Quando acquistiamo un prodotto, soprattutto riguardante la cosmesi naturale, ci domandiamo se effettivamente sia “naturale” come dicono: com’è possibile infatti che si raggiunga la grande distribuzione con prodotti naturali? Non sarà solo un grande business?
A volte bisogna proprio vedere con i propri occhi: inutile fare grandi pubblicità spendendo n. mila euro. Questo ha scelto di fare Weleda Italia. Ha così unito un gruppo di blogger, giornalisti, farmacisti e medici e li ha portati a visitare le sue coltivazioni in Germania, a Schwäbisch Gmünd, a un’ora di macchina da Stoccarda; tra questi ho avuto la fortuna di essere presente anche io e ora vi racconto ciò che ho visto.
Schwäbisch Gmünd è un piccolissimo paese in mezzo alle colline della Foresta Nera, polmone verde dell’Europa. Sembra infatti un piccolo villaggio degli elfi e delle fate, con case in legno e un grande senso di ordine e armonia: ti aspetti che esca una piccola creatura con le orecchie a punta da qualche portone in legno.
Poco lontano dal paese, a circa mezz’ora di auto, si trova uno dei primi Weleda Gardens: nato nel 1920 per fornire le materie prime, in particolare la Calendula, necessarie per la realizzazione di fitopreparati e di cosmetici biodinamici. Ma quello di Schwäbisch Gmünd è solo uno dei tanti Garden di Weleda: l’agricoltura biodinamica, quella messa in pratica rigorosamente da Weleda grazie al suo fondatore Rudol Steiner parte dalla consapevolezza che le piante, affinché abbiano una resa ottimale, debbano crescere nel loro ambiente naturale. Così le rose e i melograni sono coltivate in un Garden in Turchia, il gelsomino in Pakistan, l’olivello spinoso e l’Iris in Toscana.
Oggi sono presenti 50 ettari di coltivazioni biodinamiche in Germania, che uniti a quelli in Svizzera, Francia, Inghilterra, Olanda, Argentina, Cile, Brasile, Turchia, Spagna e Nuova Zelanda consentono a Weleda di avere a disposizione più di 300 tipi di piante e fiori curativi. E tutti rigorosamente coltivati in agricoltura biodinamica, dai semi al prodotto finito.
Ma qual’è il fulcro dell’agricoltura, quindi delle materie prime scelte da Weleda?
Gli agricoltori dei Gardens dicono che le loro piante sono come dei bambini: devono essere tutelate, salvaguardate e coccolate, senza la somministrazione di prodotti chimici, pesticidi etc...
All’inizio del ventesimo secolo, il dottor Rudolf Steiner, scienziato, filosofo, pedagogista e illuminato, applicò il suo sapere anche all’agricoltura, vista come base dalla quale nasce tutto, in primis la salute psico-fisica dell’uomo.
Rudolf Steiner descrive ogni azienda agricola come un completo e auto sostenibile organismo: il terreno prima di tutto deve essere sano, vivo, tenuto in equilibrio, nutrito e rispettato. Senza queste basi non si potrà mai ricavare buoni frutti. Le piante, la terra ma anche le stagioni, i cicli lunari e molto altro sono visti come un insieme di fattori con il quali è necessario essere in armonia per fare una buona agricoltura, sana e vitale.
In parole povere: prenditi cura dei tuoi campi e i tuoi campi si prenderanno cura di te.
Dalla teoria si passò alla pratica e si capì subito la straordinaria potenza dell’agricoltura biodinamica. Così i prodotti WELEDA riflettono la qualità del suolo e delle materie prime, la cura, l’amore e l’incredibile attenzioni che le mani sapienti mettono ogni giorno: per esempio la raccolta delle foglie o dei fiori viene esclusivamente a mano, in orari ben precisi della giornata al fine di mantenere intatte le proprietà benefiche e l’energia vitale (i fiori di calendula vengono raccolti dagli agricoltori tra le 6 e al massimo le 10 del mattino).
All’interno dei gardens Weleda sono poi presenti i laboratori che processano le piante: la vicinanza è fondamentale perché consente di evitare il trasporto e quindi il possibile danneggiamento della materia. Qui le rigorose norme igieniche si uniscono alla più trasparente forma di lavorazione, che sia estrazione o distillazione: al bando solventi chimici e materie non provenienti dai Gardens.
Non solo la materia prima quindi la pianta, ma anche il prodotto finito sono considerati da Weleda come un organismo: così l’attenzione è sia sull’efficacia (conseguenza diretta dei procedimenti di lavorazione dei vegetali) sia sulla piacevolezza. Quindi il profumo ha un ruolo fondamentale nella cosmesi Weleda: oli essenziali 100% puri sono anch’essi prodotti internamente da piante dei Weleda Gardens, e vengono sapientemente miscelati per ottenere un’aroma unica.
Ma la piacevolezza dei sensi non si nota solo nei prodotti finiti: tutto all’interno dei Gardens segue la filosofia di Rudolf Steiner. Laghetti, fontane di pietra, e le stesse strutture sono state disegnate secondo i principi di architettura Steineriana, quindi circolari, proprio per riprendere questo senso di circolarità, di perfezione del naturale.
Giulia Mandrino