Probabilmente, fateci caso, su quello sinistro. No, non siamo chiaroveggenti o mentaliste. Semplicemente lo dicono la natura e la scienza, e c’è un motivo ben preciso! Lo studio di questo fenomeno, oltretutto, è super interessante.
Quindi bando alle ciance, è ora di spiegarvi il perché nel dettaglio.
Su che fianco portate in braccio il vostro bambino? Gli studi dimostrano perchè le mamme portano i bambini in braccio sul fianco sinistro
Innanzitutto, dobbiamo partire da una ricerca del 2004: Victoria J. Bourne e Brenda K. Todd, dell’Università del Sussex, dimostrarono infatti che la maggior parte delle mamme (tra il 75 e l’80% di loro) porta il figlio in braccio appoggiandolo sul fianco sinistro. No, non è una cosa che si nota subito, ma provate a farci caso, e vi accorgerete che probabilmente è così, e che anche voi fate parte di questo 80%.
Un altro dato, tuttavia, ha suscitato la curiosità, poiché questa tendenza non riguarda solo le mamme, ma tutte le donne in generale. Anche le bambine con le bambole. E anche i papà (ma non i maschi in generale: se un uomo non è ancora papà, questa tendenza non si verifica!).
Questo fatto suscita da sempre la curiosità degli studiosi, che hanno scritto moltissime ricerche ipotizzando i più svariati motivi. Chi diceva che c’era un motivo sociologico o psicologico, chi avanzava l’ipotesi che fosse dovuto alla vicinanza con il cuore, chi alla sensibilità maggiore del seno sinistro… Tutte ipotesi valide e plausibili, certo. Ma ora qualcuno ne ha avanzata un’altra, ancora più specifica: secondo gli studiosi, la responsabilità di questa tendenza è tutta cerebrale (e anche fisica).
Lo studio (Karenina, K., Giljov, A., Ingram, J., Rowntree, V. J. & Malashichev, Y. Lateralization of mother–infant interactions in a diverse range of mammal species. Nat. Ecol. Evol. 1, 0030 (2017)) è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica “Nature, ecology and evolution”, e parte dal presupposto che il “portare a sinistra” sia una prerogativa dell’uomo e delle scimmie e non degli altri mammiferi.
La ricerca vuole quindi capire se anche le altre madri mammifere - canguri, cavalli, antilopi, renne… - hanno preferenze di fianco (a quanto pare, no), ma è nell’introduzione che gli studiosi parlano apertamente di ciò che interessa a noi, e cioè i motivi della scelta delle mamme umane. E in poche parole, secondo loro, “la posizione dell’infante sul fianco destro della madre potrebbe ottimizzare il monitoraggio materno, indirizzando le informazioni sensibili all’emisfero destro del cervello”.
In sostanza, questo significa che quando il bambino viene portato in questa posizione si rafforza il legame mamma-figlio, poiché l’emisfero destro del cervello della madre si attiva, ed è proprio questa attivazione a rafforzare il legame.
Già sappiamo che il tocco sulla parte sinistra del nostro corpo attiva l’emisfero destro del nostro cervello (si chiama lateralizzazione, questa relazione tra un lato del corpo e il lato opposto del cervello). Questo emisfero destro del cervello è quindi il responsabile del linguaggio, ma soprattutto dell’interpretazione dei segnali emotivi e delle espressioni facciali, proprio quello di cui ha bisogno una mamma nei confronti del suo bambino.
Ecco spiegato quindi il perché: appoggiando il bambino su quel determinato fianco nostro figlio tocca il latto sinistro del nostro corpo, e in questo modo attiva l’emisfero destro del nostro cervello, proprio quello responsabile della nostra comprensione profonda dei suoi bisogni.
Insomma: il fianco sinistro probabilmente ci fa essere inconsciamente madri migliori, attente e focalizzate sui bisogni (visibili e nascosti) dei nostri bambini.