Il cosleeping, ovvero la scelta di fare dormire i propri bambini nel lettone insieme ai genitori, è sempre più praticato. Ma è bene sapere che non è scevro da rischi: i pericoli del cosleeping esistono e qui troverete qualche semplice regola per ridurli.
I benefici del co-sleeping
Diffusissimo in tutto il mondo (la cultura occidentale è tra le poche che non lo prevede come standard!), il co-sleeping permette di tenere vicini i bimbi durante l'allattamento (evitando alle madri che allattano al seno di alzarsi continuamente), di coccolarli e tenerli confortevolmente al sicuro, di stimolare il bonding fisico... Sono, insomma, diversi i benefici. E non c'è una regola precisa: i bambini possono dormire nel lettone fin quando se lo sentono e fin quando le mamme e i papà pensano sia opportuno.
Le famiglie, quindi, possono scegliere in base alle proprie esigenze, alle proprie abitudini e al proprio sentire quale tipologia di nanna scegliere, con la consapevolezza che anche il cosleeping ha diversi pro.
Ma il cosleeping è sicuro?
Una domanda che i genitori si pongono prima di scegliere il cosleeping, tuttavia, è la seguente: ma il cosleeping è sicuro? Non c'è il rischio di "schiacciare" il bambino? Sopratutto quando i bimbi hanno meno di un anno di vita, non rischiamo di fargli male e di aumentare il rischio di soffocamento? E a livello educativo è consigliato?
La risposta è sì, il cosleeping è sicuro, è naturale ed è addirittura consigliato sul piano educativo. Ma per renderlo sicuro fino in fondo (dal momento che i pericoli esistono, e non è giusto minimizzarli o non calcolarli) è bene prendere qualche accorgimento.
Come rendere ancora più sicuro il cosleeping
Uno dei pericoli del cosleeping riguarda la possibilità di girarsi e di schiacciare accidentalmente il bambino. Un altro riguarda l'eccessivo calore. Purtroppo sono una realtà, ma è possibile ridurre i rischi della SIDS, che non accade solo in culla ma anche nel lettone.
Innanzitutto, è bene cominciare a praticare il vero cosleeping da quando i bebè hanno almeno quattro mesi (e solo nel caso in cui siano bimbi nati in salute e con un peso adeguato alla loro età). Prima, possiamo puntare sulla semplice culla del passeggino o sui lettini fatti apposta per il cosleeping (ne parliamo tra poco).
La superficie del materasso dovrebbe poi essere piuttosto dura, e non soffice, evitando quindi cuscini o coperte troppo morbidi ed evitando anche vecchi materassi troppo molli, poltrone soffici e sprofondanti e tutto ciò che potrebbe avvolgere inavvertitamente i bambini.
Infine, il cosleeping sarebbe da evitare quando uno dei due genitori è un fumatore, quando si sono assunti medicinali che provocano sonnolenza (non ci si potrebbe accorgere di schiacciare il bebè), quando si è bevuto alcool.
Le culle per il co-sleeping
Come accennato, esistono culle per il cosleeping pensate apposta per ridurre i rischi, con la comodità di tenere il bebè sempre vicino, adagiato esattamente accanto a noi. Ecco un articolo in cui ne parliamo e in cui vi spieghiamo quali sono le migliori.