“Non ti senti solo?”. “Ma non ti è mancato un fratello crescendo? O una sorella?”. “Ma quindi giocavi sempre da solo?”. Sono domande che i figli unici si sono sentiti rivolgere per tutta la vita. E in effetti essere figli unici è davvero particolare. Pensiamo quindi durante questa quarantena: la “solitudine” è ancora più marcata, per quei bambini che non hanno fratelli o sorelle vicini.
Se la socialità si è infatti azzerata per tutti (ed è deleterio, per i bambini), per quei bimbi senza fratelli la situazione è davvero importante.
Un’ode a loro, quindi, ai bambini figli unici, che durante questo distanziamento sociale stanno dimostrando spesso una resilienza e una forza da fare invidia!
Ma durante questa quarantena, chi pensa ai figli unici? Un pensiero ai bimbi a casa da soli, senza fratellini, perché la loro resilienza deve essere per noi un esempio
Cari figli unici, vi voglio abbracciare. Perché in questi mesi (perché ormai non è UN SOLO MESE, sono diversi) di distanziamento sociale il vostro spirito di adattamento è stato messo a durissima prova.
Certo, stare rinchiusi in casa con una famiglia numerosa è provante: tutti irritano tutti, il disordine è la nuova normalità, è difficile non disturbarsi nei momenti di calma. Ma almeno, in quel caso, ci sono più bambini. E “più bambini” significa più giochi, più chiacchiere, più scambio.
Ogni giorno della vostra vita, cari figli unici, l’avete passato bene o male con qualche altro bambino. I vostri amici, i vostri compagni, i vostri cugini, gli altri bimbi al parco o al corso di nuoto… Quindi, no, spesso non sentite la mancanza dei fratelli, per rispondere a quella domanda che tutti vi faranno nel corso della vostra vita. Ma, be’, ora è un po’ diverso. E sentire la mancanza di qualcuno della vostra età in questo momento è NORMALE!
Ditelo pure: siete stufi di noi adulti! E no che le videochiamate con gli amici non sono la stessa cosa! Non è che si possono costruire castelli di cartone insieme, o giocare a scambiare le figurine, via telefono…
In questo difficile momento siete però fantastici. Giocate da soli, giocate con noi (che non siamo mica bravi come i vostri amici!), fate i compiti, ci disturbate mentre lavoriamo (eh beh, giustamente!), cucinate con noi, giocate ai videogiochi, leggete nell’angolo in camera, mettete tutto in disordine (più di prima!), fate ginnastica con noi… Cose da fare, insomma, ne trovate.
Forse in questo momento un fratellino o una sorellina li vorreste, vero? Non avete tutti i torti. Ma so anche che il fatto che siete figli unici non è un problema, e non lo sarà. Perché siete forti, perché i figli unici sono forti, perché hanno uno spirito di adattamento molto spiccato, e perché sanno stare bene con gli adulti.
Chissà, quindi, che ve la stiate passando meglio dei bambini con fratelli. Nessuno vi ruba l’attenzione di mamma o papà, potete stare tranquilli nella vostra camera senza qualcuno che vi disturbi…
Insomma: pro e contro ci sono in tutte le situazioni. Ma noi adulti dobbiamo prendere esempio proprio da voi, che vi state rivelando fortissimi. Non perfetti, quello non lo siete! Anzi! Ma preoccupandoci per voi vi abbiamo però osservato. E ciò che notiamo è quante risorse abbiate.
Adattarsi al cambiamento è una qualità speciale. Questo momento è davvero difficile, per voi, è una sfida, è un’epoca storica bizzarra e unica. Poche persone nel corso delle epoche possono dire di aver passato ciò che state passando voi. Eppure… Eppure il vostro vivere è per noi d’ispirazione.
Cerchiamo, come voi, di essere adattabili, di essere resilienti, di godere dei nostri spazi, di cercare cose da fare anche quando la noia ci sopraffà… Di apprezzare questo momento, che è tragico, ma che ci sta allo stesso regalando la possibilità di stare insieme e di conoscere noi stessi più a fondo.
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