Chi ha detto che le principesse devono essere perfette, pettinatissime, senza difetti, docili, gentili e iper femminili? Perché non possono essere vere persone del nostro mondo che con il loro essere normali, fragili e uniche hanno cambiato un pochino i parametri di bellezza, di forza e di femminilità?
Au revoir Cenerentola, arrivano le AntiPrincipesse: Frida Kahlo apre la strada alla nuova concezione di femminismo per bambine
Ombretti azzurri brillanti, abiti sfarzosi da ballo, scarpette col tacco, di cristallo o meno: siamo cresciuti tutti (o meglio, tutte) con questa immagine standard e un po' noiosa della principessina che anela al matrimonio, al principe, alla regalità. Certo, qualcosa sta cambiando sul fronte principesco per bambine. Pensiamo a Brave, la ribelle dai capelli rossi che più che l'amore cerca la liberazione del suo popolo. Ma siamo sempre lì. Sono personaggi inventati, lontani nella storia, irreali nel loro voler essere coraggiosamente eroici.
Ma finalmente per i nostri bimbi e bimbe c'è una nuova collana di libri, fantastica, favolosa, che si porrà come pietra miliare per una nuova letteratura dell'eroismo principesco e della parità dei sessi: le "AntiPrincipesse" sono arrivate! Dimenticatevi le storielle inventate e le femmine tutte lustrini e chignon.
Di personaggi femminili veri, reali che hanno cambiato il mondo ce ne sono a bizzeffe. Perché quindi non raccontare queste, di storie, ai nostri bambini? Mica favolette, qui si parla della vita vera.
Non immaginatevi nulla di serioso, borioso o buonista. Il primo libro della collana mostra subito in tutto il suo splendore l'unicità, l'originalità e la meravigliosità del progetto.
La prima protagonista? Frida Kahlo. Artista tormentata, nota per i suoi autoritratti e per il suo bizzarro vestire con gli abiti tradizionali del suo Paese, il Messico, Frida si può considerare una delle donne artiste più importanti della storia e del secolo scorso. Non una principessa nella sicurezza del suo castello; una donna con le mani sporche di pittura, con le gambe un po' rovinate e con un accenno di baffetti che, beh, non si può fare a meno di notare.
Rapsodia Edizioni ha voluto portare in Italia il progetto delle Antiprincipesse nato in Argentina (per Editorial Chirimbote), presentando come primo step la storia di Frida come una favola interattiva per bambini, con illustrazioni vivacissime e divertenti che acchiappano subito l'occhio.
Nadia Fink, l'autrice dei testi, racconta che l'intento è quello di proporre ai bimbi un modello diverso da quello tradizionale di donna, soprattutto europeo: una femmina che aspetta il suo principe pulendo casa e che, una volta trovato, si dedica solo ai figli e al "vissero felici e contenti".
Le donne vere non sono così, e di esempi ce ne sono moltissimi, a partire da Frida Kahlo, che attraverso la sua vita e la sua arte ha sempre tentato di spiegare e cambiare il mondo, senza sottomettersi agli uomini, senza anelare ad una vita sbrilluccicosa e perfettamente ordinata.
I soggetti (il secondo pubblicato in Argentina, ma non ancora qui, è la cantante, poetessa e pittrice Violeta Parra) divengono anche pretesto per narrare ai bambini i veri problemi e le questioni più importanti: la vita reale delle antiprincipesse ha toccato temi importanti come la depressione, la maternità, la sessualità, la parità di genere, e questi libri illustrati (ideali per i bimbi dai 6 anni, ma non obbligatoriamente!) divengono strumento perfetto per affrontarli con delicatezza.