La comunicazione genitori-figli è importantissima. Ma non lo è solo in termini di dialogo (non ci stancheremo mai di ripetere che parlare è spesso la soluzione a moltissimi problemi), ma anche e soprattutto in termini di scambio. E questo scambio non comincia solo nel momento in cui il bambino parla, ma è fondamentale durante tutta la prima infanzia.
Il Programma Baby Signs serve proprio a questo: a rafforzare la comunicazione tra i genitori e i bambini durante i primi due anni di vita, anche quando la parola non è ancora del tutto ancora sviluppata.
Baby Signs, perché lo scambio comunicativo genitori-figlio è importantissimo: come superare la non-comprensione tra genitori e bimbi piccoli anche durante i primi mesi di vita
Il Programma Baby Signs serve fondamentalmente ad una cosa: a capire i bisogni e le necessità (ma anche gli interessi, gli stati d’animo!) dei nostri figli, che nei primi due anni di età comunicano con noi affidandosi già molto alla gestualità, che precede e accompagna la comparsa delle parole. Spesso non capire cosa ci sta comunicando nostro figlio è motivo di frustrazione, prima nei genitori e in secondo luogo anche nel piccolo. I primi si trovano a non soddisfare i bisogni del piccolo, sparando alla cieca, e i secondi si innervosiscono non vedendo soddisfatti i propri bisogni (soprattutto quelli primari, come la fame, la sete, la necessità di essere cambiati o il bisogno di contatto fisico).
“Eravamo in macchina e Mattia (13 mesi) piangeva; non capivamo il perché fino a quando non ci siamo voltati e lo abbiamo visto battere le dita delle manine ripetendo freneticamente il segno inequivocabile di “Biscotto”!" (Mamma Elisabetta da Udine).
Partiamo dal pianto del bambino: cosa significa? Non c’è una risposta univoca, perché di volta in volta il bambino ci sta comunicando un differente malessere o un diverso bisogno di quel momento specifico. Ma come capire di cosa si tratta senza confondere i bisogni? Sì, lo sappiamo, non sempre è semplice. Anzi…
Mariapaola Scuderi è logopedista specializzata in disturbi del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva ed è co-fondatrice e responsabile della realtà Baby Signs Italia. Baby Signs si occupa di guidare i genitori nella relazione con i figli potenziando e facilitando lo scambio comunicativo tra di loro usando dei gesti simbolici (segni). In altre parole: il programma (attraverso alcuni punti) offre ai genitori degli strumenti semplicissimi e iper utili per comunicare meglio con i propri bambini, rendendo le interazioni precoci molto più efficaci e semplici.
“Una sera, quando Michele aveva 10 mesi, ha cominciato a piangere disperatamente appena iniziato il bagnetto, una delle sue attività preferite. I dubbi e le preoccupazioni di ogni genitore in quei momenti sono tanti: l’acqua è troppo calda? – ha ancora fame? – sta male? Ma quando Michele, guardandomi, ha fatto il segno di DORMIRE ho capito che era semplicemente molto stanco e che il suo unico desiderio era quello di andare nel suo lettino. Che gioia, per me e per lui, capirci e venirci incontro, trasformando quella che sarebbe potuta diventare una serata spiacevole in un regalo per entrambi”. Papà Leonardo da Padova.
Il Programma Baby Signs è nato in America 30 anni fa, è validato da una ricerca scientifica del National Institute of Health ed è diffuso in oltre quaranta paesi nel mondo. I benefici principali?
• Riduce lacrime e frustrazioni secondare ai limiti comunicativi
• Rafforza il legame genitore-bambino
• Favorisce l’autoregolazione del comportamento e delle emozioni
• Supporta l’apprendimento del linguaggio verbale
“Tommaso, ad oggi 15 mesi, ci sta aprendo il suo mondo emotivo. Ci racconta quando è arrabbiato e quando una cosa lo rende felice. Si sente grande come il fratello e noi con lui cresciuti”. Mamma Sara da Milano
Ma nello specifico quali sono gli strumenti offerti da Baby Signs? Semplicemente, gli Istruttori Certificati Baby Signs ci aiutano a individuare e mettere in pratica alcuni segni abbinati alla comunicazione verbale di noi genitori, che possono eseguire facilmente anche i bambini che non parlano ancora, superando la difficoltà dell’assenza di parola e riuscendo così a comunicare i fin dai primi mesi di vita ciò che hanno in mente.
E qui trovate la preziosa testimonianza di Serena, mamma del piccolo Lorenzo di 1 anno e mezzo.
Mariapaola Scuderi e il suo team di Istruttori, professionisti dello sviluppo infantile (prevalentemente psicologi, logopedisti, laureati in Scienze della formazione primaria) specificatamente formati portano così in Italia, in più di trenta città, il “Workshop Baby Signs” (efficace, interattivo e... divertente!) rivolto a genitori, nonni, educatori per la prima infanzia e a chiunque voglia scoprire di più su questa opportunità per potenziare la comunicazione con i bambini precocemente
Per scoprire il Workshop più vicino basta seguire questo link e ricevere i suggerimenti per iniziare subito a segnare con il proprio bambino.
Oppure visitare la pagina web dedicata e la Pagina Facebook “Baby Signs Italia”.