Alzi la mano chi da bambino non ha mai costruito nascondigli e tane. Nessuno? Eh già. Il bisogno di costruirsi uno spazio chiuso tutto per sé è insito nella natura infantile.
La tana, spazio magico per il vostro bambino, è importantissima: un luogo apparentemente banale che risponde in realtà a bisogni psicologici primari
Rami, scatoloni di cartone, lenzuola e manici di scopa sono da sempre gli alleati perfetti del bambino che tenta giocosamente di isolarsi dal mondo. Casotti, tende, fortini e nascondigli sono un gioco economicamente povero ma educativamente ricco, ricchissimo.
Fin dalla prima infanzia, i bambini tendono spesso a nascondersi: dietro ad una tenda, sotto il tavolo, dentro all'armadio di mamma o sotto le coperte. All'interno della tana il bambino può decidere di dedicarsi a qualunque attività lo aggradi in quel momento: leggere da solo, pensare e meditare, parlare con fratellini e amichetti dicendosi segreti off-limits agli adulti.
È naturale e terapeutico: se inizialmente, per i più piccoli, la tana è vista come luogo personale nel quale rannicchiarsi al riparo del giudizio adulto, in intimità con il proprio Io, crescendo diviene anche vero e proprio gioco di progettazione.
Un bastone che regge il lenzuolo trasformando il letto in una tenda canadese all'interno della quale leggere avventure di pirati armati solo di una pila; scatoloni nell'angolo del salotto per nascondersi agli occhi adulti; anche solo una fitta cupola di rami in giardino, strutturata naturalmente in modo da potersi nascondere e prendere il tè con le amichette: dentro o fuori casa, il bambino prima o poi sente la necessità di creare questi piccoli luoghi isolati. E, mano a mano prosegue con la crescita, le strutture si fanno sempre più complesse e accoglienti. Il tutto in scala "bambina", progettato per essere a misura di piccini e "vietato-ai-grandi".
Ecco perché non serve ricorrere a casette prefabbricate e arredate così minuziosamente da far crepare i nostri appartamenti d'invidia. Anzi. Meglio lasciare fare alla fantasia. Con pochi elementi e materiali trovati in casa il vostro bambino potrà mettersi all'opera con le sue mani, costruendo un luogo magico che lo farà sentire protetto e al sicuro, libero di esprimersi senza costrizioni.
All'interno del nascondiglio, vostro figlio si sente a suo agio. Può comportarsi come meglio crede, magari facendo qualche strappo alle regole quotidiane da rispettare in casa e fuori casa: dentro la tana tutto è possibile, grazie alla protezione di queste pareti così effimere eppure psicologicamente solidissime.
Soprattutto, la tana è uno luogo tutto suo. Suo personale. Lì, è lui il capo. Solo persone fidate e autorizzate possono entrarci. Questo perché, tra i sei e gli undici anni, la personalità del bambino inizia a svilupparsi e a marcare un forte senso del Sé, ad acquisire autonomia psichica. I confini della tana marcano metaforicamente quelli della sua vita interiore: qualcosa sta dentro, altro sta fuori, e finisce così per simboleggiare la sua interiorità.
Un gioco sono apparentemente banale, dunque, ma necessario allo sviluppo del bambino come persona, come individuo. Fisicamente, utilizzando le proprie mani per la costruzione, e mentalmente, il piccolo creerà i suoi confini. Un bozzolo accogliente per crescere rilassato, mantenendo un equilibrio perfetto con il mondo esterno. Perché ancor più consapevole.
Scopri 10 idee per costruire semplici tane per bambini nel nostro articolo