Parliamo spesso delle cose da non dire ad una donna in gravidanza, e in generale qui su Mamma Pret A Porter cerchiamo di analizzare i punti di vista delle persone per entrare meglio in empatia e rispettare tutti e tutte. Una categoria che spesso ci sfugge? Quella degli adolescenti e dei preadolescenti, bambini non più bambini e giovani non ancora adulti che ci fanno impazzire (verissimo!), ma che a loro volta stanno impazzendo dentro di loro, in balìa degli ormoni, delle emozioni e dei cambiamenti. E in balìa dei loro amici e amiche, del giudizio degli altri e delle frasi inappropriate che si sentono dire giorno sì e giorno no dalle persone più grandi di loro che dovrebbero avere più buon senso.
Certo, sarà impossibile frenare le lingue di zii, nonni, cugini e parenti (chissà se pensano, prima di parlare?), ma il cambiamento può cominciare da noi: se noi per primi durante le feste (e in generale durante le cene e i pranzi di famiglia) evitiamo di dire queste frasi agli adolescenti presenti, e se iniziamo a fare notare agli altri che sono leggermente inappropriate e che possono mettere a disagio le persone, possiamo contribuire a creare ambienti più inclusivi, meno giudicanti e più armoniosi, evitando di scatenare emozioni non esattamente negative nelle persone che più di tutte stanno vivendo un periodo strano e difficile della loro vita, ovvero i teenager e i tween (i preadolescenti).
Non mangi quello? / Ah, ne mangi ancora? / Hai messo su qualche chilo? / Sei proprio uno stecchino!
I distrubi alimentari sono un dramma del nostro tempo e non è un caso. La grassofobia sistemica è davvero molto pericolosa e certe frasi sono triggering, ovvero provocano disagio, e possono contribuire ad aumentare il rischio di disturbi alimentari, soprattutto in un periodo della vita nel quale i cambiamenti del corpo rappresentano una difficoltà e un disagio. Evitiamo quindi commenti non solo sul fisico dei ragazzi e delle ragazze (i complimenti sono benaccetti e possono riguardare non solo l'aspetto esteriore o quello considerato "bello" dalla società!), così come di fare notare quanto una persona mangia o non mangia.
Una buona idea è anche parlare prima agli altri parenti di questa cosa, soprattutto nel caso in cui ci sia già un problema alimentare.
Diventerà un modo non solo per far fronte alla contingenza, ma per fare capire agli altri, con gentilezza e tatto, che è sempre meglio evitare i commenti come "Wow, sei dimagrito/a!", "Hai messo su qualche chilo?", "Anch'io ero grassottello alla tua età!" e compagnia bella. Si può parlare dell'aspetto fisico, certo, ma c'è modo e modo. E a volte un "Ti trovo proprio bene!" è, nella sua semplicità, la frase adatta in tutte le situazioni.
I brufoli passeranno!
Sembra una frase carina, empatica e di vicinanza, ma non lo è! Come non lo è ogni frase che pone l'attenzione su quello che potrebbe essere un problema per l'altra persona. Magari non lo è, ma non diamolo per scontato! Soprattutto in questo caso: durante gli anni dell'adolescenza l'acne o i semplici brufoli mettono a disagio e una frase di questo genere, pur con buone intenzioni, fa capire ai ragazzi e alle ragazze che i loro difetti sono ben visibili anche agli altri, e che per gli altri questo è un problema.
Sono dei baffetti, quelli?
Idem: si parla sempre dei cambiamenti del corpo e per gli adolescenti è molto imbarazzante.
Ti sei fatta il morosino? Hai la fidanzatina?
Idem. Anche questo è imbarazzante. Non solo perché gli adolescenti non hanno voglia di parlarne (se lo fanno spontaneamente, ben venga!), ma anche perché nella maggior parte dei casi si fa la domanda in un senso etero-normativo, dando per scontato che i ragazzi e le ragazze siano attratti da qualcuno del sesso opposto.
Le frasi da dire
Sembra che tutto sia vietato? Beh, non lo è, e basta entrare nel meccanismo. Una volta che si capisce che una frase può ferire o provocare emozioni difficili, viene normale evitare certi commenti. Ma cosa dire, allora?
Oltre al classico e già citato "Ti trovo proprio bene!", una buona cosa con gli adolescenti durante le festività e ai pranzi in compagnia è ascoltarli e interessarsi a loro.
Le cose da chiedere? Sono diverse. Ad esempio, quali sono i libri che stanno leggendo, le serie tv che vanno adesso tra i giovani, i loro posti preferiti per fare shopping, lo sport, la scuola, i film che vorrebbero vedere, le squadre di fantacalcio... Oppure si possono intavolare discorsi su di loro, ma in maniera soft. Ad esempio: "Come ti sei truccata/o bene! Dove hai imparato?". Oppure "Ricordo che alla tua età io... Oggi è ancora così?".
Dialogare e ascoltarli, insomma, senza tanti fronzoli.