La società di oggi ci impone regole ben definite e rigorose: successo, controllo, puntualità, benessere, velocità, perfezione, dinamicità, essere multitasking e chi più ne ha più ne metta, quasi fossimo apparecchiature tecnologiche perfette.
Ci viene imposto un ritmo di vita esasperato, stressante ed il più delle volte ci identifichiamo con il lavoro e con quello che la società ci impone come "il meglio"; basta pensare, per esempio, a quante volte ci capita di rimandare una visita medica, una weekend fuori porta di puro piacere, rinunciare ad una festa o ad una riunione di famiglia perché l'agenda di quel giorno è troppo piena o semplicemente perché siamo troppo stanchi dalla settimana lavorativa.
Facciamo davvero fatica ad accettare le difficoltà, gli impedimenti, le sconfitte, le critiche perché la vita di oggi ce li fa vivere come dei veri fallimenti.
Dobbiamo fermarci un attimo, qualche minuto, respirare e riflettere...riflettere su ciò che siamo, su ciò che vogliamo, su ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Questo significa AMARSI!
Nel campo della salute, la nostra generazione, altamente medicalizzata, è in continua ricerca di risposte, di diagnosi, di cure e la cosa peggiore è che il più delle volte internet diventa il nostro medico curante.
Parlando con le donne e con le coppie emerge in molti la paura, a priori, di avere problemi di sterilità o di infertilità perché mi dicono che "oggi sembra che tutti abbiano problemi ad avere figli" e grazie ad internet ed alla eccessiva medicalizzazione, appunto, molte coppie intraprendono un percorso di PMA al primo tentativo fallito. Ma serve davvero?
Questo atteggiamento mi ha fatto riflettere: se è vero che come ostetrica intraprendo contatti con diverse coppie in attesa di un bebè...è anche vero che accompagno molte coppie in un percorso di PMA. Ma quante coppie effettivamente hanno bisogno di questo percorso? Cosa si può fare prima di intraprenderlo? Come si comporta la natura?
Sono risposte semplici ma che pochi sanno, o per lo meno, molti ignorano. Prima di tutto bisogna distinguere il concetto di sterilità e di infertilità; l'OMS definisce la sterilità la situazione di una coppia in cui uno od entrambe i membri sono affetti da una condizione fisica permanente, ossia irreversibile, che non rende possibile il concepimento.
L' Istituto Superiore della Sanità definisce l'infertilità come l'assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti costanti, mirati e non protetti e riguarda circa il 15% delle coppie.
In soldoni, la probabilità di successo di gravidanza in una coppia fertile con età media di 25 anni con rapporti regolari non protetti corrisponde al 25% circa per ogni ciclo mestruale; l'80-85% di queste coppie avrà successo in un anno di rapporti liberi anche non mirati.
Cosa vuol dire tutto ciò? Perché non è cosi semplice procreare anche quando si hanno tutte le carte in regola? Sicuramente di base la natura prevede una selezione all'origine, ma anche il nostro stile di vita non aiuta affatto.
Tutti sappiamo che l'età, lo stress, le droghe, l'alcol, l'inquinamento, l'obesità remano contro la procreazione, ma sappiamo il perché? La scolarità, l'entrata nel mondo del lavoro della donna e la contraccezione hanno posticipato la ricerca di un figlio. L'età della donna incide significativamente sulla sua fertilità, perché con il passare del tempo si riduce il numero di ovociti: il numero maggiore di ovociti (6/7 milioni) si ha a ben 20 settimane di gestazione, ossia quando la donna è ancora feto! Già alla nascita questo numero di ovociti diminuisce nettamente! La produzione degli ormoni sessuali di uomo e donna è regolato da l'asse ipofisi-ipotalamo-gonadi. L'ipotalamo e l'ipofisi sono strutture del nostro sistema nervoso centrale (SNC) che lo connettono al sistema endocrino, tra cui le ovaie; regolano quindi l'attività endocrina e metabolica di tutto il nostro organismo.
Lo stress, l'ansia, le droghe, l'alcol, il fumo e l'inquinamento – il nostro stile di vita- agiscono interferendo sull'attività di queste strutture. Lo stress aumenta la produzione di alcuni ormoni, come cortisolo, adrenalina, noradrenalina, che consentono al corpo di reagire ad una situazione stressante per la nostra salvaguardia. Quando lo stress diventa cronico, si aggiunge l'ormone prolattina ed insieme influenzano l'ipotalamo facendo bloccare l'ovulazione, creando polimenorrea (mestruazioni anticipate), amenorrea (assenza di mestruazioni), oligomenorrea (mestruazioni in ritardo) o spotting (perdite tra un ciclo e l'altro).
L'inquinamento, inteso come smog e sostanze dannose, che giunge a noi umani attraverso contatto diretto tramite polveri, vernici, materiali antiaderenti, plastica, alimenti, cosmetici, detergenti, pesticidi (etc) soprattutto nelle grandi città, è un interferente endocrino sull'attività dell'asse ipofisi-ipotalamo-gonadi di uomo e donna appena descritta. L'alcol, le droghe ed il fumo agiscono anche sulla produzione del testosterone, l'ormone maschile per eccellenza, diminuendo così la produzione e la motilità degli spermatozoi, aumentando i problemi genetici degli spermatozoi e, nella donna, oltre ad interferire nel ciclo ovarico, rovinano le tube di Fallopio, favorendo quindi gravidanze extrauterine ed aborti.
Il peso rappresenta il 6% di cause dell'infertilità primaria: l'adipe incide sulla produzione ormonale steroidea, quindi, l'eccesso di peso o l'eccessiva magrezza interferisce sull'attività dell'asse ipofisi- ipotalamo-gonadi.
Tutto questo fa davvero riflettere!
Nel momento in cui decidiamo che il nostro amore vuole generare una vita nuova diamoci del tempo, cambiamo abitudini, ritroviamo prima equilibrio e pace con noi stessi, cambiamo alimentazione, depuriamo la nostra vita ed il nostro organismo, acquisiamo uno stile di vita sano, dormiamo le giuste ore, ovvero, rispettiamo i nostri bisogni fisiologici, consapevoli che questo potrebbe già bastare...e, se non bastasse, ci aiuterebbe comunque in un eventuale percorso di PMA!
Ps. Rimanete connesse...to be continued!
Ostetrica Daniela Pergola
http://ostetricadanielapergola.blogspot.it/
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