I benefici (scientifici) del “quiet time” pomeridiano

Diciamolo: è benefico anche per noi. Nel senso che durante il pisolino pomeridiano dei nostri figli riusciamo a prenderci un po’ di tempo per noi. C’è chi fa qualche faccenda, chi guarda la tv, chi sonnecchia, chi si fa una bella doccia… Ognuno ha il suo rituale. E quando i bambini sembrano non voler più dormire il pomeriggio? Il consiglio è quello di introdurre il “quiet time”, ovvero un momento di tranquillità pomeridiana che diventerà benefico tanto quanto il classico riposino.

I benefici (scientifici) del “quiet time” pomeridiano: come introdurre un momento di tranquillità pomeridiana con i bambini e perché

Il riposino del pomeriggio non è solo benefico per i genitori, anzi. Lo è anche per i bambini! Che spesso se saltano il riposino impazziscono letteralmente. A dirlo è addirittura la scienza, che ci consiglia quindi di farlo sempre, se i bambini lo richiedono! Ma quando non vogliono più coricarsi nel pomeriggio?

Sembra che ad un certo punto, infatti, i bambini ritrovino l’energia e che non abbiano più bisogno di sonnecchiare nelle ore pomeridiane. In realtà, il bisogno di riposare resta, anche se cambia un pochino.

Ecco perché possiamo cominciare a pensare ad una modifica delle abitudini: al posto del pisolino, cerchiamo di introdurre i bambini al “quiet time”, ovvero ad un momento di tranquillità pomeridiana che può durare da qualche minuto a una mezz’oretta, durante il quale bambini e genitori cercano un angolino solitario per impegnarsi in una attività tranquilla e quieta.

Potrebbe essere leggere un libro, fare le coccole ad un peluche, giocare ad un gioco “silenzioso” e tranquillo… I bambini troveranno da soli l’attività che preferiscono. L’importante, è che sia davvero silenziosa e quieta. Idem noi adulti: possiamo leggere una rivista, un libro, farci un tè, riposare sul divano…

Possiamo farlo ognuno nella propria stanza, oppure (con i più piccoli, quando non vogliono proprio dormire), nella stessa, ma ognuno in maniera indipendente.

In questa maniera, si ristabiliranno le energie perse fino a quel momento durante la giornata (anche se in maniera diversa rispetto alla classica dormita), e si introdurranno i bambini al tema della solitudine e dell’indipendenza, situazioni in cui crescendo si troveranno spesso nella vita, e che dovranno saper sfruttare e godere. Questo avrà effetti positivi anche sulla capacità di problem solving, dal momento che con il passare del tempo essendo questo “quiet time” un momento di tranquillità per tutti i bambini tenderanno a non disturbare gli altri se non in caso di estremo bisogno, arrangiandosi da soli.

Tra gli altri benefici troviamo anche lo sviluppo della creatività (dal momento che da soli i bambini si devono impegnare a cercare un’attività da svolgere in solitudine e che sia tranquilla), dal momento che la noia porta ad essere molto più creativi rispetto a quando siamo iper stimolati. Lo prova, ad esempio, questo studio, durante il quale ai bambini fu chiesto di creare qualcosa con la pasta modellabile. I bambini senza istruzioni crearono sculture e opere molto più elaborate rispetto ai bambini ai quali erano state date alcune istruzioni.

Importante è anche il risvolto personale, nel senso che un momento di solitudine fa molto bene a tutti, e permette, anche ai bambini, di porre il focus su se stessi, guardandosi dentro.

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Sara

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Cecilia

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