Probabilmente molti genitori ne hanno già fatto esperienza: il piccolo che ha continuamente mal di pancia nei giorni scolastici; il medico che dice che è un po' di gas, o stipsi, e che consiglia fibre e verdure; e la dieta sana che comunque non cambia le cose. Non passa molto prima di capire che il mal di stomaco è causato dallo stress che la scuola provoca nei nostri bambini, no?
Nessuno vuole affermare che sia colpa dell'ambiente scolastico, delle maestre (che, anzi, spesso godono di un amore smisurato da parte dei bambini), dei troppi compiti o delle richieste troppo esigenti. Certo, a volte il pensiero di una verifica può causare ansia e stress (ce lo ricordiamo tutti!), ma la maggior parte delle volte questo mal di pancia psicosomatico è causato semplicemente da sentimenti di nostalgia di casa dei bimbi, che stando tante ore lontani dalla famiglia iniziano a risentirne. E la sera, nel letto, pensando al giorno dopo, i piccoli sentono un pochino d'ansia, riversando il sentimento - inconsciamente - sul pancino.
I bambini e il mal di pancia per andare a scuola: come alleviare un fastidio dovuto ad ansia e stress
Spesso questi episodi si circoscrivono in periodi limitati durante l'anno, e possono avere una causa precisa oppure insorgere senza motivo apparente. Il rischio talvolta è quello di scambiare questi mal di pancia nervosi (veri!) con il bisogno del bambino di fare i "capricci" perché non ha voglia di andare a scuola, come fosse una scusa.
Ma basta stare attenti ai loro comportamenti per capire che i dolori non sono strumentali, ma reali: il fastidio dura poco (al massimo mezz'oretta) prima di placarsi; i bimbi si muovono e contorcono per alleviarlo; lo avvertono nella zona ombelicale.
Non attaccate quindi il bambino, e non spazientitevi. Con qualche attenzione potete aiutarlo!
- Essendo il dolore causato dallo stress che la scuola provoca in loro, unito al fatto di stare lontani da casa per molte ore, mentre lo mettete a letto e quando il piccolo si sveglia la mattina provate a parlare con lui delle cose belle che farà a scuola, o dei suoi compagni più divertenti. In questo modo si focalizzerà su ciò che a scuola guadagnerà e non perderà (in termini di tempo lontano da voi).
- Un altro consiglio è decidere insieme a lui qualcosa da fare insieme il giorno dopo al termine delle lezioni: potete andare al parco insieme, o al cinema, o a mangiare un gelato. Sarà come pensare al giorno dopo ma distraendolo dal pensiero "scuola".
- Se vi accorgete che ciò che lo rende ansioso e triste è proprio la lontananza da mamma, papà e fratellini, perché non aiutarlo dandogli una fotografia da tenere in tasca da riguardare quando si sente un pochino giù? E' un accorgimento solo visivo, ma molto potente: gli ricorderà che voi ci siete sempre.
- Pregare insieme, indipendentemente dalla religione, può essere davvero d'aiuto: affidate insieme nelle mani di qualcun altro la vostra giornata, per far sì che sia più tranquilla. E pregare o meditare, si sa, calma e distende i nervi più di ogni altra medicina.
- Parlarne apertamente, magari quando sta iniziando a calmarsi con il passare dei giorni, può essere un toccasana. Non partite però dal problema ("perché ti fa male la pancia?") ma da altri punti, come ad esempio un dialogo su cosa gli piace o non gli piace riguardo alla scuola, e su come si può agire per risolvere il problema rendendolo innocuo (ad esempio, bambini cattivi nei suoi confronti, verifiche troppo difficili per lui, brutti voti o tutto ciò che per loro è quotidiano).
Alla fine, la cosa fondamentale è non dire mai (o fare capire con atteggiamento svogliato e supponente) che le loro sono preoccupazioni superflue o che il loro malessere è immaginario. Per i bimbi il problema è davvero importante, e come tale va trattato!
La redazione di mammapretaporter.it