Il dolce far niente, un regalo per i nostri bambini

Viviamo in un’epoca e in una società frenetica. Ma soprattutto viviamo in un momento storico nel quale il “fare niente” sembra essere bistrattato e giudicato inutile, e nel quale il prendersi del tempo per rilassarsi e lasciarsi andare non esista.

Viviamo in un’epoca nella quale i tempi morti sono ritenuti delle inutili perdite di tempo. La frenesia del riempire le giornate è qualcosa di ormai granitico e sicuro, ma non siamo solo noi adulti a pagarne le conseguenze: imponiamo, anche senza accorgercene, questi ritmi anche ai nostri bambini. Ma a volte anche loro vorrebbero fermarsi. E quest’estate possiamo provarci!

Il dolce far niente, un regalo per i nostri bambini: quest’estate proveremo a dedicare alcune giornate al non fare nulla, per rilassarci davvero e insegnare il valore del tempo, della pazienza, della creatività e della noia ai nostri bambini

Sport, corsi di lingua, corsi d’arte, visite al museo, campus estivi a tema (ce ne sono di tutti i tipi: scienza, danza, cinema, arte…), camminate divertenti, cacce al tesoro nella natura, visite ai musei della scienza e della storia delle città e dei paesi che visitiamo, giornate al parco acquatico, al parco naturalistico… L’estate è fatta per tutto questo ed è bellissimo programmare con la propria famiglia le attività più disparate, sia quando restiamo in città sia quando ci rechiamo nel nostro luogo di villeggiatura prediletto.

Ma fermiamoci un attimo a riflettere: questa tendenza alla programmazione è di certo positiva, perché permette di godersi appieno tutti i momenti che abbiamo per stare tutti insieme in famiglia. Ma è una tendenza data anche dalla nostra abitudine a riempire le giornate dalla punta delle dita dei pieni fino alla punta dei capelli. Normalmente, durante l’anno, non perdiamo un attimo di tempo, abbiamo schedules davvero piene, tutti hanno impegni che riempiono le giornate, e questa abitudine rimane anche l’estate. Con la conseguenza che il dolce far niente non è più contemplato.

E se ribaltassimo questa tendenza? Basterebbe prendere due giorni alla settimana tra quelli dedicati alla vacanza in famiglia e dedicarli al NULLA. Al NIENTE. Al non fare assolutamente niente. E non solo per una questione di relax e svago, ma anche per un insegnamento preziosissimo ai nostri figli.

Perché perdere tempo è importantissimo. È del tempo per noi stessi. È del tempo senza i soliti stimoli quotidiani che ci fa riconnettere con il nostro io più profondo. E non importa se ci annoiamo, perché anche la noia è fondamentale per la crescita.

Se i bambini non sperimentano la noia, come potranno affrontarla da adulti? Non sempre ci sono svaghi o attività per riempire i tempi morti, e in quel momento la creatività entra in gioco. Ma soprattutto, entra in gioco il pensiero, perché, facciamoci caso, è nei momenti più vuoti e apparentemente noiosi che pensiamo davvero.

I bambini, poi, amano non fare nulla. Quante volte alla proposta “Andiamo a vedere quella mostra”, o “Che ne dite di una passeggiata nel bosco?”, le loro facce si sono fatte scure e infastidite? Non diciamo che sia sempre giusto lasciare passare, ma in effetti quando le attività sono troppe, capiamo che un bambino possa spazientirsi. Concediamo quindi a loro e a noi il vuoto delle giornate. Concediamoci di riempirlo senza regole, senza piani, senza aspettative.

Il fare niente è rilassante: ci si può sdraiare al sole, dormicchiare, leggere (leggere moltissimo!), giocare a carte, fare passeggiate brevi, adagiare su un’amaca pensando e meditando… E tutto questo è una ricarica naturale per il nostro corpo e la nostra mente! Ecco perché diciamo che il “far niente” è un regalo per i bambini.

Ed è anche facendo niente che le giornate piene acquisteranno valore, perché state tranquilli: non è che poi i bambini vorranno sempre passare le giornate rilassandosi e crogiolandosi nella sana noia! No: le attività, poi, saranno ancora più apprezzate e attese, più piene, più familiari.

Prendiamoci quindi alcuni giorni quest’estate per non seguire il nostro calendar mentale, per svuotarci dalle nostre liste, per non sentire il fiato sul collo del “dover per forza fare, fare, andare”!

Giulia Mandrino

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