(Photo credit: KraftCanada.com)
La cheesecake è una delle nostre ricette top. Semplice da fare, piace solitamente a tutti e possiamo sempre variare il topping scegliendo la frutta di stagione che preferiamo. Tuttavia la facciamo in versione veg, evitando il formaggio. Per renderla più sfiziosa, stavolta l'abbiamo preparata in barattoli da servire dopo cena per fare una figura coi fiocchi.
Cheesecake veg in barattolo: la ricetta della cheesecake vegana da servire nelle mason jar
Con il burro di mandorle fatto in casa è semplicissimo trovare sempre nuove colazioni e nuove merende, per proporre ai bambini pasti salutari ma tanto gustosi. Il pudding, ad esempio, è delizioso, e lo si può preparare la sera per la mattina! Con frutta e cereali, è un connubio perfetto di ingredienti benefici, ed è davvero, davvero delizioso.
Pudding al burro di mandorle per colazione in barattolo: la ricetta per una colazione a base di burro di mandorla, frutta e fiocchi d'avena
(Photo: www.thisgalcooks.com)
Per fare una figura pazzesca con i nostri invitati, noi proviamo sempre ricette semplici semplici (perché il tempo non è mai abbastanza!) che però abbiano quel tocco in più che sappia stupire gli ospiti. Questo dessert è proprio questo: una semplice ricetta della tradizione (un semplice budino) rivisitata in chiave totalmente veg e proposta in barattolo, l'ultimo trend dell'impiattamento.
Budino vegan al cacao in barattolo: come trasformare un dessert semplice e tradizionale in qualcosa di unico
La mostra di Chagall alla Permanente di Milano
Mercoledì, 18 Ottobre 2017 09:19(Marc Chagall, La passeggiata, 1917/18. © 2017 Foto Scala, Firenze, © Chagall ®, by SIAE 2017)
Le mostre interattive e “diverse” sono davvero un’ottima occasione per avvicinare i bambini all’arte e ai musei. Le prime visite dovrebbero sempre essere divertenti e diverse, e in questo senso la mostra dedicata a Marc Chagall in programma in questi mesi a Milano fa davvero al caso delle famiglie!
Una mostra interattiva, immersiva, che farà vivere l’arte di Chagall dall’interno, con una sapiente regia pensata apposta per l’esposizione.
La mostra di Chagall alla Permanente di Milano: l’esposizione dedicata al mondo fantastico del pittore bielorusso, fino al 28 gennaio 2018 a Milano
Pensata da Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi (con una colonna sonora ideata da Luca Longobardi), la nuova mostra dedicata a Marc Chagall in programma dal 14 ottobre 2017 alò 28 gennaio 2018 presso il Museo della Permanente di Milano (in via Turati 34 a Milano) si prospetta già tra le più spettacolari e coinvolgenti della stagione.
“Chagall. Sogno di una notte d’estate” si inserisce nel solco delle nuove mostre che utilizzano il digitale e la tecnologia per esaltare l’arte dei grandi maestri creativi, proponendo le opere in una chiave finalmente diversa, coinvolgente ed entusiasmante: l’esposizione si caratterizza infatti per come una mostra multimediale fatta di musica, video e pittura, come uno spettacolo unico e irripetibile.
L’allestimento è davvero incantevole: la mostra-spettacolo permetterà agli spettatori di godere dell’opera di Marc Chagall attraverso 12 sezioni, 12 macro-sequenze: Vitebsk, piccolissimo villaggio russo in cui Chagall è nato, la vita, la poesia, i collages, la guerra, le vetrate, l’Opéra Garnier, Daphnis e Chloé, i mosaici, il circo, le illustrazioni per fiabe, la Bibbia. Il tutto non come nelle solite mostre, ma immergendosi completamente nella sua opera, che starà tutta attorno al pubblico, esplodendo in colori, video e musica.
Grazie a questo nuovo modo di esporre le opere di Chagall, i visitatori potranno ammirare dettagli finissimi e passaggi emozionanti poco visibili normalmente, percependo in maniera massiccia la ricchezza espressiva e la densità del mondo onirico del pittore, fatto di sogni, religione, suggestioni, collage ed emozioni pure.
Ai bambini solitamente il suo tratto piace molto: tra colori tenui, segni semplici ed esplosioni di espressività, quella di Chagall è una creatività che acchiappa tutti, che affascina tutti, in particolare i bambini, che apprezzeranno certamente questo modo di conoscere in maniera divertente e appassionante il pittore.
Per le scuole sono poi organizzate bellissime visite didattiche in collaborazione con Giotto e i suoi colori: il Laboratorio per le scuole dell’infanzia e per quelle primarie, “Sognando Chagall” (che ha una durata di 90 minuti e costa 90 euro + il biglietto di ingresso, gratuito per i bambini sotto ai 4 anni, a 6 euro per quelli fino ai 10 anni e a 11 euro per i ragazzi dagli 11 ai 18 - prenotazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e 02 8929711), farà entrare nel mondo di Marc Chagall i bambini attraverso un’esperienza immersiva per cercare gli elementi ricorrenti della sua arte e del suo linguaggio. Si darà vita ai personaggi, si racconteranno le loro storie, come a teatro, immergendosi nella creatività e nel mondo sognante di questo artista.
Per tutti gli altri, le informazioni e gli orari si trovano qui.
Giulia Mandrino
9 libri per insegnare l’empatia ai bambini
Martedì, 17 Ottobre 2017 14:49Insegnare l’empatia passa prima di tutto dal dialogo e dal buon esempio: dal dialogo quando parliamo apertamente di emozioni con i bambini sin dai primi anni di vita, e dal buon esempio quando mostriamo loro che prima di giudicare e prima di allontanarci dagli altri, magari attaccandoli o non sforzandoci di capire, c’è bisogno di mettersi nei loro panni, individuando quali emozioni li stanno spingendo a compiere determinate azioni.
Sembra molto astratto, ma in realtà non lo è: alla base dell'empatia sta il riconoscimento delle emozioni, quindi parlare della sofferenza quando siamo tristi, della gioia quando siamo felici, dei sorrisi, dello stress, delle arrabbiature e di tutto ciò che proviamo è il primo passo per aiutare i bambini a capire che tutti proviamo emozioni, e che è bello quando gli altri capiscono cosa stiamo passando.
La comprensione può però passare anche da un altro strumento. Come sempre, i libri e la lettura possono venire in nostro aiuto. Anche se non esistono (o se esistono ce ne sono molto pochi) libri che parlano direttamente di empatia, basta infatti proporre ai bambini e ai ragazzi racconti che parlino di diverse amicizie, di diverse situazioni e di diverse persone per infondere in loro questo nobile sentimento altruista che servirà moltissimo nella vita.
Leggere di bambini che soffrono per diversi motivi, di persone povere, di situazioni di disagio, di amicizie bellissime o di quotidianità diverse dalla nostra è uno dei tanti metodi per far sì che i nostri figli si abituino a interessarsi degli altri e delle loro storie.
Ecco quindi 9 libri per insegnare l’empatia ai bambini: attraverso 8 diverse storie e 8 diverse situazioni raccontate nei libri per bambini, i bambini possono entrare in un mood empatico e imparare l’importanza del mettersi nei panni degli altri
Amici sempre sempre (dai 2 anni)
Un’amicizia strana, quella tra una lumaca ed un elefante, che un giorno litigio. Sono però entrambi in difficoltà: a lei si rompe il guscio e a lui spunta un bernoccolo sulla schiena. Guarire, fare la pace, ma soprattutto pensare all’altro sono i pilastri di questo libro.
Litigare è normale: non è una tragedia, è sano e non esistono amicizie senza litigio. Ma come si può superare il momento? Questo libro parla del coniglio Bruno e del coniglio Bigio e della loro amicizia che sembra incrinarsi per un litigio. Che, naturalmente, supereranno, vivendo insieme una brutta avventura che li avvicina e li fa sentire uguali!
Piccolo blu e piccolo giallo (dai 3 anni)
Un classico della letteratura dell’infanzia di Leo Lionni edito da Babalibri: Piccolo Blu e Piccolo Giallo sono amici, si vogliono molto bene, e un giorno, abbracciandosi, si fondono formando Piccolo Verde! Sono diversi, quindi, ma dalla diversità nasce qualcosa di bellissimo.
Una zuppa di sasso (dai 4 anni)
Per andare oltre le prime impressioni a volte basta un libro, come questo che parla di un lupo che vaga per il bosco per cucinare una zuppa di sasso. Cerca così ospitalità nel villaggio degli animali, che nonostante il primo pensiero di timore, si ritrovano a pasteggiare allegramente insieme a lui!
Il pianeta dei calzini spaiati (dai 5 anni)
Scritto dalla Pina, questo libro parla del pianeta su cui scappano tutti i calzini costretti a sposare chi non vogliono. Perché un calzino a pois non può stare con un gambaletto? E una calza sportiva deve stare per forza con un’altra in spugna?
Christine Nöstlinger è tra le più brave scrittrici per l’infanzia: Anna è furiosa è un libro bellissimo, breve e illustrato in maniera super divertente per parlare della rabbia, di chi ci fa arrabbiare, di come gestire le emozioni e di come capire che tutti passano i momenti no, basta saperli abbracciare e accettare!
Il carrello di Madama Miseria (dai 7 anni)
Un libro davvero forte, ma che i bambini sanno leggere nella giusta maniera: al mondo non ci sono solo i fortunati, ma c’è chi vive di stenti. Questo libro parla di loro, attraverso la protagonista, e mostra ai bambini cosa significa essere poveri e miseri, tristi. Insomma, insegna a farsi le giuste domande quando ci troviamo di fronte a qualcuno di lontano da noi, mettendosi nei suoi panni e capendo che non tutto sempre va per il verso giusto, ma che attraverso piccoli gesti possiamo fare moltissimo.
Il mio peggior… amico (dai 9 anni)
Tutti abbiamo quella persona che non sopportiamo. Ma perché non riusciamo a farcela stare simpatica? Forse perché non andiamo oltre alla prima impressione. Più che al protagonista scontroso, quindi, possiamo immedesimarci nel ragazzino biondo e perfetto che cerca di essergli amico, provando a capire quel ragazzino della nostra classe che proprio non capiamo ma che ci piacerebbe diventasse nostro amico!
Io come te (per i ragazzi più grandicelli)
Il libro parte con un fatto di cronaca davvero agghiacciante, che può però diventare pretesto per imparare qualcosa di prezioso e creare qualcosa di unico. Nel romanzo per ragazzi, il protagonista Luca decide di travestirsi da immigrato mettendosi nei panni di Rajiva, per aiutare la sua famiglia, capendo sulla sua pelle cosa significa mendicare e avere una vita completamente diversa dalla nostra.
Sara Polotti
(Photo credit: Honeyville Farms)
Il pane alle mele: l'idea ricalca un po' quella del famosissimo banana bread americano, e cioè il pane alle banane, dolce al punto giusto con il salato tipico del pane. Buonissimo, no? Oggi vi proponiamo quindi una ricetta deliziosa ma soprattutto sfiziosa perché preparata nei barattoli di marmellata!
Il pane alle mele in barattolo: la ricetta del pane "in a jar", dolce e salato al punto giusto
Ricalcare le cortecce
Lunedì, 16 Ottobre 2017 14:35(Photo credit: WikiHow)
Uscite in giardino. Andate a fare una passeggiata. Recatevi al parco. Fate una gita in pineta. In montagna. Al mare. In campagna. Dovunque! Perché di alberi c’è pieno il mondo, e gli alberi sono quanto più di fantastico possiamo ammirare. Possiamo guardarli da vicino, toccarli, annusarli, arrampicarli… E poi possiamo fare arte proprio con loro, sfruttandone la bellezza naturale in tutto il suo splendore.
Ricordate i giochi all’aperto per l’inverno? Tra essi c’erano i calchi con la pasta modellabile, il colorare i vecchi rami caduti con i gessi, i pennelli fatti con le foglie degli abeti… Bene, l’attività che vi proponiamo oggi entra nel solco di queste: si può fare tutto l’anno (e inverno è bellissimo!), è artistica, ci fa scoprire cose nuove e il risultato è una fantastica opera d’arte da appendere in casa.
Ricalcare le cortecce: un’attività da svolgere all’aperto tutto l’anno per stimolare la creatività e conoscere gli alberi
Il gioco è semplicissimo: armati di carta e pastelli colorati (normali o a cera vanno benissimo, così come una semplice matita) usciamo in giardino o facciamo una passeggiata nel bosco. Quando incontriamo un albero, appoggiamo il foglio sulla corteccia e tenendo leggermente i pastelli coloriamo il foglio.
Sul nostro foglio compariranno così le venature della corteccia dell’albero, affascinanti e bellissime.
(WikiHow)
Con i pastelli a cera, poi, possiamo colorare il foglio appoggiando il pastello di traverso, steso, sperimentando così un nuovo modo di fare arte.
Ancora, possiamo utilizzare diversi colori sulla stessa corteccia, creando un effetto stupefacente e iper creativo.
L’attività è già bella di per sé, ma possiamo renderla ancora più divertente o educativa a seconda di come vogliamo passare la giornata.
Per rendere tutto più affascinante e avventuroso, basterà cercare diversi alberi e colorare i fogli con diversi colori a seconda della corteccia. I bambini si accorgeranno così che ogni albero ha una sua corteccia, così come ha una sua particolare foglia. Attaccando ai fogli con le cortecce ricalcate le foglie corrispondenti, creeranno una sorta di catalogazione dei diversi alberi.
Possiamo quindi uscire portandoci un libro dedicato agli alberi (come l’Inventario degli alberi), cercando il nome e la specie proprio mentre stiamo colorando i nostri fogli.
(Amazon)
Un’altra attività è quella del confronto diretto. Stampando su fogli A4 il nostro schema (che potete scaricare semplicemente salvandolo dall’immagine qui sotto), i bambini possono ricalcare diverse cortecce sullo stesso foglio, cercando le differenze e le similitudini, scrivendo il nome dell’albero e catalogando così in maniera ancora più schematica ma divertente.
Baby Sitter 2.0, il corso per aspiranti tate
Lunedì, 16 Ottobre 2017 07:50
Che amiate occuparvi dei bambini o che cerchiate un lavoro serio e appagante a tempo pieno, abbiamo una segnalazione per voi: Openjobmetis organizza infatti a Milano il primo corso di formazione per aspiranti babysitter che vogliono rendere il lavoretto occasionale qualcosa di serio, certificato e professionalmente impeccabile, seguendo lezioni con professionisti del settore della neonatologia e della puericultura e diventando tate qualificate, sicure e più che affidabili.
Baby Sitter 2.0, il corso per aspiranti tate: dal 26 ottobre 2017 a Milano il primo corso professionale per diventare babysitter qualificate e provare a rendere il lavoro occasionale una professione a tempo pieno
Lasciare i propri bambini alla baby sitter è quasi sempre un problema. Un po’ perché si fatica a trovarle, un po’ perché, almeno le prime volte, è sempre implicito il doversi fidare senza avere la certezza della serietà della persona, basandosi solo sulle referenze di altre mamme. Soprattutto, le babysitter sono spesso ragazze che ancora non hanno un lavoro a tempo pieno, o che per arrotondare svolgono questo lavoro accanto allo studio universitario. In ogni caso, anche laddove c’è serietà (e fortunatamente la si trova la maggior parte delle volte), non c’è mai la certezza della bontà e della professionalità. Anche perché corsi specifici non ce ne sono (se non i corsi universitari di scienze dell’educazione che portano però le ragazze a laurearsi e a diventare maestre, e non babysitter).
E se vi dicessimo che ora esiste un corso per diventare tate certificate? Un corso al termine del quale le ragazze potranno finalmente avere in mano un pezzo di carta semplice ma prezioso, che testimonierà la loro dedizione nel seguire lezioni specifiche per prendersi cura dei bambini, dai più piccoli ai più grandi.
Questo corso avrà luogo il 26 ottobre 2017 a Milano e durerà 12 ore: una full immersion al termine della quale, dopo un test finale, alle aspiranti tate verrà rilasciato un attestato.
L’obiettivo del corso (al quale è possibile iscriversi mandando il CV all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e svolgendo un test di ingresso) è quello di formare personale preparato a gestire tutti bambini, da quelli di pochi mesi ai più grandi, attraverso un percorso che dia loro gli strumenti culturali e scientifici necessari. Un’infarinatura, insomma, su tutte le nozioni necessarie per affrontare la gestione di un bambino, dalle questioni quotidiane semplici a quelle rischiose come le malattie, i segni clinici, i rischi domestici e le manovre di primo soccorso (come quelle di antisoffocamento).
A tenere il corso saranno sue specialisti del settore: il dottor Massimo Agosti, neonatologo e pediatra (nonché professore a contratto presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università dell'Insubria per l'insegnamento di "Terapia Intensiva Neonatale”), e Graziosa Giussani, infermiera pediatrica.
Le aspiranti tate seguiranno così le loro lezioni (presso Biomedia a Milano, centro di divulgazione scientifica e organizzazione congressuale, editore in ambito sanitario) che dureranno circa 12 ore e che comprenderanno “Note di medicina del neonato e del bambino” (con info su ittero, calo fisiologico, sostituti del latte materno, eritema da pannolino, pianto protratto, allergie, intolleranze, ecc…); “Note di osservazione, comunicazione e comportamento” (sul ritmo sonno-veglia, le tappe nauromotorie, lo sviluppo psicologico, il gioco, eccetera); “Il rischio domestico”, per capire i traumi, le ingestioni incongrue, l’asfissia, le ustioni, gli avvelenamenti, i maltrattamenti…
Giulia Mandrino
"Il mio palloncino", quando Cappuccetto Rosso affronta le sue paure
Venerdì, 13 Ottobre 2017 09:06Cappuccetto rosso e un palloncino rosso: una favola tenera e sgangherata, che non ha nulla a che vedere con quella che abbiamo in mente. Perché qui Cappuccetto Rosso affronta le sue paure, ma in maniera assurda, strampalata e innocente!
Il mio palloncino: quando la favola di Cappuccetto Rosso viene stravolta, il risultato è qualcosa di davvero meraviglioso
No, nel bosco non c'è solo il lupo cattivo: ci sono un lupo che fa jogging, una giraffa in incognito con impermeabile e occhiali da sole (ma vi immaginate provare a nascondere una giraffa?), un elefante impegnato a raccogliere un mazzolino di fiori per la sua topolina (e dire che siamo abituati a pensare che gli elefanti abbiano paura dei topi!), fenicotteri in cerca di gamberetti... Insomma, un bosco un po' insolito, non c'è che dire.
Quello di cui parliamo è il bosco di Mario Ramos e del suo "Il mio palloncino", libro bellissimo edito da Babalibri (casa editrice tra le migliori, che come sempre non delude, con i suoi classici per bambini e le novità più meritevoli), perfetto a partire dai 3 anni.
Una sorta di favola di Cappuccetto Rosso rivisitata: la bambina che tutti conosciamo c'è, e sta attraversando il bosco. Ma non per portare il cibo alla nonna: stavolta vuole mostrarle il suo bellissimo palloncino, rosso come lei. E, come nella fiaba a cui siamo abituati, ha molta paura del lupo. Peccato che questo lupo si riveli solo alla fine, solo dopo la sfilza di buffi animali intenti nelle loro faccende, infastiditi da questa piccola bambina che li disturba con il suo palloncino!
Bene, il lupo arriva. Ma non se la mangia, la bambina, anche se vorrebbe. Finale a sopresa per tutti bambini (ma anche per noi grandi!), quindi. Un finale divertentissimo, che fa scompisciare i bambini che a tratti fa dire un "poverino!" nei confronti di quel lupo cattivo che ci fa tanta paura!
Una favosa riscritta con ironia, simpatia e dolcezza, che mischia paura e risate: Mario Ramos, con le sue illustrazioni semplici e coinvolgenti, porta i bambini in una storia fatta equamente di parole e immagini che si rincorrono, con colpi di scena, risvolti nascosti e risate dietro l'angolo per smorzare un po' il tono lugubre della favola originale, senza estrarre fucili e senza fare male a nessuno!
Mario Ramos purtroppo non c'è più. Ma rimangono questi suoi libri teneri e geniali, che stanno benissimo sulla libreria e che i bambini possono tirare fuori quando vogliono, leggendoli e rileggendoli imparando così a memoria la storia, per rendere sdi volta in volta la favola ancora più divertente e appassionante!
Mario Ramos ribalta gli stereotipi, tiene i bambini incollati al libro con i suoi cliffhanger e attraverso una semplicissima narrazione aiuta i piccoli a capire che a volte le paure possono essere superate, perché basta guardare da vicino le situazioni per temerle un po' meno, affezionandocisi anche un po'.
Sara Polotti
(Photo: Boy and The Rabbit)
Noi adoriamo i pancake. La domenica mattina è sempre dedicata a loro, che siano preparati con la ricetta tradizionale per pancake o che siano con farina di canapa senza glutine. Stavolta vi proponiamo una versione davvero fantasiosa, che li scompone ma che ne mantiene la golosità, in una veste divertente e tutta nuova!
I pancake in barattolo: la ricetta dei tradizionali pancake rivisitata e preparata nelle mason jar