Rasha Rushdy, autrice del blog The Tuna Chronicles, ha pubblicato questa meravigliosa lettera a sua madre sul sito Motherly. Una dolcissima dichiarazione di amore, di fiducia e di gratitudine, per averle insegnato cosa sia la maternità, ma anche per averle nascosto quei dettagli che una madre può scoprire solo vivendola da sola.
Mamma, mi hai detto...: la meravigliosa poesia-lettera di gratitudine di Rasha Rushdy a sua madre
Mamma, mi hai detto
che la maternità sarebbe stata meravigliosa.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
cosa mi avrebbe fatto.
Come avrebbe preso tutta la donna che sono.
La donna che credeva di sapere tutto
che poteva controllare tutto
e che l'avrebbe spezzata
e le avrebbe insegnato
che ha così tanto da imparare.
Mamma, mi hai detto
che ci sarebbero state notte insonni.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
quando stancante sarebbe stato;
che il sonno sarebbe diventato un lusso, e non qualcosa
che mi è dovuto;
ma che non c'è nulla di più dolce
del sentire il suono
del loro forte respiro mentre dormono.
E che anche quando tutto ciò che vorrei
sarebbe chiudere gli occhi
per altri cinque minuti,
piccole, morbide e cicciose braccia
attorno al mio collo,
che mi cantano canzoni,
mi raccontano storie storie,
ridacchiano e strillano,
mi fanno dimenticare quando disperatamente avrei bisogno di dormire.
Mamma, mi hai detto
che avrei capito le cose un giorno alla volta.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
che la maternità avrebbe preso la perfezionista che c'è in me
e l'avrebbe abbattuta, a favore di qualcuno che
non ha scelta se non accettare
che qualche volta
"abbastanza bene"
è abbastanza.
Mamma, mi hai detto
che la maternità avrebbe cambiato il mio modo di pensare.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
che la mia memoria di ferro sarebbe stata fatta a brandelli,
e che avrei dimenticato,
sistemato in luoghi sbagliati,
e confuso cose.
Ma che non avrei ricordato meglio di nessun'altra cosa
il modo in cui pesavano i loro
piccoli, caldi corpi
tra le mie braccia,
la prima volta che li ho stretti a me.
Mamma, mi hai detto
che la maternità mi avrebbe insegnato l'altruismo.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
che a volte avrei sentito che la mia indipendenza,
la mia libertà,
il mio tempo,
il senso di me stessa,
mi sarebbero stati portati via
e che mi sarei sentita in colpa, a volte, pensando di rivolerli indietro.
Ma, in effetti, è anche un privilegio sentirne la necessità
così profondamente
e la maternità mi regala così tanto
così tanti momenti preziosi
che mi toglie il fiato.
Mamma, mi hai detto
che la maternità avrebbe cambiato le mie priorità.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
nulla a proposito delle preoccupazioni;
di quanto mi sarei preoccupata.
Sono felici? Sono sani?
Stanno bene?
Sono per loro abbastanza?
Non sapevo che i bisogni di qualcun altro potessero
totalmente e completamente
consumare ogni mio pensiero
e che tutto il resto potesse diventare
non importante,
secondario,
basta che i miei figli siano felici.
Mamma, mi hai detto
che sarebbe stata una gioia vederli crescere.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
quanto in fretta il tempo sarebbe passato;
come le ore, i giorni, le settimane e i mesi
sarebbero scivolati tra
le mie dita
così velocemente
che mi sarei trovata improvvisamente a guardare ad un ragazzino e non ad un bambino;
ad un bambino e non ad un neonato;
implorando il tempo di essere un pochino più gentile e di aspettare che anch'io fossi al passo con loro.
Mamma, mi hai detto
che la maternità mi avrebbe insegnato delle cose.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
come diventare madre mi avrebbe messo alla prova
e spinto
e fatto dubitare di me stessa
e portatomi a pensare che stavo facendo tutto nella maniera sbagliata;
Ma ogni prova, ogni spinta, ogni sfida
mi avrebbero insegnato
come agire meglio
come essere più forte
e di quello che semplicemente sono in grado di fare.
Mamma, mi hai detto
che mi amavi.
Ma, mamma, non mi hai mai detto
come quell'amore potesse scorrere così furiosamente nelle mie vene.
Come tutti gil altri tipi di amore
che avrei provato
non sarebbero stati nulla in confronto.
Come sarebbe stato un amore che mi insegna
a dare molto più di quanto avrei mai pensato di poter dare,
a volere in qualche modo dare ancora di più anche quando non mi è rimasto più nulla,
e ad essere grata per la più semplice delle gioie.
Rasha Rushdy