L’alimentazione è un passaggio fondamentale della crescita e rappresenta essenzialmente il primo passo verso l’indipendenza del bambino, che dopo i primi sei mesi, attraverso lo svezzamento, può cominciare a nutrirsi da solo, piano piano. Essendo un passaggio così importante, lo svezzamento rappresenta quindi il primo gradino verso la costruzione dell’identità alimentare del bambino: non sottovalutiamolo, ma, anzi, cominciamo proprio da questo periodo a educare i bambini sul cibo e i nutrienti!
Come far sì che i bambini costruiscano un rapporto positivo con il cibo: i consigli per educare al meglio i nostri figli sull’alimentazione sana, fin dallo svezzamento
Cambiare abitudini è per l’essere umano qualcosa di davvero difficile. Soprattutto da adulto. Ecco perché è bene trasmettere abitudini sane e positive fin da bambini: ciò che diamo ai nostri figli è un bagaglio importantissimo, anche a livello di alimentazione. Un bambino che svilupperà un rapporto positivo ed equilibrato con il cibo fin dai primi anni di vita, infatti, avrà più possibilità di crescere diventando un adulto consapevole di ciò che mangia.
Partiamo dunque dallo svezzamento (o dall’autosvezzamento: le regole in questo senso non cambiano). La prima regola è quella di cercare sempre di rendere il tempo della pappa un momento positivo, familiare, libero da preoccupazioni (anche se le preoccupazioni, solitamente, ci sono, dal momento che i genitori stanno cercando di capire insieme al bambino le giuste quantità, la giusta frequenza, i giusti ingredienti…). Cerchiamo, poi, di proporre una pappa perfetta, che sia adatta ai bisogni del bambino e che sia - soprattutto! - sempre varia.
La varietà è infatti una regola d’oro per far sì che i bambini imparino ad apprezzare ciò che hanno nel piatto. Proporre fin da piccoli tanti sapori e tanti colori è quindi fondamentale.
Evitiamo poi le restrizioni obbligatorie perentorie, togliendo completamente zucchero, sale, bibite… Piuttosto che dire un perentorio “Non puoi averlo”, lasciamo che i bambini assaggino tutto, continuando però a proporre cibi sani ed equilibrati in tavola (e non solo a pranzo e cena, ma anche a colazione e a merenda). Sarà il bambino che costruirà il suo gusto. E, soprattutto, non sentendosi stretto nella morsa del “non puoi” non sentirà nemmeno così tanto la voglia di cibo pesante, zuccherato e saporito industrialmente.
Questo non significa assolutamente lasciare che i bambini mangino tutto (strafogandosi quindi di zucchero o cibo spazzatura). L’educazione alimentare, in questo senso, deve passare dall’abitudine e non dalla restrizione. In che modo? Semplicemente, continuando a proporre in tavola alimenti sani e variegati. A quel punto, anche i bambini si abitueranno allo zucchero della frutta e al sapore meno zuccherato delle nostre torte fatte in casa, trovando poi il gusto industriale e troppo dolce dei prodotti da forno confezionati troppo saporito. Apprezzeranno maggiormente dell’acqua con della menta piuttosto delle bevande alla menta piene di zucchero. Preferiranno piano piano le chips di verdura al forno alle patatine iper unte.
Questo non significa certo che abbandoneranno totalmente la voglia di junk food. È saporito, e non possiamo negarlo. Ma si abitueranno a così tanti sapori che quello sarà solo uno strappo alla regola, e non una voglia costante.
In allegato, un'interessante infografica sull'obesità infantile.