La nascita di una mamma

"Al termine di ogni gravidanza nascono un bambino e una mamma. Vi sembra strano pensare che nasca anche una "mamma"? Invece è proprio così!
Sono pochi i momenti della vita di una donna in cui nulla si può dare per scontato e l'arrivo del bambino comporta un radicale cambiamento sia nella sua vita che in quella del partner. Le prime settimane dopo il parto, in particolare le prime otto, i primi due mesi, rappresentano per ogni donna un momento unico e davvero speciale. Insieme alla gioia, ci si deve confrontare con l'impegno di accudire il proprio bambino: compito non facile, dato che ha ritmi, abitudini, bisogni diversi da quelli di un adulto. In questo momento così speciale le donne hanno quindi bisogno di un partner che dedichi grandi e amorevoli attenzioni non solo al nuovo nato, ma anche alla propria compagna. Consiglio vivamente a tutte le mamme, sia che siano in gravidanza sia che abbiano partorito da poco, la lettura di un racconto di Luis SepÚlveda: "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", Salani, 1996. Una gabbianella, che dapprima si sentiva minacciata da un grosso gatto nero e che non sapeva volare, impara con pazienza a conoscere quello che diventerà il suo nuovo amico e, soprattutto, a combattere le proprie paure. I primi mesi di vita del bambino rappresentano un profondo cambiamento che richiede pazienza, impegno e grande energia, ma ogni donna possiede la forza e la saggezza per affrontarli. La gabbianella che impara a volare ci fa tenerezza e ci induce a riflettere su alcuni momenti più faticosi. Di seguito riporto un breve estratto del libro che racchiude significati molto profondi: "No! Ho paura! Zorba! Zorba!" stridette Fortunata beccando le mani dell'umano. "Aspetta posala sulla balaustra" miagolò Zorba. "Non avevo intenzione di buttarla giù" disse l'umano. "Ora vedrai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali" miagolò Zorba. La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L'umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi. "La pioggia. L'acqua. Mi piace!" stridette. "Ora volerai" miagolò Zorba. "Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono" stridette Fortunata avvicinandosi al bordo della balaustra. "Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo" miagolò Zorba. "Non ti dimenticherò mai. E neppure gli altri gatti" stridette lei già con metà delle zampe fuori dalla balaustra, perché come dicevano i versi di Atxaga, il suo piccolo cuore era lo stesso degli equilibristi. "Vola!" miagolò Zorba allungando una zampa e toccandola appena... Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa. "Volo! Zorba! So volare!" strideva euforica dal vasto cielo grigio. L'umano accarezzò il dorso del gatto. "Bene, gatto. Ci siamo riusciti" disse sospirando. "Si, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba. "Ah sì? E cosa ha capito?" chiese l'umano. "Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba"

Dal libro Il neonato e i suoi segreti dell'Ostetrica Angela Dinoia,Mental Fitness Publishing

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