Prima di diventare genitori si immagina come potrebbe essere diventarlo. Ci si immagina mamme, si fanno delle fantasie su come sarà il nostro bambino o bambina ( perché si decide già anche di che sesso sarà!), su come ci comporteremo noi da mamme nelle varie situazioni.
Prima di diventare genitori, quando si assiste alle dinamiche genitoriali altrui per la gestione del bambino, si commenta tra sé e sé, si giudica, si sa esattamente cosa gli altri genitori avrebbero dovuto fare o non fare in quella situazione e ci si ripromette di riuscire a fare diversamente un domani.
Prima di diventare genitori, si pensa che il proprio bimbo sarà bravissimo, dormirà tutta la notte, si sazierà senza problemi, sorriderà felice e non avrà problemi a stare con chiunque... eh sì perché di indole sia voi che il futuro papà siete tranquilli, sereni e positivi e poi sapete esattamente come comportarvi come future mamme : calme e tranquille quando tutto fila liscio, dure e intransigenti quando farà i capricci, semmai li farà! Pensate che i bambini che ogni tanto vedete per strada fare il diavolo a quattro, lo fanno solo perché hanno dei genitori troppo permissivi... se foste state voi al loro posto, avreste subito trovato il modo per calmarli!
Poi si diventa veramente genitori e dalla teoria si passa alla pratica. Ed ecco che sperimentate quanto eravate lontane dalla corretta visione dei fatti. Il bambino perfetto, quello che avete così tante volte immaginato, non esiste! Vostro figlio non è l’angioletto che avrebbe dovuto essere secondo i vostri piani, non mangia e dorme come avevate ipotizzato... fa anche altro!! Tipo piangere senza che voi ne capiate subito il motivo, svegliarsi di notte e non sempre per fame, esasperarvi in contesti pubblici senza che voi abbiate la possibilità di calmarlo.... Benvenute nel mondo reale! Quello fatto di mamme che si prodigano per cercare ogni giorno il modo migliore per crescere i propri figli, che tentano attraverso un percorso fatto di prove ed errori, che arrivano distrutte la sera e si chiedono continuamente se stanno facendo la “cosa giusta”, che vivono nell’insicurezza di essere delle buone mamme. Perché ricette magiche per crescere i figli non ce ne sono, perché non è facile fare i genitori e forse, il modo migliore per farlo è proprio mettersi continuamente in discussione, cercare nuove strade di comunicazione, accettare il proprio bambino così com’è e accettare anche noi stesse come mamme, coi nostri sbagli ed i nostri limiti.
Altro mito da sfatare è quello che prevede il bimbo come legante definitivo di una coppia, come coronamento ultimo di un amore. In realtà spesso la nascita di un figlio allontana i due partner, destabilizza gli equilibri di coppia, fa emergere caratteristiche personali sconosciute e, a volte, non gradite. Una coppia che decide di avere un bambino deve essere già molto salda di per sé, non può certo contare sul fatto che un nuovo esserino con mille esigenze possa ricucire un legame già precario. Un bambino ha bisogno di cure, attenzioni, energie, che inevitabilmente vengono tolte alla coppia. Solo con una buona intesa di base si può sopravvivere alla bufera nascita bambino. E, una volta sopravvissuti e recuperato un nuovo equilibrio familiare, allora sì che il legame tra tutti i componenti della famiglia può farsi ancora più intenso di prima.
Articolo tratto dal libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing