La mattina accompagno a scuola i miei figli e la frase di saluto quando vengono lasciati a scuola i piccoli è: "fai il bravo e..". fai. il. bravo. e. Ma in che senso fai il bravo? Presuppongo che mio figlio non pesti l'insegnante e non prenda a calci i suoi amici, comportamenti questi etichettabili come negativi e forse proprio "cattivi". Ma per il resto? Ma poi, secondo voi, il bambino davvero grazie a quella frase sarà più motivato a seguire le indicazioni della maestra e applicarsi nelle attività proposte?
Come quella ampiamente effettuata di colorare dentro i bordi e punteggiare, credo per noi pareggiabili a inserire dati in un foglio excel?
Allora, fortunatamente la chirurgia va avanti, sfortunatamente la scuola molto meno, ma almeno noi mamme veniamo fuori da questo buco nero del bambino bravo!!!!
Mi sa tanto di scaricabarile "fai il bravo", una bella frase per mostrare alla maestra che noi lo educhiamo bene e che addirittura glie lo ricordiamo appena prima di andare via. Peccato che non funziona proprio così, che educazione significa "tirarsi su le maniche tutti i giorni", sforzarsi di cambiare ogni giorno per crescere come uomini e donne e dare il buon esempio, fermarsi a spiegargli i perchè della vita invece che dire "perchè si", mettersi in discussione cercando il confronto, sbagliare e mettere da parte l'orgoglio chiedendo scusa a dei cosini alti 1 metro, vedersi tirare fuori tutte le pentole dal cassetto e da un topino di un anno e mezzo, respirare e dire che è giusto così, che passerà e rimettere in ordine; riuscire a coricarsi con lui su un tappetone e concentrarsi mentre la lista di cose da fare è immensa, alzarsi di buon ora la domenica mattina per portarli a vedere un prato in fiore e cercare di rispondere ai loro 1000 perchè. Uscire a cena fuori e invece di piazzarli davanti a un tablet cercare di spiegargli i gusti e i sapori del piatto, oppure inventarsi dei giochi con carta e colori. Mettersi a cucinare la sera alle 7 stravolte e far tagliare le zucchine a loro con un coltellino e con taglia mettendoci 3 ore. Cadere e rialzarsi, scoprire i propri limiti e chiedere aiuto per superarli. Leggere un libro di pedagogia e capire che tutte quelle indicazioni sono utili ma che non basta seguire alla lettera i dettami per educare tuo figlio, perchè ogni bambino ha bisogno di cose diverse, esattamente come noi adulti: per cui solo noi mamme e papà, possiamo dare loro l'educazione tirando fuori da noi, da dentro di noi quello di cui hanno bisogno. Essere genitori significa dare, dare in maniera incondizionata rimanendo se stessi, in equilibrio e possibilmente realizzati.
Giulia Mandrino