Non ce ne rendiamo nemmeno conto, eppure trascorriamo moltissime ore con il cellulare in mano. Non solo per ragioni lavorative. Perlopiù, diventa una valvola di sfogo che spesso si trasforma in abitudine compulsiva.
La conferma? Basta controllare sul proprio smartphone le ore che passiamo davanti allo schermo (nelle impostazioni c'è la possibilità di farlo). Tante. Tantissime.
Dal 2018 c'è però lo Sconnessi Day: un'iniziativa curiosa che tuttavia, se presa con la giusta serietà, fa riflettere davvero.
Lo Sconnessi Day è l'occasione giusta per staccare davvero: il 22 febbraio è dedicato allo spegnimento degli schermi
I numeri riguardanti l'utilizzo del cellulare e degli schermi parlano chiaro. Anzi, chiarissimo. C'è chi legge le mail di notte. Chi controlla il telefono svegliandosi. Chi si addomenta con il cellulare il mano. Chi controlla le notifiche oltre 200 volte in una giornata.
Si tratta dei risultati di una ricerca condotta dal Global TMT Research Center di Deloitte nel 2016 e che ha riguardato 31 paesi (tra cui l'Italia, con 2000 tra intervistati e intervistate fra i 18 e 75 anni).
Alla luce di essi, si è deciso di istituire una giornata di sensibilizzazione riguardo al tema della dipendenza tecnologica, tendenza da non sottovalutare. L'invito, durante lo Sconnessi Day - così come per tutti i giorni - è quello di spegnere per un'ora al giorno (almeno), e nello specifico dalle 20.30 alle 21.30, il cellulare, provando a trascorrere il momento del riposo e della cena senza la distrazione (anche latente) del richiamo dello smartphone.
Provateci: vi accorgerete che le notifiche, ma anche solo la curiosità, interrompono spessissimo (spessissimo!) la routine, spezzando i dialoghi e intrufolandosi nei rapporti con gli altri, e soprattutto in quelli familiari.
Il legame con il proprio cellulare è infatti pericoloso, se ne abusiamo. Diventa una vera e propria dipendenza e disintossicarsi è difficile.
Un'arma potentissima è però la consapevolezza, e grazie a iniziative come lo Sconnessi Day possiamo allenarla con semplicità, rendendoci conto di quanto siamo o non siamo attratti dallo schermo e allenandoci allo stesso tempo a dare maggiore importanza alle relazioni personali dirette e reali.
Insomma: lo Sconnessi Day, che ogni anno si celebra il 22 febbraio, può essere l'occasione per sperimentare una giornata intera senza cellulare (o perlomeno qualche ora!), dedicandosi ad attività diverse, analogiche e manuali (come quelle proposte da Twinkl, a cui abbiamo contribuito), per recuperare i rapporti pre-smartphone sperimentando cosa significa dedicarsi agli altri (e a se stessi) senza la distrazione costante della notifica, dell'orario o dei social network.
L'importante è farci caso e allenare la consapevolezza, sfruttando lo Sconnessi Day per costruire anche nei giorni successivi un rapporto più sano, equilibrato e armonioso con il proprio cellulare. Ricordandoci che tutto questo diventerà un ottimo esempio anche per i nostri figli e figlie.