I principali tipi di imbuto da laboratorio e industriale

Proprio come quello da cucina che tutti conoscono e molti posseggono, un imbuto da laboratorio, così come quello industriale, è uno strumento che viene comunemente usato per vuotare una sostanza liquida all’interno di un contenitore senza che questa fuoriesca.

In realtà, come ci accorgeremo nel corso dell’articolo, esistono tanti tipi diversi di imbuto che, a seconda della conformazione e delle caratteristiche, permettono di svolgere molti altri compiti che vanno ben oltre il semplice travasare liquidi. Vediamoli insieme!

Cos’è un imbuto

Con il termine “imbuto” ci si riferisce a un dispositivo composto da due parti: quella superiore presenta la forma di un cono aperto che è collegato alla seconda parte, quella inferiore, caratterizzata da un sottile cilindro cavo che prende il nome di “gambo”.

A seconda del modello e della destinazione d’uso, l’imbuto può essere fatto di materiali diversi. Quelli da cucina sono comunemente realizzati in plastica o silicone, mentre quelli da laboratorio tendono a essere di vetro trattato per resistere alle alte e basse temperature e all’erosione da parte di acidi. Gli imbuti industriali, invece, vengono solitamente prodotti con materiali plastici molto resistenti, anch’essi in grado di resistere all’erosione, ma anche agli urti e alle cadute.

Sebbene possa sembrare un attrezzo molto semplice, viene usato nei settori più disparati:

  • Durante la preparazione di sostanze e miscele industriali;
  • Nei laboratori delle imprese manifatturiere;
  • Nelle strutture sanitarie e nei laboratori farmaceutici;
  • In cucina;
  • Nelle aziende di biologia e nei centri di diagnostica.

Imbuti diversi per compiti diversi

Come anticipato nell’introduzione, un imbuto può avere caratteristiche e forme diverse a seconda del compito che deve svolgere.

Prendiamo, ad esempio, l’imbuto separatore, detto anche “imbuto a pera”. Come dice il nome stesso, questo strumento è stato ideato non solo per travasare i liquidi da un recipiente all’altro senza perdite, ma anche e soprattutto per separare diverse sostanze liquide immiscibili di diversi gradi di densità. Oltre alla caratteristica forma arrotondata, questo imbuto presenta un rubinetto di vetro per drenare la miscela liquida.

Altri tipi di imbuto, come quello di Schott e quello di Buchner, sono stati progettati per filtrare le sostanze. Il primo è fatto di vetro e ha al suo interno un filtro fisso che rende possibile filtrare i liquidi senza utilizzare filtri di carta aggiuntivi. Il secondo è un dispositivo progettato per filtrare sostanze liquide sottovuoto grazie a una speciale membrana porosa o perforata. Solitamente è realizzato in porcellana di alta qualità, ma può anche essere fatto di metallo o plastica. 

A questi possiamo aggiungere l’imbuto di Gwigner con il caratteristico angolo di 60°, progettato per un processo di filtrazione dei liquidi accelerato e quello di Allen, usato per filtrare liquidi volatili e quindi adatto per essere usato esclusivamente in uno spazio chiuso.

Un imbuto che si trova sia in laboratorio, sia a livello industriale è quello di Hirsch. Questo tipo di strumento viene utilizzato per il processo di raccolta, lavaggio e rimozione dei sedimenti e può essere fatto di diversi materiali, con dimensioni che variano anche di molto.

Le caratteristiche di un imbuto professionale

Ogni imbuto industriale o da laboratorio deve presentare alcune proprietà. Prima di tutto, deve poter resistere a temperature da -10°C a +135°C e la sua superficie non può essere in grado di assorbire sostanze liquide a contatto durante il funzionamento del dispositivo.

Inoltre, prima dell’uso, ogni imbuto deve passare attraverso un processo di sterilizzazione a vapore, simile a quello a cui sottoponiamo i biberon e i barattoli per la marmellata, senza perdere le sue caratteristiche fisico-chimiche.

Quando si lavora con un imbuto, si sconsiglia di riempirlo fino all’orlo ed è necessario assicurarsi sempre che vi sia uno spazio tra il collo del contenitore e il tubo dell'imbuto per la libera circolazione dell'aria, soprattutto quando si lavora con miscele pesanti e materie semiliquide che possono facilmente intasare lo strumento.

Sara

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Cecilia

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