello bollito come la pastasciutta o il riso fino alle polpette e al porridge della mattina. In ogni caso, essendo così versatile e dal gusto gradevole e basico, possiamo sfruttarlo per mettere in moto la fantasia, sia durante lo svezzamento, sia per l'alimentazione quotidiana di tutta la famiglia.
Come risolvere i più comuni problemi della didattica a distanza
Mercoledì, 23 Settembre 2020 10:31La distrazione facile. Il mal di testa. Le mani che cliccherebbero ovunque. Fare lezione su Zoom non è semplice. Se non è facile per noi lavorare sempre in video conferenza, immaginatevi per un bambino… E nonostante il lockdown sia finito, con le quarantene preventive saranno molti i bambini che anche quest’anno si troveranno di nuovo immersi nella didattica a distanza.
Possiamo tuttavia rendere la cosa più piacevole, meno faticosa e più efficiente. Come? Ecco i nostri consigli per risolvere i più comuni problemi che si presentano quando i nostri bambini fanno lezione su Zoom con la didattica a distanza (DAD).
Come risolvere i più comuni problemi della didattica a distanza: i consigli per mantenere la concentrazione ed evitare i più fastidi più frequenti durante le lezioni su Zoom
Le mani che non stanno ferme
I bambini, soprattutto alle scuole elementari, tendono a non tenere ferme le mani. E durante le lezioni su zoom cosa hanno davanti? Il computer. E spesso ticchettano sui tasti. A caso. Lasciamo loro una penna e un foglio per scarabocchiare, oppure una pallina antistress: terranno le loro manine impegnate e la loro mente più concentrata
Il mal di testa
Eh già, giustamente i nostri bambini non sono abituati come molti di noi a lavorare tutto il giorno al computer. Anche solo un’ora di schermo così ravvicinato, quindi, può provocare mal di testa. Innanzitutto, cerchiamo di mettere lo schermo del computer ad altezza occhi, o con un supporto o su una scrivania abbastanza alta (in questo modo si eviteranno i dolori alla cervicale). Per quanto riguarda gli occhi, meglio utilizzare una luminosità sempre pacata e fare una pausa di venti secondi ogni venti minuti, guardando lontano (fuori dalla finestra).
La concentrazione
Eh sì, è difficile concentrarsi e soprattutto non distrarsi. Se il problema è l’ambiente (la cameretta che ha troppi stimoli), cambiamo stanza. Altrimenti proviamo a fargli ascoltare la lezione con delle cuffie, in modo che si isolino e che si concentrino sulla lezione e non sul resto.
Svegliarsi
Tanti bambini faticano a svegliarsi, quando fanno lezione su Zoom. Questo perché non hanno l’incombenza dell’uscire di casa. Devono però imparare che la lezione online è comunque un appuntamento importante. Aiutiamoli svegliandoli con della musica, con la promessa di una colazione golosa o con un’attività mattutina energizzante, come una camminata o lo yoga.
Non riuscire a stare fermi
Come le mani, anche le gambe non stanno ferme. E il corpo in generale. Giustamente! I bambini non sono fatti per stare seduti troppe ore senza alzarsi. Come per chi lavora e come per la scuola (abbiamo gli intervalli!) prevediamo quindi cinque minuti di movimento ogni ora. Obblighiamo però i bambini a farlo: a volte starebbero seduti, aumentando tuttavia il nervosismo fisico, che così si accumula.
La mancanza del contatto degli amici
Questo, purtroppo, è uno dei problemi più sentiti e comuni. Durante la quarantena e il lockdown, tuttavia, non possiamo farci molto. Una soluzione è sfruttare la tecnologia anche dopo l’orario di scuola, permettendo ai bambini di videochiamare un paio di amici per una chiacchiera da soli, come se fossero a scuola senza di noi.
Reggio Children, i webinar e i corsi online ufficiali
Martedì, 22 Settembre 2020 13:09Il Reggio Emilia Approach è un metodo educativo tipico delle scuole di Reggio Emilia, teorizzato nel secolo scorso da Loris Malaguzzi e incentrato sull’unicità del bambino, sulla cura degli ambienti, sulla creatività, sui cento linguaggi dell’essere umano e sul coinvolgimento dei genitori nel progetto didattico.
Le scuole e i nidi di Reggio mettono dunque in pratica questo innovativo e bellissimo metodo educativo: agli interessati (genitori, insegnanti ed educatori che vogliono formarsi su questo approccio) sono rivolti i nuovi webinar, corsi online a pagamento per conoscere a fondo diversi aspetti del Reggio Approach.
Reggio Children, i webinar e i corsi online ufficiali: come partecipare ai video corsi online proposti da Reggio Children, formandosi sull’innovativo Reggio Approach
Reggio Children, l’organismo ufficiale dell’educazione della filosofia educativa reggiana, ha pensato a chi, pur lontano dalla regione Emilia Romagna, desidera immergersi in questo approccio didattico, formandosi e portando così i vari metodi nelle scuole di tutta Italia, o semplicemente informandosi per avere un’idea più chiara di ciò che riguarda le scuole di Reggio.
Gli insegnanti, i pedagogisti e gli atelieristi dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia insieme a Reggio Children si offrono quindi in questi webinar e in queste conferenze durante le quali parleranno dell’approccio, raccontandosi e condividendo i progetti e le esperienze.
Distribuiti in diverse giornate, i webinar avranno luogo in diretta alle 16.30, in italiano con eventuale traduzione simultanea in inglese, e avranno una durata di due ore e mezza. Durante i webinar sarà possibile anche porre domande e ricevere risposte direttamente dagli esperti che vivono e praticano il Reggio Emilia Approach; dopodiché, l’evento registrato resterà online per un tempo limitato, con la possibilità di recuerarlo.
Acquistando l webinar live sarà possibile assistere alla registrazione per tre giorni, fare domande a insegnanti, educatori, pedagogisti e atelieristi che lavoro proprio nelle scuole e nei nidi di Reggio Emilia e Reggio Children, ricevendo poi un attestato di partecipazione, l’ingresso nella Reggio Approach Digital Community e la bibliografia di riferimento.
Le conferenze, invece, sono spazi tematici nei quali insieme agli esperti si riflette su diversi argomenti; il primo ciclo (a cui ne seguiranno altri) è dedicato alle nuove sfide dell’educazione inquadrate in questo particolare momento storico. Essendo registrate, le web conference di Reggio Children (della durata di un’ora) si potranno visionare per 48 ore nell’area riservata.
A questa pagina è possibile tenere d’occhio le prossime date con webinar e conferenze online (per ora programmati fino al 24 ottobre 2020 ma sempre in aggiornamento.
Oggi, 22 settembre 2020 alle 16.30, è previsto il webinar “La progettazione come dialogo tra adulti e bambini e tra bambini e bambini”, pensato per chi si approccia per la prima volta al metodo Reggio Children. Si parlerà del pensiero progettuale per accogliere le differenze individuali dei bambini.
Giovedì 24 settembre, invece, sarà la volta di “Bambini costruttori del loro apprendimento in relazione con…”. Qui si parlerà di apprendimento come di un processo soggettivo di costruzione che avviene in contesti di relazione in cui ambiente, materiali, bambini e adulti hanno un ruolo fondamentale. Questo appuntamento è dedicato agli educatori, insegnanti e genitori che vogliano formarsi riguardo alla scuola dell’infanzia; del nido d’infanzia si parlerà invece il 29 settembre, in un webinar dallo stesso titolo.
Come igienizzare i pavimenti senza prodotti nocivi per lasciare che i bimbi giochino in sicurezza
Martedì, 22 Settembre 2020 09:09Prima mettono in bocca tutto, poi gattonano (e mettono in bocca tutto). Poi camminano (e mettono in bocca tutto) per raggiungere uno stato di indipendenza e di gioco autonomo molto importante (e mettono in bocca tutto). Insomma: i bambini mettono in bocca tutto. E anche quando con la crescita mollano questa attività, in qualche modo le mani raggiungono sempre le fauci, e tutti i microbi e i batteri si infilano di prepotenza nel loro corpo. Che non è un male (viva gli anticorpi!), ma che ci impone qualche attenzione in più. Soprattutto, dobbiamo pensare non solo ai germi, ma anche ai prodotti che utilizziamo, per evitare di mettere in bocca ai nostri figli sostanze tossiche!
Come igienizzare i pavimenti senza prodotti nocivi per lasciare che i bimbi giochino in sicurezza: con Vileda Turbo l’igienizzazione di casa è senza sostanze chimiche.
Premessa: non è consigliabile igienizzare estremamente casa. I nostri bambini, infatti, hanno bisogno di formare il loro sistema immunitario e gli anticorpi, e un ambiente troppo sterile non permetterebbe loro questo processo. Detto questo, c’è una bella differenza tra “non igienizzare estremamente” e “lasciare la casa sporca”.
Ciò che dobbiamo fare è eseguire i nostri mestieri settimanali come abbiamo sempre fatto, con un’attenzione in più quando c’è un bambino in casa (spesso rovesciamo cose senza nemmeno accorgercene) ed evitando che tutto si sporchi eccessivamente nei giorni di intervallo tra le pulizie, perché dobbiamo sempre tenere a mente che tutto ciò che c’è sul pavimento, beh, andrà nella loro bocca probabilmente. Per lo stesso motivo, meglio scegliere detergenti naturali.
Ancora meglio: è preferibile igienizzare senza rendere i pavimenti tossici! Come? Ad esempio sfruttando strumenti che ci permettono di usare meno prodotti.
Io ho scoperto Vileda Turbo ed è una vera rivoluzione in questo senso. Questo sistema lavapavimenti permette di rimuovere oltre il 99% dei batteri senza detergenti, oltre che a essere super comodo. Ha infatti un sistema di strizzatura integrato a pedale per non strizzare manualmente il fiocco bagnandosi le mani, controllando allo stesso tempo il grado di umidità del panno in base al pavimento che dobbiamo lavare; io quando lo utilizzo sul parquet, ad esempio, strizzo molto molto bene, lasciando il fiocco quasi asciutto, perché sul legno è meglio usare meno acqua.
Come funziona? Semplicemente si tratta di un sistema lavapavimenti con fiocco in microfibra 2in1 (che possiamo poi lavare in lavatrice a 30 gradi) che assorbe molto bene e che è adatto a tutte le superfici, anche le più delicate come marmo e parquet. Questo panno si applica su una piastra triangolare, che arriva in tutti gli angoli e che lo rende davvero molto maneggevole, molto più di quella classica tonda. La rivoluzione sta proprio nel materiale di questo fiocco, la microfibra, che raccoglie tutta la sporcizia in maniera super efficiente e che permette, così di usare meno detergente, se non di non usarlo del tutto.
Credo quindi che sia la soluzione perfetta: permette infatti di igienizzare casa senza prodotti aggressivi e, dall’altra parte, senza renderla inutilmente sterile, passando una volta di più il panno (perché è così comodo che non pesa nemmeno tirarlo fuori!) e assicurando così ai bambini e a noi stessi una casa pulita, detersa e sicura.
Tendenzialmente, quindi, cerchiamo di pulire la nostra casa e i nostri pavimenti con prodotti delicati, prediligendo la frequenza rispetto alla forza. Ovvero: meglio pulire in maniera meno aggressiva (ad esempio con semplici spugne imbevute di acqua molto calda per igienizzare le superfici quotidiane) rispetto ad utilizzare prodotti chimici pericolosi che, matematico, andranno in bocca ai nostri bambini!
10 domande da porsi prima di scegliere un salone di bellezza
Venerdì, 18 Settembre 2020 07:02Scegliere il giusto salone di bellezza non è facile- dopotutto nessuno vuole ricevere un trattamento sbagliato. Ma ora, con il COVID-19 che infuria in tutto il pianeta, ci sono molte altre cose importanti di cui preoccuparsi, soprattutto: la nostra sicurezza. Sfortunatamente, la cura delle nostre sopracciglia o delle unghie adesso, comporta un nuovo livello di attenzione da mantenere che va ben oltre l’insoddisfazione per il nostro riflesso nello specchio.
Per rendere le cose più complicate, molti di noi non sanno nemmeno fino a che punto sono cambiate le leggi che regolano i saloni di bellezza, rendendo molto più difficile scegliere un salone di bellezza basato sulle sue buone pratiche anti-COVID.
Se ti senti un po 'sopraffatto, dai un'occhiata alla lista qui sotto per scoprire quali domande dovresti porti prima della tua prossima visita in un salone di bellezza, per stare al sicuro. Chi ha detto che non puoi aiutare ad appiattire la curva del virus e apparire favolosa mentre lo fai?
10 domande da porsi prima di scegliere un salone di bellezza: quali domande porre e porsi prima di recarsi dall'estetista o dal parrucchiere
Quali misure di sicurezza sono state adottate nel salone?
Secondo le linee guida per i trattamenti con contatto ravvicinato, le postazioni di lavoro dovrebbero trovarsi ad almeno 2 m di distanza l'una dall'altra. Se ciò non fosse possibile, installare schermi trasparenti tra le postazioni di lavoro in modo da impedire il contatto diretto tra i client. Abiti nuovi e asciugamani dovrebbero essere forniti per ogni nuovo cliente che entra. Il personale deve indossare visiere trasparenti (le maschere antivirali sono opzionali) che coprono il naso e la bocca in ogni momento, così come guanti monouso che cambiano dopo ogni cliente. Dovrebbe essere attuata una politica senza contanti, per eliminare la necessità di toccare monete e banconote. E, ultimo ma non meno importante, dovrebbe esserci un disinfettante disponibile per i clienti, idealmente sia all’ingresso che nei bagni.
Posso leggere riviste e prendere un caffè nell'area di attesa come una volta?
No. Sfortunatamente, le aree di attesa dei clienti sono luoghi in cui è fin troppo facile entrare in contatto con tutti i tipi di germi, e diffonderli così con I clienti seduti insieme a te, sfogliando le stesse riviste, o sorseggiando un caffè. Attualmente, sono consentite solo le aree di attesa dei clienti in cui è possibile mantenere le distanze sociali e anche in questo caso, può essere servita ai clienti solo acqua, in bicchieri o bottiglie usa e getta. In linea generale, tuttavia, sarebbe meglio non entrare per un appuntamento troppo presto, per evitare situazioni che aumentano il rischio di infezione. O dover fare la fila all'aperto sotto la pioggia!
Devo indossare guanti e mascherina nel salone di bellezza?
Sì, dovresti indossare una mascherina e mantenere una distanza di almeno 2 m quando visiti un salone di bellezza, almeno quando ti trovi nelle aree di accoglienza e di attesa. Non devi indossare i guanti, ma probabilmente ti verrà chiesto di disinfettare le mani all'arrivo.
Posso andare nel salone di bellezza con un amica?
Godere di un trattamento in compagnia con la tua migliore amica in un salone di bellezza non è qualcosa che probabilmente sarà molto fattibile attualmente. Mentre non ci sono regolamenti che ti vietano di entrare nel salone di bellezza con qualcuno, è probabile che il distanziamento sociale proibisca un trattamento congiunto. Per non parlare del fatto che essere a 2 m di distanza dal tuo amico significa che dovresti alzare considerevolmente la voce per essere ascoltato ... e alzare la voce è sconsigliabile, poiché espelli più goccioline di saliva nell'ambiente circostante.
Il salone utilizza i metodi necessari per sterilizzare correttamente gli strumenti e le superfici?
Tutti gli strumenti utilizzati durante le procedure e i trattamenti devono essere usa e getta o sterilizzati con un'autoclave, una potente macchina che uccide batteri, virus e funghi. Anche i tavoli, le sedie e i lettini per i trattamenti devono essere puliti con un disinfettante dopo ogni trattamento. Inoltre, gli appuntamenti devono essere opportunamente distanziati in modo da consentire il tempo necessario per disinfettare adeguatamente ogni postazione di lavoro. Qualsiasi salone di bellezza che mette la quantità sulla qualità in un momento come questo non è degno dei tuoi soldi (o di nessuno!)!
Con quale frequenza vengono disinfettate le superfici e gli strumenti utilizzati?
Come detto il salone deve utilizzare disinfettanti approvati e la sterilizzazione in autoclave. Ma sterilizzare una volta al giorno non è sufficiente. Per aiutare a fermare la diffusione del COVID-19, le superfici e gli strumenti devono essere disinfettati dopo ogni cliente. Anche le maniglie delle porte, gli interruttori della luce e altri oggetti toccati da più persone, devono essere disinfettati regolarmente, più volte al giorno. Anche le visiere indossate dal personale devono essere adeguatamente pulite alla fine del turno o cestinate
Gli appuntamenti possono essere presi telefonicamente o devo prenderli di persona?
I centri responsabili incoraggeranno i loro clienti a chiamare in anticipo per fissare gli appuntamenti. Questo non solo aiuta a limitare il numero di interazioni sociali che dipendenti e clienti possono avere, ma consente anche al personale del salone di bellezza di selezionare i potenziali clienti. Lo screening dovrebbe includere alcune domande basilari ma importanti, ad esempio se il cliente o i suoi parenti stretti hanno avuto febbre, brividi o difficoltà respiratorie o si sono sentiti male nelle ultime 24 ore. Queste informazioni aiuteranno a determinare se l'appuntamento di un cliente debba essere posticipato fino a quando non saranno sicuri di non aver contratto COVID-19.
Come posso essere sicuro che nessuno infetto da COVID-19 abbia visitato il salone di bellezza prima di me?
Come accennato in precedenza, il personale del salone di bellezza dovrebbe condurre una breve intervista telefonica con ogni potenziale cliente prima di fissare un appuntamento. A condizione che vengano prese questa e le altre precauzioni precedentemente menzionate, il rischio di contrarre il COVID-19 in un salone di bellezza dovrebbe essere quasi zero. Se, d'altra parte, chiami in un salone di bellezza per fissare un appuntamento e nessuno ti pone domande sui sintomi di COVID-19, potrebbe essere una buona idea prenotare altrove.
Va bene togliermi la mascherina/i guanti durante un trattamento?
Indubbiamente è più sicuro indossare mascherina e guanti al giorno d'oggi - la ricerca ha dimostrato che indossare una mascherina è utile per impedirci di trasmettere il virus ad altri, se dovessimo averlo. Esistono, tuttavia, molte procedure e trattamenti estetici di bellezza che sarebbe del tutto impossibile per il personale eseguire su un cliente indossando guanti - ad esempio fare una manicure. Dato che un salone di bellezza presta sufficiente attenzione al processo di sterilizzazione di tutte le superfici e gli strumenti, togliersi i guanti per quella manicure, o la maschera per la mesoterapia, non dovrebbe mettere a rischio significativo di contagio. Per quanto riguarda il personale del salone di bellezza, non ti preoccupare, poiché le visiere che devono indossare sono abbastanza protettive per loro.
Il salone offre alcuni campioni che posso provare mentre sono lì?
Provare alcuni campioni gratuiti di prodotti di bellezza è sempre un'esperienza divertente che può portare alla scoperta di un nuovo prodotto o marchio preferito. Attualmente, tuttavia, il contatto con i clienti all'interno del salone con i campioni dovrebbe essere ridotto al minimo, con piccoli campioni confezionati singolarmente che dovrebbero essere dati al cliente per provare a casa anziché applicati al salone.
La riapertura dei saloni di bellezza in Italia è stato un momento emozionante per milioni di italiani. Il COVID-19 è estremamente pericoloso, ma sappiamo come batterlo: se tutti teniamo a mente le nuove norme di sicurezza, possiamo uscire vivi da questo anno folle non dovendo rinunciare alla cura di noi stessi!
Settembre, ottobre e novembre sono i mesi in cui al mercato troviamo la patata dolce, o patata rossa, o, ancora, batata. Dal gusto più zuccherino rispetto alla patata normale, ricorda la zucca (e con lei si sposa benissimo). Ha molte proprietà benefiche e nutrienti ed è buonissima come contorno autunnale!
Ecco quindi come preparare la patata rossa al forno per un contorno sfizioso, gustoso e nutriente, arancione come le prime foglie che cadono dagli alberi rendendo tutto super Hygge.
Patate dolci al forno: come cucinare la batata rossa al forno per un contorno delizioso
Come stimolare e incoraggiare la libertà d’espressione nei bambini
Giovedì, 17 Settembre 2020 08:17“Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo”: questo dice la Convenzione sui diritti dell’infanzia, sancendo, di fatto, il diritto del bambino a esprimersi secondo la sua unicità e la sua individualità.
Viviamo, tuttavia, in una società molto omologata, anche nell’espressione dell’individualità. Come fare, dunque, per aiutare i bambini a trovare il loro vero io e il loro vero essere? Come guidarli verso un gusto che sia loro, verso un pensiero personale e verso una capacità di costruirsi delle opinioni sane e personali?
Come stimolare e incoraggiare la libertà d’espressione nei bambini: i consigli per aiutare i bambini a trovare il proprio vero io
Lasciare che scelgano la propria pettinatura
Non è una frivolezza, ma una parte fondamentale della vita: come acconciamo i capelli dice chi siamo. Lasciamo quindi che siano i bambini a decidere il loro taglio (quando possibile) e la loro acconciatura, evitando frasi come “i capelli lunghi sono da femmina” o “la frangia è scomodissima, e poi stai meglio senza”. Sì, possiamo guidarli o proporre pettinature, e non sempre possiamo lasciare che facciano le pazzie che vogliono, ma tra il guidarli e il vietare di esprimersi attraverso i capelli ne passa di acqua sotto i ponti!
Lasciare che scelgano i loro vestiti
Come sopra, non è qualcosa di frivolo e soprattutto non è solo un esercizio di indipendenza utile alla crescita; è anche un modo per far sì che i bambini esprimano la propria personalità in maniera creativa.
Ascoltare
A volte sembra facile, altre difficile, ma spesso ci pare anche inutile, perché i bambini ci dicono così tante cose da lasciare che scorrano via. Ascoltiamo invece le loro parole, cerchiamo di capirle più profondamente e non sminuiamo le loro emozioni quando ce le vogliono esprimere. In questo modo i bambini capiranno, in maniera conscia o meno conscia, che il loro pensiero è importante.
Scegliere i giusti cartoni e i giusti film
Non proponiamone solo uno, ma lasciamo che ne guardino quanti ne vogliono (non in termini di tempo: la tv va limitata durante il giorno; parliamo di ventaglio di scelta). I cartoni animati e i film per bambini, infatti, sono fatti proprio per loro e ognuno ha un messaggio diverso. In questo modo i bambini ascolteranno messaggi diversi e formeranno una loro coscienza senza il rischio di fossilizzarsi su pochi e limitati concetti.
Cercare la rappresentazione e la diversità
Le bambole, i cartoni, i libri: scegliamo quelli che includano la diversità in termini di rappresentazione. Bambole con colori di pelle diversa, film e cartoni che parlano di situazioni e famiglie diverse, libri che includano tanti bambini differenti… La rappresentazione è fondamentale per trovare se stessi, per acquisire autostima e per stimolare la creatività personale.
Giocare ai travestimenti
È un gioco fondamentale per la crescita e permette di “mettersi nei panni di” e di trovare i propri. Lasciamo quindi una cesta piena di vecchi abiti, accessori e tessuti che non utilizziamo più, lasciando che i bambini giochino al travestimento e alla scenetta ogni volta che se la sentono.
Lasciare scegliere la propria musica
È bello trasmettere ai bambini le proprie passioni, come quella musicale. Ma dopo aver fatto ascoltare i nostri artisti preferiti, lasciamo che i nostri figli scoprano i loro, senza pregiudizio e ascoltandoli!
Lo sport? Non esistono solo danza e calcio
Ci sono fiere ed eventi fatti apposta, che presentano ai bambini e alle famiglie gli sport della zona. Magari non lo sappiamo, ma c’è una palestra di roccia vicino a casa. E il corso di nuoto sincronizzato esiste anche qua! In alcune città e paesi, poi, ci sono molti corsi di karatè e arti marziali, oppure di pattinaggio, skateboard, sci, yoga, rugby… Anche lo sport è molto educativo, soprattutto quando si sceglie una disciplina guidati dal proprio gusto e non dai compagni che in massa fanno quel determinato sport!
Se non dorme tutta la notte, non è perché sei “una cattiva madre”
Mercoledì, 16 Settembre 2020 13:53“Ma è bravo?”. “Ma è brava?”. Una domanda che implica altro, ovvero: “Ma ti dorme la notte?”. Perché è questo che rende un bambino “bravo” secondo i luoghi comuni: se dorme la notte è bravo; se non dorme, beh, non lo è. E se non lo è, beh, c’è qualcosa di sbagliato che i genitori stanno facendo.
E invece no! Non è assolutamente così. E se già il concetto di “bravo/brava” è qualcosa da superare, lo è ancora di più nel caso dei neonati, che non sono bravi o brave solo se dormono la notte, se piangono poco o se spuntano le classiche caselle dei “bravi bambini” secondo le zie Ignazie di questo mondo.
Se il bambino non dorme, non è perché sei “una cattiva madre”: no, i luoghi comuni sono tutti sbagliati
Dai, provate a contare: quante volte, nel primo anno di vita di vostro figlio o di vostra figlia, vi hanno chiesto “Ma è buono? Ma è brava? Ti dorme tutta la notte?”.
Le routine del sonno, insomma, sembrano essere il metro di giudizio preferito dai curiosi che ci chiedono come stanno andando i primi mesi. E se la risposta è: “Beh, non dorme molto durante la notte, si sveglia spesso”, quasi ci sentiamo in difetto. Come se il fatto che nostro figlio non dorma tutta la notte come noi esseri umani adulti faccia di noi dei cattivi genitori, non in grado di aggiustare la routine notturna in poche settimane.
Ma questa routine ha bisogno dei suoi tempi, e soprattutto ogni bambino è diverso. C’è poi il discorso del “come dorme”. Dorme con voi? “Ma poi prende il vizio!”. Dorme nel lettino? “Cavolo, ma non gli mancherà il contatto fisico?”. Dorme nel lettino nella sua cameretta? “Ma siete pazzi, di già?”. Le opinioni si sprecheranno. L’importante è non lasciarsi scoraggiare dal giudizio.
Certo, i consigli sono spesso benaccetti, così come il confronto con altre mamme. Ma quando il confronto diventa unilaterale e il giudizio si insinua nello sguardo, allora è bene fare un passo indietro. Non lasciamo che questo giudizio ci dica che siamo cattivi genitori! Perché non lo siamo. Perché non sono le ore di sonno del nostro bambino a renderlo “bravo” o “cattivo” o a rendere noi “bravi” o “cattivi” genitori.
Lo stesso discorso vale per il pianto. “Ah, piange molto?”. Insomma: “Non è bravo”. “Non siete bravi genitori”. Il pianto è semplicemente l’unico modo di comunicare che un bambino ha in questi primi mesi di vita. Perché relegarlo quindi a un fastidio da superare e da correggere per far sì che il bambino diventi un bravo bambino? Ciò che dobbiamo fare è ascoltare questo pianto, capire il problema davvero, e non cercare di calmarlo solo per silenziare il fastidio! Non siete quindi cattivi genitori perché vostro figlio piange più della media. Anzi.
Evitiamo quindi di usare queste parole. Chiedere è lecito, non c’è nulla di male, ma è bene non farlo con il classico “Ma è buono/a?”. Possiamo chiedere quante ore dorme di fila, quando mangia, come si comporta nei primi mesi: la curiosità è naturale, ed è giusto anche confrontarsi. Sono le parole che sono sbagliate, perché implicano altro. E usare parole diverse è semplicissimo! Basta cominciare a farlo con naturalezza.