Secondo l'OMS, quindi l'Organizzazione Mondiale della Sanità "la KMC (ossia Kangaroo Mother Care) è la cura del neonato pretermine posto a contatto pelle a pelle con la madre. È un metodo efficace e di facile uso per promuovere la salute e il benessere sia dei neonati pretermine che di quelli a termine".
Cerchiamo di capire meglio in che cosa consiste questa metodologia con il contributo di Licia Negri nel suo splendido libro "lasciati abbracciare", edito da Mental Fitness Publishing: "Salute e benessere sono le due parole chiave e sono strettamente collegate. La Kangaroo ha a che ve- dere con la qualità dell'assistenza, è un metodo che si inserisce nel pia- no di terapia del bambino prematuro. Promuove la stretta vicinanza e il contatto mamma-bambino, partendo dalla convinzione che i due non debbano essere separati dopo la nascita. È inoltre di aiuto in un periodo difficile non solo dal punto di vista sanitario ma anche emotivo, per tutta la famiglia.
Le caratteristiche principali della KMC sono:
1) Contatto pelle a pelle fin dalla nascita, continuo e prolungato tra madre (o padre) e bambino; può durare, a seconda dei casi, da un'ora a idealmente 24 ore. È importante che il contatto avvenga a pelle nuda.
2) Allattamento esclusivo al seno (optimum); il latte materno è fondamentale sia per lo sviluppo sia per la protezione immunitaria del neonato. È provato che grazie all'intimo contatto con il bambino (requisito della KMC) la mamma produce più latte.
3) Inizia in ospedale e si può continuare a casa; rispetto alle cure convenzionali dove spesso la mamma è lontana dal bambino (in incubatrice), la KMC è un metodo che promuove la vicinanza e la conoscenza mamma-bambino. Inizia sotto la supervisione medica e può essere continuata a casa con mutuo beneficio.
4) Dimissione precoce; rispetto ai metodi convenzionali, la KMC consente una riduzione dei tempi di ritorno a casa.
5) Supporto e follow up; una volta a casa le madri sono seguite e continuano il follow up come da indicazioni mediche.
6) È un metodo non invasivo, efficace, di facile applicazione e che mette in primo piano l'aspetto umano della cura.
Nei contesti in via di sviluppo, dove spesso mancano le cure assistenziali di base, la KMC viene attuata con il metodo continuo: la mamma e il bambino stanno a contatto il più possibile, fino a 24 ore, in modo tale che la mamma possa favorire la termoregolazione nel neonato e fungere da incubatrice. Nei contesti occidentali definiti high settings, dove cioè sono garantiti avanzati centri di assistenza di terapia intensiva, viene invece prevalentemente applicato un metodo canguro a intermittenza, cioè con sessioni lunghe ma non continuative di 24 ore.
Ci sono delle eccezioni, e la cosa singolare è che si verificano in contesti super avanzati. In Scandinavia, ad esempio, paese che riporta dati di bassa mortalità tra i prematuri, vi sono strutture idonee progettate proprio per consentire tempi di Marsupioterapia del tipo continuo. Il metodo è molto appagante ed efficace, e al contempo — come potete intuire — impegnativo e stancante: prevede una costante presenza della mamma in ospedale, e quindi le impedisce di fatto di poter condurre qualsiasi altra attività, lavorativa o famigliare. Alla lunga può risultare emotivamente molto pesante, soprattutto se vi sono altri figli da accudire. In Scandinavia credono così tanto nei benefici della Kangaroo che gli ospedali sono diventati luoghi predisposti per questo tipo di metodo: nelle camere vi sono le incubatrici, dei letti per i genitori e per gli ospiti. Vi sono una cucina, postazioni per lavorare al computer e comodità varie.
L'intera famiglia può trascorrere buona parte del proprio tempo là in ma- niera sostenibile sotto tutti i punti di vista. Ricordiamo, ma solo per gli scettici, che la pratica viene promossa anche dalla WHO (World Health Organization), la quale sostiene che un contatto pelle a pelle sia propedeutico all'allattamento al seno e a una più rapida de-ospedalizzazione.Nel documento guida pubblicato nel 2003, Managing newborn problems. A guide for doctors, nurses and midwives, si incoraggia l'inizio della KMC il prima possibile. Nel testo italiano, dal titolo molto azzeccato Con ragione e sentimento, le cure neonatali a sostegno dello sviluppo, si legge: "È acquisita l'idea che la KMC sia un comportamento curante per il neo- nato e sia utile a facilitare nei genitori la presa di contatto con il loro figlio favorendo quell'attaccamento che, spesso, le rigidità dell'ambiente della TIN allontanano".
1) per i paesi in via di sviluppo il metodo canguro rappresenta un beneficio in termini di morbilità e mortalità: i bambini si ammalano e muoiono meno. In un contesto dove non ci sono reali alternative, il metodo è un vero e proprio salvavite;
2) nei paesi industrializzati, dove ci sono metodi efficaci di cura conven- zionale, il metodo canguro integra l'assistenza, con provati benefici per il bambino, i genitori, l'allattamento.
Nei nostri contesti il metodo canguro, anche se non abbatte i tassi di mortalità così come avviene in paesi dove non vi è assistenza sanitaria adeguata, riveste un altro importantissimo ruolo: consente di alleviare il dolore emotivo. I prematuri sono bambini che possono stare molto male e così stanno anche i loro genitori.
La Kangaroo permette di affrontare più dolcemente il primo periodo: è ben documentato che le madri che ricorrono a questo metodo sono mag- giormente resilienti, sostengono cioè meglio le tensioni, sono meno stressate.
Sono stati, infatti, condotti degli studi valutando la presenza di cortisolo con o senza KMC; il Dr. Davanzo ci conferma che è stato osservato con prove biochimiche sperimentali il variare della quantità di enzimi, presenti nella saliva, associati allo stress: lo stress della mamma che pratica il metodo canguro è ridotto.
Nessuno nasce madre, e diventarlo può comportare, oltre al trauma e al dolore del parto, una notevole dose di ansia. Questa sensazione a volte può travolgere una donna anche in un parto senza complicazioni; immaginiamo in una situazione estrema, dopo un parto prematuro, dove il senso di ineluttabilità può associarsi alla paura di non essere in grado di prendersi cura in modo adeguato di una nuova vita, che necessita di più tempo e assistenza specifica per poter compiere il suo pieno sviluppo al di fuori dell'ambiente uterino.
Le mamme raccontano di apprezzare molto questo tipo di approccio e di avere più autostima ricorrendovi. Sentono di poter fare qualcosa di positivo per il bambino, di contribuire al suo benessere. E questo le fa stare meglio. Prendono confidenza più velocemente con la loro piccola creatura e riescono quindi a prendersene cura in modo migliore.
Anche i padri confermano di essere rilassati e a proprio agio nel prestare questo tipo di aiuto grazie al metodo canguro. Ancora, esso migliora l'ossigenazione, la frequenza cardiaca e rende tali parametri più stabili.
I ricercatori sono quindi unanimi nel concludere che la KMC dovrebbe essere incoraggiata appena possibile subito dopo la nascita, perché aumenta il senso di bonding e fa sentire le madri più competenti nell'occuparsi dei bimbi. Per il benessere della mamma e del bambino, in questi momenti così delicati, l'aspetto emotivo e psicologico è fondamentale e va sicuramente protetto."
Licia Negri, Lasciati Abbracciare, Mental Fitness Publishing