Sono viziati, sono strani, sanno risolvere meglio i problemi, si sentono soli, sono dei coccoloni… I luoghi comuni - o le convinzioni - riguardanti i figli unici sono moltissimi. E si sono sviluppati soprattutto negli ultimi due secoli, non cambiando mai. Ma gli studi rivelano altro, spesso, rispetto agli stereotipi!
E se è vero che ogni famiglia è diversa, che ogni figlio è diverso e che ognuno di noi è un individuo a sé, ci sono certe tendenze che ci portano a dire che i figli unici sono davvero diversi da come li pensiamo. E certamente chi non ha fratelli si ritroverà in queste 10 cose da sapere sui figli unici!
Le 10 cose da sapere sui figli unici: i fatti su chi non ha fratelli e gli studi che smentiscono moltissime convinzioni
La sindrome del figlio unico? Non esiste
No, i figli unici non crescono egoisti e viziati perché non hanno fratelli. Quella che per decenni si è chiamata “la sindrome del figlio unico” in realtà non esiste, e a dirlo sono degli studi scientifici.
Hanno un legame più forte con i genitori
Come si legge su Focus, nel 1986 la psicologa Toni Falbo condusse nell’Università del Texas uno studio che prese in considerazione 200 individui tra fratelli e figli unici, trovando una sola differenza: i figli unici sembrerebbero avere un legame più forte con mamma e papà rispetto a chi ha fratelli o sorelle. Ed è un legame che non passa in età adulta: sì, spesso gli amici con fratelli non capiscono il legame di un figlio unico con i genitori, con le telefonate quotidiane e il rapporto strettissimo, ma è davvero unico e prezioso!
Non sono per forza viziati
Come scrive Susan Newman nel libro “The case for the only child”, i genitori tendono sì a viziare materialmente un figlio unico, ma ciò non significa assolutamente che i figli unici siano più viziati della popolazione con fratelli. Dipende dall’educazione, da quanto un genitore insegni ad essere grato e riconoscente.
Hanno più autostima
Di nuovo Toni Falbo ci chiarisce questo punto, in un’intervista a Vice: i figli unici non hanno un’autostima incredibilmente più alta degli altri, ma sicuramente leggermente più sviluppata rispetto a quella di chi ha fratelli.
Sanno interagire meglio con gli adulti
Sempre Toni Falbo nella stessa intervista racconta un fatto interessante: molti insegnanti le hanno detto - a riprova delle sue teorie - che i figli unici si contraddistinguono dagli altri studenti perché sembrano molto più a loro agio a interagire con gli insegnanti. Questo accade meno con chi viene da famiglie molto numeroso o con i fratelli più piccoli. Perché i figli unici passano effettivamente molto tempo tanto con i genitori quanto con gli amici dei genitori e con i nonni!
Hanno standard molto alti rispetto a se stessi
E non perché sono pieni di sé, anzi. Proprio perché vogliono essere all’altezza delle persone con cui passano la maggior parte del tempo, ovvero i genitori. Per questo spingono e spingono e cercano di riuscire in tutto ciò che fanno, spesso e volentieri.
Preferiscono fare che delegare
Essendo abituati a giocare da soli, a fare da soli e a stare da soli, i figli unici spesso, anche crescendo, tendono a non condividere e a non delegare, preferendo prendere in mano le situazioni. Ecco che allora preferiscono le ricerche da soli rispetto a quelle in gruppo, spesso scelgono di essere i leader dei progetti e, sul lavoro, preferiscono non avere stagisti, perché per loro delegare è faticosissimo!
Hanno moltissimi amici…
Spesso si pensa che i figli unici si sentano soli, ma la maggior parte delle volte non è così. Anzi, hanno un equilibrio molto marcato tra solitudine e compagnia, e spesso hanno molti più amici rispetto a chi ha fratelli, proprio perché essendo da soli hanno più possibilità di passare il tempo con loro, passando i pomeriggi gli uni dagli altri o facendoli dormire alla propria casa (non avendo fratelli, spesso c’è spazio). E anche per il fatto che “sono da soli”, i genitori tendono a incoraggiare le loro amicizie.
…Ma sanno anche stare da soli.
Come dicevamo, anche lo stare da soli è un tratto del figlio unico, che sa gestire i momenti di compagnia e di solitudine. Per un figlio unico avere del tempo per sé è normale, e anche quando crescerà tenderà a cercare dello spazio di sana solitudine, senza sentirne il peso ma, anzi, godendolo appieno. Senza per questo essere per forza introverso.
Non amano i litigi e i confronti
Leggendo questo studio sugli adolescenti figli unici si legge tra le righe anche una caratteristica comune a molti “only child”, ovvero la tendenza a non sopportare i litigi e i confronti, che siano con gli amici, con il capo, con i colleghi, sui social… Perché? Semplice: perché non hanno avuto la “fortuna” di poter litigare quotidianamente con un fratello o una sorella quasi coetaneo, imparando a gestirsi e a gestire la situazione. Ciò non vuol dire che non svilupperanno la capacità di risolvere i problemi. Anzi! Semplicemente, il litigio non sarà mai nelle loro corde.