Emisfero destro, nei bambini si sviluppa prima
Mercoledì, 28 Marzo 2018 07:50Emisfero destro, emisfero sinistro: i due lati anteriori del nostro cervello sono responsabili delle diverse funzioni della nostra mente. Quello destro è quello più istintivo, mentre il sinistro è più logico. Nella vita, a seconda della nostra persona e della nostra attività, gli emisferi si sviluppano in maniera diversa e ne avremo uno più sviluppato dell’altro.
Chi lavora creativamente, dunque, avrà un emisfero destro più sviluppato, mentre quello destro sarà predominante in chi compie operazioni più sequenziali e rigide.
E i bambini? La domanda è lecita, perché il loro cervello nei primi anni è come una spugna. E si è scoperto un fatto non così scontato come si penserebbe: l’emisfero cerebrale destro è quello che si sviluppa prima durante l’infanzia.
Emisfero destro, nei bambini si sviluppa prima: come i bambini nei loro primi anni di vita utilizzano molto di più la creatività rispetto alla logica
“The right brain hemisphere is dominant in human infants”: questo il titolo dell’articolo scientifico a cui ci riferiamo, pubblicato sul "Journal of Neurology". “L’emisfero cerebrale destro è dominante negli infanti umani”, la traduzione. E il suo sviluppo parla proprio di come negli esseri umani durante i primi anni di vita l’emisfero destro sia quello più utilizzato.
Se l’emisero sinistro è quello responsabile del linguaggio, della matematica, della letteratura, dell’analisi e del tempo (quindi di tutto ciò che in qualche modo richiede logica), a quello destro possiamo imputare lo sviluppo dell’intuizione, dell’empatia, della creatività e dell’immaginazione. Potremmo quindi pensare che nei bambini questi due emisferi si pareggino: i bambini sono molto creativi, ma allo stesso tempo stanno imparando e immagazzinando moltissimo, utilizzando molta logica. No? È così, ma a quanto pare tutto passa comunque dall’emisero destro.
Lo studio ha preso in considerazione un fatto scientifico e molto semplice: gli studiosi hanno misurato l’afflusso di sangue ai due diversi emisferi cerebrali nei primi anni di vita (in bambini dall’1 ai 3 anni), scoprendo che il flusso mostra un’innegabile predominanza nell’emisfero destro. Solo dopo i 3 anni l’asimmetria cambia, spostando il flusso (e quindi lo sviluppo dell’emisfero) a sinistra.
“Queste scoperte”, dicono i ricercatori, “vanno a supporto della tesi secondo la quale nell’uomo l’emisfero destro sviluppi le sue funzioni prima di quello sinistro”.
Questo studio è molto curioso: ci permette di capire meglio la natura dell’essere umano, che non è un solo emisfero, ma è entrambi, e lo è a prescindere dalle sue inclinazioni (che si sviluppano più avanti). Inizialmente tutti usiamo l’emisero destro, e successivamente sviluppiamo il sinistro.
La curiosità sta poi nelle peculiarità dell’emisfero destro che sviluppiamo come prima cosa nella nostra vita: dà un’idea dell’essere umano. Perché? Perché l’emisfero destro è quello adibito anche allo sviluppo del nostro essere. “Essere” nel senso di individualità. Di conseguenza, possiamo affermare che l’essere umano prima è, e poi fa (il “fare” è infatti prerogativa dell’emisfero sinistro).
Tutto questo va poi a supporto di altre teorie, come quelle dell’importanza della creatività e del gioco libero. Giocare liberamente, inventando, è quando mai importante per lo sviluppo del cervello e della persona, e lo stesso vale per il disegno, l’invenzione delle storie, la lettura e tutte le attività più creative e ricreative.
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Il tavolo dello svezzamento Montessori
Martedì, 27 Marzo 2018 14:40(Photo credit: https://www.montessoriencasa.es/sillas-cubo-woomo/)
Vi avevamo già ampiamente parlato delle teorie di Maria Montessori riguardanti la tavola, lo svezzamento e il mangiare a tavola dei bambini. Sostanzialmente, Montessori anche riguardo a questo argomento sostiene che dobbiamo spronare i bambini all’indipendenza e che i piccoli debbano sperimentare anche attraverso la sensorialità questo aspetto della vita.
Essendo i mobili a misura di bambino fondamentali nella pedagogia montessoriana, anche in questo caso troviamo lo strumento che fa al caso nostro: parliamo del tavolo dello svezzamento, o tavolino dello svezzamento, un tavolo basso che può essere utilizzato dal bambino in tutta libertà e che gli permette di imparare le regole dello stare a tavola concretamente ed autonomamente.
Vediamo quindi l’importanza del tavolo dello svezzamento Montessori: perché il tavolo basso dove mangiano i bambini è montessoriano, intelligente e davvero utile alla loro crescita
Innanzitutto, una premessa: che scegliate il seggiolone o le seggiole rialzate al posto del tavolo dello svezzamento (che esiste di tutte le misure e con seggiole fatte apposta per i più piccoli), non è un problema. Ogni genitore trova lo strumento che fa più al caso del proprio bambino, e la scelta del tavolo dello svezzamento è positiva come qualsiasi altra. Detto questo, il tavolino basso ha di certo i suoi lati positivi, che andiamo ora ad elencarvi.
In primis, il tavolo dello svezzamento è molto comodo per i bambini, che fin da piccolissimi trovano un appoggio stabile e sicuro (i piedini sono sempre appoggiati a terra) e possono imparare a trovare la postura per loro migliore. I tavoli dello svezzamento possono essere utilizzati sin dal momento in cui il bambino sta dritto autonomamente sulle sue gambe e con la schiena ben dritta, e per questo sono molto sicuri. E poi è un ottimo esercizio di forza ed equilibrio per il loro corpo in crescita!
Per quanto riguarda l’indipendenza, fondamentale per la pedagogia montessoriana, il tavolo dello svezzamento si inserisce in quella categoria di mobili fatti apposta per il bambino: essendo a misura di piccolo umano, i bimbi possono utilizzarlo quando vogliono, alzarsi, spostarsi, sedersi ogni volta che lo sentono necessario, senza bisogno dell’aiuto di mamma o papà. Sul seggiolone questo non è possibile.
Apparecchiare è un’altra attività Montessori molto importante. Sul tavolino dello svezzamento i bambini possono imparare a farlo fin da subito, come un gioco. Sul seggiolone, invece, lo spazio è molto diverso da quello di un tavolo e per quanto apparecchiamo “da adulti” non sarà mai la stessa cosa. Apparecchiare il tavolo dello svezzamento (che è molto ampio e permette di sistemare molto bene piatti e stoviglie) è quindi molto utile e la transizione al tavolo dei grandi sarà poi molto più semplice e naturale.
Se i bambini hanno fratelli, poi, il tavolo dello svezzamento diviene un luogo bellissimo nel quale mettere in pratica l’interazione. È un luogo diverso da quello “con i grandi”, è tutto per loro, e giocare insieme, chiacchierare e comunicare diventa molto più stimolante. Anche per quanto riguarda l’imitazione della vita adulta, che è uno dei pilastri del metodo Montessori.
L’indipendenza viene poi esercitata anche nel momento del preparare e sparecchiare, perché i bambini piano piano imparano a sistemare il luogo in cui mangiano, proprio come noi apparecchiamo e sparecchiamo la tavola.
Infine, il tavolo dello svezzamento, una volta sparecchiato, diviene naturalmente un tavolino di lavoro, di gioco e di creatività bellissimo, un grazioso angolo nel quale i bambini sperimentano la loro creatività e le loro idee durante la giornata.
Giulia Mandrino
La routine quotidiana perfetta secondo la scienza
Martedì, 27 Marzo 2018 09:49Ognuno ha le proprie abitudini, le proprie routine, i propri gesti che a fatica abbandonerebbe. Ma c’è una buona parte di abitudini dettate più dalla società che dall’esperienza personale. La tecnologia, lo sport e le abitudini alimentari dipendono spesso dal luogo e dall’epoca in cui si vive e anche senza rendercene conto seguiamo schemi abbastanza simili tra loro.
Tra queste abitudini ce ne sono certamente di più o meno benefiche. Ma vivendo nella società (nella quale tecnologia, sport e cibo hanno certe peculiarità) quali sarebbero le routine perfette, i gesti più sani da scegliere nel mare di abitudini che possiamo prendere?
La routine quotidiana perfetta secondo la scienza: quali sono i gesti più benefici e quali quelli da evitare, creando così abitudini sane per il nostro organismo
Fare un’abbondante colazione
I nostri nonni avevano ragione quando snocciolavano il detto: “Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero”. La quantità di cibo che assumiamo in giornata dovrebbe proprio dividersi in questo modo: più a colazione, un po’ meno a pranzo (quindi con un pasto completo che ricorda un po’ la colazione abbondante) e decisamente poco a cena (momento nel quale l’organismo poi si rilassa, andando a dormire, e la digestione ne risente).
Il fitness a stomaco vuoto
Alcune ricerche hanno scoperto un fatto strano ma vero: lo sport è meglio farlo a stomaco vuoto, meglio ancora se al mattino. Perché? Perché per aumentare l’energia e accelerare la perdita di peso sarebbe necessario proprio muoversi a stomaco vuoto appena alzati, in modo da smaltire con l’esercizio non solo la colazione (o ciò che abbiamo appena mangiato) ma i grassi di tutto l’organismo. Fare sport al mattino, poi, darebbe al corpo un’energia spendibile durante tutto il giorno! E poi un fatto da sottovalutare: la luce che c’è al mattino spesso la sera non c’è proprio (soprattutto in inverno) e fare sport al mattino consentirebbe così di fare incetta di vitamina D.
Camminare, camminare, camminare
Al di là dello sport per cui una persona opta (sia esso aerobico - il più consigliato da tutti gli esperti! - o più dolce), scegliere di camminare è sempre consigliato. Meno trasporti, più benessere: in città o in paese, quando possiamo andiamo a piedi! E il bello è che con gli smartphone d’oggi i nostri spostamenti vengono registrati, e possiamo tenere traccia dei chilometri giornalieri, sfidando noi stessi a fare sempre meglio.
Limitare gli integratori di vitamine a favore di un cibo sano
Gli integratori fanno di certo bene in certe situazioni di carenza, ma le vitamine e i sali minerali presi dagli alimenti naturali, vegetali (e dal sole, nel caso della vitamina D). Questo perché l’organismo li elabora meglio quando provenienti dal cibo, che non dalle pasticche!
Evitare troppe docce
L’igiene è fondamentale per il benessere e la salute, ma a volte eccediamo: lavarsi troppo spesso è infatti deleterio, e dà l’effetto contrario di quello sperato. Se infatti crediamo che lavarsi forsennatamente possa scongiurare i malanni ci sbagliamo: non solo la doccia troppo frequente danneggia la pelle e secca i capelli, ma distrugge lo strato protettivo naturale dell’epidermide, e quindi abbassa le difese immunitarie. E poi è un circolo vizioso: più ci si lava e più ci si sporca. Una doccia al giorno è ottimale, ma ogni due giorni è ancor più perfetto.
Fare attenzione alla propria postura
Troppo spesso passiamo le giornate alla scrivania (è inevitabile, con certi lavori). E troppo spesso, anche quando facciamo molto movimento, non ci rendiamo conto che la nostra postura andrebbe migliorata. Avere una propriocezione forte (e cioè l’autoconsapevolezza del corpo) è fondamentale per correggere quelle posture e quei movimenti sbagliati che compiamo ogni giorno. La postura sbagliata non è solo scomoda, ma ha effetti negativi sul corpo a partire dalla circolazione per arrivare al sovrappeso. Ecco perché è consigliata una visita dall’osteopata o dal fisioterapista: ci sapranno certamente consigliare come muoverci e sederci al meglio.
Fare pause dagli schermi
Gli schermi affaticano moltissimo la vista, e la vista affaticata ha effetti negativi sull’organismo. Ecco perché le pause durante il lavoro (quando al computer) sono indispensabili. E non consideriamole come perdita di tempo! Al contrario, fare una pausa e rilassarci ci permette di essere più produttivi.
Non bere troppo caffè, soprattutto nel pomeriggio e alla sera
La quantità massima giornaliera di caffè consigliata è di 400 mg. Detto questo, sappiamo che troppa caffeina fa male all’organismo, e sarebbe sempre da limitare. Se tuttavia non riusciamo a rinunciare al nostro caffè (o al tè, che contiene teina), meglio evitare di berlo dopo le 15. La caffeina infatti condiziona il sonno, e più ci avviciniamo alla sera più dovremmo limitarne l’assunzione. In questo modo dormiremo molto meglio e il nostro organismo ci ringrazierà (oltre a tutti i benefici dati dalla limitazione della caffeina).
Spegnere gli schermi almeno mezz’ora prima di dormire
La luce blu che proviene da televisori, smartphone, tablet, computer e schermi fa molto male alla vista. La affatica, secca gli occhi. Ma soprattutto, diminuisce la produzione di melatonina che permette al nostro corpo di riposare e dormire. Per questo, sarebbe meglio spegnere tutto almeno mezz’ora prima di addormentarsi. Preferiamo un libro alla tv o al tablet! Concilia il sonno ed è molto, molto più piacevole.
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Ah, il profumo di cannella... E il sapore! A noi piace moltissimo e una delle nostre ricette predilette sono i cinnamon rolls, morbidissimi e pieni di sapore. Sono molto semplici da preparare a casa e ai bambini piacciono molto (tendenzialmente). Ecco quindi la nostra ricettina, semplice e davvero d'effetto (e poi lascia un profumino delizioso in casa!).
Cinnamon rolls: la ricetta dei panini dolci alla cannella semplici da realizzare
Durante il mio showcooking a "Fa' la cosa giusta" sabato scorso, mi avete chiesto davvero in tante la ricetta delle mie verdure stufate con le spezie. Ecco quindi il procedimento, che è davvero semplicissimo. Non c'è ricetta più facile e il risultato è strepitoso!
Stufato di verdure alle spezie: la mia ricetta semplicissima del piatto cucinato durante "Fa' la cosa giusta"
Coccole benefiche, le cure della mamma influenzano il DNA
Lunedì, 26 Marzo 2018 07:09Lo studio è stato condotto sui topi, ma i risultati fanno sperare positivamente anche per l'uomo: una ricerca recentemente pubblicata ha mostrato come le cure materne possano potenzialmente modificare il DNA, prevenendo disturbi quali la depressione e la schizofrenia.
Ma vediamo nello specifico come siano proprio le coccole (e quindi l'attachment parenting, la genitorialità affettiva e di contatto) a portare benefici all'essere umano.
Coccole benefiche, le cure della mamma influenzano il DNA: uno studio pubblicato sulla rivista Science ci aiuta a capire come le cure materne e il contatto fisico siano fondamentali per la crescita sana del cervello
Lo studio di cui parliamo è stato pubblicato questa settimana sulla rivista Science ed è stato condotto da un team di ricercatori guidati dalla dottoressa Tracy Bedrosian del Salk Institute for Biological Studies. Si intitola "L'esperienza nei primi mesi di vita influenza la variazione strutturale dei genomi neurali nei topi". In altre parole, lo studio condotto sui topi ha mostrato come le cure materne durante la prima infanzia possano modificare il DNA, portando benefici alla salute mentale.
I topini trascurati dalle madri nei primi periodi della vita, infatti, hanno mostrato nel cervello un accumulo di geni in grado di replicarsi e spostarsi nel genoma, di qua e di là, causando, con il tempo, depressione e schizofrenia. Al contrario, i cuccioli più curati dalle loro mamme non mostravano una quantità così elevata di sequenze ripetute.
Nello specifico, i geni su cui si è concentrata la ricerca sono quelli "trasposoni" (quelli della regione dell'ippocampo, la zona del cervello nella quale si formano le emozioni e che, di conseguenza, è legata fortemente ai disturbi psichiatrici): essi modificano il genoma dell'essere vivente riproducendosi e cambiando posizione, trascrivendosi nell'RNA e riconvertendosi in sequenze identiche di DNA che si inseriscono poi in altre zone del genoma.
Questi risultati confermano la supposizione secondo la quale l'ambiente e gli stimoli esterni influenzino in maniera massiccia il codice genetico. I cuccioli che hanno ricevuto le "coccole" mostravano meno sequenze ripetute, e quindi meno probabilità di sviluppare patologie psichiatriche rispetto ai loro compagni meno curati dalle madri, che al contrario mostravano un elevato numero di questi geni.
Tra le possibili cause, lo stress dovuto alla mancanza di attenzioni, che potrebbe portare alla replicazione dei geni responsabili delle patologie psichiatriche.
Il contatto e le coccole, quindi, si rivelano di nuovo fondamentali per la crescita armonica dell'essere umano (e ne avevamo già parlato qui). Non solo a livello emotivo (il contatto stimola la fiducia, la stabilità...), ma anche, a quanto pare, fisico, dal momento che le belle conseguenze del contatto si possono vedere proprio concretamente sul cervello!
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Cameretta, come esporre le collezioni dei bambini
Venerdì, 23 Marzo 2018 14:38Giochi delle uova di cioccolata, peluche, libri, disegni, omini della Lego, macchinine, action figures, biglie, fiocchi, collane, cartoline dei viaggi, bustine di zucchero... Chi non ha mai collezionato qualcosa? Ai bambini piace moltissimo e spesso li entusiasma tanto che vorrebbero tenere i loro oggettini sempre con loro. O quantomeno sempre in vista.
Non sapete che fare? Credete che le collezioni si debbano tenere solo rinchiuse in qualche scatola o in qualche album perché disordinate? Con queste idee vi faremo ricredere e non vedrete l'ora di tirare fuori insieme ai bambini la loro collezione per esporla in cameretta in maniera super carina!
Cameretta, come esporre le collezioni dei bambini: dalle cornici alle teche, dalle cartoline appese ai porta spezie, i modi più carini per esporre in cameretta le collezioni più disparate
Partiamo dal più semplice, la cornice con gli omini (o con i ditali, o con gli anelli, o con le macchinine...): trovatene una con più vani di diverse dimensioni e appendetela alla parte. La collezione starà ordinatissima e sarà anche bella da vedere!
(foto: https://www.parents.com/parenting/home/organization/cute-ways-to-display-your-kids-collections/)
C'è poi la campana di vetro (che fa molto "La bella e la bestia"!). Al suo interno possiamo disporre, anche disordinatamente, le macchinine o le action figures (o ciò che vogliamo), e l'effetto sarà quello di un oggetto museale esposto in maniera molto divertente! Una decontestualizzazione super cool.
(foto: https://www.pinterest.co.uk/pin/481040803922885383/)
Gli omini della Lego hanno una caratteristica che li rende semplicissimi da esporre: possono essere fissati sulle loro basi a mattoncino. E queste basi a mattoncino possono essere incollate su un cartoncino forte da incorniciare poi in una semplice cornice (anche di Ikea). Sono bellissimi, ordinatissimi e interscambiabili!
(foto: https://frugalfun4boys.com/2016/05/19/ikea-frame-lego-minifigure-display-storage/)
Per le foto e le cartoline bellissima è l'hanging art, fatta semplicemente con del fil di ferro e delle mollettine.
(foto: https://www.housebeautiful.com/design-inspiration/g2277/collection-display-ideas/?slide=9)
Semplici e veloci, soprattutto se l'oggetto della collezione viene utilizzato per giocare o per essere ammirato spesso e volentieri: i barattoli. Grandi o piccoli rispetto alle dimensioni della collezione, contengono tutto disordinatamente ma esternamente sono molto ordinati.
(foto: https://www.pinterest.co.uk/pin/312015080404239148/)
Ottimi sono anche i barattoli magnetici per spezie che si trovano da Ikea: al loro interno possono stare pochi pezzi della collezione, ma possiamo prenderne svariati e appenderli al muro (grazie al binario metallico: staranno come incollati). E per giocare basta aprire le scatoline e poi riappiccicarle a parete!
(foto:https://www.parents.com/parenting/home/organization/cute-ways-to-display-your-kids-collections/)
Anche una semplice mensola bianco su bianco (che fa molto stile scandi e nordico) fa al caso nostro: guardate che bella la collezione di animali in plastica, semplicemente appoggiati sulle mensole disordinatamente, ma iper affascinanti!
(foto: https://www.sfgirlbybay.com/2015/10/20/meet-mapamundi-kids/)
Infine, altri barattoli, ma stavolta personalizzati: prendiamo un oggetto esemplificativo della collezione e incolliamolo sul coperchio del barattolo. Dopodiché dipingiamolo con una bomboletta spray (che dà un effetto più uniforme) e lasciamo asciugare bene!
(foto: https://www.pinterest.co.uk/pin/371406300492598183/)
Giulia Mandrino
Un bellissimo libro per bambini contro la noia
Venerdì, 23 Marzo 2018 13:36Annoiarsi fa parte della vita. Ma troppo spesso per proteggere i nostri bambini cerchiamo di trovare attività e giochi che riempiano il loro tempo, non lasciando che assaporino questo lato della vita e precludendogli la possibilità di sfruttare questa sensazione.
Come il dolore, come la gioia, come la tristezza e come l'entusiasmo, la noia è da abbracciare. Perché nella vita i bambini la sperimenteranno moltissimo! E non siamo dell'idea che piazzargli in mano un tablet o uno smartphone oppure lasciarli davanti al televisore acceso sia d'aiuto. Anzi (sappiamo benissimo i pericoli dell'eccesso di tecnologia). E poi vi avevamo già parlato di come gestire la noia e saperci convivere sia fondamentale per la crescita e per diventare persone in grado di affrontare i problemi della vita (in questo articolo).
Ecco perché questo libro edito da Babalibri e scritto e illustrato da Claude K. Dubois ci è piaciuto sin dalla prima pagina! Perché parla di noia e diverte parlando di noia!
Un bellissimo libro per bambini contro la noia: "Ufff..." di Claude K. Dubois, per dire ai bambini che annoiarsi può essere divertente!
Possiamo crogiolaci nella noia, lamentarci e soccombere al nervosismo del "non ho niente da fare". Oppure possiamo sfruttarla per ingegnarci e per conoscere meglio noi stessi! In ogni caso la noia è un sentimento da abbracciare, che ci accompagna in molti momenti della vita. In sala d'attesa, in treno (mannaggia, quando dimentichiamo il libro!), durante un'ora buca a scuola, in pausa pranzo quando fuori piove a dirotto... Non importa quando ci assale: non esiste persona che non la provi.
Oggigiorno i genitori, però, condannano in maniera troppo brutale la noia. Ne hanno paura, e hanno paura che i loro figli si annoino a morte. Ok, possono annoiarsi. Ma tramite la noia si fa esperienza anche della pazienza, una abilità fondamentale nella vita adulta!
"Ufff..." è un libro semplicissimo, per i bimbi piccoli piccoli. Con poche parole e disegni super semplici e molto ariosi parla ai bambini di due anatroccoli costretti dal papà a spegnere i videogiochi per uscire a giocare.
Bene: non sanno farlo (e anche qui una lancia spezzata a favore del libro: ci fa riflettere su una cosa fondamentale, e cioè sul quanto purtroppo limitiamo il gioco libero dei nostri bimbi a favore di tecnologia e attività sempre organizzate). E si annoiano. E sbuffano. E vogliono rientrare.
Finché una piccola puzzetta riaccende l'entusiasmo!
Cosa passa? Passa il messaggio che basta pochissimo per divertirsi. E mentre passa questo messaggio ci si diverte. Quindi questo libro ha molte letture: diverte, parla della noia, parla dell'essere creativi. E allo stesso tempo fa capire concretamente il potenziale della lettura, che riempie ogni momento, anche quelli di noia, per portarci in storie e avventure magnifiche (piccole o grandi che siano!).
Sara Polotti
Piccoli, carini e deliziosi: i pasticcini ai mirtilli sono il nostro strappo alla regola perfetto, perché sono davvero gustosi e a "monoporzione". Sono ottimi per la merenda, ma anche per il tè con le amiche o a colazione! Sta arrivando la stagione dei mirtilli: non potete non provare questa ricetta!
Pasticcini ai mirtilli: come preparare i dolcetti a base di pasta frolla, crema e frutta, deliziosi e bellissimi
La curcuma è indiscutibilmente una tra le spezie più benefiche che possiamo scegliere. Per utilizzarla in cucina ci sono davvero moltissimi modi, ma spesso si pensa che sia difficilissimo e vi si rinuncia. Questa è una di quelle ricette semplici della tradizione (le vellutate sono le zuppe cremose che più amiamo!) che permette di sperimentare l'utilizzo della curcuma in maniera facile facile.
Vellutata gialla alla curcuma: la zuppa cremosa a base di porri e patate arricchita dal sapore e dai benefici della curcuma, il "latte d'oro"