…Ed è un concetto che dobbiamo tenere bene a mente in questo periodo difficile. Difficile per tantissimi motivi, molto seri, e che coinvolge anche i bambini. Le nostre preoccupazioni, in questo senso, sono due: come fare quando ricominceremo a lavorare, senza scuola, senza nonni e senza centri estivi. E quali siano i risvolti dello stare senza scuola.
Se, purtroppo, per il primo problema ognuno di noi dovrà trovare una soluzione adeguata alla propria situazione, per il secondo problema abbiamo una notizia che ci alleggerirà un poco da un peso: scuola o non scuola, infatti, i nostri bambini continuano ad imparare. Perché sono resilienti, sono forti, sono spugne. E non sono luoghi comuni, ma la verità.
I bambini imparano SEMPRE, sia a casa che a scuola: perché l’esperienza è importante tanto quanto le lezioni frontali
Fare i compiti, scaricare le schede, preparare per la lezione online, controllare che i compiti siano fatti, controllare che tutto fili liscio… Il carico mentale di una mamma in questo periodo si è davvero quadruplicato, e spesso rischiamo di lasciarci sopraffare da questo isolamento da Covid19. È normale, non preoccupatevi: non siamo supereroi.
Detto questo, possiamo cominciare a preoccuparci un po’ meno, almeno per quanto riguarda la routine quotidiana dedicata all’apprendimento: in questi giorni, infatti, cerchiamo giustamente di riempire le giornate dei nostri bambini con attività intelligenti ed educative, in modo da riempire i tempi in maniera producente e benefica. Ciò che vogliamo fare, anche senza accorgercene, è dare la possibilità ai nostri bambini di non rimanere indietro. Perché il pensiero comune è: non stanno andando a scuola, quindi andranno incontro a molte lacune. E non importa quante ore di lezione online e quanti compiti facciano: la sensazione rimane.
Tuttavia, è solo una sensazione, perché i nostri bambini, in realtà, imparano da tutto. Non solo dai compiti e dalle schede, ma anche dal fare. Dal fare semplice. Dal fare nudo e crudo. Dal vivere. Di conseguenze, lasciate pure per un attimo le redini: i nostri bambini quando lasciati liberi di fare imparano tanto quanto imparano andando a scuola.
Perché le abilità quotidiane e il gioco libero crescendo sono importanti tanto quanto le ore di lezione. E in questo periodo, quindi, possiamo approfittarne.
Cercare gli insetti in giardino, guardare il tempo atmosferico e ragionare su esso, aiutare noi genitori in cucina, dipingere un ritratto, giocare ad un gioco inventato, costruire con i mattoncini, leggere un libro solo per il piacere di farlo, guardare un documentario, aiutare mamma a costruire il pollaio, aiutare papà a dipingere la staccionata o la parete,
I bambini imparano da tutto questo. Imparano dal mondo. E i mattoncini diventano quindi la loro geometria, il disegno libero diviene la lezione di arte, giocare di ruolo implementa le abilità sociali, cercare gli insetti aumenta l’amore per la scienza e la natura…
Se proprio vogliamo guidarli, possiamo, ma sempre lasciandoli liberi di fare e di provare. Basta fare loro domande che li facciano riflettere e ragionare su ciò che stanno facendo: “Cosa ti ha colpito di questa cosa?”, “Quanti insetti c’erano in giardino?”, “Come puoi usare, poi, questa cosa?”, “Hai notato quest’altra cosa?”.
Lasciamo quindi che facciano esperienza, che si lascino guidare dal loro istinto, che scelgano le attività da svolgere. Ci stupiranno e si stupiranno, e impareranno moltissimo.
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