Superati i primi due mesi prendi le misure con ciò che devi fare davvero, e ciò che è una paranoia di tua madre. Impari che tuo marito è un uomo e per tale motivo non può capire, non ce la farà e non ce farà mai. Se hai le forze lo cazzi, altrimenti fai le cose da te (spesso tempo che trovi le parole per comunicare il tuo bisogno in "maschiese", che lui capisca e che si metta in moto con fare un po' infastidito perchè sta facendo un favore A TE, mamma dai mille fronzoli ed esigenze, fai prima a fare tutto da sola e ti inkazzi anche meno). Diciamo che ci prendi la mano. Ci sono le coliche la sera, ma anche queste le affonti pensando che prima o poi il Signore Nostro guarderà giù e farà cessare questo supplizio a tuo figlio e a te.
In generale alla fine pensi di poter conciliare lavoro da casa e cura del bambino. Ti sei abituata. TI SBAGLI, o meglio io mi sbagliavo. In compenso sono circondata di amiche che "Ah ma io con il Leo faccio tutto, pulizie, lavoro al pc, preparo cena. Dopo tre settimane dal parto pancia piatta, truccate che puoi fare il programma tv "MammaMakeUp", marito che le aiuta..." Oh ragazze, io ho vissuto la mia maternità in tuta con 13 kg in più (ora ne ho ancora 8 da perdere perchè non mi sono più ripresa dalla voglia assassina di dolce post parto), con l'obiettivo di essere pulita. Il trucco??? In che senso scusa?
Quindi dai tre mesi la creatura ha deciso che nella sdraietta non ci voleva più stare, che non si addormentava più dappertutto, che il pc era quell'aggeggio da toccare e tentare di limonare. Per cui capisci che l'immagine di lui che dorme e tu al pc che lavori non ha ragion d'essere.
Poi torni a lavoro. E qui i tempi diventano diversi. Ma partiamo con ordine. Prima di tutto vai a far vedere il tuo bambino, la tua creatura a lavoro, dalle persone con cui hai condiviso interminabili giornate e loro ti dedicano non dieci ma solo 4 minuti, perché proprio quel giorno sono molto incasinati; e il tuo capo, con fare molto delicato, ti fa capire che nessuno a questo mondo é indispensabile per cui se vuoi tenerti il posto devi tornare quanto prima. Bene.
Prima di tutto cerchi di capire come fare a non tornare a lavoro. Poi pensi che magari a fine mese arrivi solo con lo stipendio di tuo marito ma dovresti comparare i prezzi della carta igienica al supermercato, vendere la macchina e chiedere a lui i soldi per andare una volta all'anno dal parrucchiere o per comprare una maglietta a tuo figlio. Poi pensi che saresti tutto il giorno da sola con lui e che non lavorando non potresti neanche pagarti dei pomeriggi al bistrot che ti piace tanto con amiche e pupo. OK si torna a lavoro. Ma la domanda ora é: a chi oo affido? Bé mia mamma é in pensione, per altro non ha mai lavorato) chi meglio di lei? Ma le nonne di oggi non sono come quelle di una volta, per cui magari posso fare 3 giorni nonna e due nido o viceversa! Così lo proponi a tua mamma ma lei ti dice che non se la sente. Ottimo. Dopo la scoperta di avere un marito ritardato la mamma che ti molla in asso non é male. Incassi il colpo e cerchi il nido, fai l'inserimento e torni a lavoro.
Da questo punto in poi il tempo si differenzia nettamente da: mattina, sveglia, colazione, vestiti e lavati cercando di dare una parvenza di buon gusto, poi lava e prepara il bambino ma attenzione!!! Non intralciare troppo la preparazione del papá perché lui DEVE andare a lavoro (perché tu dici di andare a lavoro poichissà dove vai). Il pupo che ha sonno, tu ti senti un senso di colpa che ti spacca in due, ansia perché sei al 100% in ritardo e poi l'arrivo a lavoro... qui sei assorbita dall'ufficio, sei costantemente meno performante rispetto a una volta ma ovviamente le riunioni si fanno alle sei di sera.
Alla decima volta che non ho visto mio figlio neanche per metterlo a letto non ce l'ho più fatta. Crisi esistenziale, mistica, spirituale, coniugale, maternale, figliale insomma ho deciso di licenziarmi, o meglio di propormi come giornalista freelance. Concilierò famiglia e lavoro!
Non è andata proprio così... ve lo racconterò nella prossima puntata. Ora mi accingo al mio giaciglio, convinta di leggere un libro... dopo due righe il libro si piegherà sul mio viso e probabilmente inizierò a russare; a quel punto il mio principe azzurro, che ormai ha perso le speranze di vedermi in giarrettiera e pantofoline sexy, toglierà il mio libro dal viso e mi farà rotolare sul fianco, sperando che la motosega si spenga. Mi darà poi un bacino, perchè alla fine è un buono, capisce poco e male e lentamente, ma quello non è per colpa sua, è il dna. Buonanotte ladies!
Papavero3
immagine tratta da myeasyfridge.com