La displasia broncopolmonare (BPD) è un disturbo cronico degenerativo che colpisce molti bambini nati pretermine con basso peso alla nascita, specialmente quelli che hanno avuto necessità di ventilazione meccanica e di ossigenoterapia. Trattare con successo la BDP puo' ridurre l'incidenza di altre problematiche che spesso si sviluppano in concomitanza di un parto pre-termine. Gli effetti delle terapie attuali sono poco soddisfacenti per cui si cercano nuove vie per trattare questa patologia. L'utilizzo delle cellule staminali mesenchimali (MSC) sembra essere promettente: i primi dati a disposizione indicano che le cellule staminali mesenchimali della gelatina di Wharton, presente nei cordoni ombelicali, possono avere potenziali benefici nel preservare I neonati dagli effetti di questa patologia. Numerose restano ancora le domande a cui rispondere, tra le quali anche la corretta quantità utile di cellule da trapiantare o gli intervalli piu' idonei tra le infusioni da effettuare. Le cellule staminali mesenchimali possono essere utilizzate sia come trattamento che come profilassi. Considerando che non tutti i neonati prematuri sono a rischio di sviluppare una displasia broncopolmonare, occorre avviare studi per eventuali markers che consentano di identificare su quali potenziali pazienti può essere condotta.
articolo tratto da http://link.springer.com/chapter/10.1007/5584_2014_27
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