Si chiama enuresi e si tratta di quel fenomeno molto diffuso tra i bambini e le bambine, che li porta a fare pipì a letto anche una volta spannolinati.
Non è solo fastidioso e faticoso, ma anche frustrante per lo stesso bambino. Ma proprio per questi motivi è un cane che si morde la coda: più ci si pensa, più ci si frustra, e meno è probabile che il problema si risolva, perché a causare la pipì a letto non sono solo cause fisiche e di sviluppo, ma anche situazioni emotive e psicologiche.
Ci sono però alcuni consigli che i genitori possono mettere in pratica per provare a risolvere il problema della pipì a letto: eccone alcuni.
Le cause della pipì a letto
Conoscere i motivi che portano alla pipì a letto è il primo passo per risolvere la situazione, poiché solo nel momento in cui si comprende quale sia il motivo scatenante si può agire in maniera precisa.
Le cause possono essere diverse e comprendono fattori fisici, psicologici o una combinazione di entrambi. Ecco alcune delle cause più comuni:
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Maturazione del sistema urinario: Alcuni bambini impiegano più tempo del previsto per sviluppare pienamente il controllo della vescica durante il sonno. Il loro sistema urinario potrebbe non essere ancora completamente maturo, quindi il bambino non riesce a svegliarsi quando la vescica è piena.
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Ereditarietà: Esiste una tendenza familiare all'enuresi notturna. Se uno o entrambi i genitori hanno sofferto di bagnare il letto durante l'infanzia, è più probabile che il bambino manifesti lo stesso problema.
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Produzione di urina durante la notte: Alcuni bambini producono una maggiore quantità di urina durante la notte rispetto ad altri, il che può rendere più difficile per loro trattenere la pipì fino al mattino.
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Problemi di sviluppo fisico: Alcuni bambini potrebbero avere problemi fisici, come un'infezione delle vie urinarie o anomalie anatomiche, che possono influenzare il controllo della vescica.
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Stress o cambiamenti: Eventi stressanti come il divorzio dei genitori, il trasloco o l'inizio di una nuova scuola possono provocare enuresi notturna nei bambini che altrimenti non ne soffrirebbero.
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Problemi emotivi: Alcuni bambini possono fare la pipì a letto a causa di problemi emotivi o psicologici, come ansia, paura o problemi di autostima.
Come affrontare il problema
Prima di tutto, per affrontare l'enuresi notturna è importante consultare un medico o una medica per escludere eventuali cause fisiche sottostanti e ottenere consigli su come gestire il problema. Il trattamento può includere terapie comportamentali, farmaci o una combinazione di entrambi, a seconda della causa sottostante e delle esigenze del bambino.
Detto questo, si possono comunque mettere in atto alcune strategie.
Consigli per affrontare la pipì a letto
A seconda della causa scatenante, ecco come ci si può muovere.
Pipì a letto e vescica
Alcuni bambini fanno la pipì a letto perché "semplicemente" non riescono a trattenere l'urina per tutta la notte, ma non hanno ancora il pieno controllo per alzarsi ad andare a farla. In questo caso, è utile assicurarsi che il bambino vada in bagno prima di andare a letto e, se possibile, svegliarsi una volta durante la notte per farlo fare nuovamente. Questo può aiutare a svuotare la vescica e ridurre la probabilità di bagnare il letto.
Andrebbero poi ridotte le quantità di liquidi che il bambino beve nelle ore precedenti il sonno, specialmente bevande contenenti caffeina o zucchero, che possono aumentare la produzione di urina.
Pipì a letto ed emozioni
Se invece il problema ha una causa psicologica o emotiva, per esempio per un periodo stressante o per dei pensieri preoccupanti, allora è essenziale dialogare e cercare di fare aprire il bambino riguardo alle sue sensazioni, risolvendo la situazione dal punto di vista psicologico, prima che fisico.
Se il problema persiste nonostante i tentativi di gestione a casa, è essenziale consultare un medico per escludere eventuali cause sottostanti e ottenere consigli più specifici sul trattamento, evitando anche di punire o umiliare il bambino per l'enuresi notturna, poiché questo potrebbe peggiorare il problema.
Sempre meglio offrire sostegno e rassicurazione, facendo capire al bambino che l'enuresi è comune e che insieme si può risolvere il problema.
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