“Sono stanco. Sono appena tornato dal lavoro!”
Ditemi se questa scena vi dice nulla: la chiave gira nella toppa, lui entra, il cane gli fa le teste, i bambini fanno come fosse arrivato Babbo Natale, noi diciamo: “Ho girato come una trottola tutto il giorno. C'è da buttare la spazzatura ...” e lui risponde “Sono stanco. Sono appena tornato dal lavoro!”. Lui. Lui è appena tornato dal lavoro. Noi siamo state per tutto giorno seviziate dal nostro capo e i suoi progetti folli, i bambini ci hanno succhiato l'anima, i panni sono da stendere, la cena a breve inizierà a prepararsi da sola per la disperazione e lui è stanco??? Avete ragione vi servirebbe sostegno ma temo di dovervi dire che anche lui ha ragione, non sarebbe in grado di sbucciare una nocciolina.
Le nonne delle nostre nonne condividevano davvero poco con i loro mariti. Ruoli ben definiti, ognuno assolveva al suo compito e forse la sola cosa che davvero veniva condivisa all’interno di una coppia era il peso emotivo della responsabilità familiare. Quegli uomini d’altri tempi, per certi aspetti così simili a quelli moderni, sapevano bene che, come i loro padri, il loro compito era quello di uscire di casa al mattino, produrre il reddito necessario al sostentamento della famiglia e poi tornare a casa e godersi il meritato riposo. Dal canto loro, invece, quelle donne d’altri tempi si occupavano di casa e bambini assieme alle loro amiche e sorelle senza sentirsi appesantite e sopraffatte dalle loro responsabilità e sopratutto senza un lavoro fuori casa. E quando quegli uomini rientravano quelle donne li lasciavano al loro meritato riposo.
Fantascienza per noi. Ma, d'altronde, i tempi sono cambiati. Ma gli uomini riusciranno mai a stare al passo con noi donne moderne che siamo state così svelte a cambiare vita, abitudini e responsabilità all’interno del nostro ruolo di mogli e mamme ma sopratutto di donne e professioniste?
La gran parte dei nostri uomini non ha ancora capito in che secolo si trovi. Sanno che le loro compagne lavorano fuori casa, ma ancora si aspettano di trovare al loro ritorno una Marion Cunningham, come lo erano le loro nonne, o addirittura le loro mamme. Noi donne saremo anche complicate, ma loro sono fin troppo semplici. In alcuni contesti mi viene da pensare che gli uomini, come i bambini, imparino osservando. Hanno osservato i loro padri e i loro nonni e si sono adattati, forse attaccati, ad un modello che oggi non sta in piedi in nessuna maniera. Il problema adesso è che non possiamo collegarli ad internet e fargli un upgrade. E allora come fare per sopravvivere alla parità sessuale che abbiamo tanto agognato e faticosamente raggiunto?
Questi uomini tornano a casa e si mettono sul divano. Un giorno scoprono di avere una poltrona preferita e puff, il tempo che passa da quando sentiamo il rumore della chiave che gira nella toppa della porta e il primo suono che arriva dalla TV è meno di quello che intercorre tra il semaforo verde ed il primo colpo di clacson. E guai a sindacare, si rivolgerebbero a noi come se avessimo appena profanato la caverna protetta da un ferocissimo drago pronto a divoraci, e noi non otterremmo nemmeno una parte dell’aiuto domestico di cui avremmo bisogno dopo un’interminabile giornata di triplo lavoro, quello di moglie, quello di mamma e quello di donna lavoratrice.
Ciò che spinge gli uomini a farsi largo tra il caos domestico, ignorandolo beatamente, con il solo scopo di imbambolarsi davanti ad uno schermo, è il testosterone. Diciamo sempre che gli uomini sono governati dal testosterone e ciò non è limitato alla sfera sessuale, gli uomini sono spinti dal testosterone tutto il santissimo giorno, ogni giorno. Il loro cervello ancestrale è strutturato in modo che siano capaci di sopportare lo stress di provvedere al sostentamento della famiglia, ancora come era nella preistoria, come se tutto il peso di questo compito gravasse su di loro. La mattina escono di casa pieni di testosterone, durante la giornata lo utilizzano per gestire se stessi, il lavoro e lo stress ed all’ora di rientrare sono sfiniti, poveri del loro preziosissimo testosterone, la loro carica vitale. Tanto per capirci, a casa ci arriva un cellulare completamente scarico; non si potrebbe nemmeno accenderlo, figurarsi avere una conversazione, anche solo di due minuti. Arrivati a quel punto potrebbero trovare una scena da “Apocalipse now” dietro la porta di casa, punterebbero comunque al divano. Gli serve una ricarica, una ricarica di testosterone. E indovinate come si ricaricano? Guardando la TV, leggendo il giornale, stando al PC, o roba simile. Avete mai notato che gli uomini hanno questa smisurata passione per gli schermi a sessanta milioni di pollici? Nessun riferimento sessuale nelle smisurate dimensioni dei TV più acquistati dagli uomini, la logica è quasi banale: grande TV, tanto testosterone, piccolo TV, poco testosterone. Questa é la loro inconscia associazione mentale.
La maggior parte degli uomini ci mette mezz’ora o un'ora a ricaricarsi abbastanza da riuscire a partecipare alla vita di coppia o addirittura a dare una mano nei lavori domestici, qualcuno forse avrebbe bisogno di giorni. Ma noi donne, con tre lavori full-time a tempo indeterminato, perché mai dovremmo concedergli questo lusso quando invece avremmo bisogno del loro aiuto subito? Sono ancora in garage che già gli avremmo fatto fare tre o quattro cose.
Come avrete sicuramente notato, scaricati da tutto il loro amato testosterone non faranno nulla e le nostre richieste finiranno puntualmente nel vuoto senza far eco. Allora perché non aspettare? Perché siamo così fortemente restie all’idea di imparare dalle nostre sagge nonne e tutte le loro antenate e non li lasciamo lì per un po' sotto carica, in uno spazio completamente e totalmente loro, a ricaricarsi un pochino, come hanno imparato a fare dai loro padri e come li spinge a fare il loro cervello atavico? Infondo mezz’ora o un'ora dopo li avremo tutti per noi. Se avranno avuto la possibilità di non essere interrotti nel loro processo di ricarica, se il loro inconscio si sarà accorto del fatto che stiamo rispettando uno spazio così vitale, un tempo ed una necessità fisiologica, saranno pronti e disponibili ad usare il loro ritrovato testosterone per soddisfare ogni nostro bisogno, o quasi.
Io sono convintissima del fatto che un uomo che, ovviamente inconsciamente, si renda conto del fatto che le sue necessità biochimiche siano, quantomeno, trattate con rispetto, asseconderebbe la sua donna in ogni capriccio. Ed è questo che bisognerebbe fare, mostrare lo stesso rispetto che siamo sicure di meritare. Basterebbe comprendere che sono governati dagli ormoni molto più di quanto lo siamo noi, che come noi in altri ambiti, hanno bisogno dei loro tempi e dei loro modi per riuscire ad essere mariti presenti che partecipino attivamente alla faticosa vita domestica. Portiamo i nostri compagni con noi in questa nuova era in cui a procacciare il cibo per la famiglia non ci sono solo uomini nerboruti ma anche minute donzelle.
Sam
foto tratta da: habituallychic.blogspot.it